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Antropologia Savina Fumagalli nasce il 6 aprile 1904 a Ronco Scrivia (Genova) dove trascorre la

sua infanzia con le due sorelle maggiori, Orestina e Ines, il padre Giovanni, impiegato nelle ferrovie, e la madre Rosa Landoni, casalinga. Dopo aver frequentato il Liceo di Novi Ligure, si diploma nel 1923 e si iscrive al corso di laurea in Scienze Naturali presso la Regia Università di Torino. Qui si laurea con il massimo dei voti (100/100), il 18 luglio 1927, con una tesi sperimentale in Antropologia, dal titolo Ricerche scheletriche

comparative nell’uomo e nei primati, il cui relatore era il professor Giovanni Marro (1875-

1952). Nel 1927 Fumagalli consegue l’abilitazione all’insegnamento di Scienze Naturali e Chimica nelle scuole secondarie e nel 1928 inizia la sua carriera accademica come assi- stente volontaria presso la cattedra di Antropologia dell’Istituto e Museo di Antropologia ed Etnografia di Torino,svolgendo corsi di esercitazioni, guidando l’esecuzione delle tesi e sottotesi di laurea degli allievi e ordinando le collezioni del Museo. Ottenuta nel 1933 la libera docenza in Antropologia, le viene affidato nel 1945 l’incarico di completare l’in- segnamento al corso di Antropologia, in qualità di supplente di Marro. Dal 1948 Savina Fumagalli è professore incaricato di Antropologia nella Facoltà di Scienze MFN fino alla sua prematura scomparsa nel 1961. Per il lavoro straordinario compiuto nell’Istituto, riceve numerosi premi di operosità su proposta del prof. Marro e, successivamente, del prof. R. Deaglio, preside della Facoltà di Scienze MFN.

Parallelamente a questa sua attività universitaria insegna Scienze Naturali nel Liceo di Saluzzo (Cuneo) fino al 1946, per passare poi al Liceo scientifico Galileo Ferraris di Torino.

Nel 1959, insieme ad Anna Maria Di Giorgio e Francesco Loreti, è fra i docenti fondatori dell’Istituto Superiore di Educazione Fisica di Torino, dove introduce l’inse- gnamento, allora biennale, di Antropologia e Antropometria nell’ambito delle Scienze Motorie.

La sua carriera universitaria è ripercorsa sinteticamente e con commozione dalla stes- sa Fumagalli in uno dei suoi ultimi lavori, edito nel 1961, dedicato all’Istituto e Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino, fondato nel 1926 dal prof. Gio- vanni Marro (1961, pp. 1-2):

«[…] la storia di questo Istituto e Museo non è molto lunga, ma in compenso assai densa di risultati ed avvenimenti. È sfilata di anno in anno tutta sotto i miei occhi di Studente interna dapprima, per lo svolgimento della tesi di Laurea sperimentale, alquanto impegnativa; di Assistente volontaria subito dopo; a sei anni dalla Laurea in qualità di Libera docente di Antropologia con la responsabilità di un corso libero – l’Antropologia delle parti molli – fermo restando il compito del corso di esercitazio-

ni, iniziato dal primo anno di assistentato volontario; dal 1948 in qualità di Professore incaricato del corso ufficiale di Antropologia nella Facoltà di Scienze, per la Laurea in Scienze Naturali ed ora anche in Scienze Biologiche; dal 1959 incaricata del cor- so biennale fondamentale di Antropologia ed Antropometria nell’Istituto Superiore Pareggiato di Educazione Fisica di Torino per il Diploma di Educazione Fisica […]. Godo sempre di un’intima soddisfazione rievocando l’affermarsi ed il graduale e co- stante progredire di questo Istituto in cui trascorsi tanti anni di studio, di cui vissi anche con sentimento di allieva, di Assistente, di Docente le ore tristi e le ore liete.»

Per le sue numerose ricerche e pubblicazioni, eper la sua proficua attività didattica, nel 1956 Savina Fumagalli riceve dall’Accademia Nazionale dei Lincei il premio ministe- riale P.I. per le Scienze Naturali nelle scuole secondarie.

Nel 1961, in occasione delle Celebrazioni per il Primo Centenario dell’Unità d’Italia, Fumagalli organizza a Torino, dal 19 al 23 settembre, il I Congresso Nazionale di Scien- ze Antropologiche, Etnologiche e di Folklore, sotto l’Alto Patronato dell’On. Ministro della Pubblica Istruzione, Sen. Prof. G. Bosco. Il Congresso suscita grande interesse nel mondo accademico italiano, poiché in quella occasione, per la prima volta, gli studiosi del settore si riuniscono per discutere su tematiche molto ampie inerenti la storia natu- rale dell’uomo, comprendenti sia gli aspetti più strettamente bio-naturalistici sia quelli culturali ed etnologici.

