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Il contributo della regione agli scambi del Paese

Nel documento Rapporto 2018 (.pdf) (pagine 183-189)

8. Gli scambi con l’estero

8.1. Il contributo della regione agli scambi del Paese

I dati in valore, peraltro ancora provvisori per il 2018, su importazioni ed esportazioni, evidenziano, su base annua, un saldo commerciale con l’estero leggermente negativo, ma sostanzialmente stabile, per il terzo anno consecuti-vo per l’Emilia-Romagna e ancora piuttosto negaticonsecuti-vo, ma in netto migliora-mento per il quarto anno consecutivo, a livello nazionale (tabella 8.1).

A prezzi correnti nel 2018 le esportazioni agro-alimentari regionali cresco-no un po’ mecresco-no delle importazioni, 3,6% contro 4,1%, e si attestacresco-no rispetti-vamente a 6.497 ed a 6.551 milioni di euro. Il saldo con l’estero, per i soli pro-dotti agro-alimentari, ancora leggermente negativo, in valore assoluto passa da -25 a -55 milioni di euro, ed è il secondo valore più basso dalla fine del secolo scorso, a fronte dei -1.051 milioni di euro di sei anni prima. I dati 2010-2017 sembrano confermare la crescita del volume degli scambi con l’estero di pro-dotti agro-alimentari, che ha caratterizzato l’Emilia-Romagna nel periodo 1996-2008, ed inducono a considerare il crollo verificatosi nel 2009 come un –––––––––

(1) Si fa riferimento ai dati ATECO perché al momento della stesura di questo Rapporto non sono disponibili su base provinciale o regionale i dati in valore e quantità nella classificazione NC8 o SH6.

Tabella 8.1 - Contributo dei prodotti agro-alimentari alla formazione della bilancia commer-ciale dell’Emilia-Romagna e dell'Italia nel 1999-2018

Prodotti agro-alimentari (milioni di euro a prezzi correnti)

Contributo % alla formazione della bilancia

commerciale

Import Export Saldo Import Export

EMILIA-ROMAGNA

1999 3.031 2.523 -508 20,42 9,67

2000 3.273 2.679 -594 18,86 8,95

2001 3.549 2.821 -728 19,83 8,98

2002 3.581 2.904 -677 18,59 9,10

2003 3.712 2.884 -828 19,13 9,08

2004 3.846 3.009 -836 19,00 8,73

2005 3.717 3.166 -551 16,53 8,48

2006 3.979 3.488 -490 15,71 8,43

2007 4.366 3.669 -696 15,29 7,99

2008 4.751 4.064 -686 16,52 8,56

2009 4.378 3.877 -501 20,10 10,63

2010 5.103 4.395 -708 19,29 10,38

2011 5.924 4.844 -1.080 19,80 10,11

2012 6.210 5.159 -1.051 21,88 10,43

2013 6.360 5.439 -920 22,21 10,71

2014 6.377 5.454 -924 21,08 10,30

2015 5.987 5.781 -206 19,06 10,45

2016 5.870 5.932 62 18,02 10,57

2017 6.293 6.268 -25 17,78 10,45

2018* 6.551 6.497 -55 18,01 10,24

Var. % 2018/2018 4,11 3,64

ITALIA (inclusi i prodotti non attribuibili alle regioni)

1999 23.036 15.684 -7.351 11,13 7,10

2000 25.078 16.860 -8.217 9,70 6,48

2001 25.963 18.202 -7.761 9,84 6,67

2002 26.102 19.121 -6.981 9,99 7,11

2003 26.680 19.027 -7.654 10,14 7,19

2004 27.340 19.478 -7.863 9,57 6,85

2005 28.109 20.607 -7.502 9,09 6,87

2006 30.261 22.265 -7.995 8,59 6,71

2007 31.042 23.693 -7.349 8,43 6,61

2008 32.514 25.864 -6.650 8,62 7,07

2009 30.196 24.627 -5.568 10,15 8,44

2010 34.170 27.764 -6.407 9,36 8,22

2011 38.266 30.139 -8.128 9,56 8,02

2012 37.442 31.883 -5.559 9,85 8,17

2013 38.671 33.416 -5.255 10,76 8,57

2014 40.096 34.298 -5.798 11,23 8,60

2015 41.044 36.865 -4.179 11,08 8,94

2016 41.033 38.230 -2.803 11,16 9,16

2017 43.207 40.593 -2.614 10,76 9,04

2018* 42.693 41.179 -1.514 10,07 8,90

Var. % 2018/2017 -1,19 1,44

* Dati provvisori.

