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1 Definizione Si definiscono orti sociali i piccoli appezzamenti di terra per la coltivazione ad uso privato, eventualmente

aggregati in colonie organizzate unitariamente. Nelle aree a orti sociali, per finalità direttamente e unicamente correlate alla coltivazione degli orti stessi, è consentita la realizzazione di piccoli manufatti edilizi a servizio di più unità ortive (per il rimessaggio degli attrezzi, per il ricovero delle sementi, ecc.) di dimensioni non superiori a 20 mq ogni 20 unità, sviluppati su un solo piano fuori terra, in materiale leggero ancorati al suolo e non dotati di fondazioni.

2. Componenti. Gli orti sociali sono comunemente costituiti da: - superfici coltivabili;

- elementi di servizio (strutture per il ricovero degli attrezzi e per la raccolta dei rifiuti vegetali); - elementi di protezione/delimitazione (siepi, arbusti e cespugli, recinzioni, ecc.);

- impianti di irrigazione/raccolta acque piovane; - percorsi di distribuzione interna;

- aree di parcheggio, piazzole di carico/scarico.

3. Prestazioni. La presenza di orti sociali viene incentivata per la sua funzione sociale (presidio del territorio e occasione di socializzazione), per il suo contributo alla formazione di un capillare connettivo ambientale e per la valorizzazione nell'utilizzo di prodotti biologici e di filiera corta.

33 REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEGLI ORTI URBANI SU TERRENI DI PROPRIETA’ DEL COMUNE DI FIRENZE (Deliberazione del Consiglio comunale n. 2032/259 del 30.06.1993)

Di seguito si riportano stralci di articoli per spiegare come sono regolati gli orti urbani a Firenze. ART1

Amministrazione Comunale di Firenze destina ad orti urbani appezzamenti di terreno di proprietà comunale a titolo gratuito, a favore di cittadini residenti nei quartieri di competenza territoriale.

ART2

Viene costituita presso ciascun Quartiere una Commissione di assegnazione per il ricevimento delle domande dei cittadini. Tale Commissione sarà costituita con idoneo provvedimento deliberativo del Consiglio di Quartiere, in collaborazione col Comitato Anziani e darà composta da 7 membri: dal Presidente della Commissione Sicurezza Sociale, dal Presidente della Commissione Servizi al Territorio, da un componente la minoranza, da un componente la Consulta degli Anziani, da un rappresentante delle Associazioni di handicappati, da un componente le associazioni giovanili di quartiere, da un componente l’associazione toscana produttori biologici.

ART4

Non potranno essere concesse assegnazioni a chi ha già in uso o in possesso, a qualsiasi titolo, appezzamenti di terreno coltivabili, posti nel territorio del Comune di Firenze e nei Comuni limitrofi

ART 6

La concessione dell’orto avrà durata triennale ed alla scadenza potrà essere rinnovata tacitamente di anno in anno. Art. 8

Ogni unità coltivabile avrà una dimensione massima di 50 - 100 metri quadrati, i rapporto alla consistenza delle aree destinate all’iniziativa ed al numero delle domande da evadere. Gli assegnatari sono tenuti a rispettare i limiti del terreno loro concesso. Il concessionario dell’area non potrà svolgere sul terreno attività diversa da quella della coltivazione ortofrutticola. In ogni caso la produzione ricavata non potrà dare adito ad attività commerciale o a scopo di lucro, ma sarà rivolta unicamente al conseguimento di prodotti per uso proprio e dell’ambito familiare

ART. 9

I cittadini a cui verranno assegnati gli orti si impegnano a rispettare tutte le norme previste dal presente regolamento ed in particolare a:

• mantenere l’orto assegnato in stato decoroso;

• è fatto divieto alla costruzione abusiva di capanni e similari;

• non recintare il lotto assegnato essendo consentita la semplice delimitazione di cm. 30 di altezza;

• tenere pulite ed in buono stato di manutenzione le parti comuni, viottoli e fossetti di scolo;

• non danneggiare in alcun modo altri orti;

• non danneggiare e fare buon uso del sistema di irrigazione tenendo presente che nei mesi da aprile a ottobre questa verrà limitata fino alle 9.00 del mattino e dopo le 18.00 la sera;

• non svolgere attraverso l’orto assegnato attività di lucro;

• non accedere alla zona orti con auto e motocicli, ma servirsi degli spazi appositamente predisposti;

• non scaricare materiali anche se non inquinanti;

• è vietato tenere stabilmente cani o altri animali negli orti, sono altresì vietati gli allevamenti di ogni tipo;

• le coperture in plastica, ad uso serra, sono ammissibili nella misura in cui non diano origine a strutture stabili ed indecorose. ART. 10

Gli orti dovranno essere coltivati biologicamente ed è pertanto vietato l’uso di concimi chimici e di prodotti inquinanti (diserbanti, antiparassitari ecc.) che possono arrecare danno all’ambiente. L’uso di tali prodotti comporterà la revoca dell’assegnazione.

