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Fisica Giuseppina Aliverti nasce a Somma Lombardo (Varese) il 4 dicembre 1894 da Carlo

e da Antonietta Piantanida. Consegue la laurea in Fisica l’8 aprile 1919 a Torino con una tesi sulle Estrazioni dei depositi elettrolitici. Nel 1920 diviene assistente di Fisica spe- rimentale e ha poco dopo la qualifica di aiuto. Nel 1931 consegue la libera docenza in Geofisica e Meteorologia.

Presso la Facoltà di Scienze MFN di Torino viene nominata assistente il 1° gennaio 1920, tiene per incarico gli insegnamenti di Geodesia e Geofisica dal 1932/33 al 1935/36 e di Fisica terrestre dal 1936/37 al 1941/42. Insegna anche all’Università di Pavia fino all’a.a 1950/51. Nel 1937 Giuseppina Aliverti vince il concorso per un posto di Geofisica al Ministero Agricoltura e Foreste e ha la direzione dell’Osservatorio Geofisico di Pavia; in quello stesso anno riceve anche il premio decennale Camillo Reina per le ricerche in Geofisica. Nel 1949 diventa professore di ruolo di Meteorologia e Oceanografia presso l’Istituto Universitario Navale di Napoli.

Nella sua attività di ricerca dimostra subito indipendenza e originalità, venendo mol- to apprezzata: una personalità notevole in periodi di difficile affermazione femminile.

Giuseppina Aliverti inizia con studi sul moto dei fluidi nei canali aperti, sulle pro- prietà del geoide, sui depositi elettrolitici. Passa quindi all’elettricità atmosferica; compie una serie molto completa di misure della radioattività naturale dell’aria realizzando un metodo quantitativo di misura che oggi porta il suo nome. Presso l’Istituto Universitario Navale prosegue le ricerche già intraprese e apre nuovi temi di indagine sulla fisica atmo- sferica, CO2, meteorologia e oceanografia. È presidente di una Commissione Nazionale del CNR e mette a punto il programma italiano di Oceanografia nel quadro dell’Anno Geofisico Internazionale 1957-1958. Riesce a ottenere la collaborazione di tre corvette della Marina Militare che attrezza scientificamente, compiendo in cinque campagne una serie di misure fondamentali sulle proprietà fisiche del Mar Tirreno. Tra i risultati conse- guiti hanno grande importanza per l’epoca il riconoscimento di due tipi di masse d’acqua e le misure di evaporazione media.

Giuseppina Aliverti pubblica oltre 150 lavori nei campi della fisica terrestre, della me- teorologia, dell’oceanografia e della glaciologia. Di quest’ultima disciplina aveva comin- ciato a interessarsi dal punto di vista sperimentale, frequentando l’Istituto Angelo Mosso dell’Università di Torino al Col d’Olen. Gli aspetti matematici della glaciologia vengono affrontati da Aliverti in collaborazione con Carlo Somigliana; un capitolo dedicato alla gla- ciologia viene steso per il progettato Trattato di Geofisica del CNR, che non fu mai portato a compimento. Su sollecitazione del CNR, Aliverti pubblica nel 1964, come quaderno n. 16 della Ricerca Scientifica, un testo rielaborato e aggiornato, che è molto apprezzato.

Grande successo ha anche il manuale di Esercitazioni di Fisica Pratica, scritto sulla base delle esperienze della Fisichetta del Laboratorio di Torino; ne sono stampate otto edizioni Hoepli tra il 1928 e il 1968.

Giuseppina Aliverti è membro del Comitato Glaciologico Italiano, del Comitato per la Bibliografia di Oceanografia fisica della IAPSO e rappresenta l’Italia presso lo SCOR. Fa inoltre parte di numerose Commissioni del CNR e dei Ministeri della Pubbli- ca Istruzione, della Marina Mercantile, dei Lavori Pubblici e dell’Agricoltura. È preside della Facoltà di Scienze Nautiche dell’Istituto Universitario Navale di Napoli dal 1960 al 1970. È socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei, dell’Accademia Pontaniana di Napoli e dell’Istituto Lombardo di Scienze e Lettere. Le sono assegnate la medaglia d’oro dei Benemeriti della Scienza, della Cultura e dell’Arte (1963) e la medaglia d’oro della Facoltà di Scienze Nautiche dell’Istituto Universitario Navale (1971). Nello stesso anno è insignita del titolo di Grande Ufficiale al Merito della Repubblica.

