• OCCHIATA SU UN PALAZZO • UN'ANALISI DEGLI ESPORTATORI PIEMONTESI • TRANSIZIONE SCUOLA-LAVORO
La CRT per gli artigiani
La Cassa di Risparmio di Torino harecentemente organizzato in alcune località del Piemonte una serie di riunioni informative indirizzate ai ti-tolari di aziende artigiane (ed ai re-sponsabili di imprese industriali pro-duttrici di macchinari e attrezzature per le ditte predette). Tali riunioni hanno preso lo spunto dalla recente pubblicazione di alcuni provvedi-menti regionali e statali relativi alle modalità di accesso al credito age-volato Artigiancassa da parte delle imprese artigiane, ed hanno voluto essere strumento di divulgazione dei nuovi criteri in base ai quali le ditte interessate potranno richiedere age-volazioni creditizie.
A queste riunioni sono stati invitati anche responsabili regionali e rap-presentanti delle più importanti Co-operative ed Associazioni di cate-goria. Al tavolo dei relatori il dr.
Mal-geri, responsabile degli Uffici Re-gionali Artigiancassa del Piemonte e della Valle d'Aosta, oltre ad alcuni Dirigenti e Funzionari dell'Istituto di Credito.
L'illustrazione dei nuovi principi è stata preceduta da una breve cro-nistoria delle ragioni che hanno por-tato nel Novembre 1981 al blocco totale delle operazioni Artigiancas-sa: carenza di fondi, squilibrio tra tasso a carico dell'impresa artigiana e tasso a carico dello Stato, sviluppo abnorme della domanda da parte delle imprese artigiane. Per giunge-re allo sblocco della situazione si tennero riunioni a carattere regio-nale e nazioregio-nale in cui si fissarono i primi criteri atti a selezionare e privi-legiare alcuni investimenti conside-rati prioritari, a scapito di altre forme di intervento da agevolare in misura inferiore.
Le buone idee
degli
artigiani
vanno
aiutate.
M
StójÉ&v. . --W.R
Le buone idee di un artigiano diventano impresa con l'aggiunta di pochi ingredienti: spirito d'iniziativa, pazienza, fatica, e buoni amici.
I servizi specifici della Cassa di Risparmio di Torino sono un aiuto concreto a chi impegna mente e braccia in un'impresa artigiana. ARTIGIANATO:
una risposta CRT ad ogni problema. • Crediti speciali agevolati per gli artigiani • Pagamento di oneri fiscali • Riscossioni per conto del Cliente • Aperture di credito, castelletti e prestiti chirografan e cambiari • Mutui (fondiari e ordinari) • Factoring • Leasing immobiliare e mobiliare • Leasing su mini-calcolatori • Servizi per l ' e s t e r o • Finanziamenti a medio termine • Accredito delle retribuzioni in conto corrente per i dipendenti.
CR
CASSA DI RISPARMIO DI TORINO
LA BANCA CHE CRESCE PER VOI.
Nel giugno scorso infine la Regione Piemonte, chiamata a dare dispo-sizioni definitive in materia, assunse un provvedimento che indicava una serie di priorità tendenti a risolvere alcuni dei più spinosi problemi del momento: l'occupazione e la ricon-versione industriale, oltre ad una scaletta di tassi che vogliono privi-legiare tutti quegli investimenti de-stinati ad influire sostanzialmente sulla produttività industriale. Meno articolata la disposizione della Regione Autonoma Valle d'Aosta, che ha inteso invece agevolare con un unico tasso tutte quelle iniziative di investimento che gli imprenditori artigiani locali intenderanno attuare nella Regione. Ottenuti i necessari chiarimenti operativi da parte del-l'Artigiancassa, la Cassa di Rispar-mio di Torino ha quindi immediata-mente disposto la ripresa dell'opera-tività da parte di tutte le sue Agenzie. Anche in questa occasione l'Istituto di credito torinese ha inteso porsi in prima linea nel soddisfare con tem-pestività i fabbisogni creditizi di quel-la sana imprenditorialità artigiana che intende, nonostante il non felice momento economico, migliorare e potenziare la propria struttura pro-duttiva. Alcuni dati serviranno a dare la misura di quanto la Cassa di Ri-sparmio ha fatto per il settore arti-giano nel 1981, erogando attraverso gli attuali canali creditizi agevolati, notoriamente i meno remunerativi per il sistema bancario in genere, 6000 operazioni per circa 100 mi-liardi, di cui più di 5000 per circa 80 miliardi di soli affidamenti Artigian-cassa. Si evidenzia infine che, in concomitanza alla ripresa dell'ope-ratività tramite l'Artigiancassa, si è confermata l'attuale tendenza ad una lieve diminuzione dei tassi attivi, con una riduzione del tasso di rife-rimento per le operazioni artigiane dal 21,50% al 20,75%.
Per la sicurezza personale non sono mai troppe le precauzioni da prendere
il nostro articolo, nel modello BIG-MAX 300.000 C.P.
offre il rapporto più vantaggioso.
INGOMBRO + MANEGGEVOLEZZA + POTENZA
(illumina fino a 3 km di distanza)CONSUMO
A livello mondiale assolve quindi ogni mansione
per salvaguardare e la sicurezza personale e la sorveglianza industriale
Distribuito in Italia dalla GEMS SRL
irvra C.so Moncalieri, 260 - Tel. 630066/7
liM) 10133 TORINO
R E D I
RADIOLOGIA E DIAGNOSTICA INTERNISTICA
Radiodiagnostica generale
Ecotomografia
Mammografia
Termografia mammaria
Medicina nucleare
Elettrocardiografia
Ecocardiografia
Fonocardiografia
Oscillografia
Analisi chimico-cliniche di laboratorio
Elettroencefalografia
Terapia fisica
Massoterapia
Ultrasuonoterapia
Radarterapia
Marconiterapia
Elettroterapia
Aerosolterapia
Stufe alla Bier (ad alcool o ad infr.)
Raggi ultravioletti ed infrarossi
Endoscopie - Colposcopia
Ricerche allergometriche
Servizio di auxologia
ESAMI A D O M I C I L I O Q U A N D O RICHIESTI
T O R I N O
Corso Matteotti, 27 - Tel. 518.353-510.457
Banco di Sicilia
Istituto di Credito di Diritto Pubblico Presidenza e Amministrazione Centrale in Palermo
Patrimonio: L. 5 1 0 . 5 2 4 . 1 9 7 . 0 4 6
294 Filiali in Italia Filiali a LONDRA e NEW YORK
Uffici di rappresentanza a:
ABU DHABI, BRUXELLES, BUDAPEST, COPENAGHEN, FRANCOFORTE SUL MENO. PARIGI, ZURIGO
Azienda Bancaria e Sezioni speciali per il Credito agrario e peschereccio, minerario, industriale e all'esportazione, fondiario, turistico e alberghiero e per il finanziamento di opere pubbliche.
Corrispondenti in Italia
e in tutte le piazze del mondo
SOCIETÀ PER AZIONI
TALCO E GRAFITE
VAL CHISONE
10064 PINEROLO - PIAZZA GARIBALDI 25 TEL. (0121)71214 - TELEX 210113
Talco purissimo per l'industria cosmetica
Talco pregiato per i principali usi industriali
Grafite naturale per applicazioni industriali
Diverso.
Secco.
Leggero.
Profumato.
Raffinato.
Perché fatto
solo con uve
Pinot bianche
colte in un preciso
momento della
maturazione.
Blanc de Blancs Principe di Piemonte,
lo spumante fatto solo con uve bianche.
Ecco perché è così diverso.
Cinzano
LESSICO MERCEOLOGICO MULTILINGUE
(realizzazione dell'AMMA - Associazione industriali metallurgici meccanici e affini - Torino)
EOA
LESSICO MERCEOLOGICO MULTILINGUE
Il Lessico Merceologico multilingue è uno strumento di lavoro realizzato per soddisfare le esigenze di chi deve tradurre di-stinte materiali progettative, cataloghi di parti di ricambio, testi di ordinazioni, bolle di spedizione, fatture. Si tratta quindi di un utilizzo che riguarda in uguale misura servizi amministrativi, uffici progettazione, uffici acquisti.
Per facilitare il compito dell'utilizzatore, il Lessico è corre-dato di una quantità di disegni tecnici difficilmente riscon-trabile in altre pubblicazioni analoghe.
Il Lessico Merceologico multilingue si compone di due se-zioni distinte fra loro e intercollegate con un riferimento numerico di ragguaglio a 5 cifre.
SEZIONE ALFABETICA
La prima sezione ALFABETICA è a sua volta suddivisa in 5 parti ciascuna caratterizzata da un accesso alfabetico rispet-tivamente nelle seguenti lingue: INGLESE, FRANCESE, TEDESCO, ITALIANO, SPAGNOLO.
In questa prima sezione alfabetica ciascuna riga inizia con un numero di cinque cifre, es. 10027 che costituisce il rife-rimento numerico di ragguaglio con la seconda sezione del lessico (sezione numerica). Questa seconda sezione numerica fornisce a sua volta ulteriori dettagli (descrittivi e figurativi) a fronte del termine base.
La sequenza di lettura della Sezione 1, nell'ambito di cia-scuna riga è pertanto la seguente:
— Ragguaglio numerico del termine.
— Termine base di accesso alfabetico nella lingua corri-spondente alla parte consultata.
— Termini base corrispondenti per le altre quattro lingue. Se il ragguaglio numerico di 5 cifre è seguito da un asterisco, i termini della riga sono ulteriormente dettagliati in modo descrittivo e figurativo nella sezione 2 (Sezione numerica).
