ACA, Cancelleria, reg. 3893, cc. 103v.-108v.
326 1520 maggio 10, La Coruzia
Terminato il Parlamento, Giovanni Sanna, canonico di Usellus, a nome dello Stamento ecclesiastico presenta i seguenti capitoli per l'approvazione:
1. Per prima cosa si prega il re di confermare gli antichi privilegi e le immunità concessi dai suoi predecessori al Braccio ecclesiatico.
Il re conferma i privilegi giurati dal luogotenente generale con i poteri a lui conferiti.
2. Anche se lo Stamento ecclesiastico ha sempre beneficiato di numerose franchigie ed esenzioni dal pagamento di diritti e gabelle, oltre che dei frutti e delle rendite sui propri benefici, alcuni ufficiali hanno imposto agli ecclesiastici il pagamento della treta de forments riscuotendo da loro come fossero dei secolari. Contro questa violazione sono stati presentati ricorsi ai giudici dei gravami, i quali li hanno accolti liberandoli dal pagamento del diritto della treta ma, dato che numerosi ecclesiastici non possono provvedere al trasporto delle granaglie che intendono vendere, chiedono che l'esenzione sia estesa ai mercanti che le acquistano, altrimenti di fatto essi non potrebbero godere di questa franchigia.
Il re approva confermando la dichiarazione dei giudici dei gravami.
3. Si richiede che i prelati itineranti fra le chiese della propria diocesi possano avere a disposizione cadira e sitial, cosa che fu impedita ai tempi del luogotenente generale don Ferdinando Girón de Rebolledo.
Il re approva e ordina che si faccia come ai tempi del viceré Giovanni Dusay.
4. Si chiede di porre termine agli impedimenti creati dai baroni per i quali gli ecclesiastici non possono trasportare e vendere liberamente grani e altre provviste di loro proprietà.
Il re approva che gli ecclesiastici traggano liberamente le vettovaglie dalle proprie rendite per le necessità personali e, soddisfatte que.ste, le provviste rimanenti possano essere vendute altrove, qualora gli ufficiali delle vettovaglie rifiutassero di comprarle al giusto prezzo. •
5. Si chiede che gli ecclesiastici abbiano facoltà di portare in qualsiasi città o luogo del Regno i grani e le rendite provenienti dai benefici ecclesiastici, senza che siano soggetti alle disposizioni di alcun signore secolare.
Il re approva come sopra.
6. Poiché i baroni e i signori secolari tentano continuamente di appropriarsi dei beni ecclesiastici e, alla morte di un religioso cercano di prelevare gli inventari dei suoi beni e sequestrare i beni stessi, si chiede di provvedere affinché gli inventari dei beni degli ecclesiastici siano consegnati esclusivamente ai prelati ordinari.
Il re approva incaricando il luogotenente generale di provvedere.
7. Si richiede che il luogotenente generale imponga ai baroni e signori secolari il pagamento delle decime e delle primizie cui sono obbligati per legge e al quale regolarmente si sottraggono, maltrattando gli ecclesiastici che le chiedono.
Il re approva, affidando al luogotenente generale il compito di provvedere.
8. Si chiede che il luogotenente generale obblighi ufficiali regi, baroni e altri signori secolari ad abbandonare terre, pascoli e peschiere appartenenti agli ecclesiastici che occupano illegittimamente nelle diverse diocesi della Sardegna.
Il re approva, affidando al luogotenente generale il compito di provvedere.
9. Dal momento che i signori secolari, non intimiditi dalla minaccia di scomunica, procedono giudizialmente contro gli ecclesiastici e i loro beni non rispettandone le immunità, si domanda di porre fine a queste pratiche.
Il re approva.
10. Nel Parlamento presieduto da don Ferdinando Girón de Rebolledo era stato decretato che lo Stamento ecclesiastico fosse esentato per tre anni dal pagamento della decima delle decime e, nonostante questo privilegio, da tre anni i suoi membri sono invece costretti a pagarla. Ora, stante il donativo stabilito nel Parlamento ultimamente celebrato, si trovano nella condizione di pagare insieme la decima e il donativo, cosa che li porterebbe alla rovina.
Avendo già presentato un gravame nel Parlamento, che i giudici hanno rimesso alla determinazione del re, si chiede di esentare gli ecclesiastici dalla decima delle decime per il periodo in cui verseranno il donativo.