Purtroppo una lunga malattia spegne a Torino, il 18 dicembre del 1961, a soli 57 anni, Savina Fumagalli, lasciando un grande rimpianto fra tutti coloro che l’avevano conosciuta e apprezzata. È sepolta nella tomba di famiglia a Casellette Torinese.

Ricercatrice e studiosa instancabile con una personalità eclettica, che per molti aspetti ricordava quella del prof. Giovanni Marro, durante la sua carriera universitaria Savina Fumagalli partecipò a numerosi congressi e scrisse interessanti pubblicazioni. La sua pro- duzione scientifica è vasta ed eterogenea, caratterizzata da oltre 50 lavori scientifici che spaziano dal folklore all’antropologia classica, dall’etnologia alla paleopatologia, oltre a molti articoli di divulgazione. Inoltre Fumagalli curò personalmente il volume Elementi

di storia naturale dell’Uomo, Antropologia fisica che, destinato agli studenti di Scienze

Naturali, costituisce la prima parte di una trilogia dedicata alle origini biologiche della specie umana. Non mancano poi le monografie sull’antropologo Angelo Mosso, su An- tonio Marro, padre di Giovanni e assistente di Cesare Lombroso, e sullo stesso Giovanni Marro. Quest’ultimo era il suo «Maestro» e frequentemente Savina Fumagalli ne esaltò le qualità, evidenziandone il carattere altruistico e il valore scientifico, ed espresse sempre profonda riconoscenza e ammirazione, quasi filiale, che non cessò mai di ribadire, nep- pure negli ultimi scritti.

Dopo la morte di Marro nel 1952, oltre ad assumere la docenza e proseguire l’attività scientifica intrapresa dal Maestro, diviene l’unica responsabile del Museo da lui fondato; in qualità di «esecutrice testamentaria» del professore, Fumagalli prosegue la raccolta dei materiali, integrando, in particolare, le collezioni etnografiche. Con assiduo e paziente lavoro di anni e con la collaborazione dell’assistente straordinaria Adelia Conti, e in se- guito degli assistenti volontari Domenico Davide, Renato Grilletto e Melchiorre Masali, cura la prima catalogazione e la sistemazione delle raccolte del Museo nei locali del vec- chio Ospedale San Giovanni. La poderosa opera di riordino, vissuta da Fumagalli come

«espressione di devozione» e «inderogabile dovere», è diretta ed eseguita in prima persona con risolutezza ed energica determinazione. Attraverso le sue stesse parole possiamo ap- prezzare al meglio i suoi sentimenti, la sua appassionata dedizione e abnegazione per gli studi antropologici e per le collezioni (1961, pp. 4-5):

«Alla morte dell’indimenticabile Maestro mi assunsi volonterosamente il compito – non facile e tutt’altro che rapido – di sceverare quell’ingente massa di materiale atropo-paleo-etnografico per poterne, sia pure provvisoriamente, conoscere la vera e propria entità e consistenza. Cominciai ad estrarre ogni cosa personalmente e meto- dicamente dalle oltre 150 casse colme. Tale lavoro che implicava una prima generica classificazione ma spesso un immediato controllo, lo condussi anche sulla base dell’ar- chivio dell’ingente corrispondenza del Prof. Marro, di sera, sola nell’Istituto, andavo redigendolo, e via via completandolo. Quest’archivio di oltre 2000 lettere, mi è stato di grande utilità; e ancora adesso vado a consultarlo per diradare dubbi circa la prove- nienza di questo o quel pezzo museologico, per stabilire dati precisi circa i suoi studi e le sue ricerche.

Affidato all’Assistente straordinaria il compito della elencazione dei libri della Biblio- teca – sia quella di “Marro” sia quella dell’Istituto – per la compilazione degli schedari inesistenti, passai di vano in vano, anche quelli del piano interrato adibiti a magazzino, per selezionare e raccogliere ogni sorta di materiale; tutto ho esaminato personalmente ed ho estratto, con l’aiuto del bidello dell’Istituto, che ogni cosa rassettava e deponeva nel luogo da me indicato.

Un lavoro di questa fatta durò oltre quattro anni, giacché nel contempo l’Istituto riprendeva le sue attività didattiche e scientifiche, allargava i contatti col fuori, aumen- tava il proprio patrimonio di Biblioteca, il numero di Riviste, ecc, ecc. pur disponendo di un solo Assistente straordinario.

