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Cesarina Boccalatte Allemano

1901-1991

Matematica

Portava scolpita nel cuore la certezza che il sapere è vita, progresso e libertà, testimoniandolo con un impegno senza soste o arretramenti. “La Valsusa”, 26 settembre 1991.

Cesarina Rosa Boccalatte nasce a Tortona (Alessandria) il 15 gennaio 1901 da Fau- stino e da Giacinta Cerrina in una famiglia contadina, penultima di nove tra sorelle e fratelli, e dopo aver compiuto gli studi secondari presso l’Istituto tecnico A. Bordoni di Pavia, con indirizzo fisico-matematico, consegue il diploma nel 1920. Si iscrive al corso di laurea in Matematica dell’Università di Torino ma, al terz’anno (1922-23), passa alla laurea mista in Scienze Matematiche e Fisiche.

Nonostante l’esito mediocre (21/30) dell’esame di Calcolo infinitesimale sostenuto con G. Peano, Boccalatte, ormai fuori corso da tempo, si rivolge al matematico e logico piemontese, chiedendogli di redigere sotto la sua guida la tesi di laurea. Peano risponde affermativamente, a differenza di molti suoi colleghi che, con atteggiamento più ari- stocratico, in simili circostanze avrebbero rifiutato, consigliando di rivolgersi altrove. Boccalatte si presenta alla laurea il 23 dicembre 1927, ma deve sostenere l’esame di cultura generale che era stato istituito nel 1921 dal ministro O.M. Corbino per le lauree miste in Scienze fisiche e matematiche e in Scienze fisiche e naturali, e interrogata sulla risoluzione e discussione dei triangoli obliquangoli viene respinta (votazione 50/100). Il suo caso sarà preso a pretesto da alcuni colleghi di Peano per screditare la sua didattica, come si evince dai Ricordi del geometra algebrico Alessandro Terracini molti anni più tardi (1968, pp. 42-43):

«Anche nelle tesi di laurea che egli assegnava, generalmente a signorine poco preparate, Peano, nonostante l’azione esercitata da vari colleghi, approvava quelle tesi a occhi chiusi, senza assicurarsi in alcun modo della preparazione delle candidate, tanto che vive ancora nella mia famiglia il ricordo di una sera che il collega invitato a cena ed io ci presentammo a casa con tre ore di ritardo a causa di una penosa seduta di lauree che si era conclusa con la bocciatura della candidata. Questa porta anche indirettamente la responsabilità della istituzione a Torino dell’esame di cultura in matematica, che appunto da quel momento è stato stabilito per evitare il ripetersi di casi consimili.»

In realtà, ciò che il racconto di Terracini travisa, forse per la distanza temporale, è il fatto che l’esame di cultura generale non venne stabilito a Torino «per evitare il ripetersi di casi consimili», ma era attuato in tutte le Università italiane, in virtù del decreto Corbino.

Ripetuto l’esame il 27 novembre 1928, Boccalatte si laurea con punti 72/100, di- scutendo la dissertazione Concetti primitivi della geometria e presentando le sottotesi La

determinazione della densità media della terra, Le moderne teorie del magnetismo e La di- sintegrazione artificiale dell’atomo.

La tesi, in sintonia con le ricerche svolte in passato nella scuola di Peano, non doveva essere troppo scadente, se quest’ultimo, il 2 dicembre 1928, la presentava all’Accademia delle Scienze di Torino col titolo La geometria basata sulle idee di punto e angolo retto. In questa nota Boccalatte illustra «dietro suggerimento del Prof. Peano» come stabilire i postulati della geometria, partendo dalle due sole idee primitive di punto e di angolo retto e utilizzando il simbolismo logico del Formulario. A tale scopo compendia le tappe fondamentali delle costruzioni fornite da Moritz Pasch nei Vorlesungen über neuere Geo-

metrie (Leipzig, 1882), da Peano nell’opera I principi di Geometria logicamente esposti

(Torino, 1889), e da Mario Pieri nelle note Della Geometria elementare come sistema

ipotetico deduttivo (Mem. Accademia delle Scienze di Torino, 40, 1899-1900, pp. 173-

222) e Sur la géométrie envisagée comme système purement logique (Congrès Intern. de philosophie, Paris, 1900) rimandando, per ulteriori approfondimenti critici, agli scritti di Oswald Veblen, Friedrich Schur, e, per quelli didattici, alle Questioni riguardanti le

Matematiche elementari di Federigo Enriques e Ugo Amaldi. L’articolo riflette bene l’in-

segnamento impartito da Peano nel corso di Matematiche complementari, che teneva all’Università dal 1924-25, non solo per la scelta del tema, ma anche per l’approccio metodologico e per lo stile espositivo, con frequenti rimandi storici e attenzione alla filologia.

