6. Il credito e l’impiego dei fattori produttivi
6.1. Imprese agricole e finanziamento da Istituti di credito
6.1.4. Il ruolo degli Istituti di credito
La struttura di mercato degli Istituti di credito si caratterizza per un signifi-cativo ridimensionamento, per effetto di fusioni e incorporazioni. È comunque ancora vero che, insieme con Istituti di dimensioni sempre più imponenti coe-sistono quelli di dimensioni più contenute e con una forte connotazione territo-riale. Pertanto, le imprese agricole che necessitano del credito di banca posso-no accedere ad Istituti di diverse dimensioni, da cui ricevere le opportune pro-poste finanziarie. Seguendo la classificazione della Banca d’Italia, è possibile collocare gli Istituti di credito in 5 aree dimensionali:maggiori, grandi, medie, piccole e minori.
Dei 5.456 milioni di euro di credito agrario regionale in essere a fine set-tembre 2018, negli Istituti di credito di dimensioni maggiori è presente una consistenza pari a 2.133 milioni di euro; pertanto, della consistenza del credito agrario regionale, il 39,1% è riconducibile a tali Istituti. A sua volta, lo stock di credito agrario rilevato presso gli Istituti di credito di dimensione grande, sebbene di valore nettamente inferiore rispetto alla classe dimensionale mag-giore, raggiunge un livello di entità importante pari a 1.107 milioni di euro, os-sia esso detiene il 20,3% del credito agrario regionale. Globalmente, la consi-stenza del credito agrario presente, a fine settembre 2018, in queste due tipolo-gie di Istituti di credito corrisponde ad un valore pari a 3.140 milioni di euro;
in termini percentuali, esso costituisce ben il 59,4% della consistenza del cre-dito agrario regionale.
Molto simile a quello della realtà regionale è il ruolo molto importante espresso dalla consistenza del credito agrario presente presso gli Istituti di cre-dito di dimensione maggiore in Italia; infatti, con i suoi 16.946 milioni di euro, raggiunge ben il 40,7% della consistenza del credito agrario nazionale. È inol-tre da sottolineare che lo stock di tale variabile riferito agli Istituti di credito di dimensione grande rappresenta il 16,7% della consistenza del credito agrario nazionale. Ne consegue che presso queste due tipologie di Istituti di credito di dimensioni più elevate si concentra più della metà dello stock di tale credito, precisamente il 57,4%.
A sua volta, molto significativo è anche la funzione esercitata dagli Istituti di credito di dimensione piccola, la cui consistenza di 1.420 milioni di euro rappresenta il 26% di quella regionale. Decisamente marginale è il ruolo degli Istituti di credito di minore dimensione, la cui consistenza si ferma a 355 mi-lioni di euro e rappresenta il 6,5% della consistenza del credito agrario regio-nale. Pertanto, lo stock di credito agrario presente in entrambe queste tipologie rappresenta il 32,5% della consistenza del credito agrario regionale.
Di analoga importanza a quella regionale è anche la funzione di tali Istituti di credito nel contesto nazionale; così, la consistenza del credito agrario negli istituti di piccola dimensione assorbe il 19,1% di quella relativa al credito agrario nazionale; a sua volta, quella degli Istituti di credito di minore dimen-sione ne costituisce il 13,3%; pertanto, nel loro insieme, lo stock di credito agrario in queste due tipologie arriva al 32,4% di quello nazionale, ossia una percentuale identica a quella della realtà regionale.
I rimanenti 440 milioni di euro dello stock di credito agrario regionale sono presenti negli Istituti di credito di dimensione media, del quale rappresentano l’8,1. A livello nazionale si ripropone una quota percentuale piuttosto simile, pari al 10,2% (tabella 6.3).
Con riferimento alla funzione dei differenti Istituti di credito a livello pro-vinciale, emerge un ruolo di primaria importanza degli Istituti di credito di piccola dimensione nelle province romagnole; infatti, la consistenza del credi-to agrario in questi Istituti rispetcredi-to a quella provinciale è pari rispettivamente al 40,2%; al 43,4% e al 54,7% con riferimento alle province di Ravenna, di Forlì e di Rimini. Rilevante importanza di questa tipologia di Istituti è anche con ri-ferimento alla provincia di Bologna, dove si concentra la percentuale più ele-vata dello stock di credito agrario in provincia, pari al 30,1%.
