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identificare le tecnologie , secondo il tipo di spazio e le condizioni, per l’inserimento della produzione agricola in ambito urbano

• progettare lo spazio da un punto di vista estetico percettivo, di accessibilità, di fruizione, secondo le categorie di utenti e le esigenze

• valutare l’infrastruttura esistente di acqua ed energia, pianificando un nuovo sistema di approvvigionamento e gestione sostenibile delle risorse

• pianificare un sistema di trasporto dolce che possa fare da infrastruttura parallela a quella della UA, valutando i trasporti e la viabilità e esistente e progettando il collegamento dei poli del food planning con mobilità dolce

inserire gli interventi in un progetto più vasto di green infrastructure e riqualificazione urbana, anche tramite il recupero di spazi in disuso o residuali

Allo stato attuale molto deve essere fatto per comprendere la fattibilità di azioni progettuali in questa direzione: la città non è stata concepita e disegnata per ospitare la produzione alimentare , pertanto da un punto di vista di regolamento e uso del suolo, ma anche di stato dei luoghi (inquinamento di acqua e terra) , è fondamentale comprendere la fattibilità di ogni intervento caso per caso.

Scala di edificio

Si intendono interventi su balconi, terrazze, coperture, facciate, ma anche indoor e negli spazi aperti di pertinenza al costruito come giardini provat o cortili. In questi contesti il ruolo dell’architetto è progettare lo spazio pe l’agricoltura urbana e integrare l’agricoltura e la produzione alimentare in spazi spesso non verdi che non sono concepiti per lo scopo.

L’approccio del progettista a questa scala consiste in:

• identificare i requisiti per ogni spazio, secondo le esigenze e le attività che vi si svolgono, secondo la destinazione dell’edificio,

identificare le tecnologie adatte per l’inserimento della produzione agricola , dal tetto verde, al living wall, secondo il tipo di spazio e le condizioni.

• progettare lo spazio da un punto di vista estetico percettivo, di accessibilità, di fruizione, secondo le categorie di utenti e le esigenze Attenzione deve essere posta alle normative attuali in termini di permessi, sia commerciali che urbanistici, con attenzione alle specifiche norme di settore.

Scala di componente

Il ruolo dell’architetto può scendere ancora di scala: design del componente sia edilizio si di arredo integrato con la produzione agricola. Si apre quindi un ampio range di possibilità e nuovi ruoli per l’architetto, ma la tesi non affronta questa ultima casistica/

Fig 4.17 design concept by François-Xavier Martouzet Fig 4.18 design concept by Danielle Trofe

4.7 Food-Sensitive Planning And Urban Design

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Il Food-Sensitive Planning And Urban Design FSPUD è un approccio alla pianificazione e all’ urban

design che tiene conto della produzione alimentare, dei movimenti e del consumo, dei “luoghi” del

cibo. Questo non significa solo rispondere alle urgenze e alle necessità alimentari, ma è un approccio alla progettazione urbana che fornisce anche opportunità diverse:

• ambienti vivibili e di qualità

• economia locale forte e competitiva

• diminuzione dell’ environmental footprint degli insediamenti • interazioni tra le persone

• realizzare spazi condivisi • accesso ai servizi per i cittadini • resilienza urbana

I principi del FSPUD sono:

• supportare e assicurare l’ accesso al cibo ai cittadini non solo per necessità, ma anche per la salute e la qualità della vita

• rendere facili ed economicamente vantaggiose le scelte salutari e sostenibili in materia di cibo • Incoraggiare l’uso degli spazi, riconciliare la residenza con la produzione, gli sazi aperti, la

socializzazione, la comunità

• provvedere opportunità per coloro che vogliono coltivare, condividere e cucinare • identificare e investire sul riuso delle risorse

• proteggere l’ecosistema

• Incoraggiare investimenti e innovazione per la comunità e per i commercianti • Promuovere educazione

Il FSPUD punta a perseguire forme urbane che incorporino mix funzionale ,e che incorporino opportunità per la produzione alimentare, distribuzione e vendita del cibo, e che il tutto sia collegato con infrastrutture di trasporto. Si tratta di progettazione e design dell’ Urban Food System.

Il concetto alla base della teoria è pianificare un mix funzionale che integri e colleghi i punti vendita alimentari, collegandoli al tessuto residenziale tramite mobilità dolce. Bisogna considerare le diverse tipologie di punti vendita, dal mercato al supermarket, i percorsi (pedonali, cicalbili, tarsporto pubblico. In questa ottica è fondamentale comprendere quali sono le soluzioni spaziali che facilitano piccoli o grandi supermercati, negozietti, negozi di alimenti biologici , mercati.

Fig 4.20 La matrice FSPUD è uno strumento per esplorare le potenzialità di urban design e food planning, evidenzianto glo elementi e le relazioni

.

                                                                                                               

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DONOVAN J. , LARSEN K. MCWHINNIE J. (2011) “Food-sensitive planning and urban design A conceptual framework for

achieving a sustainable and healthy food system”, Lock Associates, University Of Melbourne And National Heart Foundation Of Australia Melbourne

Fig 4.21 Some examples of potential statutory measures to implement FSPUD principles.

Fig 4.22 Sketch. Market square with open air stalls. Locating Food outlets where people don’t have to go out of their way to visit them, such as in high-profile locations adjacent to routes with high pedestrian flows, will help the outlets compete against other sources of food.