Chiedendo agli Eredi del Prof. Marro ed ottenendo, di trattenere nell’Istituto le col- lezioni museologiche in esso depositate dal compianto professore, soprattutto per la necessità degli studi in corso, sapevo di attenermi alle volontà e al desiderio che negli ultimi anni di vita insistentemente il prof. Marro mi aveva significate oralmente, una volta anche presente il prof. A. Corti di Anatomia Comparata. Cinque mesi dopo la di Lui dipartita ebbi il conforto di vedere per intero approvato il mio operato da un testamento olografo, che rinvenni casualmente in un armadio dell’istituto, fra molti documenti dell’Archivio di Bernardino Drovetti.

Ciò che era apparso fino ad allora espressione di devozione alla memoria di chi mi ave- va guidata, sollecitata, incoraggiata negli studi antropologici, divenne un inderogabile dovere, un preciso compito morale e scientifico, giacché con immensa sorpresa il prof. Marro mi affidava, come già ho accennato, in possesso tutta la sua Biblioteca, di oltre 1300 volumi e di parecchie migliaia di note di miscellanea e tutte le sue collezioni antropo-etno-paletnologiche ed archeologiche depositate in parte nell’Istituto e costi- tuenti per l’altra parte l’arredamento della sua abitazione. […] Al Museo fu deposita- to tutto quanto venne in seguito in mio possesso dell’enorme patrimonio scientifico messo insieme in oltre cinquanta anni di studio e di appassionate ricerche da quella spiccata personalità di studioso che era il Prof. Marro. Patrimonio tale da esortare a le- gare al nome dell’illustre scienziato piemontese il Museo di storia Naturale dell’Uomo che auguro possa concretarsi a Torino.»

Alla morte di Savina Fumagalli, per iniziativa del rettore prof. Mario Allara, coa- diuvato dal preside della Facoltà di Scienze MFN, prof. Romolo Deaglio e dal prof. Brunetto Chiarelli, allora incaricato di Antropologia, l’Università degli Studi di Torino acquisisce le Collezioni antropologiche ed etnografiche. Oggi, possiamo ricordarla come

una donna energica, instancabile e risoluta, come una studiosa che dedicò la sua vita al progresso degli studi antropologici e come un’insegnante che svolse con passione e con perizia il suo incarico, trasmettendo l’entusiasmo ad assistenti e studenti.

ELENCODELLEPUBBLICAZIONI

• Peso, volume e capacità del cranio in alcune serie umane e di primati, Rivista di Antropologia, 29, 1930, pp. 3-59 (estratto).

• Mandibola arcaica di vecchio pigmeo del Gargano, Rivista di Antropologia, 29, 1930, pp. 3-15 (estratto).

• Oggetti d’argento zoomorfici precolombiani, Natura, 22, 1931, pp. 3-11 (estratto).

• Lo zoomorfismo nella collezione precolombiana di Torino, Atti della Società Italiana per il Progresso delle Scienze, 2, 1932, pp. 3-4 (estratto).

• Crani di due antichi ossari piemontesi, Bollettino dei Musei di Zoologia e di Anatomia com- parata della Regia Università di Torino, 42, 23, 1932, pp. 1-28 (estratto).

• Amuleti ed oggetti d’oro della Collezione Precolombiana di Torino, Atti della Società Piemon- tese d’Archeologia e Belle Arti, 13, 1932, pp. 3-33 (estratto).

• Crani di due antichi ossari piemontesi, Atti della Società Italiana per il Progresso delle Scien- ze, 3, 1933, pp. 1-3 (estratto).

• Contributo allo studio del simbolismo zoomorfico nell’arte precolombiana, Atti della Reale Accademia delle Scienze di Torino, 68, 1933, pp. 3-29 (estratto).

• Sopra due crani dell’antico ossario di Susa, Bollettino dei Musei di Zoologia e di Anatomia Comparata della Regia Università di Torino, 43, s. 3, 33, 1933, pp. 3-10 (estratto). • Contributo alla craniologia del Trentino, Memorie del Museo di Storia Naturale della Venia

Tridentina, 2, 1934, pp. 3-9 (estratto).

• Della natalità e mortalità in Piemonte, Atti della Società Italiana per il Progresso delle Scien- ze, 3, 1935, pp. 5-7 (estratto).

• Sulla scafocefalia dell’Egitto antico, Atti della Società Italiana per il Progresso delle Scienze, 4, 1936, pp. 3-4 (estratto).

• Deformazioni craniche dei negri Bantu nei prodotti della plastica, Atti della Società Italiana per il Progresso delle Scienze, 16, 1937, pp. 1-4 (estratto).

