3.1 Urban Food System
Il termine Food System indica tutte le attivtà della filiera alimentare, incluedendo produzione,
traformazione, distrubuizone, trasporto, consumo, rifiuti. Il Food System è una catena di attività
e processi legati alla produzione, lavorazione, distribuzione, vendita, acquisto, nutrimento e rifiuti del cibo. 1 Possiamo distinguere tra food system convenzionale e di comunità. 2 Nel Food Systema Convenzionale la produzione e la lavorazione avvengono a scala industriale, la distribuzoione copre lunghe distanze, si utilizzano packaging e si creano molti sprechi (anche il cibo ma impacchettato viene sprecato.), i consumatori sono “lontani” dal cibo. Gli imprenditori e non i contadini sono i maggiori stakeholders. Il governo da sussidi per produrre specifiche coltivazioni. Il sistema convenzionale ha effetti negativi su ambinete, economia e salute. Il sistema di comunità è quello che nasce da basso, dove ognuno sente la necessità di avere il suo spazio. Il sistema di comunità è quello che viene portato avanti dalle Politiche di Urban Food Planning, come alternativa sostenibile al sistema convenzionale. Entrambe le tipologie hanno comunque ricadute in ambito urbano
Come l’acqua e l’energia, il cibo ha un ruolo nel sistema della città, e alcune di queste stanno infatti applicandodo politiche per rendere anceh questo sistema sostenibile: accorciare le distanze tra porduttore e consumatore, favorire i produttori locali e l’agricoltura urbana, sensibilizzare il cittadino, prevedere diminuzione degli sprechi e recupero dei rifiuti per il compost ed altre strategie.
L’attenzione crescente verso il tema dell’alimentazione, e verso tutte le implicazioni che esso incorpora, quali la produzione sostenibile, la salute, la sicurezza alimentare, il lavoro, l’economia, la consapevolezza del consumatore, il mercato, le forme di mercato tradizionali e alternative, ha portato ad analizzare il tema in modo integrato e olistico. Per questa ragione è diventato, o sarebbe meglio dire tornato3,evidente il legame tra alimentazione e città, individuando questa come il “contenitore” all’interno del quale avvengono molte delle attivtà del food system stesso, come luogo all’interno del quale si sviluppano le principali esisgenze e si conretizzano le esigenze di una gestione più o meno sostenibile (in termini ambientali, economici e sociali), del sistema. Nasce così, partendo da alcune esperienze in Nord America4 il concetto di Urban Food Planning, ovvero della pianificazione del
food system trasportato a scala urbana, espressione anche della trasversalità e del legame del
tema rispetto alle altre politiche urbane (ma anceh rurali) esistenti. Questo ha ha portato alla formazione di Urban Food Planning Charts o Strategies, e al formarsi di istituzioni o gruppi di
lavoro (American Planning Association, 2007) specifici del settore nono solo in Nord America5.
1POTHUKUCHI, K. , KAUFMAN, J. 2000. "The food system: A stranger to urban planning." Journal of the American Planning
Association, n. 66 p. 113-124,
2POTHUKUCHI, K. , KAUFMAN, J. 2000. "The food system: A stranger to urban planning." Journal of the American Planning
Association, n. 66 p. 113-124, 3 Confronto capitolo 3 Parte I
4 Negli Stati Uniti la riflmessione ha comunque radici lontane, nel 1929, Walter P. Hedden, allora a capo Bureau of Commerce del Port of New York Authority, pubblicò un libro su come il cibo era distribuito in città “How Great Cities are Fed.”
La American Planning Association (APA) ha prodotto la Policy Guide on Community and Regional Food Planning in 2007, per mostrare l’impiortanza del cibo nella pianificazione.
Sulla scia della APA la Association of European Schools of Planning (AESOP) ha fondato un nuovo gruppo : Sustainable Food Planning Group, per occuparsi delle implicazioni del food planning. La conferenza inaugurale del Sustainable Food Planning Group si è tenuta ad Ottobre 2009, ad Almere, dove Wageningen University è stata ospite.
I programmi sono comuni e si confrontano con quelli di altre organizzazioni già attive come World Health Organization’s Healthy Cities nel cui programma 2009-2013 nella Phase V si legge che la salute si raggiunge attraverso tre temi: ambiente salutare e piacevole e benefico, healthy living e healthy urban design., dove Healthy Cities promuove inoltre la food policy trale strategie urbane ‘healthy city’ .
In Nord America e Europa vi è una forte richiesta di inserire cibo nelle politiche locali tanto che food è uno dei più importanti movimenti sociali del XXI secolo nel nord del mondo.