Fonte: Elaborazioni SMEA su dati Istat nella classificazione SH6.

semplice incidente di percorso (figura 8.1): il valore dell’interscambio – dato da valore delle importazioni più quello delle esportazioni –, a prezzi correnti, passa negli ultimi vent’anni da 5.554 a 13.048 milioni di euro (+134,9%); con-temporaneamente l’aumento delle importazioni (+116,2%) risulta ampiamente inferiore a quello delle esportazioni (+157,5%).

Nel corso del 2018, a livello nazionale, rispetto a quanto appena rilevato in ambito regionale, si rileva, sempre a prezzi correnti, la flessione delle importa-zioni (-1,2%) e la crescita molto più modesta delle esportaimporta-zioni (+1,4%).

Esportazioni ed importazioni agro-alimentari si attestano così, rispettivamente, a 41.179 e a 42.693 milioni di euro. Di conseguenza, nonostante il diverso pe-so relativo dei rispettivi flussi di scambio, il saldo nazionale del commercio con l’estero di prodotti agro-alimentari migliora, su base annua, di 1,1 miliardi di euro, attestandosi a -1,514 miliardi di euro: anche in questo caso, quindi, a valori correnti rappresenta il dato migliore degli ultimi vent’anni.

Se si estende l’analisi all’intera bilancia commerciale, i dati regionali evi-denziano una situazione strutturalmente positiva e più stabile rispetto a quella che si può evincere a livello nazionale (tabella 8.2). Per l’Emilia-Romagna, in

Figura 8.1 - Scambi con l’estero di prodotti agro-alimentari dell’Emilia-Romagna (milioni di euro a prezzi correnti (1999-2017)

* Dati provvisori.

Fonte: Elaborazioni SMEA su dati Istat nella classificazione SH6.

Tabella 8.2 - Scambi con l’estero di prodotti agro-alimentari in Emilia-Romagna e in Italia per principali comparti nel 2018 (milioni di euro a prezzi correnti)

2018* Var. % 2018/2017

import export saldo import export SN% (a) EMILIA-ROMAGNA

Prodotti di colture agricole non permanenti 1.075,5 300,8 -774,7 6,2 4,2 -0,7

Prodotti di colture permanenti 285,6 509,9 224,2 -3,2 -2,8 0,2

Piante vive 24,2 78,7 54,5 -4,7 1,3 2,2

Animali vivi e prodotti di origine animale 215,4 34,3 -181,1 0,6 15,2 3,0 Piante forestali e altri prodotti della silvicoltura 0,2 0,1 -0,1 -56,0 -79,6 -37,1

Legno grezzo 13,3 0,3 -13,0 19,1 1.612,6 4,7

Prodotti vegetali di bosco non legnosi 2,0 5,8 3,8 105,8 58,2 -9,4 Pesci ed altri prod. della pesca; prod.

dell'ac-quacoltura 76,3 48,9 -27,3 6,2 0,6 -2,6

A - Settore primario 1.692,5 978,8 -713,7 3,8 0,5 -1,5

Carne lavorata e conservata e prodotti a base di

carne 1.349,1 1.263,0 -86,0 -4,2 2,9 3,6

Pesce, crostacei e molluschi lavorati e

conser-vati 799,9 51,0 -748,9 0,8 5,0 0,4

Frutta e ortaggi lavorati e conservati 210,2 576,0 365,8 -7,8 6,0 5,6 Oli e grassi vegetali e animali 1.350,7 190,7 -1.159,9 27,3 -0,1 -5,7 Prodotti delle industrie lattiero-casearie 331,2 803,4 472,2 -2,0 1,4 1,5 Granaglie, amidi e di prodotti amidacei 87,8 81,0 -6,8 -0,5 2,0 1,2