SEZIONE NUMERICA
La Sezione Numerica rappresenta, l'eventuale « Esplosione » di dettaglio del Termine Base elencato nella Sezione 1. A fronte di ogni ragguaglio numerico di 5 cifre, viene ripetuto il termine base corrispondente (in 5 lingue su 5 colonne). Incolonnate sotto il termine base (per ogni lingua) vengono elencate le varie voci di dettaglio che rappresentano una ulte-riore specializzazione del termine base. Ciascuna voce di det-taglio è preceduta un numero di 2 cifre che ne costituisce l'indicativo. Se questo indicativo è seguito a sua volta da un asterisco, la voce di dettaglio è ulteriormente descritta in mo-do figurativo dal microdisegno che si trova nell'ultima colonna a destra e nel riquadro corrispondente all'indicativo stesso. Il « Lessico » è composto di oltre 5.000 termini e di oltre 1.700 disegni. In calce è riprodotto il fac-simile di una pagina della seconda parte del volume.
« Lessico Merceologico Multilingue »
(Italiano, Inglese, Francese, Tedesco, Spagnolo) Volume di pagg. 590
L. 30.000 (IVA compresa) Editrice EDA
Dal 1921 a TORINO
ANTICA DITTA CITTONE
tappeti orientali e d'arte
polizza senza prezzo
G l i a n n i più f r a g i l i del-la v i t a di ogni g i o v a n e uo-m o c h e sia uo-m a r i t o e padre non s o l t a n t o in s e n s o a-nagrafico, c h e s e n t a c i o è la r e s p o n s a b i l i t à d e l l a sua p o s i z i o n e , sono q u e l l i in cui e g l i , a p p e n a avviato-si nella p r o f e s s i o n e o n e l l a c a r r i e r a , non ha an-c o r a r a g g i u n t o la sian-curez- sicurez-za e c o n o m i c a . Perciò la t e c n i c a assi-c u r a t i v a , i n t e r p r e t a n d o le a p p r e n s i o n i di q u e s t i gio-v a n i padri, ha i n gio-v e n t a t o la polizza « t e m p o r a n e a », così c h i a m a t a p e r c h é dura p e r un periodo di t e m -po p r e s t a b i l i t o ( e cioè per il t e m p o d e l l ' i n i z i a l e , t e m -p o r a n e a i n s i c u r e z z a eco-n o m i c a ) e poi si e s t i eco-n g u e . E' una polizza e s t r e m a -m e n t e s e -m p l i c e e d econo-m i c a . Per e s e econo-m p i o , un uo-m o di 3 0 anni, v e r s a n d o a l l ' I N A poco più di 70 mi-la lire all'anno ( 2 0 0 lire al g i o r n o ) , può g a r a n t i r e ai p r o p r i cari l ' i m m e d i a -ta r i s c o s s i o n e di un capi-t a l e di 12 milioni di l i r e , n e l c a s o in cui egli venis-s e a m a n c a r e nei 15 a n n i a v e n i r e .P e n s a t e ! S e d u r a n t e q u e i 15 anni s u c c e d e qual-c o s a , i vantaggi di q u e s t a polizza sono d a v v e r o sen-za prezzo; se non a c c a d e nulla, la t r a n q u i l l i t à in cui l ' a s s i c u r a t o e la sua f a m i g l i a a v r a n n o v i s s u t o p e r t a n t o t e m p o , è ugual-m e n t e senza p r e z z o . . .
Per maggiori informa-zioni:
ISTITUTO N A Z I O N A L E D E L L E A S S I C U R A Z I O N I
di SALVATORE MIGLIORE
^ T i l m p n e e a c o e t n u z ì o n i
10091 ALPIGNAIMO - Via S. Gillio 24 - Tel. 96.76.637
10149 TORINO - Via Lemie 54 - Tel. 21.20.36 - 21.617.44
ESPORTARE
NON È MAI DIFFICILE
MA PER CHI USA I SERVIZI
DEL CENTRO ESTERO
CAMERE COMMERCIO PIEMONTESI
DIVENTA ANCHE SEMPLICE
RICHIEDETECI
IL PROGRAMMA D'ATTIVITÀ 1983
CI SONO INIZIATIVE
PER PARECCHI SETTORI MERCEOLOGICI
E PER TUTTI I PAESI
RITENUTI PIÙ CONVENIENTI
CENTRO ESTERO
CAMERE COMMERCIO
Panà^
\P
eftà
t'auto
iV
Ecco la Nuova Panda 45 Super: la"Pandissima"
È la Panda di lusso che si affianca alle nuove Panda 30 e 45: tutte più silenziose, più comode, più rifinite.
" P a n d i s s i m a " a prima vista. Il nuovo frontale con le 5 barrette cromate inclinate che s'ispira al classico marchio Fiat, la caratte-rizza e impreziosisce.
Il colore della carrozzeria che scende ad abbracciare l'intera fiancata la rende stilisticamente più importante.
" P a n d i s s i m a " dentro. L'interno è stato completamente riprogettato per dare una dimen-sione veramente "super" al con-fort di marcia e al piacere di gui-dare: nuovi sedili ampiamente imbottiti, rivestimenti integrali in morbido panno e materiali isolan-ti, strumentazione e dotazioni di bordo più ricche e complete.
"Pandissima" nella meccanica. Motore 900 cc. a rendimento ot-timizzato: più elastico, brillante e silenzioso, consente un rispar-mio di carburante di oltre il 10% rispetto alla precedente Panda 45 e di quasi il 14% con il cambio a 5 marce, optional (oltre 21 km con 1 litro a 90 km/h).
Nuove sospensioni con balestre posteriori monolama e ammortiz-zatori con diversa taratura per un
comportamento più morbido e si-lenzioso.
Nuovo comando del cambio a due leve snodate che rende più rapido e preciso il passaggio da un rapporto all'altro.
La gamma delle nuove Panda. Panda 30
Panda 45 Panda 45 Super
ansa
RIVISTA DELLA CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI TORINO
S O M M A R I O
3 Atlante dei musei piemontesi. Il Museo del Broletto di Novara Gianni Sciolla 13 Occhiata su un palazzo Enrico Salza 29 Gli esportatori piemontesi nel 1980 Marisa Gerbi Sethi 39 Risparmi ed interessi: un'indagine strutturale Costanzo Maria Turchi 45 Transizione dalla scuola al lavoro Nedy Campora Vestidello 47 Cooperazione e credito in agricoltura Fausto M . Pastorini 49 Il ginestrino nell'alimentazione dei ruminanti Duilio Massa - Paolo Mazzocco 51 Orti e giardini botanici del Piemonte e della Valle d'Aosta Walter Giuliano 59 Storia, uso e potenzialità progettuali dei Giardini Reali di Torino Carlo Buffa - Marisa M a f f i o l i 97 La stampa e il potere pubblico Piera Condulmer 103 Il " Codice della catena " Maria Luisa Moncassoli Tibone 105 Quei buoni legumi di una volta Bruno Cerrato 107 Economia torinese
•
112 Tra i libri
•
118 Dalle riviste
•
121 Indice dell'annata 1982
•
Corrispondenza, manoscritti, pubblicazioni debbono essere indirizzati alla Direzione della rivista. L'accettazione degli articoli dipende dal giudizio insindacabile della Direzione. Gli scritti firmati o siglati rispecchiano soltanto il pensiero dell'Autore e non impegnano la Direzione della rivista né l'Amministrazione camerale. Per le recensioni le pubblicazioni debbono essere inviate in duplice copia. È vietata la riproduzione degli articoli e delle note senza l'autorizzazione della Direzione. I manoscritti, anche se non pubblicati, non si resti-tuiscono.
Editore: Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Torino. Presidente: Enrico Salza
Giunta: Domenico Appendino, Mario Catella, Renzo Gandini, Franco Gheddo, Enrico Salza, Alfredo Camillo Sgarlazzetta, Liberto Zattoni.
Direttore responsabile: Giancarlo Biraghi Vice direttore: Franco Alunno
Redattore capo: Bruno Cerrato Impaginazione: Studio Sogno
Composizione e stampa: Arti Grafiche V . Bona - Torino
Pubblicità: Publi Edit Cros s.a.s. - Via Amedeo Avogadro, 22 - 1 0 1 2 1 Torino - Tel. 531.009
Direzione, redazione e amministrazione: 10123 Torino Palazzo degli A f f a r i -Via S. Francesco da Paola, 24 - T e l e f o n o 57161.
Aut. del Trib. di Torino in data 2531949 N. 430 • Corrispondenza: 10100 Torino -Casella postale 413 • Prezzo di vendita 1983: un numero L.7.500 • estero L. 15.000
Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura e Ufficio Provinciale Industria Commercio e Artigianato
Sede: Palazzo degli Affari
Via .S. Francesco da Paola, 24.
Corrispondenza: 10123 Torino
Via S. Francesco da Paola, 24. 10100 Torino - Casella Postale 413.
Telegrammi: Camcomm Torino. Telefoni: 57161 (10 linee). Telex: 221247 CCIAA Torino.
C/c postale: 00311100.
Servizio Cassa:
Cassa di Risparmio di Torino. Sede Centrale - C/c 53.
Borsa Valori 10123 Torino
Via San Francesco da Paola, 28.
Telegrammi: Borsa. Telefoni: Uffici 54.77.04 Comitato Borsa 54.77.43 Commissario di Borsa 54.77.03. Borsa Merci 10123 Torino
Via Andrea Doria, 15.
Telegrammi: Borsa Merci
Via Andrea Doria, 15.
