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Il contesto storico delle necropoli cretesi nel TM

Passando dalla prospettiva metodologica allo studio dei contesti funerari e alla sua im- plicazione conoscitiva, si è scelto di porre in esame le strategie comportamentali messe in atto a Creta nel corso del TM III. La selezione di questa precisa fase cronologica è stata determinata dal riconoscimento di alcune peculiarità specifiche del periodo, le quali sono da connettere strettamente alla particolare evoluzione storica che caratterizza questa civiltà protostorica.

Il TM III appare contrassegnato da numerose trasformazioni sia sul piano politico che sociale, le quali si riflettono, in prima analisi, sulla distribuzione degli insediamen- ti, a proposito dei quali Wallace ha messo in evidenza che il numero dei siti di nuova fondazione suggerisce il fatto che il processo di delocalizzazione dovette avere un forte impatto sulla vita sociale ed economica; a cambiare in modo significativo sarebbe anche la diffusione stessa degli insediamenti, da un contesto in cui prevaleva una strutturazione più equilibrata ad uno in cui emerge la contrapposizione tra centri a dimensioni medie rispetto a quelli di piccola estensione, senza che questo comporti evidenza di una struttu- razione gerarchica o sia correlato ad una distribuzione funzionale di carattere regionale: infatti i siti più importanti, quali Knossos, Festòs e Chania, continuano ad esistere nel corso del TM IIIA/B, ma in una forma nuova che sembra suggerire quasi una disgiunzio- ne dal sistema politico e sociale (Wallace 2006: 624).

Il periodo compreso tra il TM IIIA2 e il TM IIIB appare caratterizzato da una nuova fase costruttiva, spesso unita ad una rinnovata pianificazione urbana ed organizzazione spaziale, sebbene non si tratti di un processo omogeneo, come dimostra il fatto che, ad esempi di città vere e proprie, con infrastrutture ben sviluppate, si contrappongano rag- gruppamenti sparsi di abitazioni, i quali appaiono distribuiti attorno ad una vasta area senza un chiaro centro amministrativo.

Una tale situazione è stata spiegata ipotizzando una fase di rinnovata vitalità e pro- sperità dopo alcune decadi di povertà e di spopolamento, quali si erano verificate nel corso del TM II-TM IIIA1: l’isola sembra avvantaggiarsi della sua posizione strategica per entrare a far parte del circuito del mondo miceneo. Una tale floridezza sembra con- tinuare fino al momento di cesura da collocare nella seconda metà del TM IIIB, e più precisamente nel TM IIIB2, quando si verifica una serie di distruzioni e di abbandoni in tutta Creta, sebbene non in tutti i centri e probabilmente non allo stesso momento. Dunque, non ci sarebbero i segni di una chiara catastrofe, piuttosto una catena di eventi che sembrano avere un forte impatto sull’economia e sul precedente sistema insediativo (Nowicki 2000: p. 37).

Tutti questi cambiamenti sono stati interpretati quali il segno della risposta ad una serie di trasformazioni economiche più ampie ed al consolidamento di alcune istituzioni sociali, che avrebbero mediato le attività economiche verso nuove forme; il tutto sarebbe stato poi alla base della creazione di un senso di identità locale e regionale, di cui sa-

rebbero prova le modificazioni verificatesi nelle modalità di insediamento nel territorio (Borgna 2003; D’Agata e Moody 2005; Wallace 2006).