Prodotti da forno e farinacei 91,0 622,5 531,5 -2,1 6,7 2,0

Prodotti per l'alimentazione degli animali 68,8 221,4 152,6 19,5 11,3 -2,5

Altri prodotti alimentari 431,3 1.264,6 833,3 -8,9 5,6 5,8

Bevande 138,9 444,1 305,2 14,8 2,7 -3,9

B - Ind. alimentare 4.858,9 5.517,8 658,9 4,2 4,2 0,0

C - Totale agroalimentare (A+B) 6.551,4 6.496,6 -54,8 4,1 3,6 -0,2 TOTALE BILANCIA COMMERCIALE 36.375,2 63.426,8 27.051,6 2,8 5,7 1,3

ITALIA

Prodotti di colture agricole non permanenti 5.402,5 2.343,7 -3.058,8 0,6 -2,9 -1,5 Prodotti di colture permanenti 4.737,1 3.215,1 -1.522,0 -4,2 -9,3 -2,6

Piante vive 321,8 663,7 341,8 3,0 6,1 1,3

Animali vivi e prodotti di origine animale 2.315,1 124,4 -2.190,6 7,4 -5,4 -1,3 Piante forestali e altri prod. della silvicoltura 3,0 1,4 -1,6 -32,6 -45,0 -9,2

Legno grezzo 298,4 23,7 -274,7 -4,6 5,5 1,3

Prodotti vegetali di bosco non legnosi 47,5 142,6 95,1 3,3 26,1 7,9 Pesci ed altri prod. della pesca; prod.

dell'ac-quacoltura 1.329,4 249,0 -1.080,4 -0,4 -4,7 -1,2

A - Settore primario 14.454,9 6.763,8 -7.691,1 -0,2 -4,9 -2,1 Carne lavorata e conservata e prodotti a base di

carne 5.727,3 3.250,1 -2.477,2 -2,9 -2,2 0,3

Pesce, crostacei e molluschi lavor. e conserv. 4.627,6 456,8 -4.170,8 3,1 2,4 -0,1 Frutta e ortaggi lavorati e conservati 1.848,6 3.515,6 1.667,0 -1,5 2,4 1,8 Oli e grassi vegetali e animali 4.360,8 2.109,0 -2.251,8 -9,5 -4,3 2,4 Prodotti delle industrie lattiero-casearie 3.689,7 3.385,4 -304,3 -0,7 3,2 1,9 Granaglie, amidi e di prodotti amidacei 938,2 1.344,0 405,8 3,9 -1,2 -2,4

Prodotti da forno e farinacei 881,6 3.881,7 3.000,2 2,4 2,5 0,0

Prodotti per l'alimentazione degli animali 841,2 753,3 -87,9 2,5 10,5 3,7

Altri prodotti alimentari 3.511,1 7.024,6 3.513,5 -5,2 3,6 4,0

Bevande 1.812,2 8.694,9 6.882,7 10,4 6,3 -1,1

B - Ind. alimentare 28.238,2 34.415,4 6.177,1 -1,7 2,8 2,2 C - Totale agroalimentare (A+B) 42.693,1 41.179,1 -1.513,9 -1,2 1,4 1,3 TOTALE BILANCIA COMMERCIALE 423.998,1 462.899,0 38.900,9 5,6 3,1 -1,2

* Dati provvisori. (a) Differenza semplice rispetto al SN% dell’anno precedente.

Fonte: Elaborazioni SMEA su dati Istat nella classificazione ATECO.

fatti, il saldo commerciale complessivo di tutte le merci è, da molti anni, sem-pre positivo. Tuttavia, dopo il forte miglioramento evidenziato tra il 2003 e il 2008 (+45,3%) e la decisa flessione del 2009, che lo ha riportato sui livelli di quattro anni prima, negli ultimi otto anni il saldo commerciale complessivo evidenzia un ragguardevole miglioramento, passando da 14,7 a 27,1 miliardi di euro. In ogni caso, il saldo normalizzato(2) (SN), nel 2018 guadagna 1,3 punti percentuali per effetto di una crescita delle esportazioni maggiore rispet-to a quella evidenziata dalle importazioni: +5,7% e +2,8% rispettivamente.

