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La selezione degli intervistati, strategie e temp

Strumenti e tecniche della ricerca empirica

4.2 Individuazione delle associazioni e degli intervistat

4.2.3 La selezione degli intervistati, strategie e temp

Ho quindi determinato volontari, dialogatori e staff da intervistare. Ho seguito diversi criteri per individuare gli intervistati.

Per quanto riguarda lo staff ho ritenuto di rivolgermi direttamente alle associazioni per individuare i referenti per le aree del volontariato e della raccolta fondi, in modo da poter indagare queste due aree tramite contatto con testimoni privilegiati. Le interviste allo staff sono cominciate dopo alcuni mesi da quelle svolte con volontari e dialogatori.

Ho contattato in via formale tutte e 20 le associazioni selezionate in due diversi periodi, novembre 2018 e maggio 2019. Alcune associazioni non hanno risposto (7), alcune hanno declinato l’invito all’intervista (3), mentre le restanti (10) si sono rivelate disponibili a una o più interviste. Prima di questi due contatti formali ho tentato un approccio di ricerca bottom-up rivolgendomi alle sedi locali di alcune organizzazioni del territorio genovese, con l’intento di ottenere interviste dai volontari e contatti con lo staff; la scelta di questa strategia era quella di ottenere informazioni con meno bias dalla sede centrale e di avere più facile accesso alle interviste con la strategia dello snowball sampling. Questo per me è stato possibile riguardo ad Amnesty International, dove io stessa sono inserita come volontaria, riguardo alle altre associazioni ho valutato in seguito fosse una strategia più difficile, realizzata solo parzialmente. Ho partecipato quindi a ottobre 2018 a una riunione dell’associazione AS_372 chiedendo disponibilità a

intervistare i volontari e contatti con lo staff; pur incontrando disponibilità dei volontari e successivamente dello staff, il processo è durato diversi mesi, ho ottenuto le interviste dopo ripetuti contatti e intercessione di un volontario dell’associazione e l’invio per scritto dell’abstract della tesi e delle tracce di intervista nei mesi di gennaio e febbraio 2019. Mi sono rivolta anche all’ASS_9 tramite contatto comune che mi ha indicato staff a cui rivolgermi, che ho intervistato in dicembre 2018. L’esperienza con AS_3 ha però inciso sulla mia scelta di contatto delle altre associazioni, per la quale ho individuato un percorso più formale, che è in effetti risultato più efficace quanto a risposta.

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Per ottenere la disponibilità all’intervista da parte dello staff, che si era rivelata difficile tramite il contatto diretto nei mesi precedenti, ho inviato una mail a tutte le associazioni interessate dalla mia ricerca con allegati: 1. Consenso al trattamento dei dati, 2. Breve abstract e intenzioni della ricerca con la motivazione del contatto dell’associazione, 3. Tracce di intervista allegate (con la specificazione che l’intervista era da svolgersi di persona o telefonicamente) per volontari, staff e dialogatori (in appendice i riferimenti). Questa strategia si è rivelata efficace, dal momento che ha decisamente aiutato nell’individuare alcuni intervistati, che fino al momento erano in numero limitato. Ha presentato però anche alcune criticità: (i) alcune associazioni hanno interpretato il mio invio dei testi scritti come richiesta di risposta a un questionario o invito a risposta scritta; pur chiarificando la mia preferenza per un contatto telefonico o di persona alcuni intervistati hanno comunque preferito la modalità “per scritto”, specie per quanto riguardo l’intercessione dello staff nello stabilire contatti con volontari o dialogatori in house; le risposte per iscritto si sono rivelate meno ricche e spontanee di quanto erano le intenzioni iniziali della ricerca; (ii) ha dato la possibilità alle organizzazioni di controllare la scelta degli intervistati e eventualmente delle informazioni da veicolarmi.

Per considerare tutte le limitazioni alla raccolta dati, infine, per quanto riguarda lo staff, a parte alcune eccezioni, mi è stata fatta espressa richiesta di mantenere l’anonimato non solo dell’intervistato, ma anche del riferimento all’associazione.

Le difficoltà burocratiche e di comunicazione per raggiungere le associazioni hanno certamente inciso sulla raccolta dati, in maniera anche inconsapevole inizialmente. Infatti, mi sono adattata alla percepita richiesta di formalità, tanto che in alcune occasioni mi sono accorta di essere io stessa ad aver impostato in maniera meno flessibile del necessario la traccia e il contatto con gli intervistati, questo ha certamente influito sulla relazione di intervista.