ATLANTE
DEI MUSEI PIEMONTESI
Gianni Sciolta
Maestro anonimo lombardo-piemontese degli inizi del XV secolo. Madonna in trono. Novara. Museo Civico.
I
I
IL MUSEO DEL BROLETTO DI NOVARA. RACCOLTA
ARCHEOLOGICA E PINACOTECA Il Museo Civico del Broletto di Novara fu aperto nel 1877'. La costituzione del primo nucleo museale novarese si deve alla Società Archeologica Novare-se, fondata nel 1874. Nel 1890 tutto il materiale sino a quel tempo raccolto passò al Comune, in seguito allo scio-glimento della predetta società. Il pri-mo regolamento del museo che a quel tempo era anche Archivio Storico, fu redatto nel 19112.
Un grande impulso, il Museo Civico di Novara lo ebbe con Giovan Battista Morandi, che curò non soltanto la rac-colta di numeroso materiale, ma pro-mosse anche la pubblicazione di studi monografici, edizioni di documenti e del periodico «Bollettino storico per la provincia di Novara»3.
Nel corso dell'Ottocento e successiva-mente, nel Novecento, il Museo Civico di Novara si arricchì di numerose do-nazioni. Il fondo De Pagave, donato al Comune nel 1833; i fondi Morbio (1877), Ferraris, Stoppani (1870), Bol-lati Piuma, Negretti Faa, Farragiana, Coccia (1937) (fondo ora in palazzo Coccia, sede della sezione del museo di storia naturale ed etnografica, nonché della sezione musicale e teatrale). Iniziale sede del Museo Civico di No-vara fu il Palazzo del Mercato. Dal 1929-30 il museo fu trasferito nel re-staurato Palazzo del Broletto, comples-so di quattro edifici che risalgono ai secoli XIII-XV4. Le collezioni del
mu-seo civico sono distribuite in un salone al pianterreno del palazzo e al primo piano del medesimo.
Al pianterreno è sistemata la raccolta archeologica; al primo piano sono con-servate invece, da un lato, le collezioni di affreschi, dipinti, sculture, incisioni, stampe, medaglie, armi; dall'altro, la Galleria Giannoni.
• • •
La raccolta archeologica del piano ter-reno è stata riaperta al pubblico sol-tanto nel 1980, dopo otto anni di
chiu-sura. L'allestimento espositivo attuale è rinnovato e moderno.
La collezione archeologica novarese consta di circa duemila oggetti, donati al Comune di Novara nel 1890 all'atto dello scioglimento della Società archeo-logica per il Museo Patrio5.
A questi si è aggiunto, a partire dal 1970, un ultimo gruppo di reperti pro-venienti dallo scavo effettuato dalla Sopraintendenza archeologica per il Piemonte, in Largo Cavour.
La moderna sistemazione presenta al visitatore in un percorso didattico, una sequenza documentaria di oltre duemi-la anni di storia culturale antica nel territorio novarese, dal XIII secolo a. C., sino al V secolo d. C.
Il periodo preistorico (dal neolitico che risale al V-III millenio, a. C. sino al bronzo tardo, 1300-900 a. C.) è rap-presentato nel Museo Archeologico di Novara, da una serie di reperti del neolitico e di opere della cosiddetta cultura di Canegrate.
I primi sono asce, mazze in pietra (neolitico), pugnali, frecce in selce e pietra in quarzo (eneolitico), pugnali con lame in metallo, spilloni, aghi, fi-bule (bronzo) provenienti da Meina, Voghera, Tromello, Castelletto Ticino. La cultura di Canegrate si diffonde nell'area dell'Alto Ticino nel periodo compreso fra la fine del XIV secolo e gli inizi del XIII a. C. Dalla necropoli di Canegrate (Legnano) provengono urne cinerarie e altri oggetti in metallo dove venivano deposte le ceneri dopo la cremazione abituale.
La sezione protostorica (sec. IX-IV a. C.) documenta, con ricche testimo-nianze, la presenza nel novarese, e spe-cificatamente nella zona dei laghi, e lungo il corso del Ticino, di popoli che appartengono alla cosiddetta cultura di Golasecca.
La Golasecca è un abitato in provincia di Varese, all'altezza dell'uscita del Ti-cino dal Lago Maggiore, dove furono rinvenuti i primi sepolcreti.
le-gno e canniccio. Nelle necropoli veni-vano sotterrate in pozzetti scavati e in piccole fosse a lastre di pietra, le urne cinerarie e gli oggetti di uso comune (corredo funerario).
Nell'ambito di questi corredi prove-nienti da numerose località del territo-rio indicato, quali Castelletto Ticino, S. Bernardino di Brione, Bellinzago, Romentino, Varallo Pombia ecc. gli oggetti riguardano: urne cinerarie in ceramica, ciotole a coperchio, coppe, bicchieri, talora con elementari decora-zioni (a «cordicella», con impressione di tortiglione metallico sulla superficie del vaso, con motivi incisi a stecca, con stampiglia): fibule in bronzo o fer-ro per l'abbigliamento, ganci passanti, anelli, bracciali, armille, pendagli, cor-redi da toilette, situle o vasi con mani-ci arcuati in metallo per il trasporto dei liquidi; fusaiole in terracotta per fi-lare con il fuso e la conocchia, collane in ambra, armi, come lance, spade, coltelli, schinieri, elmi: questi ultimi calotte bronzee e visiera, in forme im-portate dal Piceno e dalFEtruria. In una sezione successiva a quella con i reperti della protostoria sono raccolti al Museo di Novara testimonianze di età e civiltà celtica. I Celti, com'è no-to, si calarono nell'Europa centrale at-traverso i valichi alpini e in momenti successivi, nel tempo compreso tra il VI e il IV sec. a. C. Essi furono porta-tori della cultura cosiddetta di La Tène dal luogo del lago di Neuchàtel in Svizzera, dove è stato rinvenuto nume-roso materiale celtico. Sistematisi an-che nella zona dei laghi (nel novarese tra il Ticino e il Sesia sino alla Lomel-lina) vennero a contatto con le culture locali (di Golasecca) ed Etrusca (che intanto si diffondeva nel territorio per i contatti commerciali) e assunsero for-me tipiche, che si protraggono oltre il IV secolo a. C., sino al II-I secolo a. C., costituendo la civiltà che è stata definita dagli archeologi di La Tène Padano o Cisalpino.
Della civiltà celtica nel territorio nova-rese (e precisamente località come Ro-mentino, Cassalnuovo, Sforzesca, Ban-nio Anzino, tra le altre) sono pervenu-te numerose necropoli con corredi fu-nerari, che si possono utilmente studia-re con i studia-reperti di analogo periodo oggi
Maestro lombardo-piemontese del 1 ° quarto del XV secolo, Madonna in trono. Novara, Museo Civico. .
custoditi nei musei di Pallanza e di To-rino, provenienti dalle necropoli di Gravellona Toce e Ornavasso in Val d'Ossola. In queste necropoli, dove era praticata la cremazione in «ustina» cioè in fosse entro le quali il defunto veniva bruciato con parte del corredo funerario e successivamente le ceneri raccolte in olle o ciotole deposte poi in altra fossa — sono stati rinvenuti nu-merosi oggetti di cultura celtica. Tra questi: vasi di piccole dimensioni, a mano o con tornio lento, talora anche
Maestro lombardo 1480 ca., S. Nazzaro. Novara, Museo Civico.
verniciati in nero (alcuni d'importazio-ne, di area etrusca adriatica); spade, elmi, fibule e catene di sospensione. Intorno al I secolo a. C. con la roma-nizzazione del territorio piemontese av-venne anche quella della zona intorno a Novara.
Affresco del 1470 ! Merli): San Nicola da Tolentino e altro santo domenicano. Novara, Museo Civico.
Scultore ligneo piemontese M 75" 80, Compianto sul Cristo morto. Novara, Museo Civico.
Assai numerose sono le necropoli di età romana rinvenute nel territorio no-varese. I tipi di sepoltura adottato nel novarese dai romani sono differenti: cremazione, inumazione con tombe al-la cappuccina cioè con tegoloni fittili e con coperture a doppio spiovente; a muretti a secco; con vaso cinerario, con tombe in struttura a laterizio. I corredi recuperati da queste tombe so-no di varia natura.
per lo più — tra il IV e il III secolo a. C. — da officine di centri della pianu-ra padana. Inoltre: cepianu-ramiche fini da mensa e di tradizione greca ed etrusco italica, lavorate al tornio (sec. I a. C. -II d. C.), in «terra nigra» con decora-zioni a rotella; quindi: coppe, piatti, vassoi, in vernice rossa, in terra sigilla-ta «sud-gallica» e in terra sigillasigilla-ta chiara.
Quindi ceramica comune destinata al-l'uso domestico in argilla non vernicia-ta: tegami, urne, olpe, mortai, vasi con vetro espanso, lucerne in argilla, vetri soffiati (comparsi nel I secolo a. C.) provenienti da officine attive nella zo-na del Lago Maggiore: specchi in leghe di rame, stagno e piombo; infine reci-pienti in bronzo. Una sezione del mu-seo sull'età romana è dedicata natural-mente a reperti relativi a «Novara ro-mana».
Non si conoscono documenti precisi sull'origine romana di Novara.
È certo però che la struttura ortogona-le dell'impianto viario nel nucortogona-leo cen-trale delle città risale al periodo roma-no. Le due direttrici principali il cardo e il decumanus, perpendicolari tra di loro, corrispondono oggi agli attuali corso Mazzini-Cavour (in senso nord-sud) corso Cavallotti-corso Italia (da est a ovest).