Sostanzialmente positiva è anche la situazione che si riscontra a livello na-zionale, anche se in questo caso le esportazioni crescono meno delle importa-zioni (+3,1% contro +5,6%), tanto che il saldo con l’estero passa dai +47,6 mi-liardi di euro del 2017 ai +38,9 mimi-liardi di euro dello scorso anno. Pertanto, il saldo normalizzato della bilancia commerciale nazionale di tutte le merci, tra il 2012 e il 2018 torna positivo, dopo ben 8 anni consecutivi di valori preceduti dal segno meno e mette a segno un recupero di oltre 8 punti percentuali.

Le informazioni sul contributo dei prodotti agro-alimentari alla bilancia commerciale con l’estero permettono di mettere in luce una sostanziale diffe-renza tra la situazione regionale e quella nazionale, nonché un andamento un po’ anomalo tra prima e dopo il 2009.

In Emilia-Romagna, nel 2018, le importazioni agro-alimentari in valore rappresentano il 18,0% delle importazioni totali, mentre le esportazioni inci-dono solo per il 10,2%. A livello nazionale, invece, le importazioni agro-alimentari ricoprono un ruolo decisamente meno rilevante, con quote che nell’ultimo biennio passano dal 10,8% al 10,1%; hanno un peso inferiore an-che le esportazioni agro-alimentari, per le quali, tuttavia, la distanza rispetto al dato regionale si presenta meno forte: la loro quota percentuale a livello nazio-nale nel 2009-18 oscilla tra l’8% e il 9,2%; lo scorso anno si attesta all’8,9%.

A partire dal 2009, in particolare, si interrompe una tendenza in atto già dalla fine del secolo scorso – è questa l’anomalia del 2009-2018 –, che vedeva i prodotti agro-alimentari perdere parte della loro incidenza percentuale sugli scambi complessivi, soprattutto in ambito regionale, sia dal lato delle esporta-zioni che, in particolare, da quello delle importaesporta-zioni. Infatti nel 2009 cresce in modo netto, specie per l’Emilia-Romagna, il peso percentuale sul totale degli scambi con l’estero dei prodotti agro-alimentari; tale crescita poi prosegue len-tamente, ma costante, fino al 2016 per le esportazioni e fino al 2014 dal lato –––––––––

(2) Il saldo normalizzato è un semplice indicatore di performance, ottenuto dal rapporto tra il valore del saldo commerciale (esportazioni–importazioni) ed il valore dell’interscambio (espor-tazioni + impor(espor-tazioni); se l’indice, come in questo caso, è moltiplicato per 100, può assumere valori compresi tra -100 (esportazioni nulle) e +100 (importazioni nulle).

delle importazioni.

Nel corso delle ultime due decadi il contributo della regione alle esporta-zioni agro-alimentari nazionali resta piuttosto stabile: oscilla tra il 15,2% del 2003 e il 16,3% di dieci anni dopo; nel 2018 si attesta al 15,8%. Sul fronte del-le importazioni la regione evidenzia una maggiore variabilità: la sua quota va-ria tra il 13,1% di inizio secolo e il 16,6% del 2012; nel 2018 si ferma al 15,3%.

8.2. La composizione merceologica dei flussi commerciali regionali Lo scorso anno, in Emilia-Romagna il saldo del commercio con l’estero dei prodotti del settore primario risulta negativo, e in lieve peggioramento rispetto al 2017, mentre per i prodotti dell’industria alimentare e delle bevande il saldo per il terzo anno consecutivo risulta positivo. Per l’insieme dei prodotti del set-tore primario il saldo passa da -669 milioni di euro del 2017 a -714 milioni dello scorso anno. Per i prodotti trasformati, invece, il saldo risulta attivo per +659 milioni di euro, con un miglioramento pari a quasi 130 milioni di euro rispetto all’anno precedente.

Il peggioramento registrato sul fronte dei prodotti agricoli è dovuto ad un aumento delle importazioni, in valore, pari al +3,8%, bilanciato solo in misura modesta da un aumento delle esportazioni fermo al +0,5%. Con riferimento all’industria alimentare, invece, sia le importazioni che le esportazioni sono aumentate del +4,2%, in valore, rispetto al 2017, mantenendo così il saldo in positivo e anzi determinando un suo ulteriore miglioramento.

