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Le spese per vivere in città

Nel documento Diritto alla casa e forme dell'abitare (pagine 47-52)

Le spesa per la casa, come affitto, utenze domestiche, condominio, assicurazione e manutenzione, pesano notevolmente sul bilancio delle famiglie. L’incidenza a livello europeo va da un minimo del 17,4 per cento dell’Irlanda, ad un massimo del 31,2 per cento della Germania, la quale, però, gode di un sistema

48 statale che, a fine mese, restituisce parte delle spese effettuate dalle famiglie in base a criteri specifici. La spesa diminuisce a seconda del costo della vita e del numero di componenti: una famiglia numerosa, spende in proporzione di meno, rispetto a chi abita da solo. Questo rapporto è valido in tutti i Paesi europei, ad esclusione della Svezia (Guerrieri, Villani 2006; CECODHAS 2008a). L’Italia si inserisce nella media europea, ma, va evidenziato, che l’assistenza per l’affitto, per le famiglie a basso reddito proviene, per i Paesi europei ad eccezione dell’Italia, dal bilancio dell’assistenza sociale. In generale caratteristiche quali, disponibilità e qualità di un alloggio a prezzi accessibili, sono importanti indicatori della situazione economica di un Paese. L’indagine condotta dall’ISTAT, ha stimato a 388 euro il valore medio mensile impiegato da un cittadino, per provvedere alle spese per l’abitazione nelle aree metropolitane, e rivela che tale spesa incide per il 14 per cento sulle spese totali, se messe in rapporto al reddito medio percepito (ISTAT 2009). E’ evidente come le spese impiegate per l’abitazione incidano pesantemente, sul reddito dei cittadini, strappando una porzione consistente di denaro per soddisfare tale necessità. Nel Lazio, nonostante questo valore salga rispetto alla media nazionale, vi sono altri notevoli problemi che incidono sulla qualità di vita degli abitanti. La seguente tabella, rivela alcuni dei problemi più rilevanti, cui soffre la popolazione laziale:

Percentuale di famiglie che dichiara molto o abbastanza presenti alcuni problemi nella zona in cui vive (Lazio):

Sporcizia nelle strade 47,9

Difficoltà di parcheggio 51,9

Difficoltà di collegamento coi mezzi pubblici 35,3

Traffico 56,7

Inquinamento dell’aria 45,6

Rumore 38,1

Rischio di criminalità 37,7

Irregolarità nell’erogazione dell’acqua 10,1 Non si fidano a bere acqua di rubinetto 25 Fonte: ISTAT 2010.

49 Il periodo storico, nel quale la costruzione di alloggi, è stata ampia, fu il decennio tra il 1961 ed il 1971. Le famiglie hanno vissuto in quegli anni una forte crescita della natalità, denominata: il baby boom. Non tutte, però, sono riuscite ad adeguare l’ampliamento del nucleo familiare con le dimensioni dell’alloggio. Questo disagio era dovuto ad un problema tutt’ora presente a Roma: la rigidità del mercato immobiliare, che rende complessa la mobilità, producendo spesso sovraffollamento. Il problema, ancora una volta, si rivela essere non strutturale, ma distributivo. Attualmente la popolazione italiana è in calo, ma le famiglie sono comunque aumentate negli ultimi anni, per merito soprattutto dell’immigrazione. L’incremento è stato dell’8 per cento, negli anni che vanno dal 2003 al 2008, in questo periodo le famiglie sono passate da 2.091.220 a 2.282.342, fenomeno che nei comuni costieri è arrivato a toccare il 20 per cento di incremento della popolazione (CREL 2009).

Il rapporto tra titolo di godimento dell’abitazione in cui si abita e la media delle spese sostenute, rivelano che sono favoriti i proprietari con un nucleo familiare di quattro componenti. I dati sotto riportati, fanno riferimento alla situazione italiana dell’anno 2009:

Per titolo di godimento Spesa media per abitazione

Rapporto spesa media su reddito medio mensile per abitazione

Affitto 531 € 28%

Proprietà 285 € 11%

Totale 332 € 13%

Per numero di componenti

1 269 € 19% 2 324 € 13% 3 368 € 12% 4 386 € 11% 5 o più 414 € 12% Totale 332 € 13%

Per tipologia familiare

Persona sola con meno di 65 anni 306 € 19%

Persona sola con 65 anni o più 233 € 20%

Coppia senza figli con persona

con meno di 65 anni 351 € 12%

Coppia senza figli con persona

con 65 anni o più 281 € 13%

Coppia con almeno un figlio

50

Coppia con figli adulti 345 € 9%

Monogenitore con almeno un

figlio minore 409 € 22%

Monogenitore con figli adulti 330 € 12%

Altro 347 € 12%

Totale 332 € 13%

Fonte: ISTAT 2009.