Della Novara romana sono testimo-nianze: il tratto della cinta muraria in largo Cavour; il deposito di anfore nel-la stessa zona; infine resti di pavimen-tazione a «suspensurae», proveniente da un edificio novarese non precisato. I resti della cinta muraria rivelano una struttura a opus mixtum molto usato nell'Italia settentrionale in età augustea imperiale, costituito cioè di ciottoli di fiume a mano nella malta, alternati a fasce orizzontali di mattoni.
Presso il largo Cavour, nel tratto della cinta muraria, è stato ritrovato, nel 1970, un deposito di anfore. Sono esemplari al tornio ad argilla robusta, che contenevano del «garum» (cioè salsa a base di pesce), come indicano le scritte a vernice bruna. La forma di queste anfore che dovevano pervenire da luoghi di mare, riconducono, nel ventre capace e largo, nell'imboccatura stretta e munita di coperchietto e infi-ne infi-nei due robusti manici per la presa,
i •
ri t
st Jf
-Da Gerolamo Giovenone, Madonna e Santi. Novara. Museo Civico.
a luoghi di fabbricazione veneta o istriana.
I resti della pavimentazione, infine, so-no elementi fittili che appartengoso-no al sistema cosiddetto a «suspensurae». Le suspensurae sono appunto pilastrini costituiti da cilindri collocati sul pavi-mento in mattoni; i pilastrini sorreggo-no un altro pavimento, creando usorreggo-no spazio di intercapedine. Questa è posta in comunicazione con un focolare, da cui proviene l'aria calda che permette il sistema di riscaldamento per irradia-zione.
Anche nel Novarese, infine, si docu-menta la presenza della dominazione longobarda.
I Longobardi provenienti dall'Unghe-ria, penetrarono in Italia nel 568 d. C. Nel Museo Archeologico di Novara
no reperti longobardi per la maggior parte provenienti dalla necropoli di Borgo Vercelli.
Da queste sono derivati gioielli di se-polture femminili: aghi, orecchini, fi-bule, collane, finimenti di cavalli, plac-chette metalliche. Infine ceramiche; va-si a tornio lento e decorati in stampi-glia e traslucido. Tali corredi proven-gono dalle ricche tombe di conquista-tori, che mantengono la persistenza della credenza pagana delle necessità materiali del defunto, mentre le tombe delle popolazioni locali, ormai cristia-nizzate, sono prive di corredi.
• • •
Cerchia di Bernardino Lanino, Santo Pellegrino. Novara, Museo Civico.
Maestro anonimo lombardo del principio del XVI secolo. Madonna con il Bambino.
La Pinacoteca del Museo del Broletto raccoglie, in sei sale, testimonianze del-la cultura pittorica del Novarese, uni-tamente ad altre opere di periodi diver-si, provenienti da differenti donazioni. Alle opere di pittura si uniscono inol-tre alcuni pezzi di scultura di grande interesse.
Una sezione della pinacoteca novarese racchiude alcuni documenti pittorici ad affresco (si tratta di affreschi staccati) dei secoli XV-XVI, attestanti, da un lato, la sopravvivenza nel territorio di moduli tardogotici e, dall'altro, della diffusione del linguaggio gaudenziano. Testimonianze del primo filone sono due Madonne in trono e S. Gerolamo provenienti dall'oratorio di S. Michele con i Santi Bernardo da Mentone e Sant'Antonio Abate provenienti da Santa Maria di Camodeia di Castellaz-zo Novarese.
Questi ultimi sono stati attribuiti, sulla scorta dei documenti, al pittore Johan-nes De Campo autore di altri cicli pit-torici nel novarese, tra cui quelli dell'a-trio di San Colombano a Biandrate, di San Pantaleone a Oro a Boccioleto e Vicolungo (San Martino)6.
«È un maestro tardogotico, fortemente segnato da esperienze culturali lombar-de, nell'area del tardo Michelino da Besozzo e dei fratelli Zavattari»7.
prò-Cerano, La Messa al Sepolcro. Novara, Museo Civico.
Tanzio da Varallo, Battaglia di Sannecherib. Novara, Museo Civico.
Maestro anonimo lombardo del XVII secolo, Natura Morta. Novara, Museo Civico.
Legnanino, Il sogno di Giuseppe. Novara, Museo Civico.
Legnanino, La morte di Giuseppe. Novara, Museo Civico.
Giuseppe Antonio Pianca, S. Francesco. Novara, Museo Civico.
Giuseppe Antonio Pianca, S. Brunone. Novara, Museo Civico.
Benedetto Alfieri, Modellino del campanile della chiesa di S. Gaudenzio. Novara, Museo Civico.
Giuseppe Antonio Pianca, S. Gerolamo. Novara, Museo Civico.
veniente da San Nazzaro alla Costa di Novara8.
Di età gaudenziana (laniniana) sono in-vece gli affreschi con S. Pellegrino e San Bernardo di Mentone, strappati dal monastero di S. Agnese.
Tra le sculture di questo medesimo pe-riodo di tempo spicca «per la bellezza arcana elementare (...) e per la verità pesantemente terrestre; fin rozza, certo plebea» (Testori), il gruppo composto da otto statue lignee policrome, raffi-guranti il Compianto sul Cristo morto9.
Il gruppo ligneo, proveniente dalla parrocchiale di Castelbeltrame, stilisti-camente si collega alla Madonna della Rosa del Museo di Varallo e al Com-pianto di San Giovanni al Monte pres-so Quarona10. Cronologicamente si
colloca tra il 1474 e l'80: a moduli tar-do gotici unisce nuovi elementi span-zottiani.
Per quanto si riferisce alla pittura a olio, la pinacoteca di Novara conserva alcune testimonianze di rilievo per la storia di questa tecnica tra Piemonte, Lombardia e Liguria del 600 e 700. Nell'ambito della pittura del Seicento spiccano La Messa al Sepolcro del Ce-rano (1575-1633), il bozzetto con la battaglia di Sannecherib del Tanzio (1575 ca.-1635 ca.) e infine una note-vole Strage degli Innocenti, che di re-cente è stata attribuita alla cerchia di Giovanni Benedetto Castiglione (1610 ca.-1665).
ben delimitate, nei cangianti ottenuti dall'accostamento o dalla sovrapposi-zione diretta, a corpo, dei complemen-tari (come nel miglior Barocci) mentre le ampie superfici sonò, più che sfac-cettate, spiegazzate come grandi fogli di carta lucente in connessione diretta con la rinascita neopontormesca del Boscoli»".
Il bozzetto del Tanzio per la battaglia di Sannecherib è databile, come il di-pinto ora a S. Gaudenzio di Novara, di cui è preparatorio, tra il 1627 e il 1629. Il dipinto fu definito dal Testori «uno dei risultati più sorprendenti del-l'intero Seicento europeo per la tragica simbiosi di quei termini sempre opposti che furon realismo e manierismo»12.
La Strage degli Innocenti, restaurato di recente13 proviene invece da palazzo
Faraggiana. «Nell'inventario stesso la tela risulta attribuita al Grechetto, da cui in effetti derivano singoli elementi morfologici: la tipologia dei volti dei bambini, il brano della donna in fuga a sinistra e l'angolo delle rovine classi-che, con la citazione puntuale della te-sta barbuta copiata dai volti di satiro dei Baccanali. Inoltre per una colloca-zione cronologica più definita, si noti che alcune abbreviazioni di forma nelle figure in lontananza, i gesti drammati-ci di madri e bambini, ed i panneggi a pieghe fitte e increspate, sono vicini al gusto barocco dell'ultimo Castiglione, attivo a Mantova e Genova tra il 1651 e il 1663-65 »14.
Passando ai pezzi di Settecento, meri-tano una particolare considerazione due dipinti del Legnanino e una tela di Carlo Giuseppe Ratti; infine quattro opere del Pianca.
Il Legnanino (Milano, 1660-ivi, 1715 circa)15 è attivo in Piemonte per il
Sa-cro Monte di Orta (affreschi della cap-pella XVI), nei palazzo Barolo, Cari-gnano e nella cappella dei Mercanti di Torino. Infine, per S. Gaudenzio di Novara. Anche le due opere novaresi con il Sogno e la morte di Giuseppe si ricollegano ai dipinti di questo momen-to assai impregnati di elementi culturali genovesi (Piola, Gregorio De Ferrari), dove i ricordi romani (della tradizione barocca e marattesca) sono ormai assor-biti in un decorativismo luminoso pros-simo anche al padre Pozzo.
Maestro anonimo del '700, Annunciazione. Novara, Museo Civico.
Carlo Giuseppe Ratti (Savona, 1737-Genova, 1795)'6 direttore dal 1775
del-la Accademia Ligustica di Genova, no-tevole scrittore d'arte (rielaborò le Vite del Soprani; scrisse notevoli guide di Genova e delle «due riviere», fu bio-grafo del Correggio), fu sottile inter-prete della pittura del Mengs, di cui fu amico, discepolo e divulgatore nell'in-terpretazione critica.
L'Adorazione del bambino di Novara è un interessante dipinto di gusto neo-classico, che rivela abilità e maestria pittorica.
I quattro eremiti del Museo Civico di
Maestro anonimo del XVIII secolo, Scultura. Novara, Museo Civico.
Carlo Giuseppe Ratti, Adorazione del Bambino Novara, Museo Civico.
Novara (i Santi Brunone, Francesco, Gerolamo, e Maria Maddalena) furono attribuiti a Giuseppe Antonio Pianca dal Longhi17. Inizialmente portavano
l'attribuzione al Magnasco.
