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Strumenti e tecniche della ricerca empirica

CODICE INTERVISTATO

4.3 Analisi dei dat

L’analisi dei dati è divisa in tre fasi. La prima fase di analisi dei documenti e bilanci associativi si è conclusa a giugno 2018. La seconda parte sulle interviste si è conclusa a luglio 2019. Un terzo momento, compositivo, ha messo insieme dati dei bilanci, le interviste e le informazioni raccolte nel periodo di osservazione del campo.

Per quanto riguarda i budget dalla lettura dei documenti associativi ho elaborato su excel alcune caratteristiche considerate utili per procedere a una classificazione delle associazioni e comprendere l’importanza di volontariato e raccolta fondi sulla base dei riferimenti a bilancio. La lettura dei bilanci è stata successivamente agevolata dalle interviste svolte con lo staff e dalla partecipazione e conversazioni informali in Amnesty International e altre organizzazioni studiate.

Per quanto riguarda le interviste queste sono state registrate, ho preso appunti e annotato le mie impressioni sull’intervista. Successivamente sono state trascritte. Ho trascritto un totale di 2.171 minuti di interviste i quali sono stati analizzati insieme alle risposte scritte di 8 intervistati. La trascrizione è avvenuta parola per parola, riportando pause, gestualità e altri atteggiamenti degli intervistati; ho riportato anche miei rilanci verbali e non verbali.

Il corpus finale del materiale è quindi composto dai documenti associativi, bilanci, report e altro materiale rilevante e le interviste raccolte. Pur essendo in partenza l’indagine basata su 20 associazioni la possibilità di intervistare testimoni in metà di esse ha fatto sì che l’indagine fosse più approfondita per le associazioni oggetto di indagine.

Per l’analisi delle interviste mi sono appoggiata al software Nvivo (Coppola 2011), in modo che la mia scelta degli stralci fosse più organizzata e chiara. La mia indagine non si basa sulla grounded theory e il mio obiettivo non era quello di costruire un sistema di categorie semplicemente a partire dalle interviste. Nonostante questo, il mio sistema di categorie per svolgere e analizzare le interviste successivamente si è raffinato nel corso dei mesi e nel proseguire dell’analisi empirica. In particolare, sono giunta a definire il concetto di ibridazione in cui ho ricompreso l’iniziale analisi sulla mercatizzazione e la

78 Ho inoltre stabilito contatti con un responsabile di una agenzia esterna che operava in Basilicata, Campania e Abruzzo, con cui ho avuto diverse conversazioni informali, che poi non si sono però tradotte in una intervista.

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burocratizzazione; ho inoltre fatto riferimento al concetto di individualizzazione per analizzare le dinamiche di disintermediazione e flessibilità di impegno, in particolare dei volontari. Ho ampliato lo sguardo dall’analisi della raccolta fondi tramite dialogatori alla generale professionalizzazione del reparto di fundraising, pur mantenendo uno sguardo più approfondito sul fenomeno del face-to-face. Sulla base delle mie tre domande di ricerca ho orientato il lavoro analizzando quindi processi di ibridazione, di individualizzazione ed eventuali mutamenti nella fiducia. Come affermato in precedenza questi tre macro-temi si sono meglio definiti nell’arco dell’indagine empirica, inizialmente focalizzata sul concetto di mercatizzazione e riflessività.

L’uso del software non ha quindi avuto come ambizione quello di costruzione teorica “grounded”, ma più semplicemente di agevolare l’analisi delle trascrizioni. Si è rivelato utile, ad esempio, per poter ricostruire le modalità, i tempi e le pratiche del lavoratore face-to-face; per compiere ricerche su parole chiave su diverse interviste; per poter raffrontare gli stralci classificati insieme sotto una particolare categoria, e in definitiva per rendere tracciabile e ripercorribile la ricerca. Non potendo inserire per intero le interviste, per via della necessità di anonimato dei soggetti e delle associazioni, penso questa strategia permetta di essere comunque chiara nella selezione degli stralci.

Dal lavoro di analisi ho ri-elaborato uno schema come rappresentato in figura 8, il quale esemplifica la mia classificazione degli stralci delle interviste.

Figura 8. Classificazione delle interviste sull’ibridazione del Terzo settore nel rapporto soggetto-istituzione e rapporto fra sotto-sistemi.

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Ho cercato di elaborare il mutamento del Terzo settore inserendo gli stralci dei vari intervistati in una classificazione basata su una rappresentazione dello stesso su uno spettro che passa da sistema completamente differenziato dagli altri sottosistemi a completamente ibridato.

Per fare questo ho tenuto conto da un lato del processo di ri-elaborazione del rapporto soggetto-struttura, che ho diviso fra stralci che descrivono le dinamiche di orizzontalizzazione - gerarchizzazione e le dinamiche relazionali - di fiducia.