N. 2032/259 Del 30.06.1993) nel quale si indica che l’Amministrazione Comunale di Firenze destina ad orti urbani appezzamenti di terreno di proprietà comunale a titolo gratuito, a favore di cittadini residenti nei quartieri di competenza territoriale. È infatti affidato ai quartieri poi il bando34 per l’assegnazione riportante i criteri stessi di assegnazione (reddito, età in genere, condizioni di disabilità poiché gli orti sono destinati a persone meno abbienti e a pensionati) e il disciplinare35 d’uso. La coltivazioni non può in nessun modo dare adito ad attività commerciali, devono essere coltivati in modo biologico, e le spese della gestione sono a carico dell’assegnatario, che comunque fruisce dell spazio in concessione in uso a titolo gratuito e temporaneo.

Ancora da segnalare il caso di Roma. Qui è nato il progetto Zappata romana con lo scopo di mappare on line e censire oltre 90 orti e giardini condivisi a Roma, attualmente autogestiti con un prevalente carattere di socialità e di creazione di spazio pubblico, fornendo foto e breve descrizione sulla mappa interattiva. In questo contesto si vedono esperienze originali: assistenza e terapia adisabili, reinserire lavoratori in mobilità, l'autoproduzione, l'educazione ambientale, oasi di relax, per decoro per hobby.

Il poirtale è interessante perché pubblica sia un manuale di gestione di un orto, da un punto di vista prettamente agricolo, sia un manuale con la procedura amministrativa per la istituzionalizzazione della occupazione dello spazio pubblico per la creazione di orti. Esiste infatti un “procedura per

l’adozione gratuita Roma di terreni comunali” che siano sotto i 10 000 mq. 36 Questa formula

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                         

ART. 11

Ciascun assegnatario sosterrà le spese di gestione del lotto assegnato, senza che ciò possa costituire corrispettivo della concessione in uso, che rimane a titolo gratuito e temporaneo.

34 Vi sono poi i quartieri che si adorperano in questo contesto: quartiere emette allora il proprio bando, si riporta ad esempio il bando del Quartiere 2, che sarà di seguito analizzato. I bandi dei qurtieri sono praticamente analoghi l’uno all’altro.

Si riportano alcune parti del bando:

L’assegnazione degli orti è riservata a soggetti che:

• risiedano nel Quartiere 2;

• non posseggano appezzamenti di terreno coltivabile nel territorio del Comune di Firenze o nei Comuni limitrofi;

• siano pensionati di età superiore a 60 anni;

35 Disciplinare per lo svolgimento delle attività gestionali nelle zone destinat ad orti urbani del Quartiere 2 - Campo di Marte – ( approvato con deliberazione 20056 del 14.12.1999 e modificato con delibera 20065 del 6.11.2001 e con delibera 20017 del 15.04.2009).

In deroga ai punti precedenti possono essere assegnati orti, comunque in numero non superiore al 2%dell’intero numero degli orti in essere, a persone in grave situazione di disagio certificato o ad Associazionicon finalità sociali su richiesta motivata del SIAST 2 e con parere favorevole del Centro Anziani e dell relative associazioni di categoria.

Il criterio guida della gestione della zona ortiva è quello dell'autofinanziamento. Le entrate sono così costituite:

• la quota annuale versata dagli assegnatari (detta quota viene deliberata nelle assemblee annuali degli assegnatari con l'approvazione del bilancio preventivo).

• Contributi eventuali di Enti ed Associazioni • contributi eventuali erogati dal Quartiere

• entrate derivanti da iniziative promosse per l'autofinanziamento (compatibilmente con quanto previsto dall'art.3 del Reg. comunale che recita "la produzione ricavata non potrà dare adito ad attività commerciali o a scopo di lucro,ma sarà rivolta unicamente al conseguimento di prodotti per uso proprio e dell'ambito familiare")

La zona ortiva dovrà essere coperta da assicurazione per la responsabilità civile contro terzi.Il costo di taleassicurazione dovrà essere inserito nel bilancio di previsione.