Filippo De Pisis, Chiesa veneziana. Novara, Museo Civico.
fuori della corrente barocchetta e ro-cocò.
Tale aspetto è rilevabile nelle quattro tele un tempo attribuite al Magnasco, che nella modellazione delle figure e nei densi, affocati colori, sono anche affini alla cultura del lombardo Abbia-ti. Il quadro del S. Brunone, secondo una consuetudine propria del pittore, che si ispira direttamente a opere con-temporanee rielaborandole, è ripreso da una incisione di Jean Audran de la Fosse. Nel contesto di questi dipinti se-condo Settecento, va ricordato anche il prezioso modellino ligneo del campani-le della chiesa di S. Gaudenzio, dovuto a Benedetto Alfieri (1700-1767). L'opera fu iniziata nel 1753, prosegui sino al 1773 e fu poi completata fra il 1780 e il 1786.
La caratteristica forma del campanile, riporta, come è stato detto18, a modelli
precisi di Borromini (ad esempio il campanile di S. Agnese in Piazza Na-vona), opportunamente mediati dalla lezione del Juvarra. Definito anche l'a-pice della ricerca formale sui motivo della torre in Piemonte (Bellini), il campanile di S. Gaudenzio si erge su
Carlo Levi, Fiori. Novara, Museo Civico. Felice Casorati, Ragazza alla finestra. Novara, Museo Civico.
Mario Sironi, Composizione. Novara, Museo Civico.
una base preesistente, per innalzarsi su una struttura a piani convessi «che riassume con armoniosa complessità» temi precedenti.
Con la donazione Stoppani è pervenu-ta, infine, alla Pinacoteca del Museo del Broletto, anche una serie di dipinti del Novecento, di alcuni autori impor-tanti. Si tratta specialmente di: una Ragazza alla finestra di Felice Casorati (1883-1963)"; di una composizione di Fiori di Carlo Levi (1902)20 di una
te-nebrosa Composizione di Mario Sironi (1885-1961)21 di una Donna Rossa di
Aligi Sassu (1912-viv.)22 e di una
Chie-sa veneziana di Filippo De Pisis23.
NOTE
1 Sul Museo Civico di Novara cfr.: G. B.
Mo-RANDI, Museo e archivio storico del Comune.
Relazione per l'anno 1914, Novara, 1915; A.
VI-GLIO, La società archeologica del Museo Patrio
Novarese, in «Bollettino storico per la provincia
d i N o v a r a » , 4 , 1 9 1 7 , p p . 1 0 8 - 1 1 8 ; A . VIGLIO,
Relazione per gli anni 1917-1922, in «Bollettino
storico per la provincia di Novara», 2, 1923, pp.
1 2 1 ; A . SCOTTI, La collezione De Pagave, N o
-vara, 1976; Guida ai musei del Piemonte Torino,
1 9 7 7 ; M . L . GAVAZZOLI TOMEA, i n « M u s e i d e l
Piemonte. Opere d'arte restaurate», Torino, 1978, p. 60; Capire l'Italia. I Musei schede, T.C.I., Milano, 1980, p. 22.
2 c f r . M . L . GAVAZZOLI TOMEA, cit.
' Per il Morandi cfr. anche «Cronache Econo-miche», 2, 1980, n. 28, p. 12.
' cfr. Aa. Vv. Censimento dei beni culturali nel
comune di Novara. Regione Piemonte comitato comprensoriale di Novara, Dicembre, 1980, p.
21.
5 Sul museo archeologico cfr.: Guida del Museo
archeologico di Novara, Novara 1980 il cui testo
è dovuto a: M. C. Rogate Uglietti e curato del-l'Assessorato Cultura Musei e Sport del Comune di Novara.
A utile completamento della raccolta archeologi-ca del comune di Novara è consigliabile anche la visita al Museo Lapidario della Canonica, situa-to nel chiostro della canonica della Cattedrale. Creato nel 1813 dal sacerdote Francesco Frasco-ni raccoglie numerose lapidi ed epigrafi di età romana e medioevale provenienti dalla demoli-zione dell'antico Duomo (1863) e dal Museo di
S u n o ( s m e m b r a t o n e l 1 9 2 0 ) .
6 cfr. G. ROMANO, in «Opere d'arte a Vercelli e
nella sua provincia, Recuperi e restauri
1 9 6 8 - 1 9 7 6 » , V e r c e l l i , 1 9 7 6 , p p . 1 3 3 - 3 4 ; Musei
del Piemonte, c i t . , p p . 6 1 - 6 2 .
' c f r . G . ROMANO, 1 9 7 8 , cit. p . 6 1 .
' cfr. C. BARONI, L'arte in Novara e neI
Novare-se, in «Novara e il suo territorio», Novara,
1 9 5 2 , p p . 5 3 5 - 6 1 5 .
® cfr. G. TESTORI, Elogio dell'arte novarese.
c f r . Musei, 1 9 7 8 , cit., p p . 6 3 - 6 4 .
11 Catalogo della mostra del Cerano,
Nova-ra, 1 9 6 4 , p. 6 5 , n. 6 1 .
12 cfr. Tanzio da Varallo, Catalogo della
Mo-stra, Torino, 1959, p. 39, n. 17.
" cfr. Musei, 1978, cit., pp. 65-66 (scheda di M.
G . GHIAZZA).
14 cfr. Musei, 1978, cit., p. 65.
15 P e r il L e g n a n i n o c f r . : A . M . ROMANINI, La
pittura milanese nel XVIII secolo, in «Storia di
Milano», XII, Milano, 1959.
" p e r il R a t t i c f r . : F . R . PESENTI, L'illuminismo
e l'età neoclassica, in: «La pittura a Genova e in
Liguria dal Seicento al Primo Novecento», Ge-nova, 1971.
" c f r . A N T O N I O GIUSEPPE P I A N C A , Catalogo
del-la mostra, Varallo Sesia, 1962, p. 33, nn. 10-13.
" cfr. A. BELLINI, Benedetto Alfieri, Milano, 1978, p. 195 sgg.
" P e r C a s o r a t i : L . CARLUCCIO, F. Casorati, T o
-rino, 1964.
2 0 P e r C . L e v i c f r . C . L . RAGGHIANTI, Carlo
Le-vi, F i r e n z e , 1 9 4 8 ; A . BOVERO, Archivi dei Sei
pittori di Torino, Torino, 1965.
21 Per M. Sironi: M. VALSECCHI, Mario Sironi,
Roma, 1962; Catalogo della mostra di Sironi, Acqui, 1982.
2 2 P e r A . S a s s u : R . BARLETTA, Il rosso è il suo
barocco, Torino, 1970; R. CARRIERI, I cavalli innamorati di Sassu, Milano, 1973.
25 Per De Pisis: G. Ballo, Filippo De Pisis,
OCCHIATA
SU UN PALAZZO
Enrico Salza
Si parla nel nostro paese con insistenza di modifiche istituzionali; orbene ricor-do che le Camere di commercio italia-ne attendono da diversi decenni una legge di riforma, che ne adegui le fun-zioni (e le modalità di espletamento) alle esigenze di una realtà produttiva profondamente mutata dalla conclusio-ne della seconda guerra mondiale. «La riforma tuttavia — scrivevo qual-che anno fa sul settimanale "Mondo Economico" (n. 37 del 30 settembre 1977) — rappresenta una condizione necessaria ma non sufficiente per il più efficace utilizzo degli istituti camerali ai fini della crescita economica e socia-le del Paese. È infatti chiaro che nessu-na innovazione di carattere legislativo può, da sola, supplire ai guasti delle incrostazioni burocratiche e della pigri-zia mentale».
Presidente della Camera di commercio di Torino dall'inizio del 1976, esprime-vo la convinzione che più che i condi-zionamenti istituzionali ed i vincoli normativi, conta la chiarezza con cui i problemi vengono affrontati, accompa-gnata da voglia di fare e da dosi di entusiasmo nel fare. Consideravo poi molto importante possedere la capacità di diffidare dei grandi piani e di punta-re invece su pochi progetti, ben definiti in ogni specifica fase operativa. Ad esempio di un più proficuo com-portamento dell'operatore pubblico fornivo anticipazioni sugli obiettivi, che la Giunta della Camera di com-mercio di Torino si proponeva di
per-seguire per qualificare le funzioni tipi-che dell'ente (amministrativa, di studio e ricerca, promozionale, di rappresen-tanza):
1) gestione automatizzata di molti ser-vizi;
2) lancio di un dinamico Centro estero per l'assistenza alle imprese (soprattut-to quelle minori) orientate all'export; 3) costituzione di un nuovo e più at-trezzato Laboratorio chimico-merceo-logico;
4) finanziamento di un originale pro-getto pilota per la costruzione di un edificio scolastico utilizzante al massi-mo la fonte solare per i propri bisogni energetici;
5) varo di una Borsa rifiuti industriali; 6) redazione di obiettive indagini (con-giunturali e strutturali) sul sistema so-cio-economico-territoriale dell'area to-rinese e del Piemonte.