Considerando complessivamente i limiti della mia selezione degli intervistati penso quindi la scelta ideale sarebbe stata tentare per ogni associazione in primo luogo un approccio più informale, di persona o per contatti comuni e solo in caso di non risposta per via più formale. In questo caso invece, anche in ragione di necessità dei tempi della ricerca, sono passata direttamente alla seconda strategia che è stata decisamente più efficace sul breve termine. In ogni caso le tempistiche si sono rivelate lunghe dal momento che spesso è stato necessario più di un contatto e che organizzare le interviste per ogni singola associazione ha richiesto più settimane o mesi. Pur considerando i limiti di una conversazione telefonica rispetto a un incontro faccia a faccia, opzione preferita quando mi è stato possibile, si è rivelata la soluzione più economica e più efficace per ottenere la disponibilità di molti intervistati – che spesso ho chiamato in orario di ufficio –.

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Diverse persone si sono dimostrate sinceramente interessate alla ricerca e a collaborare con conversazioni molto lunghe e ricche. Con lo staff più impegnato in ogni caso ho cercato di limitare la conversazione al massimo entro l’ora pur toccando tutti i temi individuati nella traccia di intervista.

Le interviste ai volontari riguardano meno associazioni, ma per alcune ho fatto in modo di avere punti di vista rappresentativi di diverse sedi territoriali. Spesso mi sono rivolta a responsabili di gruppo o di aree geografie, considerati come testimoni privilegiati rispetto alla situazione dell’attivismo. Questo ha inciso in parte sul tipo di intervistato, dal momento che questi sono soggetti evidentemente già orientati a un impegno stabile e duraturo, ma considerando la loro conoscenza del volontariato in generale ciò mi ha permesso di avere una panoramica sul volontariato nelle associazioni; inoltre alcune caratteristiche del nuovo volontariato sono presenti anche in questi soggetti.

Per quello che riguarda i dialogatori esterni, ho cominciato le prime interviste a gennaio 2018 tentando un primo approccio di solo snowball sampling, in quanto considero questa posizione particolarmente delicata e sensibile a eventuali bias. Ho successivamente chiesto anche alle associazioni la disponibilità a intervistare i loro dialogatori in house, ma sono riuscita solamente in un caso e con un’altra associazione ho potuto parlare direttamente con il responsabile “raccolta fondi individui”.

Le interviste sono state svolte da gennaio 2018 a maggio 2019. La durata delle interviste è molto variabile: dai 20 ai 193 minuti, la media è 60 (circa) minuti a intervista. La modalità prevalente è stata l’intervista telefonica per 27 casi, seguita dal dialogo di persona per 9 casi, ho tenuto come via residuale domande aperte per scritto, per cui ve ne sono alcune via mail (7) o chat web (1) nel caso in cui fosse impossibile raccogliere altrimenti la testimonianza.

Quali differenze si possono riscontrare rispetto la modalità e i tempi delle interviste? Le 15 interviste con i volontari sono durate mediamente 63 minuti (la più corta 20 minuti, la più lunga 193) e sono sempre state svolte di persona o per telefono, per un totale di 945 minuti. Le interviste allo staff si sono svolte principalmente via telefono, con due interviste faccia a faccia e due per scritto; in totale sono 609 minuti di intervista per 14 interviste registrate (esclusi gli scritti), in media le interviste allo staff di raccolta fondi sono durate 48 minuti mentre quelle rivolte allo staff di coordinamento volontari 38 minuti. Infine, le 13 interviste ai dialogatori sono risultate in 617 minuti per le 7 interviste registrate, per una media quindi di 88 minuti a intervista – tra i 51 e i 138 minuti –. La durata delle chiamate mostra come le interviste con dialogatori siano state quelle più lunghe in media, mentre le più brevi con lo staff, in particolare con lo staff di coordinamento dei volontari.

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Ovviamente la modalità scritta o orale dell’intervista influisce molto sulla qualità del materiale raccolto e ho tenuto in considerazione questo elemento in sede di analisi dei dati. Nella tabella 5 sono elencati gli intervistati anonimizzati, il ruolo per il quale sono stati intervistati, la data, durata e modalità dell’intervista.

Tabella 5. Intervistati. Riferimento, modalità, durata e data dell’intervista73.

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