CAPITOLO 2 Il management pubblico 49
2.6 Il cambiamento organizzativo nelle Pubbliche Amministrazioni 104
2.6.1 Le “spinte” per il cambiamento 106
Il funzionamento della Pubblica Amministrazione deve realizzarsi in un ambiente dinamico. Infatti, i fattori che richiedono uno sforzo evolutivo sono numerosi e potenzialmente infiniti. La Pubblica Amministrazione è inserita dentro una rete di rapporti con l’ambiente di riferimento, comprendente molti centri decisionali e dei soggetti che animano una società moderna rendendola dinamica. La complessità e il dinamismo delle condizioni ambientali generano un adattamento continuo e un’evoluzione degli interventi, anche quando non cambiano le competenze formali e le norme.
I fattori fondamentali che motivano il cambiamento strategico e organizzativo nascono dal continuo riprodursi e rinnovarsi delle relazioni tra istituti e ambiente. Possiamo identificare dieci fattori di questo tipo (Borgonovi 1979):
1. Le tendenze macroambientali. Questo primo fattore fa riferimento ai fenomeni evolutivi che comprendono aggregati di ordine demografico, economico, sociale o gli aspetti
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fisici del territorio. Questi andamenti si traducono nella mutata struttura e gerarchia dei bisogni che l’ente, nei diversi modi, dovrà soddisfare.
2. La domanda. Dal primo fattore sussegue immediatamente il secondo, riscontrabile nell’andamento della domanda di specifiche prestazioni, servizi, interventi che corrispondono alle competenze e funzioni dei vari enti pubblici. La domanda si collega così, grazie ai suoi aspetti qualitativi e quantitativi, alle tendenze macroambientali. Risponde a sollecitazioni di ordine strutturale e di ordine congiunturale. Le forme di manifestazione e le tendenze evolutive della domanda, con le conseguenti relazioni con le politiche di offerta attuate dagli enti, portano stimoli notevoli per il comportamento degli istituti pubblici e possono creare occasioni rilevanti di cambiamento sia nelle politiche stesse, sia nei modelli organizzati e di funzionamento.
3. La cultura e i valori sociali. Questo fattore di spinta consiste nelle modificazioni culturali e di sistema dei valori che rappresentano la comunità che sarà destinataria degli interventi; rappresenterà le nuove e diverse scale di priorità dei bisogni da soddisfare, oppure nell’emergere di differenti esigenze per la qualità del servizio o per l’interazione tra utenti e strutture d’intervento.
4. I valori professionali. L’impulso di cambiamento si ha anche all’interno dei gruppi di professionisti, di quegli operatori che hanno elevata specializzazione, lunga formazione e forte senso di appartenenza verso quella professione. Data la forte influenza di questi soggetti per il funzionamento di diversi settori non sarà complicato collegare che dall’evoluzione culturale discenda presto o tardi una forte spinta al cambiamento nelle logiche, nelle strategie e nell’organizzazione degli interventi.
5. La concorrenza. Fattore d’impulso al cambiamento è anche la presenza di forme di competitività e concorrenza, quando gli enti pubblici hanno una possibilità nel mercato e quindi gli utenti possono fare delle scelte fra diverse regole per il soddisfacimento dei loro bisogni. Vale per quel tipo d’interventi pubblici in cui il costo è posto direttamente a carico degli utenti mediante prezzi e tariffe. Lo sviluppo d’iniziative concorrenziali produce una reazione nell’ente pubblico e favorisce lo sforzo per rispondere alla domanda in modo più pronto ed efficace.
6. La scarsità di risorse. Un problema verso il cambiamento si forma quando la disponibilità delle risorse fondamentali per il funzionamento si trovi sotto pressione e ci si deve confrontare con il problema della scarsità, questo avviene quando il livello di scarsità risulti essere a livello intermedio. Questo stimolo viene meno nelle situazioni di risorse abbondanti dove sarà debole l’incentivo a innovare e mutare; in un ambiente
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rigido e di scarsità delle risorse disponibili sarà impossibile ogni tipo di scostamento dalla logica operativa consolidata e avviare un processo di cambiamento sarà scoraggiante.
7. Le forme di “presa di parola” o di protesta. È un successivo stimolo che nasce all’interno del rapporto fra domanda e offerta. I destinatari o gli utenti di determinate prestazioni, anche quando non ci sono scelte concorrenziali per i beni e i servizi forniti da un istituto pubblico, possono “far sentire direttamente la loro voce” o “esprimere una protesta” con iniziative individuali, collettive che saranno rivolte a modificare gli orientamenti, la logica operativa, lo stile di azione di tale istituto. Le varie forme di “presa di parola” o di protesta hanno un ruolo fondamentale per l’evoluzione degli interventi pubblici data la sensibilità agli aspetti “politici” che caratterizza tutti gli istituti pubblici.
8. La tecnologia. Il cambiamento tecnologico rappresenta una delle forze propulsive dello sviluppo economico, che cammina di pari passo con l’evoluzione della società. Come accade nelle imprese, anche negli istituti pubblici il progredire delle tecniche produttive, dei vari tipi d’impianti, macchine e attrezzature gioca un ruolo fondamentale. Da questa fonte in molti casi provengono, in effetti, spinte a un rinnovamento non solo limitato ai metodi e processi operativi ma che può comprendere e innovare in maniera più ampia l’impostazione degli interventi.
9. Le situazioni di emergenza o di crisi acuta. Spesso il cambiamento nei sistemi pubblici prende forma dall’improvviso esplodere di crisi acute o di emergenze che bisognerà affrontare in tempi veloci. Sono occasioni, colte solo alcune volte, non solo per rispondere ai fattori di crisi specifici, ma anche per portare innovazioni di più ampio significato. In questo campo rientra anche la possibilità di predisporre specifiche politiche o strategie riguardanti la gestione delle crisi e anche di prevedere conseguenti strutture che operino in maniera distinta da quelle che operano in situazioni di normalità.
10. Le nuove norme. Il rilievo che il quadro normativo acquista per il funzionamento delle Amministrazioni Pubbliche porta spesso a interpretare in maniera riduttiva il processo di evoluzione e cambiamento in quest’ambito finendo per farlo coincidere con il concetto di “riforma” riferito agli aspetti legislativi.
Tutte queste spinte confermano che la Pubblica Amministrazione si trovi così ad adoperare all’interno di un ambiente che è sempre più dinamico e meno statico. Gli aspetti considerati mettono in luce la povertà degli schemi d’interpretazione al
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cambiamento nei sistemi pubblici più diffusi e accreditati, secondo i quali la poca concorrenza appiattisce di molto gli stimoli al cambiamento. L’analisi svolta rende evidente la ricchezza molto maggiore delle condizioni che favoriscono il cambiamento. Nell’insieme sarà possibile valutare la portata di queste spinte come condizioni indispensabili di ogni cambiamento, della quale hanno bisogno e delle quali si alimentano gli attori istituzionali per realizzare le loro strategie; da soli questi fattori non potranno comportare alcun tipo di cambiamento, ma solo grazie al ruolo degli attori, dal modo in cui faranno integrare tra loro queste spinte che le strategie innovative avranno successo.