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Il caso di Immokalee: una best practice nella lotta allo sfruttamento

3.15 Alcune idee per il superamento dei fenomeni di sfruttamento in

3.15.3 Il caso di Immokalee: una best practice nella lotta allo sfruttamento

Immokalee divenne tristemente famosa nel corso degli anni ‘90 a causa delle tremende condizioni di lavoro a cui erano sottoposti i braccianti, che nella maggior parte dei casi erano e sono immigrati di origine messicana. Qui si produce il 90% del fabbisogno statunitense di pomodori.

Nel 2005 un gruppo di attivisti riuniti nella “Coalition of Immokalee Workers252

promosse il boicottaggio di Taco Bell, famoso fast food che acquistava i pomodori dai produttori della zona. Quando il boicottaggio si estese, raggiungendo i campus universitari e i gruppi religiosi, l’azienda decise di negoziare un accordo che prevedeva il pagamento da parte dell’azienda di un centesimo in più per ogni kg di prodotto acquistato: l’azienda si impegnava a garantire che quel centesimo arrivasse direttamente ai lavoratori e ad acquistare solo da produttori certificati253. L’azienda decise di usare l’accordo come una strategia di marketing, invitando altre aziende a seguire il suo esempio: Walmart, il colosso della vendita al dettaglio e che da solo vende circa il 20% dei pomodori presenti sul mercato statunitense, nel 2014 ha deciso di unirsi alla campagna e di estenderla anche a fornitori presenti in altri Stati. Uno degli elementi che ha consentito alla CIW di allargare il numero di partner aderenti all’iniziativa è stato la creazione del programma Fair Food254.

Il programma Fair Food è l'esempio principale di una nuova e crescente forma di tutela dei diritti umani, conosciuta come Responsabilità Sociale del Lavoratore (Worker Social Responsability). Nel WSR, i lavoratori svolgono un ruolo centrale nella definizione, nel monitoraggio e nella protezione dei loro diritti: il rispetto dei diritti umani è al primo posto nella strategia del Programma e i rivenditori al dettaglio assumono un impegno vincolante per sostenere con i propri acquisti tale strategia.

251Fuori Mercato, http://www.fuorimercato.com/homepage/chi-siamo.html 252D’ora in avanti CIW.

253Singer P. & Mason J. “Come mangiamo. Le conseguenze etiche delle nostre scelte alimentari.” ,Il

Saggiatore, Milano 2006, pp.198-199.

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Il programma Fair Food combina quattro strumenti essenziali di responsabilità sociale, in un unico programma olistico per garantire la trasparenza delle condizioni di lavoro nei campi e il rispetto del Codice di condotta del programma. Questo approccio per la salvaguardia dei diritti umani va ben al di là del tradizionale sistema che unisce al controllo sul posto di lavoro la sanzione, considerato ormai inadeguato: infatti, nella maggior parte dei casi, tale sistema mira maggiormente alla promozione dell'immagine di un brand piuttosto che alla protezione dei diritti dei lavoratori. Il programma si articola nei seguenti punti:

1. Istruzione da lavoratore a lavoratore: CIW è responsabile di un programma di formazione da lavoratore a lavoratore che si svolge in azienda in orario di lavoro e che viene pagato regolarmente. Durante il corso ai lavoratori viene consegnato dal personale CIW un codice che informa i lavoratori sui loro diritti e responsabilità e sui meccanismi di ricorso per la violazione del codice.

2. Indagine di reclamo e risoluzione: nella strategia del programma è fondamentale che le linee di comunicazione tra i lavoratori e il personale del FFP restino aperte. Quando i lavoratori incontrano una potenziale violazione del Codice, il FFP fornisce loro accesso protetto al patrocinio fornito dal programma, con conseguenze rigorose per eventuali ritorsioni da parte degli imprenditori. Il processo di reclamo è efficace e veloce. La procedura di reclamo è essenziale per gestire i rischi di violazione dei diritti umani prima che essi si trasformino in problemi più grandi.

3. Controlli: spesso i lavoratori non sono consapevoli di ogni possibile problema o non sporgono denuncia a causa della mancanza di fiducia nel sistema di reclami dovuta a esperienze precedenti al di fuori del FFP. Per questo motivo gli audit approfonditi sono un complemento necessario al processo di reclamo. Grazie all'accesso ai campi il personale del programma può essere presente alle operazioni di raccolta e parlare con i lavoratori in prima persona: in questo modo i revisori del FFP sono in grado di ottenere una maggiore trasparenza nelle aziende agricole partecipanti al programma. 4. Enforcement: il programma Fair Food utilizza un approccio focalizzato

sull'applicazione della responsabilità sociale e spesso l'applicazione del programma necessita di misure drastiche. Di fatto, i coltivatori che non rispettano il codice perdono la possibilità di far parte della filiera. Le

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violazioni del codice di condotta si ripercuotono sulle possibilità per l’imprenditore di vendere il proprio prodotto sul mercato. Queste conseguenze - integrate nel programma attraverso gli accordi alimentari di CIW con gli acquirenti partecipanti - sono il cuore del programma. A questo fine, FFP rivede con cadenza mensile i dati della catena di approvvigionamento per assicurare che i compratori partecipanti acquistino prodotti solamente dai coltivatori partecipanti, sostenendo così i produttori che si conformano alle regole.

A seguito del successo del programma nell'industria del pomodoro della Florida, la scorsa estate la FFP si è ampliata per coprire diverse attività dei coltivatori partecipanti in Georgia, nel Nord Carolina del Sud, Virginia, Maryland e New Jersey. Il FFP ha iniziato ad espandersi anche nei termini di colture incluse nel programma. Grazie ad un’azione articolata su più livelli il CIW è riuscito a superare un tradizionale mezzo di protesta come lo sciopero: l’organizzazione si è concentrata sul dialogo con le aziende agricole e i lavoratori e, attraverso intense campagne di sensibilizzazione dei consumatori, è riuscita ad influenzare anche le aziende più grandi rendendo il modello replicabile in altri contesti. A testimonianza della sensibilità crescente da parte dei consumatori verso prodotti etici, il programma ha lanciato un'etichetta Fair Food, che contribuirà a promuovere e sfruttare la domanda dei consumatori per la produzione etica, creando un valore aggiunto anche per i coltivatori e i rivenditori255.

255Il report completo delle attività del Fair Food Programme è disponibile all’indirizzo web

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Quarto Capitolo.

L’immigrazione nelle aree interne della Calabria: alcuni

modelli di inclusione.