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Alcuni dati indicativi: nei Tribunali mancanza di personale 134

CAPITOLO 3 Un caso di studio: I Tribunali – Il Tribunale di Pisa 127

3.1 Struttura e Personale nei Tribunali 127

3.1.2 Alcuni dati indicativi: nei Tribunali mancanza di personale 134

Sono oltre 8mila i posti scoperti in organico, soprattutto appartenenti ai Tribunali più grandi e quelli situati nel nord dell’Italia. Solo il distretto di Lecce, invece, possiede poco più di una decina di dipendenti in più. Sarà questo uno degli aspetti fondamentali da tenere in conto quando sarà esaminata la riforma della giustizia.

Stando agli ultimi dati del Ministero, sono 8221 i lavoratori mancanti su un totale di 44110. Un rapporto che corrisponde al 18,64% di posti “vacanti” in organico negli uffici giudiziari. Si tratta di cancellieri, direttori amministrativi, funzionari: questi numeri insufficienti di personale contribuiscono al rallentamento dei processi poiché la mancanza di personale comporta udienze ridotte, notifiche bloccate, sportelli con orari di apertura al pubblico ridimensionati (Maglione, 2014)16.

Analizzando i dati sul territorio nazionale si può notare come il record di posti scoperti è nel distretto della Corte d’appello di Milano dove c’è la mancanza di oltre 800 amministrativi su un totale di 3200 con un tasso di scopertura pari al 25%. Nelle altre città ci sono: Roma, dove sono scoperti 766 posti su 4300 pari al 18% di tasso di

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Articolo de “Il Sole 24 Ore” di Valentina Maglione, 24 Agosto 2014. Collegamento sito internet: https://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-08-25/nei-tribunali-cancellerie-senza-personale- 063643.shtml?uuid=ABn118mB

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scopertura; Napoli, dove ci sono 765 posti scoperti su 4237 con un tasso pari al 18%; Torino che ha in meno 495 lavoratori rispetto ai 2580 richiesti con un tasso pari al 19%. Solo in questi uffici si concentra poco meno della metà dei 6mila amministrativi che sono mancanti negli uffici dei distretti.

In termini percentuali quelli a soffrire maggiormente sono i Tribunali del Nord, che nel passato hanno perso lavoratori, diretti, tramite procedure di mobilità interna, verso le regioni d’origine, soprattutto al Sud. Il picco di scoperture si ritrova nel distretto di Bolzano dove si sfiora il 42% con 139 posti vuoti su 332. Qui la situazione è ancora più complessa poiché ai dipendenti è richiesta la conoscenza di una lingua in più, che fa sì che non sia possibile attingere a qualsiasi graduatoria nazionale. I numeri sono ancora maggiormente peggiori se si guardano nello specifico i posti vacanti di direttore amministrativo pari al 60% e quelli di cancelliere pari al 63%. Ad aggravare ancora di più questi dati è stata la soppressione delle sedi distaccate, tutto questo comporta minore documentazione per le udienze aumentando in maniera smisurata i fascicoli.

Si trovano in difficoltà anche Trento (23,3% di lavoratori mancanti), Trieste (19,4%), Perugia (17,6%), Brescia (17,5%), Bologna (16,7%), Genova (16,3%) e Venezia (16,4%).

È complicata anche la situazione all’interno del Ministero della Giustizia, negli uffici centrali, dove la Corte di Cassazione, la Direzione nazionale antimafia e il Tribunale delle acque su 2666 posti previsti in organico ne restano vacanti 717, cioè il 27%. La risposta del Ministero è stata quella di puntare sui giovani e valorizzando il personale già in servizio: è stato adottato un piano d’azione, tramite procedure di mobilità e assunzioni. È chiaro che data l’età media del personale in servizio che supera i 50 anni, c’è bisogno soprattutto di personale giovane, più facilmente disposto verso le nuove tecnologie, che saranno essenziali per fare andare avanti a regime il processo telematico.

Bisognerà badare a riempire almeno la metà dei posti vacanti in organico. Tutto questo sarà possibile solo grazie una mobilità vigilata, poiché diverse qualifiche del ministero non sono intercambiabili, e con un massiccio piano di assunzioni. Occorrerà un importante investimento iniziale.

Il piano del Governo per far fronte alla scopertura delle cancellerie e degli uffici giudiziari è abbastanza chiaro: razionalizzazione della pianta organica, mobilità interna, nuovo sistema di valutazione e premi, riqualificazione della dirigenza amministrativa, nuovi percorsi professionali per i dipendenti attuali, rivitalizzazione dei percorsi

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formativi, inserimento e potenziamento di professionalità specifiche in particolare nel settore tecnico-informatico. L’obiettivo principale, sarà quindi, la valorizzazione del personale già in servizio e il reclutamento di giovani che dovrebbe aprire la strada a una nuova cultura dell’organizzazione della giustizia.