Il re approva esentandoli dal pagamento per 4 anni.
c. 103v. Brachii ecclesiastici Regni Sardinie.
Mandato regio locumtenenti generali.
In Dei nomine. Pateat universis quod nos Carolus divina favente clementia etcetera, cum ex comissione per nos diebus elapsis facta spectabili nobili et dilecto consiliario nostro Angelo de Vilanova, viceregi et locumtenenti generali in dicto nostro Sardinie Regno, cunctis regnicolis eiusdem Regni Parlamentum extiterit convocatum et in hiis que colnernebant servitium nostrum bonum et tranquillum statum dicto Regní fine debito terminatum, excepta tamen concessione aliquarum gratiarum per tria Stamenta sive Brachia prefati Regni petitarum, ut est moris in similibus Parlamentis, et venissent pro hiis obtinendis ad nos cum id dumtaxat nostre regie persone actineat
sindici electi uniformiter a dictis tribus Stamentis quorum unus erat venerabilis et dilectus noster Ioannes Sanna, iuris utriusque doctor, canonicus uxellensis terre albensis et sualensis predicti nostri Sardinie Regni, qui nomine et pro parte totius Stamenti seu Brachii ecclesiastici predicti Sardinie Regni obtulit Maiestatibus nostris capitula quedam supplicationum sive petitionum, gratiarum per eundem nobis supplicatarum, que nobis lecta et perlecta fuere et habito super contentis in eisdem maturo consilio et copiosa relatione per vicecancellarium nostrum et alios consiliarios nobis facta de omnibus que circa ea oportebant nostrum regium animum informare, attendentes innatam fidelitatem ab explicito cunctis temporibus cognitam circa servitium nostrum regie Corone in universis regnicolis dicti Regni, presertim in dictis ecclesiastico Brachio seu Stamento ac personis ecclesiasticis eiusdem, que nos magnopere inducit et monet et diligenti cura non solum circa eorum quietem coergendo manus magistratum ne ab utentes forte iurisdictione nostra aut eadem rigurose et supreme utentes in eos indecenter aut minus pre se habeant intendentes, sed etiam eosdem nobis gratiis et favoríbus prossequentes benigne dictis supplicationibus placeat, ut inpresentiarum libenter placuit condegendere iuxta decretationis in fine unius- / cuiusque capituli per nos factas scribique et apponi c. 104
iussas per magnificum et dilectum consilíarium et secretarium nostrum Ioannem Goncales de Villa Simpliz, dicti processus scribam, ac eius manu referendatum quorum capitulorum et decretationum sive responsionum series sic se habet:
Sacra cesarea Majestat, lo spectable loctinent generai y president en lo Parlament celebrat en nom y per part de vostra Maiestat ha offert als tres Staments que vostra Alteza de acostumada benígnitat per lo tant servici, estant lo Regne en tanta necessitat, se dignara donar graties utiles al dit Regne. E per tal offerta lo Stament ecclesiastich del Regne de Sardenya et per ell lo reverent mossen Ioan Sanna, doctor in utroque iure, canonich, de lur sindich, supplica a vostra Alteza humilment que havent sguart al desig que tot lo dit Stament en universal e particular te servirlo, segons en los negocis de dit Parlament se pot veure, li placia atorgar les gracies e coses seguents:
Primerament supplica tots los privilegis, gracies, libertats, franqueses e inmunitats per los gloriosos reys e princeps de Arago de inmortal recordacio et signanter per los Reys catholichs don Alonso, sub data sexto die februarii anni millesimi quadragentesimi vigesimi secundi, e don Ferrando, sub data XIIII mensis aprilis anni millesimi quingentesimi undecimi, a dit Stament e Bras ecclesiastich atorgades esser-lis per vostra sacra regia Maiestat confirmades y confirmats.
Plau a sa Maiestat confirmar dits privilegis segons son stats jurats per lo loctinent generai con poder de su majestad. /
Ioannes Gonplez, secretarius.