Secondo l’ISTAT, le famiglie che incontrano difficoltà o grande difficoltà, ad arrivare alla fine del mese, sono in Italia il 37,8 per cento, e nel Lazio il 40,9 per cento. Le politiche che favoriscono l’accesso all’alloggio a prezzi raggiungibili, comprendono una vasta gamma di programmi di edilizia abitativa. In generale, essi riguardano la fornitura di sovvenzioni, che hanno lo scopo di dare alloggi a prezzi non di mercato, per individui vulnerabili. Ciò avviene mediante il ripristino o la nuova costruzione, che si ottiene grazie alla cooperazione edilizia e le ONLUS. Un altro modo, per favorire l’accesso alle fasce deboli, è quello di creare accessibilità per i proprietari, riducendo i tassi d’interesse, o per gli affittuari erogando indennità. Le sovvenzioni andrebbero attuate parallelamente ad altri programmi, che contemplano le capacità del nucleo familiare di affrontare le spese per la casa. Il concetto è, ancora una volta, multidimensionale, perché deve considerare le capacità delle famiglie, che sono, a loro volta, soggette ad una serie di altri parametri variabili. In ogni caso, le spese per la casa, stanno diventando la voce più costosa nel bilancio delle famiglie italiane, e le sovvenzioni pubbliche non sono di aiuto. Per avere un’idea della situazione negli altri Stati europei, di seguito si riporta una tabella nella quale è illustrato l’accesso all’alloggio, ed i fattori che lo determinano, in alcuni Paesi dell’UE:

Paese Accessibilità Fattori Principali

Regno Unito

- più alto prezzo per le case (Londra)

- senzatetto e case temporanee - grande debito per comprare le case

- sbilanciata distribuzione entrate

- settore privato dell’affitto ristretto

- periodo per la crescita economica

- il basso tasso d’interesse favorisce la richiesta di case e il prezzo delle case cresce producendo incertezza

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Francia

- disparità regionali nell’affrontare il problema dell’accessibilità

- segregazione socio – spaziale - stock abitativo vecchio / condizione inadeguate delle case - senzatetto

- incremento nel prezzo delle case più alto di quello dei salari - forti politiche per la casa negli anni Sessanta e Settanta (costruzione in aree segregate)

Spagna

- aumento dei prezzi delle case negli ultimi anni

- differenze regionali: mancanze (città, coste), alta percentuale di case vuote in altre aree

- difficoltà per studenti, anziani, immigrati

- speculazione

- acuta carenza di alloggi - bassi tassi d’interesse sui mutui -carenza di abitazioni in affitto (in particolare sovvenzionate = 1% del totale degli stock abitativo)

Italia

- aumento dei prezzi delle case negli ultimi anni

- costruzioni illegali

- difficoltà per studenti, anziani, immigrati

- carenza di abitazioni in affitto (in particolare sovvenzionate = 4% del totale degli stock abitativo)

- procedure amministrative complesse e inefficienti (causa:

devolution)

- basso tasso di costruzione negli anni Novanta

Austria

- difficoltà per gli immigrati di accedere a edilizia abitativa (basso reddito, la

discriminazione) e non possono beneficiare di sovvenzioni per l’edilizia abitativa

- costruzione insufficiente rispetto alla reale domanda - devolution: riduzione

sovvenzioni del governo centrale verso il governo locale

Slovacchia

- incontrollato aumento dei prezzi degli alloggi dopo il crollo del socialismo

- diseguale distribuzione del reddito

- basso investimento dello stato: forte privatizzazione

- quasi inesistenza del settore privato

Fonte: CECODHAS 2008a, p. 6.

I Paesi si differenziano tra di loro per molti aspetti, ma per tutti sembrano esserci dei limiti che determinano una difficoltà di accesso all’abitazione. Le cause, sono in prevalenza legate agli eccessivi costi delle spese per la casa, ed alla limitata accessibilità per le fasce più deboli.

52 3.4 Il mercato e la speculazione edilizia

Secondo un’indagine condotta dal Nomisma, nel 2003, nonostante l’incremento dei prezzi nel mercato della vendita degli immobili e la moderata crescita del reddito delle famiglie, le compravendite sono aumentate, rispetto agli anni precedenti. Il divario tra domanda e offerta, ha raggiunto livelli più alti, ma ha contribuito alla riduzione del costo dei mutui, permettendo l’incremento della domanda immobiliare. Il mercato delle costruzioni non ha potuto rispondere a questa maggiore richiesta, perché i tempi di progettazione e di costruzione sono lunghi, inoltre, sussiste il problema di trovare aree edificabili o immobili da recuperare. In questo scenario, gli alloggi sociali assegnati alle fasce deboli, rappresentano numericamente solo il 4,6 per cento (CREL 2009) delle domande di assegnazione, il che soddisfa meno di un decimo della domanda. Nel Comune di Roma, hanno soddisfatto una porzione bassissima dei richiedenti di assistenza pubblica, la questione è evidente nei dati emersi dalle ricerche condotte:

N. delle domande per

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