Nell’insieme, il commercio estero agroalimentare della regione si è mante-nuto sulla situazione di sostanziale pareggio che ha raggiunto, e conservato, negli ultimi 3 anni, con importazioni a 6.551 milioni di euro e importazioni a 6.500 milioni. Anche il saldo normalizzato (SN) dell’agroalimentare, quindi, per effetto del diverso peso che hanno i due aggregati merceologici che lo compongono, registra solo una limatura modesta: -0,2%.

I dati disponibili nel dettaglio consentito dalla classificazione ATECO, pur-troppo non consentono una analisi sufficientemente dettagliata: il settore pri-mario presenta solo 8 categorie merceologiche molto ampie, mentre per l’industria alimentare le categorie sono 10. Dal lato delle produzioni del setto-re primario, i “prodotti di coltusetto-re agricole non permanenti”, cioè di coltusetto-re an-nuali, hanno evidenziato importazioni per 1075 milioni di euro, in aumento del +6,2%, a fronte di esportazioni per 301 milioni, in aumento del +4,2%, sempre rispetto al 2017; il saldo è negativo per 775 milioni di euro. I “prodotti di col-ture permanenti” (cioè di colcol-ture arboree da frutta), hanno generato

importa-zioni per 286 milioni di euro, in calo del -3,2%, mentre le esportaimporta-zioni sono diminuite del -2,8% ma hanno raggiunto comunque i 510 milioni di euro. Un deficit importante è generato anche dai flussi relativi a “animali vivi e prodotti di origine animale”: in questo caso le importazioni sono cresciute solo dello 0,6% raggiungendo i 215 milioni di euro, mentre le esportazioni, anche se in aumento del 15,2%, si sono fermate a soli 34 milioni, generando un saldo ne-gativo pari a 181 milioni di euro.

Sono in aumento anche le importazioni di “pesci e altri prodotti della pesca e dell’acquacoltura”, aumentate del +6,2% fino a 76 milioni di euro, mentre le esportazioni sono rimaste quasi stabili (+0,6%) a 49 milioni di euro.

Passando all’analisi degli scambi di prodotti dell’industria alimentare, in-nanzitutto si può sottolineare la buona performance del comparto delle carni lavorate, conservate e dei prodotti a base di carne (che ovviamente include i salumi): in questo caso le importazioni sono diminuite del -4,2% fermandosi a 1.349 milioni di euro, mentre le esportazioni sono aumentate del +2,9% rag-giungendo i 1.263 milioni riuscendo così a limitare il saldo negativo a soli 86 milioni di euro. Le importazioni di pesce, crostacei e molluschi lavorati sono cresciute leggermente raggiungendo gli 800 milioni di euro, a fronte di espor-tazioni limitate a solo 51 milioni. L’aggregato di prodotti più impattante in senso negativo sul saldo commerciale regionale è quello degli oli e grassi ve-getali e animali: in questo caso il saldo nel 2018 è negativo per 1.160 milioni, a seguito di importazioni per 1.351 milioni ed esportazioni ferme a 191 milio-ni. I tre grandi aggregati merceologici dell’industria alimentare in grado di da-re il maggioda-re contributo positivo al saldo da-regionale sono, nell’ordine, quello dei prodotti da forno e farinacei (con un saldo pari a +532 milioni), quello dei prodotti lattiero-caseari, per 472 milioni di euro, quello della frutta e ortaggi lavorati e conservati che ha raggiunto i 366 milioni di euro. Il saldo commer-ciale risulta positivo anche se in leggero peggioramento, anche per le bevande (quindi il vino in particolare): nel 2018 le importazioni sono aumentate di ben il 14,8% raggiungendo i 139 milioni, mentre le esportazioni sono aumentate solo del +2,7% raggiungendo i 444 milioni di euro. Dalla regione sono stati esportati anche ben 221 milioni di euro di prodotti per l’alimentazione di ani-mali, che hanno generato un saldo positivo per 153 milioni.

Nel documento Rapporto 2018 (.pdf) (pagine 183-189)