A distanza di un lustro da quelle affer-mazioni, con le quali si sosteneva in sostanza che anche con la presente le-gislazione, purché applicata non re-strittivamente e con un po' di praticità, era possibile alle Camere di commercio spaziare in molte direzioni, è parso uti-le fare una verifica del lavoro svolto, illustrando, cifre alla mano, come l'en-te camerale torinese ha investito le ri-sorse finanziarie disponibili.
delle entrate e delle spese, anno per an-no dal 1975 al 1981, nel far presente che a prescindere dal pensiero prece-dentemente esposto l'istituto camerale torinese e chi scrive si sono adoperati e continuano ad adoperarsi perché si ad-divenga al più presto alla soluzione del problema della rifondazione delle Ca-mere di commercio, si desidera eviden-ziale che nella messa a punto dei pro-grammi di attività la Giunta della CCIAA di Torino ha invitato le varie categorie produttive a proporre, attra-verso le associazioni più rappresentati-ve, sia indirizzi di fondo che interventi particolari. L'azione dell'ente, in omaggio al principio istituzionale che lo fa rappresentante in maniera unita-ria degli interessi delle più diverse for-ze operative (imprenditoriali e dei lavo-ratori), si è cioè sviluppata badando essenzialmente ad armonizzare i sugge-rimenti e le opzioni espresse dagli stessi utenti dei servizi.
È un comportamento che alla prova ha dimostrato una notevole validità vuoi sul piano delle realizzazioni che dal la-to dei consensi, e che si rivela alquanla-to significativo anche se si pone mente al fatto che per quanto riguarda la deter-minazione in futuro dell'entità del di-ritto annuale previsto dall'art. 34 del D.L. 22 dicembre 1981, n. 786 (con-vertito nella legge 26 febbraio 1982 n. 51), a carico di tutte le ditte iscritte agli Albi e Registri delle Camere di commercio, l'orientamento del legisla-tore è quello di lasciare una certa liber-tà di manovra (entro un massimo) alle singole Giunte. È chiaro che in questa prospettiva la consuetudine praticata dalla Camera di Torino di consultare i propri utenti, oltre a rendere estrema-mente più facile l'esercizio della richia-mata facoltà, non può che incidere po-sitivamente sulla produttività degli in-terventi deliberati.
Le pagine che seguono credo dimostri-no con chiarezza che l'impegdimostri-no profu-so a gestire con trasparenza i bilanci annuali ha portato a risultati più che soddisfacenti. Tutte le cose importanti che si è programmato di fare sono sta-te concluse e se qualche iniziativa non ha dato i frutti sperati (ne accennere-mo), si può in ogni caso constatare che l'idea che l'ha originata non era sba-gliata e continua tuttora a rispondere alle necessità e alle aspettative del mondo economico provinciale.
LE ENTRATE
È indubbio che se non si fosse potuto contare su un discreto avanzo di
ge-stione alla fine del 1975 (5 miliardi e 650 milioni) molti interventi non sareb-be stato possibile effettuarli, a mene di ricorrere ad indebitamenti. Globalmen-te sono aumentaGlobalmen-te del 205% (Tab. 1). Le entrate tributarie, che costituiscono la fonte primaria di finanziamento de-gli organismi camerali, sono cresciute negli anni 1975-1981 meno dell'incre-mento del costo della vita (129,3 con-tro 165,7%). Analizzando le singole poste, si può inoltre osservare che la voce «imposte» è aumentata soltanto del 77,1, mentre consistenti sviluppi hanno segnato i proventi per «diritti» ( + 4209,3 su atti e certificati; +687,5 per altri servizi). Come si può cogliere dalla Tab. 2, il decollo di queste due ultime categorie di entrate è avvenuto nel 1978, in coincidenza della revisione delle tariffe, per il conseguimento della quale l'interessamento dell'istituto
ca-T a b e l l a 1. Le e n t r a t e della C a m e r a di c o m m e r c i o di ca-Torino dal 1 9 7 5 al 1 9 8 1
Denominazione 1975 1976 1977 1978 1 9 7 9 1 9 8 0 1981 Entrate tributarie
Tabella 2. Le entrate tributarie
Denominazione 1975 1 9 7 6 1977 1978 1 9 7 9 1 9 8 0 1981 Imposta camerale 3 . 5 6 5 . 1 0 3 . 0 1 2 3 . 0 0 3 . 0 5 3 . 4 1 8 3 . 6 1 7 . 4 6 4 . 8 5 0 3 . 7 2 5 . 8 4 2 .472 4 . 1 6 3 . 8 4 2 . 7 8 3 5 . 4 4 1 . 6 8 8 . 9 2 8 6 . 3 1 5 . 6 0 5 . 6 3 5 Sovrimposta sui redditi dei terreni
e dei fabbricati 5 . 4 1 4 . 0 2 6 5 . 0 3 9 . 1 7 8 7 . 8 9 6 . 3 1 8 7.001 . 7 0 4 5 . 4 5 6 . 4 6 6 6 0 5 . 2 5 5 3 5 6 . 4 5 4 Diritti sugli atti e sui certificati 2 3 . 4 1 3 . 7 3 5 2 3 . 2 0 3 . 4 5 0 2 7 . 0 0 8 . 7 7 0 5 8 8 . 0 3 1 . 1 3 0 5 7 5 . 2 3 5 . 9 4 0 8 2 4 . 7 9 5 . 7 6 1 1 . 0 0 8 . 9 5 9 . 8 7 1 Diritti per altri servizi 1 5 3 . 9 6 2 . 1 7 5 1 5 1 . 0 6 2 . 1 2 5 1 7 3 . 3 4 1 . 7 4 5 4 7 9 . 7 9 5 .002 5 9 1 . 0 9 2 . 7 4 3 7 8 6 . 7 4 4 . 2 3 2 1 . 2 1 2 . 4 3 0 . 5 5 9 Oblazioni di cui alla L. 4 / 8 / 7 8 n. 467 — — — — 4 9 . 6 3 3 . 8 7 0 5 2 . 5 8 6 . 1 2 0 5 7 . 6 9 8 . 8 4 0
Totale entrate tributarie 3 . 7 4 7 . 8 9 2 . 9 4 8 3 . 1 8 2 . 3 5 8 . 1 7 1 3 . 8 2 5 . 7 1 1 . 6 8 3 4 . 8 0 0 . 6 7 0 . 3 0 8 5 . 3 8 5 . 2 6 1 . 8 0 2 7 . 1 0 6 . 4 2 0 . 2 9 6 8 . 5 9 5 . 0 5 1 . 3 5 9
Tabella 3. Le entrate extra tributarie
Denominazione 1975 1976 1977 1978 1 9 7 9 1 9 8 0 1981 Pigioni, fitti e altri proventi
Interessi su titoli
Interessi su conti correnti e diversi Altri proventi mobiliari
Proventi da pubblicazioni Proventi e recuperi vari
3 4 . 0 9 3 . 8 0 0 8 0 . 2 8 0 . 9 7 4 5 6 7 . 0 3 4 . 0 1 8 8 6 0 . 0 0 0 2 2 . 8 5 8 . 4 3 5 1 9 . 2 0 6 . 7 5 3 5 3 . 1 9 1 . 0 0 0 8 1 . 4 5 7 . 6 0 9 9 9 9 . 0 9 4 . 7 1 7 1 . 5 6 0 . 0 0 0 3 8 . 2 8 3 . 8 7 5 2 . 3 0 3 . 7 1 2 3 7 . 7 2 7 . 3 5 0 8 5 . 2 2 6 . 8 6 5 8 9 9 . 5 8 1 . 5 9 4 9 6 0 . 0 0 0 2 7 . 8 7 0 . 3 4 0 1 0 . 6 4 0 . 4 5 7 5 2 . 8 0 1 . 3 0 0 6 2 . 8 6 1 . 1 6 4 6 2 8 . 2 6 5 . 2 4 4 1 . 4 3 5 . 0 0 0 5 8 . 1 1 8 . 4 8 0 6 1 . 9 1 0 . 9 8 9 7 4 . 1 5 2 . 0 5 0 1 9 3 . 1 1 0 . 6 2 7 2 3 5 . 4 7 3 . 4 9 5 3 . 8 9 0 . 5 0 0 8 7 . 4 8 7 . 4 4 9 9 0 . 0 5 0 . 0 1 8 1 3 6 . 5 1 5 . 2 3 0 1 0 6 . 3 0 3 . 0 8 5 4 3 1 . 1 1 6 . 9 3 8 2 . 2 8 0 . 0 0 0 1 3 7 . 4 8 8 . 7 4 6 7 2 . 8 8 5 . 8 2 6 2 0 3 . 8 2 2 . 8 7 2 5 5 . 3 1 3 . 6 2 2 3 9 3 . 5 8 7 . 2 5 3 2 . 6 6 5 . 0 0 0 1 9 1 . 1 3 9 . 1 7 1 7 4 . 3 7 3 . 3 4 3 Totale entrate extra tributarie 7 2 4 . 3 3 3 . 9 8 0 1 . 1 7 5 . 8 9 0 . 9 1 3 1 . 0 6 2 . 0 0 6 . 6 0 6 8 6 5 . 3 9 2 . 1 7 7 6 8 4 . 1 6 4 . 1 3 9 8 8 6 . 5 8 9 . 8 2 5 9 2 0 . 9 0 1 . 2 6 1