• Lo speciale abito colonizzatore della razza italiana, Rivista delle colonie, 18, 1940, pp. 1-5 (estratto).

• Un pioniere del lavoro manuale nella scuola: Antonio Marro, Lavoro umano, 2, 1941, pp. 289-308 (estratto).

• Plastica ed evoluzione psichica dei congolesi, Atti dell’Accademia delle Scienze di Torino, 81- 82, 1945-46 e 1946-47, pp. 1-7 (estratto).

• Mimetismo ed evoluzione delle capanne congolesi, Rivista di Etnografia, 3, 1949, pp. 1-11 (estratto).

• Morfologia endocranica della scafocefalia e dell’acrocefalia, Atti dell’Accademia delle Scienze di Torino, 83, 1949, pp. 3-7 (estratto).

• Popolazione e ambiente naturale delle Valli Saluzzesi, Atti del XV Congresso Geografico Italiano, Torino, I.T.E.R., 1950, pp. 1-10 (estratto).

• Folklore piemontese, Folklore, 6, 1951, pp. 1-14 (estratto).

• Sull’azione coercitrice della natura africana sopra i ceppi autoctoni, Atti dell’Accademia delle Scienze di Torino, 86, 1951-52, pp. 1-15 (estratto).

• Struttura dei tessuti dentari nei neolitici egiziani di Gebelên (Alto Egitto), Atti dell’Accademia delle Scienze di Torino, 86, 1951-52, pp. 51-52.

• I crani neolitici di Gebelên (Alto Egitto), Actes du IVe Congrès International des Sciences Anthropologiques et Ethnologiques, Viennne, 1, 1952, pp. 221-227.

• Il cranio nella necropoli neolitica di Gebelên (Alto Egitto). Nota II, Atti della Società Italiana di Scienze Naturali, 91, 1952, pp. 55-94.

• La gemellanza nell’antichità e presso i primitivi, in Onoranze al Prof. R. Corso del “Club In-

ternacional de Folklore” Tucumàn (Argentina), Pinerolo, Tip. Vescovile dei PP. Giuseppini,

Borgo Madonnina, 1952, pp. 1-16 (estratto).

• (con Giovanni Marro), Gli scheletri neolitici di Val d’Aosta. Accademia delle Scienze di To- rino, Nota in verbale nella seduta del 18 giugno, 1952, p. 1.

• Variazioni costituzionali in alcune vallate piemontesi, Bollettino ed Atti della Società Italiana di Endocrinologia, 2, 1952, pp. 111-115.

• Rappresentazioni plastiche e strumenti chirurgici della medicina congolese, Minerva Medica, 43, 1, 45, 1952, pp. 1-12 (estratto).

• Giovanni Marro 1875-1952, Bollettino della Società di Studi Storici, Archeologici, Artisti- ci nella Provincia di Cuneo, 31, 1952, pp. 1-6 (estratto).

• Saggio di suppellettile Etnografica Neolitica della necropoli di Gebelên (Alto Egitto), Napoli, Tipografia R. Pironti e Figli, 1952, pp. 3-16 (estratto).

• Giovanni Marro 1875-1952, Pinerolo, Tip. Vesc. dei PP. Giuseppini, Borgo Madonnina, 1952, pp. 1-8 (estratto).

• Giovanni Marro 1875-1952, Annuario dell’Università degli Studi di Torino, 1952-53, To- rino, Tip. Artigianelli, pp. 1-7 (estratto).

• Giovanni Marro 1875-1952, Studi Etruschi, s. 2, 23, 1954, pp. 578-579.

• Il culto delle acque presso i palafitticoli camuni, Etnografia e Folklore del mare, 1954, pp. 3-17 (estratto).

• Onoranze al prof. Sen. Giovanni Marro, Capo di ponte, Valcamonica, 22 maggio 1955, Torino, Stab. Tipo-litografico C. Bandoni, 1955, pp. 1-36 (estratto).

• La prospettiva nei petroglifi dei palafitticoli Camuni, Sibrium, 2, 1955, pp. 179-200. • Leggende e preistoria di Sonico (antichissimi graffiti sul corno delle Fate), Giornale di Brescia,

1955, pp. 3-6 (estratto).

• L’arte sacra preistorica in Vallecamonica, Rassegna dell’Ente Provinciale per il Turismo, Bre- scia, 19, 1955, pp. 1-6 (estratto).

• Arte preistorica in Valcamonica, Le vie d’Italia, 61, 1955, pp. 1-5 (estratto).

• Crani neolitici di Villeneuve nella Valle d’Aosta, Atti della Società Italiana di Scienze Natura- li, 94, 1955, pp. 105-144.

