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Cenni di geomorfologia del bacino di Eghion e dell’area del sito

Il sito archeologico della Trapezà di Eghion è ubicato nel settore orientale della regione greca dell’Acaia a circa quaranta chilometri ad est della città di Patrasso (Figura 1).

Figura 1. Immagine satellitare dell’area di Eghion (fonte: Google Earth 2014) con evidenziazione della collina della Trapezà ed indicazione dei principali toponimi ed idronimi citati nel testo.

Il rilievo collinare è situato all’interno di un’area compresa tra la costa meridionale del Golfo di Corinto e la città di Eghion a nord, il corso del fiume Meganitis a ovest, il corso del fiume Selinous a est e a sud i rilievi collinari posti alle pendici del gruppo mon- tuoso del Panachaikon. Dal punto di vista fisiografico il territorio è suddiviso in tre fasce ben distinte aventi caratteristiche geomorfologiche specifiche. La prima è rappresentata dalla zona costiera molto stretta, sulla quale prospetta la città di Eghion, che è separata dal territorio retrostante da ripide scarpate di origine tettonica. Immediatamente a retro, si colloca la fascia planiziale che si presenta come un basso plateau delimitato a ovest e a nord da ripide scarpate, debolmente inclinato da SO a ENE e dove le quote topografiche variano tra i 100 e i 150 metri s.l.m. con alcuni deboli rilievi che superano di poco i 200 metri. Si tratta, anche in questo caso, di una fascia di territorio piuttosto stretta che si estende verso l’interno per soli 3,5 chilometri e che è orlata a sud dalle ripide pendici dei primi rilievi collinari. La fascia collinare, infine, che si estende fino al massiccio montuoso del Panachaikon, è costituita da una serie di rilievi definiti da pendii molto ripidi e frastagliati che delimitano strette vallecole e più ampi solchi terrazzati all’interno dei quali scorre la rete idrografica della regione. Le aree sommitali dei rilievi collinari, le cui quote variano tra i 400 e più di 600 metri s.l.m., sono spesso caratterizzate dal- la presenza di estesi tavolati sub-orizzontali o debolmente inclinati, i quali, risultando così difesi naturalmente, possono rappresentare luoghi idonei all’insediamento antropico (Vordos e Kolia 2008).Si tratta di un’area, questa, in cui la tettonica ha da sempre eser- citato un forte controllo sulle forme del paesaggio, guidando i principali cambiamenti

nella morfologia fluviale, nell’andamento delle linee di costa e nella modellazione delle forme del territorio2. In linea più generale, l’aspetto attuale del territorio è qui il risul- tato dell’azione combinata della tettonica, dell’erosione e dell’alterazione della struttura litologica, la quale è composta in gran parte da depositi di conoidi alluvionali deltizi di età olocenica lungo la fascia costiera, e di età plio-pleistocenica nel territorio più interno (Koukouvelas et al. 2008: 1-3; Nikas et al. 2007: 525-527; Zelilidis 2000: 70-71).

L’evoluzione geomorfologica di tutta l’Acaia costiera, in particolare del settore orien- tale, è stata da sempre condizionata dalla nascita e dallo sviluppo del rift del Golfo di Corinto e, conseguentemente, dall’evoluzione e migrazione dei sistemi di faglie che ne orlano i bordi. Il bacino di Eghion è caratterizzato dalla presenza di tre sequenze depo- sizionali, diacrone tra loro, al di sotto delle quali emerge il substrato carbonatico basale di formazione precedente alla nascita del Golfo e che attualmente emerge in corrispon- denza del massiccio montuoso del Panachaikon (Figura 2 - Nikas et al. 2007: 525-526; Ghisetti e Vezzani 2004: 245-249).

Figura 2. Principali tematismi geologici e geomorfologici per l’Acaia centro-orientale e per l’area di Eghion. Da: 1) Nikas et al. 2007: 526; 2) Palyvos et al. 2005: 2; 3) Ghisetti and Vezzani 2004: 246; 4) Palyvos et al. 2009: 280.

La prima sequenza è formata dai depositi più antichi, al di sopra del substrato carbo- natico, la cui età rimane ancora abbastanza incerta (Pliocene antico-medio?) e si com- pone prevalentemente di conglomerati grossolani i quali raggiungono uno spessore di circa 500 metri e riempiono depressioni discontinue delimitate da faglie normali. La seconda sequenza si trova sovrapposta alla precedente e al substrato carbonatico ed è composta prevalentemente da sabbie, marne ed argille appartenenti ad antichi ambien- ti lagunari-lacustri di età tardo pliocenica – antico pleistocenica. Nell’area considerata queste sequenze sono presenti in alcune aree, a monte della faglia di Heliki, poste a cavallo dell’attuale corso del fiume Selinous. Più in generale, queste risultano ricoperte da una spessa sequenza di conglomerati e ghiaie che raggiunge uno spessore di oltre 600 metri e che risulta databile, sempre con una certa incertezza, all’età pleistocenica antico-media. Si tratta di depositi di conoide deltizio che progradano dalle scarpate della faglia di Pirgaki-Mamousia e che per l’area considerata sono presenti lungo la sponda destra del fiume Meganitis, alle pendici del rilievo collinare della Trapezà e sui rilievi immediatamente a monte di questa. La terza sequenza deposizionale si pone in copertura di tutte le unità precedentemente descritte, presenta uno spessore variabile tra i 300 e i 500 metri ed è attribuibile a livello cronologico al Pleistocene antico – medio. Essa è costituita da unità di conglomerati e ghiaie appartenenti ad un conoide deltizio intercala- te da orizzonti di sabbie, marne e argille limose di orgine marina. Per l’area considerata queste unità sono presenti in corrispondenza del rilievo collinare della Trapezà e lungo la sponda destra del fiume Meganitis, nell’area planiziale compresa tra la città di Eghion e le pendici dei primi rilievi collinari (Ghisetti e Vezzani 2004: 245-246).

La collina della Trapezà dunque appartiene alla serie dei primi rilievi collinari che si incontrano alla fine del breve segmento di pianura posto a retro dalla fascia costiera. Il rilievo si erge al di sopra del centro abitato di Kùmaris verso il quale prospetta con un pendio molto ripido che corrisponde ad un breve segmento del piano della faglia di He- liki (Pavlides et al. 2004; Koukouvelas et al. 2008; Soter e Katsonopoulou 2011) (Figura 1). Procedendo dalla fascia costiera e dal centro abitato di Eghion, il rilevo si presenta come una forma isolata, caratterizzata da un profilo che assomiglia grossomodo ad un trapezio con la sommità piatta, debolmente inclinata verso est. Ad una scala più ampia, la collina si presenta come un elemento isolato, con una pianta allungata in senso ENE- OSO, delimitata da scarpate: molto ripide quella nord, ovest e sud, un po’ meno inclinata quella orientale e il pendio sud-occidentale.