Muore a Napoli il 10 giugno 1982. Scompare con Aliverti una notevole personalità scientifica e umana dalla vita totalmente dedicata, con originalità e iniziativa, agli studi e alle ricerche di cui, nei rapporti umani, colleghi e allievi apprezzarono la generosità e la lealtà.

Ad Aliverti è dedicata la Biblioteca Comunale di Somma Lombardo, sua città natale.

ELENCODELLEPRINCIPALIPUBBLICAZIONI

• Lezioni di Fisica Terrestre: meteorologia, 1945/46, Torino, Levrotto e Bella, 1946. • Esercitazioni di Fisica pratica, Milano, Hoepli, 1928 (7 ed. successive).

• (con A. De Maio, G. Lovera, R. Perilli Fedeli), Autoradiografia dell’areosol atmosferico Hoe-

pli, Il Nuovo Cimento, 12, 1954, pp. 270-278.

• (con A. De Maio, G. Lovera, R. Perilli Fedeli), Tracce alfa in emulsioni nucleari esposte in

aria ad alto contenuto di radon, Il Nuovo Cimento, 10, 4, 1956.

• (con M. Canò, A. De Maio, C. De Pietri), Dati talassografici dell’Istituto Universitario Na-

vale relativi alla prima crociera tirrenica dell’A.G.I. 1957/58, Annali dell’IUN, 27, 1958.

• (con A. De Maio, G. Lovera, R. Perilli Fedeli, L. Sacchetti), Sulla determinazione del radon

nell’aria tellurica mediante lastre nucleari, Il Nuovo Cimento, 10, 14, 1958, pp. 68-77.

• (con M. Canò, C. De Pietri), Dati talassografici della seconda crociera tirrenica dell’A.G.I.

1957/58, Annali dell’IUN, 28, 1959.

• (con A. De Maio, M. Picotti), Sulla evaporazione annua del Tirreno meridionale, Roma, CNR, CNIAGI, 1959.

• (con A. De Maio, M. Picotti), On the differencies (ew-ea) observed in the south Tirrenian Sea, First Oceanographyc Congress, Washington DC, 1959.

• (con M. Canò, A. De Maio, C. De Pietri), Dati talassografici della terza crociera dell’A.G.I.

1957/58, Annali dell’IUN, 29, 1960.

• (con M. Canò, A. De Maio), Dati talassografici della quarta crociera dell’A.G.I. 1957/58, Annali dell’IUN, 29, 1960.

• (con M. Canò, A. De Maio), Dati talassografici della quinta crociera dell’A.G.I. 1957/58, Annali dell’IUN, 29, 1960.

• (con M. Picotti, L. Trotti, A. De Maio, O. Lauretta, M. Moretti), Atlante del Mar Tirreno:

isoterme e isoaline dedotte dalle misure delle crociere per l’AGI 1957-58, CNR e Istituto

Universitario Nazionale Navale, Napoli, Genovese, 1968.

• (con A. De Maio), Sul rapporto NRn/N’th in aria atmosferica, Annali dell’IUN, 39, 1971. • (con P. Colombino, A. De Maio), Sopra un “surge” di acqua accaduto sul ghiacciaio del Lys

(M. Rosa), Bollettino del Comitato Glaciologico Italiano, 21, 1973.

• (con G. Lovera), Sui nuclei di condensazione di origine marittima, Pure and Applied Geophy- sics, 16, 1950, pp. 133-135.

FONTIARCHIVISTICHE

Archivio Storico dell’Università di Torino: Registro di Carriera Scolastica della Facoltà di Scien-

ze MFN, n. 34, n. matr. 1755; Verbali di Laurea della Facoltà di Scienze MFN dal 4.7.1902 al 14.4.1921, p. 231; Fascicolo personale.

FONTIBIBLIOGRAFICHE

Arturo DE MAIO, Giuseppina Aliverti, Atti del Com. Glaciologico Italiano, 1983, p. 106 (con l’elenco delle pubblicazioni di argomento glaciologico).

Arturo DE MAIO, Ricordo di Giuseppina Aliverti, Annuario dell’Istituto Universitario Navale di Napoli, a.a. 1980-81, 1982-83, pp. 545-546.

Vittorio DE ALFARO, Giuseppina Aliverti, in Clara Silvia ROERO (a cura di), La Facoltà di

Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali 1948-1998, t. 2, I docenti, Torino, Deputazione

Subalpina di Storia Patria, 1999, pp. 276-278.

V.D.A., A.M.C.