Item per quant lo dit Stament eclesiastich es stat sempre en possessio de totes franqueses de qualsevol drets, tatxes, gabelles etcetera, e assenyaladament dels fruyts
c. 104v.
e rendes de llurs benefficis e per alguns officials per forga y contra dret y dits privilegis se haia exhigit lo dret de la treta dels forments dels ecclesiastichs fehent-se de aquelles pagar axi com de segulars, de hont lo dit Stament en lo Parlament ara ultimament per don Angel de Vilanova en persona y loch de vostra sacra catholicha Maiestat en dit Regne celebrat oposa greuje e per los jutjes de greujes fonch declarat per lo passat esser fet greuje a dit Stament ecclesiastich e que d.aqui avant los ecclesiastichs puguen traure y carregar llurs furments procehits de llurs decimes y primicies franchs de treta a risch e perills dels dits ecclesiastichs. E perque la maior part del dit Stament son persones que tal risch e perill no porien subir per esser molt pobres y tambe que se pot dir privarlos de no alegrarse de tal franquesa, suplica dit Stament ecclesiastich per vostra sacra catholica Maiestat esserlis atorgat que dita franquesa se estenga al mercader o persona altre que los forments y ordis de les decimes y primicies procehits que lo ecclesiastich puga vendre al mercader o altra persona franch de treta per subvenir a ses necessitata o que lo tal comprador no sia impedit de traure lo forment o ordi haura conprat ecclesiastich e ago tota hora e quant les tretes seran ubertes que en tal hora no.ls sia fet impediment algu per dits officials.
Plau a sa Maiestat, quant en la declaracio del greuje confirmar aquella. Ioannes Goncales, secretarius.
Item per quant del temps que don Ferrando Rebolledo era llochtinent general en dit Regne los prelats de dit Regne foren limitats y restrets que anant per les yglesies de sa diocesis no tinguessen sitial, lo que es molt preiudicial e vituperos a la dignitat pontifical que en qualsevol yglesia de sa diocesis no puguen tenir cadira e sitial per posar lo libre e missal y per rebre dignament lo Sagrat Evangeli y fer en sa cathedra c. 105 / lo que a sa dignitat pertany, dit Stament suplica vostra real Maiestat esser manat al loctinent -generai que ara es y per temps en dit Regne sera per vostra real Maiestat, que per ell ni per altra qualsevol official real los prelats no sien impedits ni vexats en usar de cadira y sitial en qualsevol yglesia de sa diocesis se trobaran segons a la dignitat pontifical pertany.
Plau a sa Maiestat se fata axi e segons se feya en temps de micer Dusay. Ioan. nes Goncales, secretarius.
Item perque los ecclesiastichs de dit Regne y en moltes parts de aquell go es prelats, canonjes, rectors e curats son vexats que no poden dispondre de llurs rendes essent impedit per los barons e llurs officials de traure y portar les rendes de sos benefficis de forma que, quant lo ecclesiastich se vol ajudar de ses rendes y vendre aquelles, es impedit per lo temporal e moltes vegades dites rendes e fruyts per causa de dit impediment venen a perdigio, dit Stament suplica per vostra real Maiestat esser manat dit impediment d.aqui avant no esser fet a persona alguna ecclesiastica, ans sia en facultat de cadahu dells dispondre de ses rendes e fruyts del modo ben vist le sera y vendre y transportar a hont voldran.
Plau a sa Maiestat, que per a provisio dels eclesiastichs y familia sua puguen traure lo forment y altres vitualles de ses rendes que hauran mester no obstant qualsevol prohibicio feta o fahedora per los barons. Si empero provehida sa casa voldran traure forment e altres coses de ses rendes per a vendre, requisita los officials contra vitualles staran si recusaran conprarlos per son iust preu, puguen en tal cars traurels per a vendre no obstant dita prohibitio, manant al loctinent generai que es o per temps sera que per execucio de aco done les provisions necessaries ab grans penes. Ioannes Goncales, secretarius.
Item suplica dit Stament ecclesiastich per vostra real Maiestat esser.li atorgat que stigue en sa facultat de posar en qualsevol ciutat lloch o part del Regne / los forments c. 105v.
e altres rendes proceydes de llurs beneficis e no sien constrets per senyor algu temporal.
Plau a sa Maiestat prout in proximo. Ioannes Goncals, secretarius.