36

 Questi possono essere attribuiti ad associazioni o altro secondo l’ art. 63 del Regolamento del Decentramento

Amministrativo: “Sono attribuite alla Circoscrizione - con il supporto tecnico dell'Ufficio centrale – le competenze relative: … alla concessione in uso a terzi che ne facciano richiesta, di aree non attrezzate a parco pubblico ed esenti da vincoli - di superficie non superiore a 10.000 mq. - mediante apposita convenzione secondo lo schema definito di volta in volta di concerto con l'Ufficio centrale “.

Sopra i 10.000 metri quadri la competenza è del Comune di Roma.

Esiste infatti una convenzione tipo per l'affidamento a singoli cittadini, associazioni, gruppi organizzati, comitati di quartiere, ecc. Le aree di questo tipo vengono chiamate Punti verdi cittadini.

In particlalre la procedura consiste in • Individuare area

• Individuare proprietario : pubblico (Comune, Provincia, Regione, Stato oppure di enti ad essi collegati) o privato (Società o singoli).

• Progettare, anceh con progettazione aprtecipata • Stabilire le regole per avere concessione e le attivtà.

Zappata Romana mette a disposizione una convenzione tipo “Oggetto: Affidamento Alla Associazione Promozione Sociale……” Del Il Servizio Di Manutenzione Ordinaria E Apertura E Chiusura Cancelli Dell’area Verde Di Via ……- Proprieta’ Comunale - Municipio Roma …”e un disciplianre manutentivo”

Non vi è canone di manutenzione poiché conmepnsato dalla cura e della manutenzione dello spazio. Gli affidatari possono fare orto senza scopo di lucro, poiché inteso come “cura” del giardino, e cura delle specie vegetali.

La convenzione tipo prevede:

• per chi richiede di farsi carico della manutenzione ordinaria (pulizia, apertura e chiusura, cura leggera del verde, assicurazione). E' possibile fare migliorie concordate, organizzare eventi, progetti culturali o ludici;

rappresenta una novità assoluta che apre le porte per una proficua collaborazione tra istituzioni e cittadini.

Sempre nella città di Roma 37 tra il 2003 e il 2006 la U.O. Promozione Agricoltura di Roma Capitale ha svolto un primo censimento denominato “Censimento degli orti spontanei nel territorio del

Comune di Roma dentro il G.R.A.” esclusivamente relativo agli orti informali (non autorizzati).

Questo non è riuscito a registrare tutte le realtà, per mancanza di fondi, per resistenza dei coltivatori informali, e per sistuaioni di reclami dei terreni da parte per proprietari.

Il censimento ha stimato che il 25% dell’area occupata da orti informali di proprietà dell’Amministrazione Capitolina, il rimanente è di proprietà della Provincia, della Regione e di enti privati. Molte orti sono situati in aree marginali quali gli argini dei fiumi, lungo i binari del treno, nei fossati e all’interno dei molti corridoi verdi e parchi pubblici .

Un’altra i ricerca “Recupero e utilizzazione delle aree marginali e degradate di Roma. Mappatura

orti urbani”, è stata condotta nel 2008 dalla Società geografica Italiana in collaborazione con Roma

Capitale e l’Università di Tor Vergata. Nelle mappe sono riportate in rosso le aree considerate pericolose, con ovali blu le aree più adatte all’agricoltura urbana, e rettangoli blu dove si prevedono nuovi Farmers Market .

Fig 6.11, 6.12 Giardini condivisi a Roma da Zappata Romana

Fig 6.13 Agricoltura Relazione sullo Stato dell’Ambiente Dipartimento Tutela ambientale e del Verde - Protezione Civile di ROMA

Anche Bologna 38 si è caratterizzata per un particolare interesse verso il tema degli orti urbani. Il Comune di Bologna e la Fondazione Villa Ghigi hanno condotto scorsi un’indagine conoscitiva per cogliere le tendenze in atto e le informazioni sui diversi soggetti attivi. Obiettivo finale è quello di

realizzare nei prossimi anni una serie di aree ortive di nuova generazione che si integrino nel modo migliore con il resto del patrimonio verde pubblico, prestando la dovuta attenzione agli aspetti estetici, paesaggistici e ambientali, salvaguardando la salubrità degli ambienti e dei prodotti coltivati, suggerendo la sperimentazione di forme di gestione individuali e collettive in grado di intercettare e coinvolgere le nuove tipologie di utenti.

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                         

idrici).