Negli ultimi anni sono tornate le assunzioni all’interno dei Tribunali. Indetto, dopo circa 20 anni a detta del Ministero della Giustizia, un maxi-concorso per 800 (divenuti poi 1400) posti per assistenti giudiziari, con una presentazione di oltre 300mila domande. Il concorso è il tassello fondamentale per la strategia elaborata dal Ministro affinché si possa tamponare il problema della mancanza di personale amministrativo che contribuisce alle difficoltà nel lavoro all’interno dei Tribunali. Secondo gli ultimi dati forniti dal Ministero sono 9845 i posti vacanti, pari al 22,3% dei 44117 previsti in organico (Maglione, Mazzei, 2017)17.

Il blocco del turn over ha fatto in modo che anche l’età media dei dipendenti sia aumentata arrivata alla soglia dei 55 anni.

La svolta si è avuta nel 2016 con la relativa legge riguardante la previsione di 1000 assunzioni per i tribunali: riguardava 800 posti di assistenti giudiziari tramite reclutamento per concorso e 200 con lo scorrimento delle graduatorie di altre amministrazioni pubbliche. Ulteriori 1000 assunzioni sono state garantite per il 2017: 600 sempre tramite concorso per assistenti giudiziari mentre 400 “ripescati” da altre graduatorie.

Non sono soltanto questi i rimedi adottati dal Ministro, sono state avviate anche operazioni di mobilità (sia obbligatoria che volontaria) e di riqualificazione del personale già in servizio (sono stati banditi, a riguardo, 1770 posti). Per quanto riguarda, invece, gli stanziamenti in termini di denaro, la cifra si aggira intorno ai 412 milioni di euro.

Dopo tre anni le sedi giudiziarie che continuano a essere quelle più insufficienti che soffrono quindi la situazione sono quelle dell’Italia settentrionale poiché la mancanza di personale si aggira intorno al 20%. A livello di valori assoluti la sede con più posti vacanti è quella di Roma con 975 posizioni scoperte seguita da Milano (969) e Napoli (921).

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Articolo de “Il Sole 24 Ore” di Valentina Maglione e Bianca Lucia Mazzei, 6 Maggio 2017. Collegamento sito internet: https://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2017-05-05/-giustizia- tornano-assunzioni-tribunali-205225.shtml?uuid=AE8UA6GB

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Le statistiche del Ministero affermano che le sedi con le maggiori scoperture a livello di personale non sono sempre quelle meno efficienti. Anzi, molte volte succede il contrario. Tra i Tribunali che lavorano meglio c’è quello di Bolzano dove sono scoperti oltre la metà dei posti riguardanti il personale amministrativo. Mentre per quanto riguarda il Tribunale di Messina, con posti vacanti “appena” al 9% dei posti, è tra quelli con maggiore impiego di tempo per arrivare a sentenza del contenzioso civile (1803 giorni).

C’è comunque da dire che la mancanza di personale rallenta il processo (nel 2016 sono serviti in media 981 giorni per chiudere un contenzioso civile). Anche l’età media dei dipendenti che avanza rende più complesso affrontare nuovi compiti legati al processo telematico.

I concorsi non riguardano, però, soltanto gli assistenti giudiziari. Sono molte le Pubbliche Amministrazioni che preparano nuove assunzioni, su tutte Milano che ha bandito 178 posti in diversi profili professionali; l’ISTAT ha bandito un concorso per 325 posti per personale a tempo determinato; il Comune di Venezia con 70 agenti di polizia locale.

Bisogna riportare il cittadino al centro del sistema giudiziario, e di conseguenza riformare la giustizia. Il Ministro ha rilevato come il reparto della giustizia rappresenti uno dei pilastri fondamentali per un ordinamento giuridico che si possa definire realmente democratico e che influenzi altri settori strategici, specialmente quello sociale ed economico. Il sistema giudiziario italiano è molto costoso ed anche lento e incapace di garantire la tutela dei diritti. Una delle soluzioni migliori sarebbe quella di una costruzione effettiva di una giustizia a misura del cittadino che richieda la costante partecipazione al processo di rinnovamento da parte di tutti i soggetti che, a vario titolo, gravitano intorno all’universo giudiziario.