Fig 4.23 Integrating FSPUD principles into a public space

Nella sezione Urban design/urban landscape guidelines si propene di integrare strategie progettuali nella città che portino al suo interno terreno produttivo, integrando anche i sistemi tecnologici come . l’uso e la raccolta delle acque che deve essere pensato e progettato. I quartieri devono deve prendere spazi verdi condivisi che possono ospitare attività legate all’alimentazione e alla produzione, creando cosi spazi multifunzionali e fruiti, considerando tutte le esigenze progettuali (conservazione biodiversità, spazi per educazione, spazi per la ricreazione). È necessario progettare e pianificare l’interfaccia tra la città e lo spazio rurale e produttivo intorno.

Da un punto di vista metodologico si indicano gli step che sono:

stragetic planning: decisioni e strategie di macroscala in termini di uso del suolo, si localizzano gli interventi, anche di riqualificazione di aree urbane.

Statutory planning : decisioni e strategie a scala più piccola (lotto, particella)design (dove sono c’involti gli architetti direttamente) ,ed in questa fase si deve garantire che gli spazi integrino la possibilità di produrre vendere alimenti, siano garantiti i trasporto, siano pensate esperienze educative e comunitarie sul tema del cibo.

4.8 Il ruolo dell’architetto

Ormai è evidente che la strada dell’architettura sostenibile porti verso un rapporto sempre più profondo e consapevole con il verde. Si sta diffondendo un cambiamento che coinvolge l’agricoltura e quindi l’alimentazione, l’architettura, il paesaggio, il design e l’abitare. Tutte discipline che si scoprono, ora più che mai, indissolubilmente legate da uno stesso denominatore comune: il verde

Il fenomeno dell’Agricoltura Urbana si inserisce in questa riflessione e si configura sempre più di interesse per la comunità scientifica se consideriamo le possibili potenzialità associate alla

riqualificazione e allo sviluppo futuro delle città del XXI secolo. In particolare, questa nuova

tendenza che si caratterizza soprattutto nella realizzazione di orti, giardini e aree verdi all’interno

delle città, trova sempre maggiore attenzione tra i ricercatori che operano nel settore dell’agricoltura, tra gli architetti e gli arredatori urbani e infine tra i cittadini che si dedicano alla coltivazione di piante alimentari e non-alimentari.

Parlare di “orti” suscita da subito nell’immaginario comune la visione di estensioni di appezzamenti per la coltivazione, più o meno disordinati e attrezzati con capanni o baracche, delimitati da recinzioni fatiscenti , posti in aree marginali ai bordi delle principali arterie automobilistiche o delle linee ferroviarie. Ma oggi assistiamo progetti ed esperienze caratterizzati da un elevato livello di qualità progettale e spaziale.

Le ragioni sono da trovarsi proprio nell’interesse intorno al tema. Se prima l’orto era un luogo che aveva la dimensione di spazio per l’auto produzione familiare, solitamente in giardini e spazi marginali, oggi questo si carica di un forti valori aggiunti, inserendosi nelle strategie e nelle riflessioni sul tema dell’alimentazione e dell’educazione alimentare, ma anche della smartcity e della riqualificazione urbana.

Possiamo in un certo senso identificare l’architettura dell’agricoltura urbana, dunque identificando quali siano spazi, metodi e tecnologie per portare l’agricoltura all’interno delle nostre città. L’architetto si trova infatti chiamato a progettare nuovi spazi per nuove funzioni, rispondendo a nuove

esigenze, tramite il trasferimento di tecnologie e conoscenze da diverse discipline, dall’agronomia, alla sociologia all’urbanistica.

Allo stato attuale vi sono numerosi progetti ed esperienze46 di agricoltura urbana accomunate tra loro dai seguenti fattori

“Irruzione” nella città, cercando di cambiarne l’aspetto e “l’infrastrttura” sociale- ambientale-economica

• stretto legame tra progetto architettonico e produzione agricola dal non essere • assenza di istituzionalizzazione normativa

• assenza di istituzionalizzazione tipologico-architettonica: non sono inseriti in una riflessione che consideri questi spazi della città, o tipologie architettoniche della città.

Tutti gli esempi dimostrano come il fenomeno stia cogliendo l’interesse della comunità e delle persone.

Una delle ragioni di questa accelerata e di questa innovazione nell’inserimento della produzione agricola alla scala della città si trova anche nell’evoluzione delle tecnologie che hanno permesso un trasferimento di tecniche di coltivazione prevalente agricole, come la serra e l’idroponica , al mondo urbano, dando nuove possibilità e nuove forme al fenomeno.

Vi sono casi in cui gli architetti hanno progettato aree come orti, oppure hanno trasformato spazi e edifici inutilizzati per fare orti. Al momento vediamo come imprenditori, designers, architetti, stiano esplorando proprio il mondo legato all’alimentazione e alla produzione agricola, che , in contesto urbano, divine proprio un nuovo ambito di sperimentazione dell’architettura.

L’Agricoltura Urbana, in giardini, spazi urbani e la sua integrazione negli edifici, è uno dei campi di sperimentazione, rispondendo a un bisogno espresso dai cittadini, tramite l’architettura e il design.

Visti gli esempi è evidente come anche l’architetto abbia un ruolo nel mondo dell’alimentazione, lo ha sempre avuto, sia entrando nella progettazione di supermercati e ristoranti, dove è proprio l’esperienza a diventare centrale. Ma oggi il loro ruolo diviene più profondo, cercando questi di rivoluzionare il modo in cui guardiamo e gestiamo il food system partendo dall’osservazione dello stato di fatto e delle esigenze. La professione dell’architetto non infatti è quella solo di un tecnico, ma quella di rispondere alle esigenze delle società con soluzioni che soddisfino i bisogni. E le esigenze della società contemporanea e dei cittadini possono dividersi in:

• Salute, benessere

• Città verdi, spazi condivisi, socialità

• Educazione alimentare, conoscenza alimentare, alimenti sani, stagionalità , km0