Questa articolata fase della storia della civiltà minoica trova riscontro anche nel con- testo funebre, dove altrettanto visibile è la spaccatura che contrassegna questo periodo e che divide il TM III in due ben diverse fasi, contraddistinte ciascuna da spiccate pe- culiarità (Kanta 2001). Come è stato osservato in precedenza, il momento compreso tra il TM II e il TM IIIA1 appare caratterizzato da grande floridezza e arricchimento da parte delle élites dominanti, le quali sembrano imporre la loro egemonia sulla maggior parte dell’isola. A Knossos, questa situazione determina una trasformazione nei costumi funerari rispetto all’epoca precedente: si riscontra l’introduzione di innovative tipologie nell’architettura funeraria, quali la tomba a camera, a fossa e a pozzo ed inoltre si pro- pende per le sepolture singole, con la presenza di nuovi e più preziosi oggetti che entrano a far parte del corredo; infine sembra venisse celebrato un rituale funebre piuttosto arti- colato. A ciò si aggiunge la constatazione che le tombe vengono costruite in gran parte in zone totalmente nuove ed in genere viene scelta un’area posta ad una certa distanza dal centro abitato (Perna 2001). In altre parole, questa fase cronologica vede l’introduzione di ostentazione nelle sepolture tombali, la cui stravaganza architettonica e tipologica suggerisce esplicitamente l’associazione ad un alto status sociale ed è impiegata per ren- derlo evidente, con il risultato di creare un nuovo paesaggio nella sfera funeraria (Preston 2004). Quanto detto risulta visibile, in particolare, per i corredi funebri, dove si nota una frequente presenza di armi, che costituiscono un elemento di novità rispetto al periodo precedente (Evans 1905; Hood e de Jong 1952; Hood 1956; Hood et al. 1958-1959; Bo- ardman 1960; Hood e Coldstream 1968; Popham e Catling 1974). Nelle tombe a camera, occupate di solito da due a sei individui, i corpi sono forzati in posizione rannicchiata o posti direttamente a terra; ricchi sono gli oggetti personali del defunto, che includono collane, sigilli e vasi in metallo (Savignoni 1904; Dawkins et al. 1904-1905; Bosanquet e Dawkins 1923).

La situazione sembra subire una rapida trasformazione a partire dal TM IIIA1/2, a seguito della caduta di Knossos quando questo vuoto di potere consente l’emergere di nuove unità politiche. Di questa evoluzione riconosciamo alcuni segnali: questa trasfor- mazione si verifica innanzitutto nelle necropoli di Knossos, dove scompaiono le armi e gli oggetti più preziosi e nelle tombe a camera aumenta il numero degli individui deposti (Perna 2001). Nel resto dell’isola riscontriamo i segnali dell’avvicendarsi di una rinno- vata situazione politica, contrassegnata dall’emergere di nuovi centri: fra tutti spicca il caso di Chanià. Qui l’evidenza archeologica comprende alcune necropoli caratterizzate dalla prevalenza di tombe a camera, di solito precedute da un piccolo dromos, in cui emerge una predilezione per la sepoltura a terra, inoltre, i corredi constano di un ricco set ceramico e di numerosi oggetti di ornamento personale (AJA 1901; KretChron 1953; Karantzali 1985; Hallager e McGeorge 1992). Ancora più sorprendente è il caso, sempre nella Creta occidentale, della necropoli di Armeni, composta da 215 tombe a camera e di 1 tholos. Anche la Creta orientale sembra beneficiare della caduta di Knossos, sebbene in modo diverso: qui il dominio del centro cnossio non riuscì mai a imporsi in modo si- gnificativo, determinando il sorgere di tradizioni funerarie diverse e dotate di specifiche peculiarità, come avviene in modo evidente a Elounda, caratterizzata dalla presenza di sepolture sia in larnax che in pithoi e dove si riscontrano ben 5 casi di cremazione (Van Effenterre 1948; Davaras 1973).

In quest’area dell’isola la volontà di rappresentazione si esprime attraverso ricchi corredi composti da armi, sigilli e oggetti preziosi: «dunque, anche nella parte orienta- le dell’isola nasce, in questo periodo, la necessità di rappresentarsi nel momento della morte, celebrando rituali complessi e distinguendosi dagli altri attraverso sepolcri mo- numentali e oggetti di corredo preziosi o dall’alto valore simbolico» (Perna 2001: 134).

Questa variegata situazione appare ancora più evidente se si tenta di ricostruire quali siano le principali tendenze riscontrate nelle tre aree dell’isola a proposito del tratta- mento del corpo del defunto. Partendo da questa prospettiva si è deciso di realizzare una campionatura delle sepolture del TM III, prendendo in considerazione solo quelle che hanno restituito resti ossei, al fine di valutare quali siano gli aspetti che differenziano o uniscono le diverse aree di Creta: nel far ciò sono stati presi in considerazione i seguenti elementi: a) la tipologia di sepoltura (in pithos, in larnax, terragna, in fossa e su panca/ banchina); b) il tipo di deposizione (primaria o secondaria); c) il trattamento del corpo. Tuttavia, occorre mettere in evidenza che spesso le imprecise metodologie di scavo e l’epoca stessa in cui vennero condotte le esplorazioni archeologiche hanno reso, almeno nella maggior parte dei casi, complesso determinare la precisa datazione dei seppelli- menti: sulla base di queste limitazioni si è deciso di porre in maggiore risalto le strategie funerarie messe in atto, precisandone la collocazione cronologica solo nei casi in cui era possibile.