Item per quant los barons y senyors temporals e o seculars no dexen de posar les mans en los bens dels ecclesiastichs perque, morint algun eclesiastich, volen lo inventari dels bens de dit ecclesiastich, sia fet per lo scriva de la vila o lloch lo que es en prejudici dels ordinaris a qui toca manar fer los inventaris e sequestrar los bens de aquells, supplica dit Stament a vostra real Maiestat esser manat que d.aqui avant no sie permes a baro o senyor algu temporal e o secular fer pendre inventari de bens de ecclesiastichs ans aquells dexar pendre als prelats ordinaris a qui toca.
Plau a sa Majestat, que lo loctinent generai proveexca que no sia fet prendre als ecclesiastichs contra iusticia illicitis, extorsionibus et iniurisdiccione. Ioannes Goncales, secretarius.
Item perque los barons e senyors temporals e o seculars no curen de pagar les decimes e primicies en llurs terres, com al pagar de aquelles sien de iure obligats, ans si los curants demanan la decima e primicia son per ells maltratats, supplica dit Stament per vostra real Maiestat esser manat al loctinent general de dit Regne qui al present es e per temps sera que a requesta 'de dits ecclesiastichs force dits barons e-senyors temporals a pagar dites decimes e primicies ab rigida execucio.
Plau a sa Maiestat que.l paguen les decimes segons de iusticia son obligats y tenguts y que no sien molestats ni maltratats los colledors de aquelles e que el loctinent generai ho proveexca sots grans penes. Ioannes Goncales, secretarius.
Item per quant axi officials real com barons e altres senyor temporals no dexan de tenir ocupades terres, salts, pesqueres pertanyents a les menses / e beneficis c. 106 ecclesiastichs tant en la diocesi de Caller e sufraganis anc encara en la diocesi turritana e sufraganis y en la diocesi arborensi e sufraganis, supplica dit Stament a vostra real Alteza los detenidors e ocupadors de dites terres, salts e pesqueres esser
forgats dexar aquells y de aqui avant no esser presumit tal ab penes, les quals sien per lo loctinent de dit Regne, qui es al present y per temps sera executades.
Plau a sa Maiestat que lo loctinent generai ho proveexca conforme a iusticia. Ioannes Goncales, secretarius.
Item per quant alguns barons e senyors temporals e officials de aquells no dexan de voler conexer de capellans e persones ecclesiastiques composant aquells e fahent-se donar donatius e a vegades publicament los bandejan de llurs viles e terres poch curant de la excomunicacio la qual encorren, supplica dit Stament per vostra real Alteza dits barons e senyors temporals esser forcats a observar les inmunitats ecclesiastiques y per conseguent no curarse de conexer de persones ecclesiastiques ni de bens de aquells. E si alguna cosa pretendran contra dits ecclesiastichs iusten contra ells davant llurs prelats o vicaris de aquells perque sens dupte lis sera administrada prompta iusticia.
Plau a sa Maiestat, que los privilegis e inmunitats ecclesiastiques sien guardats per sos officials temporals e si de facto seran maltratats que lo loctinent generai proveexca de remey per a la indemnitat dels ecclesiastichs sots grans penes. Ioannes Goncales, secretarius.
Item per quant en lo Parlament celebrat per don Ferrando de Rebolledo, per lo Rey c. 106v. don Ferrando de gloriosa / memoria loctinent generai en dit Regne, ab privilegi fonch atorgat a dit Stament que les decimes decimarum atorgades per lo Sanct Pare a sa real Maiestat no se exiirian per spay de tres anys, fehent a dit Stament ecclesiastich franc de dites decimes per los dits tres anys, lo que no se observa ans no obstant tal privilegi de tres anys pagaren, mes per forga que per grat, e ago per no poder tollerar dos pagaments plegats, go es Parlament y decimes decimarum. E per dit Stament en lo Parlament ara ultimament per don Angel de Vilanova celebrat, per vostra sacra catholica Maiestat loctinent generai en dit Regne de Cerdenya, es stat posat greuge de la exactio de les decimes al dit Stament feta contra la gracia y privilegi de tres anys al dit Stament atorgat, e per los iutges de greuges fonch determinat que fos remes a vostra real Alteza e sa benignitat y clemencia li plagues haverne alguna consideracio majorment que la decima que dit Stament paga del any mil cinchcents y dotze en tot los Regnes de Arago, ni Castella, ni principat de Cathalunya, ni Regne de Valencia nos paga, ni fonch acceptada per los ecclesiastichs, dit Stament supplica per vostra real Maiestat esser-lis feta alguna recompensa axi matex perque ara novament per vostra Maiestat es stat trames lo despach de les decimes en dit Regne que monten set mila y quatre cents lliures, que per cert ab los vuyt anys del Parlament que ha de pagar dit Stament setze mila lliures, que seria per tot vintitresmilia quatrecentes lliures. E si tota c. 107 esta quantitat se ha de pagar sens dupte es posar en tota ruyna / y destructio al Stament ecclesiastich, perque no li restara res per son viure per esser los ecclesiastichs en dit Regne pobrissims, supplica lo dit Stament, puix a tanta fidelitat y obediencia ha
servit y servex continuament per vostra real Alteza, esser proveyt manar que dit Stament circa la exaccio de dites decimes no sia vexat per lo loctinent generai o per los comissaris de dites decimes en dit Regne ans esser sobreessegut en la exactio d.elles. Axi mateix a vostra real Alteza placia fer gracia a dit Stament que durant lo temps de les pagues del Parlament dit Stament sia franch de dites decímes.