Particolare attenzione, anche nell’ultimo periodo, è stata data alla problematica della mancanza di personale amministrativo e di magistrati attraverso investimenti strutturali e adeguati stanziamenti in bilancio. In cifre questo vuol dire aumento del ruolo organico della magistratura ordinaria per 600 magistrati con un’attenzione principale rivolta al personale amministrativo che con il proprio sforzo costante e l’aiuto quotidiano all’azione dei magistrati, fornisce un contributo fondamentale al corretto funzionamento della macchina giudiziaria. Per il triennio 2019-2021 sono state previste maggiori

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risorse riguardanti 227,77 milioni di euro con l’assunzione di 3000 unità di personale amministrativo giudiziario a tempo indeterminato (CIAG, 2019)18.

Problemi principali riguardano i lunghi tempi processuali e le mancanze di risorse materiali e umane, proprio perché la gestione della struttura giudiziaria risente di una mancanza di risorse che si presenta da diversi anni soprattutto per quanto riguarda il personale amministrativo. La percentuale di scopertura nazionale si aggira ancora intorno al 21,38% e in alcuni casi supera anche il 25%. Bisognerà, quindi come soluzione principale, colmare i vuoti di organico che da anni affliggono il sistema giudiziario e che causa processi troppo lunghi che spesso portano alla prescrizione dei procedimenti stessi. La giustizia italiana non si può permettere tempi morti poiché ha bisogno di un complessivo cambiamento i cui pilastri sono il personale amministrativo, i magistrati e tutti gli operatori del diritto. Ci sarà la necessità di potenziare gli uffici giudiziari approvando con favore le nuove assunzioni. Bisognerà monitorare gli effetti delle nuove riforme per quanto riguardano le pensioni, poiché sarà fondamentale evitare che i benefici ottenuti dalle assunzioni coincidano con i troppi pensionamenti. Bisognerà fare chiarezza anche per quanto riguarda la tempistica degli scorrimenti della graduatoria per il profilo di assistenti giudiziari, ma soprattutto perché sono ancora presenti 200 idonei che da Maggio 2018 attendono notizie.

Come si è evinto dalle analisi precedenti, si può affermare che è da molto tempo che la giustizia italiana è costretta a fare i conti con gravi mancanze di personale amministrativo all’interno degli uffici giudiziari. Tutto questo comporta pesanti ripercussioni sul corretto comportamento da parte dei magistrati, avvocati e di tutti gli operatori del diritto.

Si è imposto un obiettivo che dovrà essere perseguito come punto focale: lo scorrimento totale della graduatoria sul quale, considerate le numerose mancanze di personale negli uffici giudiziari italiani, si richiede chiarezza e tempistiche ragionevoli.

È un dato oggettivo che la lentezza e l’efficacia della giustizia sono parametri fondamentali affinché possa valutarsi in maniera corretta l’efficienza e la competitività di un Paese che rivolge lo sguardo sempre di più verso i parametri di giustizia europei.

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Articolo de “IVS Dentro la Giustizia” di Comitato Idonei Assistenti Giudiziari (CIAG), 2019. Collegamento sito internet: http://www.ius101.it/troppe-carenze-tra-magistrati-e-personale- amministrativo/

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Nel 2016 era proprio un rapporto sulla giustizia dell’Unione pubblicato dalla Commissione Europea che riprendeva l’Italia per il proprio sistema giudiziario troppo lento specialmente sulla lunghezza dei processi civili. Soltanto Malta e Cipro si trovavano sotto all’Italia. Tra le cause principali vi erano i vuoti presenti in organico nei Tribunali e nelle Corti di Appello.

Sono necessarie, quindi, ulteriori nuove assunzioni dovute soprattutto alla digitalizzazione della Giustizia. Il mancato reclutamento di personale giovane e qualificato potrebbe provocare la perdita di un’intera generazione di persone che siano in grado di interagire con i sistemi digitali. L’assenza di nuove risorse e la mancata individuazione di nuove professionalità comportano una giustizia lenta e costosa provocando gravi mancanze presenti negli uffici giudiziari.

I dati parlano che su un totale di 4915 persone sono state assunte solo 2845 unità con ancora 200 idonei che da mesi attendono la convocazione. Con la loro entrata in servizio le persone assunte saranno 3045, quindi restano ancora 1860 unità senza occupazione19.

Tutto questo porta a dire come la giustizia italiana non si può permettere tempi processuali troppo lunghi e mancanza di personale, sia tra il personale amministrativo sia tra i magistrati. Il sistema giudiziario ha bisogno di una riforma strutturale di tutto il comparto giustizia che tenga conto del ruolo fondamentale delle politiche di assunzione mirate che prevedano l’inserimento di risorse esperte.

3.2   Come   sono   cambiati   gli   uffici   giudiziari:   il