5. Le produzioni zootecniche
5.1. I bovini e la carne bovina
5.1.2. Gli andamenti di mercato
Se nel 2016, e ancora nel 2017, si poteva dire che il calo delle quotazioni dei vitelli da macello era una reazione rispetto agli sviluppi positivi del 2014 e 2015, l’ulteriore ridimensionamento di questo listino nel 2018 fa invece teme-re che si sia innestata una crisi strutturale: il punto minimo toccato nel mese di agosto, con 3,31 /kg, rappresenta infatti il punto più basso in assoluto toccato nell’ultimo decennio (figura 5.1). Il prezzo di questi capi ha infatti toccato un vertice assoluto nel gennaio 2016, con un prezzo di 4,64 euro per kg, che rap-presentava un incremento del 6% in un anno e del 21% in tre anni. Da quel punto iniziava una flessione che, con fasi alterne per la componente stagionale, ha caratterizzato l’intero triennio 2016-2018: -11% nei primi dodici mesi, un ulteriore -11% fino a gennaio 2018, scendendo poi al minimo stagionale di agosto con un’ulteriore flessione del 10% e di lì recuperando un 4% fino a fine anno. Nel complesso tra dicembre 2015 e dicembre 2018 la svalutazione di questi capi è stata del 25%, ossia lo 0,8% al mese!
L’unica categoria di bovini, tra quelli analizzati, che mostra un prezzo me-dio nel 2018 superiore a quello del 2017 è rappresentata dalle vacche a fine carriera, ma ciò non significa che l’ultimo anno si sia caratterizzato per una tendenza espansiva. In realtà la vera crescita si è realizzata nel 2017: nel di-cembre precedente questa categoria quotava 1,34 €/kg, poi una crescita di prezzo abbastanza regolare portava, in dicembre 2017, al listino di 1,61 /kg (+20%). A parte una lieve flessione in febbraio, il prezzo mostrava ancora margini di crescita fino al valore di 1,64 €/kg in aprile e maggio, poi si inne-stava un’inversione: il valore di luglio, 1,53 €/kg, riportava le lancette indietro sino a ottobre 2017, mentre il minimo di dicembre rappresentava addirittura il punto più basso dopo settembre 2016, comportando così una riduzione del 18% in un anno e addirittura del 20% nei sette mesi che passati dal picco di maggio.
I vitelloni delle razze Limousine e Charolaise ed incroci, che rappresentano le due categorie tenute sotto controllo per questa tipologia di animali, avevano ritrovato nel 2015 un percorso sostanzialmente parallelo, ma i loro listini sono tornati a differenziarsi tra il 2016 e il 2018. In gennaio 2016 lo scarto tra i due prezzi era di 29 centesimi, mentre un anno dopo era salito a 38 centesimi poi-ché, mentre i Limousine avevano un anno sostanzialmente piatto, al termine del quale il listino era cresciuto di appena un centesimo, gli Charolaise perde-vano 25 centesimi nel primo semestre, riguadagnandone poi solamente 16 nel secondo. Il quadro si è rovesciato nel 2017, quando, pur mantenendo la diffe-renza tra la forte stagionalità di prezzo della razza meno pregiata e
l’andamento piatto di quella più ricercata, quest’ultima perdeva tra dicembre e dicembre il 2,7%, gli Charolaise invece guadagnavano l’8,4%. Il 2018, per contro, ha ripreso il modello del 2016: discesa del 12% del prezzo degli Cha-rolaise nel primo semestre e recupero dell’8% nel secondo, andamento lineare con progresso annuo di poco superiore all’1% per i Limousine.
Concordemente con la teoria economica che suggerisce una maggiore fles-sibilità dei prezzi agli stadi di mercato più lontani dal consumo finale, il de-cremento della quotazione dei tagli di vitello, nella fattispecie delle selle, tra la fine del 2015 e la fine del 2018 è stata più contenuta rispetto a quanto osserva-to per gli animali da macello, osserva-totalizzando un -17% contro il -25% visosserva-to sopra (figura 5.2). I cali più significativi si sono realizzati nel corso del 2017, poiché tra dicembre 2016 ed un anno dopo il listino ha perso l’8,1%, malgrado il re-cupero dell’1,5% da agosto in poi. Nel 2018 la componente stagionale si è manifestata solamente con un arresto della decrescita nella seconda parte dell’anno, non un’inversione come nel caso precedente, ma la riduzione nella prima parte dell’anno è stata relativamente modesta: -6,4% tra gennaio e lu-glio, seguito poi da una perfetta stabilità fino a dicembre.
Benché l’andamento complessivo nel triennio 2016-18 dei listini dei tagli di vitellone – mezzene e quarti posteriori – non sia dissimile da quello della
Figura 5.1- Prezzi medi mensili all’ingrosso dei bovini da macello: gennaio 2009-dicembre 2018
1,00 1,50 2,00 2,50 3,00 3,50 4,00 4,50
gen-09 gen-10 gen-11 gen-12 gen-13 gen-14 gen-15 gen-16 gen-17 gen-18
Euro/kg
Vacche razza nazionale Vitelloni maschi: Limousine
Vitelloni maschi: Charolaise Vitelli
Fonte: Elaborazioni Osservatorio sul Mercato dei Prodotti Zootecnici su dati C.C.I.A.A. di Modena.
carne di vitello, il suo svolgimento lungo i mesi è completamente diverso, concretizzandosi in un crollo nel primo dei tre anni e un abbozzo di recupero nei due seguenti. Le mezzene sono passate da 6,07 a 4,82 €/kg nell’intervallo tra dicembre 2015 e dicembre 2016, con una perdita del 20,7% in un solo anno – ma nei primi nove mesi il regresso è stato addirittura del 25,1%. Dopo una parentesi in aumento nei mesi invernali il calo è proseguito fino a maggio-giugno 2017, comportando una variazione nel primo semestre dell’anno del -5,0%, ma il tono è cambiato nel secondo semestre, caratterizzato da una pro-gressione positiva dell’11,4%. Lo schema stagionale si è ripetuto nel 2018, an-che se in questo caso l’impatto complessivo è stato quello di una certa riduzio-ne del listino, attraverso una perdita del 10,7% riduzio-nel primo semestre e un recu-pero del 7,3% nel secondo.
I quarti posteriori hanno condiviso con le mezzene il crollo del 2016, anzi esso è arrivato, nell’arco dei 12 mesi, al -23,5%, mentre successivamente le ri-duzioni nella prima parte dell’anno sono state solo accennate (-2,6% nel 2017, -2,3% nel 2018) e sempre inferiori ai recuperi del secondo semestre (rispetti-vamente +6,4% e +4,1% nei due anni).
Figura 5.2- Prezzi medi mensili all’ingrosso di alcune categorie merceologiche di carne bo-vina: gennaio 2009-dicembre 2018
3,00 4,00 5,00 6,00 7,00 8,00 9,00 10,00 11,00
gen-09 gen-10 gen-11 gen-12 gen-13 gen-14 gen-15 gen-16 gen-17 gen-18
Euro/kg Vitellone: quarti
posteriori 1° qualità
Vitellone: mezzene 1° qualità Vitello: selle
1° qualità
Fonte: Elaborazioni Osservatorio sul Mercato dei Prodotti Zootecnici su dati C.C.I.A.A. di Modena.