37 Protezione Civile di ROMA “Agricoltura Relazione sullo Stato dell’Ambiente Dipartimento Tutela ambientale e del Verde “ 38Fondazione Villa Ghigi (2014) “Bologna Citta’ Degli Orti Orticoltura Urbana Tra Tradizione E Nuove Tendenze Indagine conoscitiva e proposta di nuovi orti”

Fig 10.14 Glii orti di via Orfeo, di proprietà privata, uno degli ultimi esempi di orto urbano conventuale nel centro di Bologna la cui presenza è documentata a partire dalla metà del ‘600.

Fig 10.15, Gli orti fuori terra in cassoni del Giardino John Klemlen, nell’area della Manifattura delle Arti, collegati al Mercato della Terra che si svolge ogni settimana nella vicina Piazzetta Pasolini a cura di Slow Food.

L’idagine ha preso in considerazione diverse realtà presenti nel territorio comunale, fornendo una quadro molto articolato di esperienze che vanno dalla periferia urbana al centro storico:

• orti regolamentati • orti spontanei

• orti su terreni di proprietà comunale, demaniale, ferroviaria o di enti a partecipazione pubblica • orti su terreni privati

• orti in aree verdi condominiali, in cortili e tetti di edifici residenziali • orti abusivi

• orti scolastici: questi rivelano dato significativo visto l’elevato numero di scuole che hanno attivato esperienze .

Sono stati esclusi dall’indagine gli orti di proprietà privata non fruibili, che non rivestono alcun ruolo o ricaduta pubblica (ai quali tuttavia va riconosciuto un importante valore intrinseco ambientale e paesaggistico). La mappatura è in costante aggiornamento poiché la situazione è caratterizzta da dinamismo.

Sono state mappate 162 situazioni diverse: 20 orti comunali, 77 giardini scolastici, 65 altre tipologie di orti, con evidenti differenze in termini di ed estensione. Gli orti rappresentati nella carta occupano una superficie pari a circa 30 ettari (la superficie del territorio comunale è di 14.080 ettari).

Fig 10.16 Fondazione Villa Ghigi (2014) “Bologna Citta’ Degli Orti Orticoltura Urbana Tra Tradizione E Nuove Tendenze Indagine conoscitiva e proposta di nuovi orti”

Di grande interesse per il Comune di Bologna la questione degli orti scolastici : spazi dedicati sono presenti in 66 scuole su 285 istituti: 34 scuole dell’infanzia (su 138); 22 primarie (su 76); 8 secondarie di primo grado (su 40); 2 secondarie di secondo grado (su 31). Inoltre, un orto è presente in almeno 9 nidi dell’infanzia (il numero totale dei nidi è di circa 94). Alcune utilizzano l’orto di altre scuole. Molte scuole, (su richiesta di insegnanti e genitori) vorrebbero avviare la stessa esperienza e chiedono sostegno tecnico e un aiuto competente. In alcuni casi l’orto scolastco è una realtà consolidata da più di dieci anni, in altre da pochi,

Nei casi riporati l’orto scolastico, oltre che a ragioni di tipo didattico (vedere crescere, assaggiare , produrre del cibo lavorare insieme ,condividere) è sempre accompagnato dall’idea di riqualificazione del contesto scolastico e del prendersi cura di un luogo. In qualche scuola infatti l’esperienza dell’orto è partita dal desiderio di recuperare spazi scolastici degradati e inutilizzati, in altre per favorire l’integrazione culturale o l’inserimento degli alunni con difficoltà cognitive.

Gli orti scolastici censiti sono prevalentemente orti a terra di dimensioni variabili: da piccoli fazzoletti di terra delimitati da bastoncini a ampie superfici . La maggior parte sono allestiti in uno spazio dedicato all’interno del cortile scolastico, o in ripristinate fioriere in cemento, vasche e sabbiere inutilizzate. Nella maggior parte dei casi per delimitare lo spazio vengono usati materiali “poveri” come pietre o sassi, o un semplice nastro colorato. Dove la tipologia del cortile non permette di fare un orto a terra è stato utilizzato il metodo dell’orto “in cassone” con diverse varianti nei materiali di allestimento e nelle dimensioni. Alcuni giardini molto ombrosi e inadatti alla coltivazione hanno adottato, ( scuola secondaria Reni) la l’orto su parete verticale, utilizzando contenitori riciclati e un sistema di riuso dell’acqua.

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QUESTIONI APERTE: ACQUA, SUOLO, ENERGIA,