Boccalatte, «la signorina poco preparata» di cui parla Terracini e che Peano aveva invece gratificato con una pubblicazione all’Accademia delle Scienze di Torino, resterà sempre legata al ricordo del Maestro e alla sua morte sottoscriverà una quota per il Fundo

Peano pro Interlingua volto alla diffusione del latino sine flexione, il progetto di lingua

internazionale cui si era dedicato negli ultimi anni come presidente dell’Accademia. Conseguite nel 1929 e nel 1933 le abilitazioni all’insegnamento medio di Matemati- ca negli Istituti medi inferiori, Boccalatte diventa un’ottima insegnante e una preside con capacità organizzative non comuni, tanto da essere insignita dell’onorificenza di Cava- liere della Repubblica e nel 1961 del premio particolare di Fedeltà Montanara dalla Pro- vincia di Torino. Sposatasi con il medico Vincenzo Allemano nel 1937, Rosa Boccalatte è costretta a riparare in tempo di guerra, con due bambini piccoli, in alta Val Susa e alla fine del conflitto si trasferisce a Oulx, dove nascono altre sue due figlie. Nella zona man- cano sedi scolastiche e Boccalatte, che ha a cuore le necessità locali ed è vicina ai giovani, si prodiga con «notevole accanimento e superando molteplici ostacoli» affinché sorgano a Oulx una Scuola media statale, una sezione staccata del Liceo ginnasio di Susa e una Scuola media a Sestrière e a Bardonecchia. Le comunità montane non sono però «facili» e Boccalatte deve lottare contro le resistenze di famiglie che, per impossibilità materiale o per tradizione, preferivano indirizzare al lavoro i loro figli appena concluse le scuole elementari. Boccalatte si dedica personalmente e con tenacia al reclutamento dei giovani delle borgate più lontane e isolate della valle. Alla sua morte un cronista del giornale “La Valsusa” ricordava (26 settembre 1991):

«Era giunta ad Oulx verso la fine della guerra e vi trovò problemi e tensioni di ogni ordine e grado. Come insegnante subito intuì che la ricostruzione della società, mar- toriata e sconvolta, doveva fondarsi sul pilastro portante della cultura, terreno inso- stituibile per la seminagione e la crescita di un senso nuovo di dignità e libertà. […] Insegnante, preside della scuola media prima e direttrice dell’avviamento poi, non si lasciò abbattere da difficoltà e delusioni. Nel primo autunno si portava nelle famiglie dei ragazzi in età scolare, specialmente nelle frazioni più scomode, per un’opera di persuasione a non fermarsi alla quinta elementare, ma a proseguire nella media o nel- l’avviamento professionale. […] Portava scolpita nel cuore la certezza che il sapere è vita, progresso e libertà, testimoniandolo con un impegno senza soste o arretramenti. […] Per sua volontà erano intanto nati, ad Oulx, il ginnasio liceo, sezione staccata dal liceo di Susa, e a Bardonecchia la scuola media.»

Come preside, Boccalatte si occupa anche dei dettagli minuti della gestione della scuola, come l’orario, si interessa personalmente alle situazioni famigliari degli studenti e nel 1953 accompagna a Roma in gita scolastica ben 160 alunni. Dirigente «dai sogni grandiosi e dalle realizzazioni impensate» ottiene dal ministero che Oulx sia scelta per la sperimentazione della nuova Scuola media, di cui è una fervente sostenitrice: al suo fianco collaborano colleghi motivati, che condividono il suo entusiasmo, rimasto intatto anche di fronte alle delusioni subite negli anni della contestazione e alle disgrazie fami- gliari da cui è colpita, con la morte del suo primogenito Gabriele, all’età di tredici anni. Boccalatte si spegne a Oulx il 10 agosto 1991, circondata dalla stima e dall’affetto di tanti ex-allievi e colleghi, e desideriamo quindi concludere con il ricordo di uno di

questi:

«Anch’io ho avuto il privilegio di conoscere da vicino la preside Allemano: ho iniziato con lei la mia carriera di insegnante e sotto la sua presidenza ho lavorato parecchi anni. Ho potuto pertanto apprezzare i suoi principi morali e religiosi, le sue non comuni doti di educatrice e di organizzatrice, lo zelo e la tenacia nel perseguire il suo progetto che era quello di portare a scuola tutti i ragazzi […] Riandando con il pensiero a quegli anni ormai lontani, la ricordo con noi, giovani insegnanti alle prime armi, in Cinque- cento, il mattino presto salire al Colle tra montagne di neve ancora da spalare, per verificare di persona l’andamento della scuola. […] Entusiasta e ostinata, inarrestabile di fronte a qualsiasi difficoltà e con una carica di vitalità contagiosa. Questo è il ricordo che io ho di lei e che so essere condiviso da molti.»

ELENCODELLEPUBBLICAZIONI

• La geometria basata sulle idee di punto e angolo retto, Atti della Reale Accademia delle Scien- ze di Torino, 64, 1928-29, pp. 47-55.

FONTIARCHIVISTICHE

Archivio Storico dell’Università di Torino: Registro di Carriera Scolastica della Facoltà di Scien-

ze MFN, n. 38, p. 55, n. matr. 3855; Verbali di Laurea della Facoltà di Scienze MFN dal 16.11.1925 al 13.7.1935, p. 87; 127.

FONTIBIBLIOGRAFICHE

Una vita per la scuola. Nel ricordo della preside, professoressa Rosa Boccalatte Allemano, donna di notevole statura nella scuola, nella famiglia e nella fede, La Valsusa n. 36, 26 settembre

1991.

Clara Silvia ROERO, Peano e l’altra metà del cielo, in Giuseppe Peano Matematica, Cultura e

Società, a cura di C.S. Roero, Cuneo, L’Artistica Savigliano, 2001, pp. 63-71; Giuseppe Peano and the female universe, in More than pupils, Italian women in science at the turn of the 20th century, a cura di V. Babini, R. Simili, Firenze, Olschki, 2007, pp. 40-41.

Alessandro TERRACINI, Ricordi di un matematico Un sessantennio di vita universitaria, Roma, Cremonese, 1968, pp. 42-43.

E.L., C.S.R.