QUESTIONI APERTE: ACQUA, SUOLO, ENERGIA, RIFIUTI, MERCATO
7.5 Mercato e alternative food networks
Consapevolezza del consumatore nei confronti del cibo e la provenienza ha stimolato la crescita di UA L'emergere e il rafforzarsi di pratiche innovative sul cibo ha finito per generare punti di vista diversi rispetto ad una pluralità di aspetti, come il valore della località e le connessioni globali, la diversità tra processi artigianali e industriali, tra approcci produttivi ecologici e quelli di progressiva ingegnerizzazione e tecnologizzazione del cibo, il divario esistente tra stili di consumo sostenibili e gli approcci convenzionali basati sul consumismo individuale, tra prezzo giusto per i produttori e accessibilità al consumo per ceti di consumatori progressivamente impoveriti. Nei fatti, il confronto sul tema del cibo estende la percezione dei cittadini alle problematiche connesse al tema del cibo, ne accresce la capacità di concepire nuovi stili di condotta (nella produzione trasformazione, trasporto, consumo) come acquirenti o come produttori, fino a favorire l'adozione di comportamenti nuovi come consumatori o co-produttori.
La agricoltura urbana può avere valore e potenzialità economica a scala locale23, come in Nord America invece si sviluppano business e attività sociali legate al fenomeno. La coltivazione e la vendita di prodotti locali, inserita in alcune forme di “community gardens” è elemento di potenziale sviluppo economico e ritorno economico , anche se, come sottolineato in precedenza, non l’obiettivo principale.
Prevedendo una filiera corta in ambito urbano dei prodotti della agricoltura urbana si possono pensare forme di vendita diretta, di mercati all’aperto o in locali appositamente attrezzati, di accordi
fra produttori e commercianti, ristoratori, albergatori o con gruppi di acquisto o cooperative di consumo. Possono infine essere sviluppati progetti che facilitino nuove forme di rapporti commerciali basate, ad esempio, sul commercio elettronico.
La complessità dei temi legati al cibo, ha stimolato l'emergere di quelli che in letteratura sono noti come “alternative food networks” AFN che di base cercano un incontro tra produzione e consumo e nuove sensibilità e attenzioni (dalla salute, alle tipicità, ai prodotti locali, ai prodotti con bassa impronta ecologica in termini di contenuti di CO2) . Questi si basano sulla Filiera corta O circuito breve, pratica che prevede la riduzione degli gli intermediari, fino a coincidere con la vendita diretta:
• I mercati contadini o farmers market 24sono luoghi auto-autorizzati dove gli agricoltori esercitano vendita diretta sui propri prodotti con cadenza periodica Il mercato trascende la sola vendita per diventare luogo d promozione territoriale e culturale. Nei farmers market gli agricoltori vendono i loro prodotti, o possono essere luogo per la promozione di latri tipi di servizio (come CSA box schemes). I famres market hanno una portata sociale oltre che commerciale poiché: sono una alternativa commerciale , hanno prodotti a km0 e locali vari, freschi, stagionali, sono una opportunità per gli agricoltori di esser in diretto contatto con i clienti, sono un momento educativo per i clienti in termini di qualità, può prevedere infatti anche occasioni di incontro e diffusione della conoscenza sui prodotti e sulla loro trasformazione, sono momenti di pubblicità per i prodotti locali, divengono attrazione turistica e preservano la cultura agricola e alimentare locale
• Gruppi di acquisto: gruppi di persone che acquistano periodicamente tramite ordini collettivi da una rete di produttori locali con cui si instaura una rete fiduciaria. I più diffusi sono i GAS Gruppi di Acquisto Solidale , poi ci sono i GAC Gruppi di Acquisto Collettivo.
• LA CSA Community Supported Agriculture esiste ma ancora non è diffusa in itali:a si tratta di forme di supporto collettivo e comunitario dei produttori locali. Funzionano grazie a un partenariato tra uno o più produttori e un gruppo di consumatori che contribuiscono attivamente a garantire ex ante il bilancio delle aziende coinvolte (abbonandosi) cosi produttori e consumatori condividono i rischi e consentono una pianificazione della produzione. I clienti investono nell’attività in cambio di consegna di prodotti. Questa può avvenire in BOX che vengono consegnati in punti di raccolta (café, o community centre), o spediti a casa, o presi dal cliente presso l’azienda. In termini architettonici progettuali sono spazi e servizi collaterali alla integrazione della agricoltura urbana.