Per esempio, ho collocato lo stralcio di un intervistato che descrive la propria associazione come fortemente gerarchizzata nello spazio legato alle dinamiche di rapporto fra soggetto e istituzione, nella categoria “gerarchia-orizzontalità”, nel nodo “gerarchia”. Ad esempio, molte delle interviste ai dialogatori riportano dinamiche molto gerarchiche nelle agenzie:

[…] perchè più tempo rimani, più fai bonus buoni, sali... come se fosse un power

up di livello, no? cioè tu parti da starter, poi diventi team manager... poi diventi eh... e

ovviamente andando avanti hai la possibilità di avere delle persone sotto di te, che poi a sua volta se loro fanno bene... hanno delle persone... sopra di loro! è tutto un così... cioè tu sali... da questa ipotetica piramide... fino ad arrivare ai piani più alti... [DE11]

Invece un esempio di stralcio inserito nel nodo “appartenenza flessibile e partecipazione su eventi/occasionale”:

[…] ma solitamente abbiamo ehh online richieste di partecipazione solo quando abbiamo campagne, mobilitazioni diciamo per cui ci servono molte persone… [SV5]

La categoria “fiducia-politicizzazione” invece raccoglie quegli stralci che mostrano un conflitto (o una mancanza) nell’associazione, pone dunque attenzione alle dinamiche relazionali. Ho diviso quindi questa parte fra stralci che rappresentano le associazioni come degne di fiducia, imparziali, neutrali, dagli stralci che invece mostrano sfiducia o conflittualità.

Ad esempio, per quello che riguarda il rapporto fra associazioni di Terzo settore e le istituzioni, uno stralcio collocato nel nodo “fiducia – imparzialità, neutralità”:

[…] la parola che userei è indifferenza, da persona che ha cercato di unire i due ambiti per portare i diritti in ambito istituzionale ho visto fondamentalmente totale disinteresse [DE1]

All’opposto nel nodo “sfiducia-conflitto”:

quello che abbiamo invece rilevato, ora non tanto noi in maniera diretta, ma indirettamente ne siamo stati informati, che c'è stato un... una piccola flessione nelle

200 donazioni, quindi soprattutto da parte di quei donatori che sono solamente donatori, ma non si avvicinano per altre strade al movimento... e quindi non hanno modo di avere grande informazione su quello che succede, su come stanno le cose se non attraverso i media, o potrebbero attraverso il sito di [ASS_3]... ma magari non non sempre lo fanno... non so [V6]

La categoria “rapporto fra sottosistemi” mi è stata utile per tenere in considerazione il rapporto tra strumentalità e valori: ho dunque individuato tre tipi possibili: orientamento al profitto, orientamento al valore e logiche ibridate.

Un esempio di logica ibrida:

Esatto, sono sia volontaria su alcune cose, su altre invece ho contratti e sono retribuita; ho iniziato servizio civile, cos’era? giugno 2017 e alla scadenza naturale giugno 2018 mi è stato chiesto di rimanere a collaborare su alcuni progetti, e cosa che ho fatto, quindi su alcune cose sono volontaria e su altre invece sono retribuita [V13]

Questa semplice classificazione, costruitasi nel procedere dell’indagine, ha avuto dunque lo scopo di distinguere da un lato l’ibridazione fra sistemi, cioè tra logiche mercantili o statali e quelle del Terzo settore, e dall’altro il mutamento del rapporto fra i soggetti e l’istituzione sia in chiave di gerarchia/mediazione o orizzontalità/disintermediazione, sia in chiave di fiducia/neutralità e sfiducia/conflitto.

Conclusioni al capitolo quarto

In questo capitolo ho presentato gli strumenti e le tecniche della ricerca empirica.

L’oggetto dell’indagine sono i processi di individualizzazione della partecipazione, di ibridazione nell’agire e lo sviluppo di dinamiche di sfiducia nel campo delle associazioni di advocacy e tutela dei diritti in Italia. Come evidenziato nel primo capitolo, considero indistinguibili lo studio di azione e struttura e dunque, come evidenzia Giddens [1984] (1990) inutile tentare di fare risalire l’uno all’altra. Per questa ragione in questa sezione ho presentato i molteplici strumenti di indagine adottati per osservare il mutamento su più piani di analisi: (i) come (e se) è cambiato il campo delle associazioni di advocacy in Italia, (ii) come (e se) sia cambiata la singola associazione, (iii) come (e se) si ravvisano mutamenti nelle identità, nei modi di agire e nei valori dei soggetti che compongono le associazioni e più in generale questo campo di ricerca.

Nel prossimo capitolo presento e discuto i risultati ottenuti dall’indagine empirica di cui ho appena presentato gli strumenti e le tecniche della ricerca.