Tabella 4. Le entrate in conto capitale
Denominazione 1975 1976 1977 1 9 7 8 1 9 7 9 1 9 8 0 1981 Alienazioni di beni immobili
_
_
Alienazioni di beni mobili 1 . 0 1 0 . 0 0 0 1 . 2 1 8 . 0 9 0 6 . 2 0 8 . 0 0 0 1 . 1 4 2 . 6 0 0 6 . 3 0 3 . 0 0 0 1 1 . 6 4 9 . 2 0 0 8 3 7 . 5 0 0 Alienazioni e rimborsi di titoli 2 4 . 9 9 3 . 4 5 0 7 0 . 1 7 4 . 2 7 4 1 . 0 2 9 . 8 7 2 . 7 4 0 2 5 9 . 9 4 4 . 6 4 0 4 . 2 9 0 . 3 7 5 . 8 9 7 1 . 0 9 0 . 8 9 7 . 0 9 2 4 . 5 0 1 . 9 0 1 . 1 7 4 Mutui passivi — — — — — — —
Riscossione quote mutui attivi 5 . 4 0 1 . 4 5 1 1 1 . 6 6 7 . 4 2 4 7 . 5 9 7 . 3 9 0 1 0 . 8 9 1 . 7 5 3 1 1 . 9 4 4 . 5 3 9 5 . 0 3 2 . 8 6 9 7 . 5 4 8 . 5 8 1 Depositi cauzionali 6 1 . 6 1 2 . 7 3 5 — — 2 3 . 9 4 9 — —
_
Ammortamento di beni patrimoniali 1 7 1 . 5 0 0 . 0 0 0 1 6 2 . 0 0 0 . 0 0 0 1 8 0 . 0 0 0 . 0 0 0 2 2 3 . 0 0 0 . 0 0 0 2 5 6 . 0 0 0 . 0 0 0 2 6 0 . 0 0 5 . 0 0 0 2 9 1 . 3 8 0 . 0 0 0 Totale entrate in conto capitale 2 6 4 . 5 1 7 . 6 3 6 2 4 5 . 0 5 9 . 7 8 8 1 . 2 2 3 . 6 7 8 . 1 3 0 4 9 5 . 0 0 2 . 9 4 2 4 . 5 6 4 . 6 2 3 . 4 3 6 1 . 3 6 7 . 5 8 4 . 1 6 1 4 . 8 0 1 . 6 6 7 . 2 5 5
Tabella 5. Contabilità speciali (partite di giro)
Denominazione 1975 1 9 7 6 1977 1 9 7 8 1 9 7 9 1 9 8 0 1981 Ritenute fiscali 1 1 6 . 3 3 2 . 7 1 1 1 3 0 . 4 8 6 . 8 3 8 1 2 8 . 3 5 4 . 3 5 5 2 1 5 . 8 0 9 . 3 1 7 2 7 9 . 7 1 9 . 0 4 0 3 4 4 . 2 9 4 . 5 7 4 6 2 4 . 8 6 7 . 7 8 2 Altre ritenute di legge riguardanti il
personale 2 4 2 . 3 0 8 . 2 8 7 2 4 6 . 8 1 3 . 0 6 3 2 9 2 . 1 8 4 . 5 1 2 3 7 7 . 5 7 2 . 6 9 3 5 1 4 . 4 9 8 . 1 8 6 6 7 2 . 5 3 3 . 6 0 1 1 . 0 4 9 . 1 5 5 . 1 3 2 Diverse 2 2 8 . 5 2 5 . 9 0 0 4 0 2 . 5 0 9 . 4 6 6 3 5 8 . 8 1 4 . 6 3 9 6 9 3 . 3 5 5 . 3 8 8 5 7 0 . 5 4 5 . 1 0 9 6 1 4 . 7 0 1 . 8 1 4 6 6 4 . 2 6 2 . 1 4 6 Iniziative zootecniche — — —
_
_
_
_
Depositi per migliorie boschive 6 9 . 5 5 5 . 0 6 8 6 5 . 5 1 4 . 1 7 3 7 9 . 4 0 5 . 5 6 6 8 7 . 1 4 0 3 0 7 1 3 3 . 6 8 7 . 1 0 7
_
_
Consorzio provinciale rimboschimento ' 1 8 . 1 4 4 . 2 9 0 1 2 . 0 4 0 . 5 3 0 1 2 . 0 5 9 . 2 4 0 1 2 . 1 8 5 . 4 9 0 1 2 . 3 8 7 . 6 9 0_
6 . 0 0 0 . 0 0 0 B.U.S.A.R.L. 3 1 0 . 0 0 0 . 0 0 0 3 0 5 . 0 8 3 . 4 7 0 4 2 5 . 1 2 0 . 1 0 5 4 9 9 . 0 9 5 . 2 5 5 5 9 1 . 0 2 0 . 3 6 0 8 7 4 . 2 4 6 . 8 5 0 1 . 4 2 2 . 9 3 6 . 2 3 5 Fondo speciale disciplina riproduzionebovina 6 . 9 2 9 . 3 4 7 6 . 7 9 9 . 2 1 7 7 . 3 4 8 . 2 7 7 8 . 0 9 5 . 4 4 2 8 . 7 5 8 . 5 9 2 9 . 2 6 2 . 4 0 3 8 . 1 3 7 . 3 1 2 Varie (ISTAT) 1 9 . 9 7 8 . 1 0 0 4 2 . 7 3 5 . 0 5 0 2 9 . 7 6 7 . 3 0 0 3 4 . 5 0 0 . 7 0 0 5 8 . 7 1 2 . 4 0 0 7 7 . 3 6 5 . 8 0 0 1 6 6 . 8 2 5 . 9 0 0 Oblazioni extragiudiziali 1 . 7 5 3 . 6 0 0 1 . 8 0 1 . 1 9 5 8 1 . 9 4 4 . 3 1 0 6 9 . 9 4 7 . 1 7 5 7 5 . 9 7 3 . 1 0 7 7 0 . 4 2 5 . 1 5 5 8 8 . 2 0 6 . 8 6 0 Trattamento di quiescenza del personale 7 9 1 . 9 3 0 . 4 3 8 4 6 8 . 1 9 2 . 7 3 7 7 7 6 . 9 4 7 . 2 1 6 1 . 0 1 0 . 9 0 8 . 8 7 2 1 . 3 3 7 . 5 1 3 . 5 7 2 1 . 4 4 8 . 2 2 0 . 8 8 1 1 . 5 4 4 . 3 3 7 . 6 1 6 Corso Energy Managers — — — — - - 6 3 . 0 0 0 . 0 0 0
Totale generale delle entrate
merale torinese è indubbiamente stato determinante.
L'adeguamento di siffatte tariffe ha consentito non soltanto che il peso dei «diritti» sul totale delle entrate tributa-rie passasse, per l'ente camerale torine-se, dal 4,7% del 1975 al 25,8% dell'81, ma anche che le altre Camere di com-mercio riuscissero ad avere stimoli e mezzi sufficienti per aderire alla rete di informatica degli istituti camerali «CERVED», la quale ha permesso a tutti gli utenti collegati di migliorare enormemente la qualità dei servizi for-niti al pubblico (in primo luogo ren-dendo possibile la certificazione in tempo reale e anche per città diverse). Se è vero, come si è appena accennato, che nell'arco temporale in questione si è dovuto consumare parte delle risorse accumulate negli anni precedenti (l'a-vanzo di gestione al 31/12/1981 si è infatti ridotto a poco meno di un mi-liardo e 600 milioni) è al pari certo che determinate spese e investimenti non avrebbero potuto trovare realizzazione se decisi più tardi (tenuto conto dell'e-levato andamento ascensionale dell'in-flazione), nonostante l'amministrazio-ne sia ruscita a migliorare anche di molto il rendimento delle somme in giacenza presso l'istituto bancario teso-riere, legando il tasso d'interesse passi-vo prima al tasso interbancario, quindi al tasso ufficiale di sconto.
Della Tab. 3, relativa alle entrate ex-tratributarie, piace segnalare il buon incremento dei proventi da pubblica-zioni ( + 736,2 contro una media della categoria del 27,1), che sta sicuramente a dimostrare il crescente apprezzamento degli utenti dell'attività di studio, analisi statistica e documentazione curata dalla Camera di commercio torinese.
Relativamente alle entrate per Contabi-lità speciali (Tab. 5), è doveroso osser-vare che non sempre si è registrato l'e-quilibrio con le spese: ad esempio, lo spareggio registrato per la stampa del Bollettino ufficiale delle società per azioni e a responsabilità limitata è am-montato tra il 1976 e il 1981 a quasi
1600 milioni. Poiché, fortunatamente, il già citato D.L. n. 786 ha stabilito che i costi di pubblicazione del Busarl siano finanziati da specifici diritti ver-sati dalle imprese interessate per
cia-scun atto da inserire nel Bollettino, ci si augura che in futuro Io svolgimento di tale compito non sia più passivo ma autopagante.