• Vendita diretta: in diverse forme: da produttore, in distributori o punti vendita cui convogliano i prodotti di varie aziende. Anche qui coldiretti ha iniziative come le reti di vendita “campagna amica” e “qui da noi” di con cooperative e “la spesa in campagna” di CIA Confederazione Italiana Agricoltori. La vendita diretta si lega alla presenza di fiere, sagre, feste e al turismo. La Seattle Urban Agriculture Ordinance permettere la vendita di alimenti dalle “urban farms on residential sites “
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La dimensione del mercato dei prodotti di agricoltura urbana è di difficile calcolo anche in città in cui la pratica è sviluppata, a meno di non prevedere una etichetta vera e propria per i prodotti locali.
• spacci locali: punti di vendita diretta al chiuso gestiti in forma associata da imprenditori agricoli sull’esempio dei farmet’s market americani. Si tratta di promuovere e/o consolidare la realizzazione di punti di vendita diretta di prodotti locali aperti nella forma di un vero e proprio negozio dove i produttori vendono singolarmente i propri prodotti; (proposti nel Progetto Filiera corta di ARSIA Toscana)
Vantaggi di questo tipi di mercati sono: • Dimensione locale
• Qualità non solo dei prodotti ma anche dell’esperienza
• Multifunzionalità anche dei luoghi di vendita dove si possono pensare altre attività • Distanza fisica e culturale
• Sostenibilità economica • freschezza e genuinità; • legame con il luogo
• metodi di produzione sostenibili; • origine geografica del prodotto • socialità e valore relazionale
Fig 7.8: Benefici del Farmers Market per la comunità (inchiesta sui consumatori), City Of Portland Bureau of Planning and Sustainability (BPS) (2009) “Food Systems Portland Plan Background Report Fall 2009” www.PDXPlan.com
Si possono sviluppare forme di business legate all'agricoltura. Alcune strutture possono produrre e vendere i prodotti (come negozi di alimentari o supermercati), altre possono produrre e somministrare (bar, ristoranti, alberghi).
Alcuni possono divenire produttori e vendere direttamente o tramite AFN, ai suddetti, o al circuito delle mense. Si instaurerebbe cosi una rete di produzione e vendita totalmente urbana. 25. La Ua, può dunque diventare una buona potenzialità per tutta una serie di business legati al mondo dell’alimentazione. Insediandosi in città questi modelli imprenditoriali possono avvalorarsi della collaborazione con altri partener: comunità, organizzazioni, industria alimentare, distributori (GDO e negozi), ma anche trasporti, scuole, ospedali26, mense, creando una rete produzione agricola locale interessante che può coinvolgere molti attori. Vi sono poi attività collaterali come il trasporto, la vendita e la produzione di compost e il recupero e riutilizzo di materiali che possono diventare business che ruotano introno alla UA.
La vicinanza con la città se da una parte è un vantaggio può avere anche problemi sia per la fattibilità normativa urbanistica o igienico sanitaria, sia per l’opposizione di alcuni , o per motivi di sicurezza dall’inquinamento urbano, di licenze.
Potrebbe essere utile una collaborazione e un processo partecipativo tra agricoltori, e altri stakeholders per identificare le line guida dell’inserimento dei business legati alla UA. Per farlo è importante individuare I link tra produttori, chef, mercati, supermercati, alimentari, aziende agricole per cercare di fare un food system locale con agevolazioni per tutti..
Un modo sono i Patti di Filiera27 con questa azione si promuoveranno accordi fra produttori agricoli ed operatori di altri settori: ristorazione, commercio e turismo, per la vendita dei prodotti agricoli di qualità e locali, secondo modalità da concordare fra le categorie
Alcune possibilità di business individuate specialmente dall’analisi dei casi studio sono:
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Sono necessari accorgimenti legati alla normativa, per questo si veda la Parte III
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Un esempio il Cornwall Food Program che ha l’obiettivo di aumentare il numero di cibo prodotto localmente e organicamente per pazienti, staff e pasti per i visitatori dal Cornwall National Health Service (NHS), mirando a supportare l’economia del cibo locale, riducendo le miglia percorse e aumentando la salute per i consumatori
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vendita a supermercati: i supermercati possono produrre in loco o ricevere prodotti agricoliurbani da vendere , ammentando la propria gamma commerciale, o avvalersi di prodotti urbani che vendano loro i prodotti.
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vendita a negozi: alcuni negozi possono vendere prodotti coltivati nelle urban farms, oppureil negozio stesso potrebbe coltivare e vendere.