Plau a sa Maiestat atorgar la franqueza de dita decima per temps de quatre anys.
Ioannes Goncales, secretarius.
Ut autem capitula preinserta et omnia et singula in eis et unoquoque eorum contenta iuxta responsiones et decretationes in fine uniuscuiusque eorum adiectas et appositas, ut prefertur, perpetua validitate et robore omni futuro tempore permaneant et subsistant, tenore presentir privilegii et publici instrumenti ad eternam rei memoriam valituri de nostra certa scientia, expresse, deliberate et consulto regiaque nostra auctoritate laudantes, approbantes et iterum de novo concedentes per nos et successores nostros eidem Brachio seu Stamento ecclesiastico dicti Sardinie Regni et ipsa capitula iuxta eorum decretationes in vim privilegia seu privilegiorum et contractus cunctis futuris temporibus valituri seu valendorum damus, donamus et concedimus et ex pacto speciali, solemni stipulatione vallato inter nos et dictum Stamentum / seu Brachium ecclesiastichum inhito et convento, c. 107v.
promittimus sub fide et verbo nostris regiis ac íuramus ad dominum Deum et eius sancta quatuor Evangelia ante nos posita et nostris propriis manibus corporaliter tacta preinserta capitula et eorum unumquodque tanquam facta in Parlamento, iuxta illorum decretationes et presens nostrum privilegium atque contractum perpetuo tenere et observare ac teneri et observari facere, nec contrafieri permittere quavis causa.
Spectabili propterea nobilibus magnificis consiliariis dilectis et fidelibus nostris locumtenenti generali nostro in dicto Sardinie Regno, gubernatoribus seu reformatoribus in Capitibus Callaris, Gallure et Lugudori, procuratori nostro regio vel ipsum officium regenti ceterisque cunctis et singulis officialibus nostris et subditis, quocumque nomine nominatis officiis iurisdictione fungentibus presentibus et futuris, mandamus dicta nostra regia auctoritate sub ire et indignationis nostre incursu penaque florenorum auri Aragonum decem milium nostris inferendorum erariis quatenus preinserta omnia capitula et eorum unumquodque tanquam facta in dicto Parlamento, iuxta uniuscuiusque responsiones et decretationes presentemque contractum teneant firmiter et observent et faciant ab omnibus quibus actineat observari inviolabiliter, iniungentes et expresse mandantes predicto locumtenenti generali et gubernatoribus aliisque etiam officialibus quibus spectet, ut omni mora et consultatione cessantibus nullaque alla executoria a nobis super his espectata seu requisita, quam primum fuerint resquisiti iuramentum et homagium prestare teneantur in manibus et posse nostri regii procuratoris seu officium ipsum regentis, / quod predictum contractum et publicum instrumentum omniaque preinserta c. 108
capitula et eorum unumquodque iuxta eorum responsiones et decretationes perpetuo tenebunt et observabunt, et non contrafaciant ve1 veniant ratione aliqua sive causa pro quanto gratiam nostram charam habent iramque et indignationem nostras et penam preappositam cupiunt evitare.
capitula et eorum unumquodque iuxta eorum responsiones et decretationes perpetuo tenebunt et observabunt, et non contrafaciant ve1 veniant ratione aliqua sive causa pro quanto gratiam nostram charam habent iramque et indignationem nostras et penam preappositam cupiunt evitare.