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Alloscopo di diffondere una Urban Food Straegy sono nati alcuni network e organizzazioni. Tra questi ICLEI - Local
Governments for Sustainability è il più grande (12 mega-cities, 100 super-cities , 450 large cities, e 450 small and medium- sized cities e towns in 85 paesi). Gli Uffici di ICLEI si occupano di promuovere e percorrere la sostenibilità attraverso iniziative come The Cities Biodiversity Centre (Cape Town) e il Resilient Cities Congress. ICLEI promuove un approccio olistico al tema del Food System e incoraggia le città a accogliere strategie e attvità mirate a rafforzare il sistema alimentare locale. Il ICLEI’sStrategic Plan: Preparing for Tomorrow - Strategy 2012-2018, coinvolgendo 8 città offre un quadro di strategie per UA e PUA e
sicurezza alimentare sotto vari settori “Biodiverse City”, “Resource-efficient City”, “Smart Urban Infrastructure,” e “Green Urban Economy”.
RUAF Foundation - International Network of Resource Centres on Urban Agriculture and Food Security è un centro globale nel campo di UA e PUA con un network di partners Europa, Africa, Asia, Medio Oriente e America Latina. RUAF Foundation mira allo viluppo urbano sostenibile attraverso l’integrazione di UA e PUA e altre questioni legate a cibo e all’alimentazione all’interno delle politiche locali e della pianificazione, promuove il legame tra territorio urbano e rurale, e lo sviluppo di filiere corre e di operazioni di marketing locali finalizzate a rafforzare produttori locali, l’innovazione in UA e PUA, il ruolo dell’UA nella lotta alla povertà e ai cambiamenti climatici, la creazione di green jobs, il recupero di risorse come rifiuti e acqua, l’uso multifunzionale dello spazio. RUAF promuove educazione , divulgazione, supporto tecnico e politico alla progettazione, monitoraggio e valutazione, sviluppa progetti di cooperazione con le autorità locali e i governi, con i produttori, i consumatori e i vari stakeholders.
Obiettivo delle varie forme di Urban Food Planning è gestire il tema dell’alimentazione a scala urbana incluedendo tutte le attivtà che esso comprende (produzione, trasformazione, vendita, rifiuti, somministrazione), coinvolgere tutti i settori coinvolti (salute, economia, aiuto sociale, educazione), rendere il sistema sostenibile e individuare strategie e azioni da adottare. Le Urban Food Strategies inoltre forniscono indicazioni per sviluppare una rete di connessioni interne alla città, e il loro rapporto con la campagna e i processi alimentari.
Fig 3.1 Food System Guidelins Detroit, DETROIT FOOD POLICY COUNCIL (2012) Detroit Food System Report 2011-2012 Food School and Urban Agriculture, detroitfoodpolicycouncil.net
Alla base delle indicazioni strategiche e proigettuali del Urban Food Planning vi è inoltre salvaguardia dei valori sociali, il concetto di glocalismo (la globalizzazione e al contempo la localizzazione delle politiche urbane) 6, una certa autonomia alimentare di prodotti freschi (per mezzo di agricolture di prossimità o agricolture urbane), la multifunzionalità dello spazio urbano non costruito, la partecipazione degli abitanti.
Il concetto, inteso così in modo globale, nasce anche dal mutamento delle esigenze della società
nei confronti del Food System e della città: richiesta di produzione alimentare sana e sicura,
conservazione dell’ambiente e della biodiversità, mitigazione dei problemi ambientali, richiesta di spazi per il tempo libero e altri servizi alle popolazioni urbane, conservazione del patrimonio culturale, lavoro, gestione sostenibile delle risorse con riduzione degli sprechi e energia da fonti rinnovabili.
In linea generale l’Urban Food Planning ha in primo luogo l’obiettivo di diffondere e promuovere la
diffusine della conoscenza, della coscienza e dell’ educazione sul tema dell’alimentazione,
(declinato secondo gli aspetti di food security, accesso al cibo, salubrità dei prodotti, mercato, salute , dieta ) , ed inoltre programmare, promuovere e gestire il mercato locale e i differenti sistemi di vendita, produzione, distribuzione. I diversi esempi di Urban Food Planning si prefiggono inoltre di:
• progettare solozioni logistiche (food hub)
• progettare forme di investimento per la produzione ci cibo in città (dal low tech all’high tech dell’idroponico)
• fornire criteri e metodi per comprendere e sostenere la sostenibilità della produzione
• instaurare strumenti e strategie a livello di goveranace urbana per promuovere un food system