• Il Monregalese Monsignor Luigi Gandolfi in Terra Santa (Dall’epistolario di Bernardino Dro-

vetti), Bollettino della Società per gli Studi Storici, Archeologici ed Artistici nella Provin-

• Incisioni preistoriche a Sonico (Valcamonica), Atti della Società Italiana di Scienze Naturali, 95, 1956, pp. 52-79.

• Stilizzazione zoomorfica preistorica in saggi d’arte pastorale valdostana, XXXI Congresso Sto- rico Subalpino, 1956, pp. 71-79.

• La Valcamonica preistorica – Accostamenti con leggende e Folklore, Monografia illustrata «Bre- scia e Provincia», Torino, Stab. Tip.-lit. Brandoni, 1957, pp. 1-35 (estratto).

• Zoomorfismo nell’arte alpestre Piemontese, Atti del VII Congresso Nazionale delle Tradizioni Popolari (Chieti, 1957), Firenze, Olschki, 1959, pp. 208-220.

• Emblemi Zoomorfi mitici dei nativi dell’Africa – Nota Etnologica e antropogeografica, Archi- vio per l’Antropologia e la Etnologia, 88, 1958, pp. 273-307.

• Folklore di Valtrompia, Rivista Folklore, 12, 1958, pp. 1-25 (estratto).

• Dell’influsso di antichissime e moderne civiltà sui negri d’Africa, L’Universo (I.G.M.), 38, 1958, pp. 337-356.

• Angelo Mosso Antropologo, Annuario «Angelo Mosso», Scuola Media Statale Chieri, 1958, pp. 3-13 (estratto).

• Una curiosità museologica, Natura, 49, 1958, pp. 1-21 (estratto).

• Dalla Scomparsa di alcune genti primitive all’avvenire dell’umanità, L’Universo (I.G.M.), 39, 1959, pp. 275-294.

• Evoluzione morfometrica delle ossa craniche dall’infanzia all’età adulta (Collezione osteologia

egiziana dinastica), Atti del VIe Congrès International des Sciences Anthropologiques et Ethnologiques, Paris, 1, 1960, pp. 167-170.

• L’Istituto e Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino (Fondatore il Prof.

Sen. Giovanni Marro), Torino, Levrotto & Bella, 1961, pp. 1-16.

• Yata-no-kagami: emblema ed immagine dell’antico Giappone (note di Antropogeografia e di

Civiltà Asiatiche), Atti della Società Italiana di scienze Naturali e del Museo Civico di

Storia Naturale in Milano, 100, 1961, pp. 1-46, 5 tav. (estratto).

• Elementi di storia naturale dell’Uomo, vol. 1: Antropologia fisica, Torino, Levrotto & Bella, 1961.

• Cranio Neolitico infantile con deformazione patologica da sinostosi precoce, Atti del I Con- gresso di scienze Antropologiche, Etnologiche e di Folklore, Chieri, Bigliardi, 1961, pp. 115-139.

FONTIARCHIVISTICHE

Archivio Storico dell’Università di Torino: Registro di Carriera Scolastica della Facoltà di Scien-

ze MFN, 40/1-100, n. matr. 4095; Verbali di Laurea della Facoltà di Scienze MFN dal 16.11.1925 al 13.7.1935, p. 66; Fascicolo personale.

FONTIBIBLIOGRAFICHE

Premio ministeriale P. I. per le Scienze Naturali, Atti della Accademia Nazionale dei Lincei,

Rendiconti delle adunanze solenni, 5, 1956, pp. 648-654.

Melchiorre MASALI, Savina Fumagalli, Annuario dell’Istituto Superiore di Educazione Fisica di Torino, 1958/59-1962/63, Torino, 1961, pp. 1-4.

Melchiorre MASALI, Savina Fumagalli, in C.S. ROERO (a cura di), La Facoltà di Scienze Mate-

matiche, Fisiche e Naturali 1948-1998, t. 2, I docenti, Torino, Deputazione Subalpina di

Storia Patria, 1999, pp. 36-38.

Emma Rabino MASSA, Rosa BOANO, Il Museo di Antropologia ed Etnografia, in Giacomo GIA- COBINI (a cura di), La memoria della scienza. Musei e collezioni dell’Università di Torino, Torino, Fondazione CRT, 2003, pp. 165-176.

R.B.1

1 Si ringraziano il prof. Melchiorre Masali e Renato Grilletto, già assistenti della prof.ssa Fumagalli,

per i racconti sulla “vita” dell’Istituto che hanno contribuito a delineare questo profilo, e la prof.ssa Emma Rabino Massa per l’aiuto offerto nella revisione del testo.