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vendita a mense (anche scolastiche, universitarie e ospedaliere): si potrebbe sviluppareuna rete locale di produzione destinata a questi poli di somministrazione in modo da garantire prodotti locali di bassa embodied energy, contribuendo così a una sostenibilità globale , risparmio energetico e riduzione co2 dovute al trasporto o alla produzione intensiva. Le stesse mense suddette possono pensare a una produzione in loco per la somministrazione.
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vendita a ristoranti i ristoranti potrebbero somministrare prodotti coltivati nella urban farmslocali, oppure lo stesso ristorante può coltivare e somministrare.
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Vendita presso AFNA questi si possono aggiungere possibilità economiche date da:
• Terapia: l’uso dell’ortoteraopia può dare il via a business nel settore
• Educazione: fattorie educative possono sorgere con l’obiettivo di educare tramite l’agricoltura. Si tratta specialmente di servizi per i bambini. Ci sono forme di “agri nido” ad esempio, o di ortti scolastici , o vere e proprie fattorie educative come quelle sul tetto negli usa.
• Eventi: anche in questa direzine si possono valutare forme di business legate all’agricoltura, come cene sociali, sagre e altri eventi ricreativi legati al tema dell’alimentazione, corsi di cucina che possono essere legati agli interventi di ua .
Oltre ai business si possono infatti individuare anche azioni che hanno prevalente funzione di
promozione manifestazioni organizzate per la valorizzazione e presentazione del prodotto/i tipico/i
che marca/no il territorio della zona in cui sono organizzate e dove può essere presente anche la commercializzazione del prodotto. Possono prevedere durante il loro svolgimento la realizzazione di momenti di informazione dei consumatori finalizzati allo sviluppo della conoscenza dei prodotti della zona anche in collaborazione con le organizzazioni di rappresentanza dei produttori. 28
Intervista ad André VILJOEN, autore di “Continuous productive urban landscapes: designing urban agriculture for sustainable cities”.
“Alcuni degli esempi del libro funzionano ci si guadagna da vivere. Solo se le imprese riescono a fare questo c’è un futuro per la coltivazione urbana di cibo. Ciò non significa che questi schemi commercialmente fattibili debbano essere commercialmente fattibili in un modo orientato al profitto. Possono essere imprese ssociali. Ma ciò che è stato notato negli ultimi 10 anni, ciò che è realmente cruciale, è che se vogliamo mantenere il presupposto per cui l’agricoltura urbana possa cambiare l’apparenza fisica delle città, allora dobbiamo fornire concetti in cui l’agricoltura sia anche un fattore economico. Non posso dire orti comunitari”. Uno dei migliori esempi di questo, che André ha indicato, è Growing Communities a Hackney (http://www.growingcommunities.org/), a Londra. Hanno costituito un’impresa in espansione che coinvolge formazione, orti urbani ed un modello in evoluzione per come Londra potrebbe alimentare sé stessa. Tuttavia, André ha riconosciuto che: “Mentre possiamo vedere la nascita di progetti che stanno cominciando ad essere economicamente fattibili, c’è ancora molto duro lavoro e le persone che li gestiscono ci mettono molta energia. Molti di loro hanno altri redditi”. Come esempio, ha citato quello che probabilmente è l’azienda agricola su tetto più famosa, la Brooklyn Grange Farm (http://brooklyngrangefarm.com/) a New York. La loro fattibilità commerciale deriva non solo dalla produzione alimentare, ma dall’aver tenuto un approccio imprenditoriale più ampio. Come lui mu ha detto: “Hanno operato commercialmente in relazione alla quantità di cibo, che va bene, ma hanno anche affittato lospazio all’aperto come luogo per celebrazioni, matrimoni, feste ed eventi. Questa è una parte importante del loro reddito.
Sono agili, coltivano alimenti in modo molto intenso e convenzionale e penso che la domanda interessante si se i sistemi idroponici possano essere convertiti in sistemi acquaponici, che ci portano più vicini ai sistemi ad anello chiuso”. Un’altra chiave per fare agricoltura urbana economicamente fattibile, secondo André, è essere visti come una parte integrante dei sistemi di ciclo chiuso che usano gli scarti per il compost e il nutrimento. A Brighton, dove risiediamo entrambi, il Comune ha inserito un piccolo cambiamento sul sito web fra i requisiti che controlla, al momento dell’inserimento delle domande di costruzione, non solo se si fornisce un parcheggio o sufficienti superfici di finestre o balconi, ma anche se questo nuovo sviluppo fornisce spazio per la coltivazione del cibo”