LE SPESE
d'entra-Tabella 6. Le spese della Camera di commercio di Torino dal 1975 al 1981
Denominazione 1 9 7 5 1 9 7 6 1977 1978 1979 1 9 8 0 1981 Spese per il personale 1 . 1 9 1 . 4 0 5 . 1 6 8 1 . 3 5 9 . 9 7 6 . 6 5 6 1 . 8 8 2 . 9 9 3 . 9 6 8 2 . 2 8 2 . 8 1 2 . 8 8 9 3 . 2 1 4 . 0 0 2 . 1 4 0 3 . 3 7 6 . 6 1 8 . 3 1 7 5 . 3 5 1 . 5 1 6 . 4 1 7 Spese generali di amministrazione 7 9 6 . 2 9 5 . 8 4 4 1 . 1 1 0 . 6 9 8 . 7 1 1 1 . 3 2 5 . 4 1 1 . 1 9 5 1 . 9 3 0 . 7 0 1 . 8 9 4 2 . 5 8 6 . 1 0 6 . 2 6 6 2 . 9 4 0 . 5 9 7 . 2 6 4 4 . 2 7 7 . 3 5 0 . 3 1 3 Interventi per lo sviluppo economico 8 0 6 . 1 8 4 . 4 1 0 8 2 6 . 4 4 0 . 5 3 7 1 . 9 1 7 . 7 5 4 . 2 5 5 3 . 2 3 4 . 8 9 3 . 8 2 7 2 . 0 3 3 . 4 2 6 . 7 9 1 1 . 6 9 6 . 0 6 4 . 6 5 2 1 . 6 1 3 . 9 1 7 . 3 7 0 Spese in conto capitale 1 . 1 5 9 . 3 0 4 . 1 1 0 1 . 2 6 7 . 5 4 2 . 2 0 3 9 6 4 . 5 6 1 . 2 5 9 4 . 9 0 5 . 3 7 3 . 3 9 0 2 . 8 0 0 . 5 1 4 . 1 8 0 2 . 2 9 9 . 0 0 4 . 8 1 9 2 . 4 9 1 . 3 2 6 . 0 0 3 Contabilità speciali 1 . 8 0 5 . 4 5 7 . 7 4 1 1 . 6 8 1 . 9 7 5 . 7 3 9 2 . 1 9 1 . 9 4 5 . 5 2 0 3 . 0 0 8 . 6 1 0 . 6 3 9 3 . 5 8 2 . 8 1 5 . 1 6 3 4 . 1 1 1 . 0 5 1 . 0 7 8 5 . 6 3 7 . 7 2 8 . 9 8 3 Totale generale delle spese 5 . 7 5 8 . 6 4 7 . 2 7 3 6 . 2 4 6 . 6 3 3 . 8 4 6 8 . 2 8 2 . 6 6 6 . 1 9 7 1 5 . 3 6 2 . 3 9 2 . 6 3 9 1 4 . 2 1 6 . 8 6 4 . 5 4 0 1 4 . 4 2 3 . 3 3 6 . 1 3 0 1 9 . 3 7 1 . 8 3 9 . 0 8 6
ta. La Tab. ò riporta le cure articolate per cinque grandi categorie di spese (personale, generali amministrative, promozionali, patrimoniali, contabilità speciali).
Sulla base di tale suddivisione, si può notare che le spese per il personale so-no aumentate nella misura del 349,2%, ma ancora di più si sono dilatate le generali (437,2). Gli interventi promo-zionali hanno fatto registrare un incre-mento del 100 per cento e le spese pa-trimoniali un'espansione del 114,9% (c'è però da tener conto che i costi so-stenuti per il potenziamento del Labo-ratorio chimico-merceologico rientrano contabilmente tra le uscite «per lo svi-luppo economico» del settore commer-cio).
Il peso delle cinque categorie sul totale delle spese risulta nell'81 il seguente: personale 27,6%, amministrative 22,1, sviluppo 8,3, patrimoniali 12,9, specia-li 29,1. Rispetto a sei anni prima au-mentano la propria quota gli oneri di personale (pari nel '75 al 20,7) e quelli di amministrazione (fermi allora al 13,8%).
A) Spese per il personale
Si è visto che in complesso tali uscite si sono maggiorate nell'arco dei sei anni del 349,2%. La sola voce «stipendi» è cresciuta del 326,5%. Le spese per straordinari hanno mostrato una
varia-zione positiva del 124,1%, quelle per contributi all'ALC (Associazione lavo-ratori camerali) un incremento del 93,7%.
Qualche considerazione sui costi pro-capite dei soli dipendenti camerali (esclusi cioè quelli comandati dalle As-sociazioni di categoria). Il valore me-dio è di lorde lire 23.475.000 nell'81, contro 4.930.000 nel 1975 (l'incremen-to è del 376,2). Se si guarda invece alle varie carriere (Tab. 8), si scopre che durante i sei anni il divario di costo esistente tra di esse si è notevol-mente ridotto, cause fondamentali una contrattazione sindacale privilegiante alcune posizioni e il funzionamento della indennità di contingenza a punto unificato. Unitariamente il personale a
Tabella 7. Le spese per il personale
Denominazione 1975 1 9 7 6 1977 1978 1979 1 9 8 0 1981 Stipendi e paghe 7 0 0 . 2 0 9 . 6 4 4 8 2 2 . 6 6 4 . 8 0 9 1 . 0 6 5 . 6 2 0 . 9 3 2 1 . 2 1 0 . 1 3 9 . 5 1 8 1 . 5 8 0 . 1 2 1 . 6 0 2 1 . 8 2 5 . 3 2 5 . 4 7 7 2 . 9 8 6 . 2 3 7 . 5 3 1 Straordinari 4 0 . 4 0 4 . 1 8 3 3 7 . 8 2 3 . 8 4 2 4 0 . 0 6 4 . 1 1 5 6 6 . 7 1 5 . 8 9 7 6 9 . 4 5 9 . 3 1 8 8 0 . 0 5 7 . 1 2 0 9 0 . 5 4 7 . 1 8 0 Missioni 6 . 0 9 6 . 0 2 4 1 1 . 9 3 8 . 2 3 5 2 0 . 6 3 0 . 1 0 4 2 9 . 5 7 0 . 1 5 5 1 9 . 2 9 6 . 1 7 6 2 7 . 8 3 5 . 5 9 0 2 5 . 4 7 0 . 6 8 8 Indennità varie 6 0 . 2 9 8 . 9 2 1 6 0 . 0 0 8 . 8 4 4 6 2 . 4 7 9 . 8 8 2 2 4 7 . 6 7 2 . 4 0 5 2 4 0 . 1 9 8 . 7 0 0 4 0 6 . 5 6 9 . 6 6 4 4 1 6 . 7 9 2 . 7 2 0 Contributi 2 4 2 . 0 6 2 . 3 8 9 2 9 0 . 6 1 7 . 5 1 6 5 5 2 . 2 7 5 . 4 4 5 4 4 5 . 4 6 2 . 4 6 9 1 . 0 3 4 . 7 6 3 . 2 4 9 6 9 5 . 7 2 2 . 4 0 8 1 . 4 3 2 . 4 8 6 . 4 6 3 Pensioni 2 8 . 0 0 6 . 0 0 7 3 5 . 1 1 3 . 2 8 0 4 7 . 3 2 9 . 4 9 0 1 2 2 . 3 4 6 . 4 4 5 9 5 . 0 4 7 . 1 9 5 1 1 5 . 3 3 8 . 2 7 3 1 3 9 . 9 2 2 . 9 9 5 Concorso spese personale MICA 5 1 . 4 3 1 . 0 0 0 3 9 . 2 6 9 . 1 3 0 2 0 . 0 0 0 . 0 0 0 5 8 . 4 3 4 . 0 0 0 7 9 . 7 0 5 . 0 0 0 1 1 9 . 9 5 9 . 0 0 0 1 3 8 . 2 4 2 . 0 0 0 Sussidi al personale e contributi Cassa
Mutua 6 2 . 8 9 7 . 0 0 0 6 2 . 5 4 1 . 0 0 0 7 4 . 5 9 4 . 0 0 0 1 0 2 . 4 7 2 . 0 0 0 9 5 . 4 1 0 . 9 0 0 1 0 5 . 8 1 0 . 7 8 5 1 2 1 . 8 1 6 . 8 4 0 Totale spese per il personale 1 . 1 9 1 . 4 0 5 . 1 6 8 1 . 3 5 9 . 9 7 6 . 6 5 6 1 . 8 8 2 . 9 9 3 . 9 6 8 2 . 2 8 2 . 8 1 2 . 8 8 9 3 . 2 1 4 . 0 0 2 . 1 4 0 3 . 3 7 6 . 6 1 8 . 3 1 7 5 . 3 5 1 . 5 1 6 . 4 1 7
Tabella 8. Personale CCIAA per carriera e costo lordo a parametri intermedi (*)
Direttiva Concetto Esecutiva Ausiliaria Anni
N. ( • • ) pro-capite par. 3 0 7 Costo lordo N. Costo lordo
pro-capite par. 2 5 5 N.
Costo lordo
pro-capite par. 1 8 3 N. pro-capite par. 143 Costo lordo Totale personale N. 1 9 7 5 21 5 . 7 1 1 . 9 2 8 57 4 . 9 4 4 . 7 0 3 129 4 . 0 4 4 . 2 0 6 29 3 . 6 0 3 . 3 3 1 236 1 9 7 6 19 6 . 6 6 2 . 8 4 0 54 5 . 8 6 6 . 4 7 6 126 4 . 9 6 5 . 9 7 9 28 4 . 5 0 7 . 4 0 2 2 2 7 1 9 7 7 18 7 . 6 5 6 . 7 0 9 54 6 . 8 6 0 . 3 4 6 124 5 . 9 5 9 . 8 5 0 30 5 . 5 0 1 . 2 7 3 2 2 6 1 9 7 8 21 1 0 . 7 4 1 . 6 2 5 59 9 . 8 4 1 . 4 2 5 133 8 . 3 7 6 . 7 1 7 29 7 . 3 9 0 . 1 6 5 2 4 2 1 9 7 9 19 1 3 . 0 5 8 . 8 6 1 54 1 2 . 1 1 9 . 9 0 0 132 1 0 . 2 8 0 . 6 4 1 28 8 . 9 3 1 . 8 5 1 2 3 3 1 9 8 0 2 0 1 5 . 5 6 1 . 3 9 2 54 1 4 . 6 2 2 . 4 3 2 128 1 2 . 7 8 3 . 1 7 3 27 1 1 . 4 3 4 . 3 8 3 2 2 9 1981 2 0 1 7 . 7 3 8 . 4 5 3 53 1 6 . 7 9 9 . 4 9 3 126 1 4 . 4 6 3 . 1 3 7 2 3 1 2 . 9 1 5 . 2 9 4 2 2 2 1*1 Esclusi i contributi ALC