A sua volta, quattro sono le province in cui è la consistenza del credito agrario presente presso gli Istituti di credito di dimensione maggiore a concen-trare la quota più elevata di quella provinciale; così è per le province di Parma,
Tabella 6.3 - Il credito agrario per dimensione degli Istituti di credito in Emilia-Romagna e nelle sue province, a fine settembre 2018 BolognaPiacenza ParmaReggio E.Modena FerraraRavennaForlìRiminiEmilia R.Italia Confronto sul totale, in % Maggiori 29,126,643,248,561,148,535,129,123,139,140,7 Grandi 11,641,038,023,715,010,714,914,615,920,316,7 Medie17,84,35,34,912,813,12,46,50,78,110,2 Piccole30,126,410,616,16,518,140,243,454,726,019,1 Minori11,41,73,06,84,69,67,56,45,76,513,3 Totale100100100100100100100100100100100 Variazione 2018/2017, in % Maggiori 51,012,518,047,443,081,633,823,783,039,012,8 Grandi -44,3-9,8-22,5-32,4-64,2-40,5-5,0-26,545,4-30,1-21,1 Medie11,212,15,211,213,0-5,6-4,152,1-79,98,817,6 Piccole-8,67,270,66,246,1-37,9-5,6-12,7-0,8-6,70,0 Minori-13,0-52,4-55,2-8,7-34,0-2,6-1,4-23,8-70,5-21,8-24,2 Totale-2,1-1,2-3,35,3-6,92,55,8-5,5-1,5-0,8-2,5 Fonte: Bancad'Italia - Rilevazioni interne.
Reggio Emilia, Modena e Ferrara (rispettivamente: 43,2%; 48,5%; 61,1%;
48,5%).
In corrispondenza di una riduzione della consistenza del credito agrario re-gionale, misurata a fine settembre 2018 rispetto a quella di fine settembre 2017, pari a -0,8%, la variazione di quella presente presso le diverse tipologie di Istituti di credito si caratterizza per una varietà notevole di situazioni.
Così, con riferimento agli di Istituti di credito di dimensioni elevate, da un lato si rinforza il ruolo di quelli di dimensione maggiore, la cui consistenza cresce, nei dodici mesi, addirittura del 39%. Diversamente, il segno negativo accompagna la variazione dello stock di credito agrario relativamente agli Isti-tuti di credito di dimensioni grandi, pari a -30,1%.
Contrapposte variazioni si rilevano anche fra le due tipologie di Istituti a li-vello nazionale; così, la consistenza del credito agrario presente negli Istituti di credito di dimensione maggiore cresce del 12,8%; mentre in quelli di dimen-sione grande di verifica una riduzione del -21,1%.
Importante è anche evidenziare la riduzione non trascurabile, nei dodici mesi, della consistenza del credito agrario riferita agli Istituti di credito di di-mensione minore, pari a -21,8%. Similmente, la consistenza di credito agrario in tale tipologia di Istituti di credito a livello nazionale si caratterizza per una variazione di segno negativo, pari a -24,2%.
Infine, gli Istituti di credito di dimensione media, quelli con la consistenza di credito agrario più bassa in regione, vedono aumentare, in tale arco di tem-po, la loro consistenza dell’8,8%. Analogamente, a livello nazionale, si con-ferma il suo incremento, che raggiunge una percentuale pari al 17,6%.
Le variazioni nella consistenza del credito agrario provinciale, relativamen-te alle diverse tipologie di Istituti, presentano valori molto diversi tra di loro.
Ciò che comunque accomuna tutte le realtà provinciali è il rafforzamento della consistenza del credito agrario presente presso gli Istituti di credito di dimen-sione maggiore.
A conclusione, si può affermare che il credito agrario, qualsiasi sia la di-mensione economica dell’Istituto di credito che lo eroga, rappresenta la leva finanziaria insostituibile a sostegno delle moderne imprese agricole che neces-sitano di integrare adeguatamente la loro capacità di autofinanziamento. Il cre-dito di banca può essere pertanto considerato una variabile fisiologica all’interno dei loro bilanci, attraverso il quale ossigenare la loro performance economica e, in un’epoca dell’eccellenza, renderle sia efficaci interlocutori all’interno della sempre più articolata food supply chain, sia soggetti economi-ci propositivi nel territorio in cui sono localizzate.