• Non ci sono risultati.

AGRICOLTURA URBANA IN ITALIA

6.2 Demografia, consumo di suolo e urbanizzazione

Le dinamiche demografiche e i fenomeni ambientali, sociali ed economici hanno certamente un impatto , anche sul contesto urbano nazionale. In Italia assistiamo alla crescita di piccole e grandi aree metropolitane con la saldatura delle armature urbane, soprattutto lungo le grandi direttrici. Un fenomeno recente nelle aree metropolitane è la diminuzione della popolazione residente nei centri principali con incremento della popolazione residente nei Comuni di prima e seconda cintura.

Il rapporto ISPRA sul Consumo di suolo del 2015 circa il 78% della popolazione europea vive in aree urbane, e nel nostro Paese è ancora fortissima la tendenza a cementificare disordinatamente il suolo libero, e il consumo di suolo continua a crescere coprendo aree naturali e agricole con asfalto e cemento, edifici e capannoni, servizi e strade, a causa di nuove infrastrutture, di insediamenti commerciali, produttivi e di servizio e dell’espansione di aree urbane, spesso a bassa densità (sprawl)7.

A livello comunale, Milano, Torino e Napoli presentano i valori più elevati di alta densità, intorno al 70%8 per un totale di superficie urbanizzata (somma delle aree ad alta densità e a bassa densità) pari a circa il 90%. Roma ha una superficie urbanizzata di circa 70.000 ettari distribuiti tra alta e bassa densità, mentre Milano, Torino e Napoli coprono tra tra gli 11.000 e I 17.000 ettari con densità superiori.

La dispersione urbana, in atto dagli anni ’90 e tutt’ora presente, consuma risorse e a sottraequalità attraverso: la creazione di centri urbani di dimensione medio-piccola all’esterno dei principali poli metropolitani; la crescita di zone di margine con insediamenti dispersi intorno ai centri; la saldatura di zone di insediamento a bassa densità in un continuum che annulla i limiti tra territorio urbano e rurale; la frammentazione del paesaggio e la mancanza di identità dei nuclei urbanizzati sparsi e senza coesione.

L’urbanizzazione diffusa e dispersa produce non solo perdita di paesaggi, suoli e relativi servizi ecosistemici, ma è anche un modello insediativo energivoro e predisponente alla diffusione del sistema di mobilità privata.

Nonostante il consumo di suolo le nostre città sono al contempo caratterizzate da: fabbriche abbandonate, cantieri e capannoni in disuso, scheletri di edifici, strade interrotte e mai ultimate, elementi di degrado nella città. Ad essi si sommano poi le aree “dimenticate” dall’urbanizzazione: aree intercluse, lotti inedificati, oppure ritagli urbani privi di connotazione. Tutti questi, elementi di degrado architettonico e sociale, devono divenire punti cardine di una riqualificazione urbana.

Le nostre città non devono solo affrontare il problema di fermare uno sviluppo e uno stile di vita non sosetinibili, o quello di garantire la qualità della vita , ma anche affrontare la crisi dei sistemi insediativi, rivedere i modelli sociali, abitativi, di consumo o proporne d nuovi, al fine di contribuire

al miglioramento della qualità della vita degli abitanti. 9 Questo può avvenire attraverso il

potenziamento delle relazioni con le amministrazioni locali, il coinvolgimento della comunità ,la diffusione di conoscenze e competenze su temi come clima, acque le acque, emissioni di inquinanti, ma anche la partecipazione nel trattamento di tematiche come alimentazione, energia,

trasporti, salute, benessere, economia e sostentamento .

L’agricoltura urbana, in questi contesti, può contribuire a garantire un’alimentazione sana favorire la creazione di una micro-economia, ed insieme ad altri flussi l’acqua e l’energia, può essere divenire parte integrante e strategica del nuovo modo di considerare la città.

Una delle innovazioni , piuttosto diffusa rispetto a qaunto si possa pensare, è il Parco Agricolo. In Italia vi son oil Parco Agricolo Sud Milano, del Parco Agricolo della Piana di Prato, il costituendo Parco Agricolo Casal del Marmo di Roma Capitale con iniziative quali Farmer’s Market, Orti Urbani, una rete di fattorie educative e un marchio di qualità Romana dei prodotti a km zero. L’ ISTAT 10(2013) conferma la tendenza, infatti la superficie media comunale dei capoluoghi di provincia, utilizzata come superficie agricola (SAU), è pari al 45,5% del territorio.

Anche gi orti urbani si stanno diffondendo come forma di gestione innovativa dello spazio, con differenti modalità: alcuni Comuni hanno affidato la gestione di orti su aree pubbliche (dove la presenza di orti urbani regolamentati contrasta il degrado del paesaggio e permette di trovare una

                                                                                                               

7CARRABBA,P. GIOVANNI B., IANNETTA,M., PADOVAN L. (2013) “Città ed ambiente agricolo: iniziative di sostenibilità verso una Smart City L’evoluzione del rapporto tra la città e l’ambiente agricolo circostante apre nuove, interessanti prospettive alla sostenibilità ambientale e produttiva e a nuovi modelli di approvvigionamento alimentare per le aree urbane” in Energia Ambiente E Innovazione Rivista Bimestrale Ene

8 che indicano un territorio coperto in prevalenza da un tessuto urbano continuo

9CARRABBA,P. GIOVANNI B., IANNETTA,M., PADOVAN L. (2013) “Città ed ambiente agricolo: iniziative di sostenibilità verso una Smart City L’evoluzione del rapporto tra la città e l’ambiente agricolo circostante apre nuove, interessanti prospettive alla sostenibilità ambientale e produttiva e a nuovi modelli di approvvigionamento alimentare per le aree urbane” in Energia Ambiente E Innovazione Rivista Bimestrale Enea

nuova destinazione d’uso per le aree abbandonate e dismesse, soprattutto nelle periferie) 11ad Associazioni no profit12, in altre occasioni si tratta di iniziative di parrocchie, centri sociali e centri anziani, ed inoltre vi sono casi di gruppi auto-organizzati di cittadini che spesso coltivano aree urbane abbandonate senza alcuna autorizzazione13 da parte delle autorità comunali (anche con problemi di tipo paesaggistico e di controllo della qualità dei prodotti).

Nel nostro paese l’orto vede per lo più protagonisti anziani e pensionati, con valenza di carattere sanitario e sociale, oppure i protagonisti sono persone che hanno perso il lavoro , ed assume così un valore di inclusione sociale di categorie deboli e di sostegno all’economia domestica.

Iniziative del genere possono rappresentare pratica da implementare e/o incrementare a livello municipale, inserendole in una più ampia programmazione di attività a sfondo ambientale e sociale.

                                                                                                               

11 Città ed ambiente agricolo: iniziative di sostenibilità verso una Smart City L’evoluzione del rapporto tra la città e l’ambiente agricolo circostante apre nuove, interessanti prospettive alla sostenibilità ambientale e produttiva e a nuovi modelli di approvvigionamento alimentare per le aree urbane Paola Carrabba, Barbara Di Giovanni, Massimo Iannetta, Laura Maria Padovani in ENERGIA AMBIENTE E INNOVAZIONE RIVISTA BIMESTRALE ENEA

12 Orti DiPinti Firenze 13 orti della garbatella