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il ciclo produttivo della calzatura

Capitolo 5: Analisi empirica – Prima Parte

5.1 Scegliere le fonti di finanziamento appropriate nel settore calzaturiero

5.1.2 il ciclo produttivo della calzatura

Il ciclo produttivo della calzatura è molto articolato e coinvolge numerose realtà. Le fasi che lo caratterizzano sono la ricerca e prototipizzazione, la raccolta degli ordini, l’acquisto dei materiali, l’industrializzazione e la produzione delle calzature. I soggetti che partecipano al processo produttivo della calzatura sono lo stilista, il suolificio, il tacchificio, il solettificio, il formificio e il calzaturificio.

-Ricerca e prototipizzazione. Nella fase iniziale del ciclo produttivo della calzatura, protagonista indiscusso è lo stilista131, che, a partire da una valutazione del mercato (come la moda attuale o le nuove tendenze) elabora i nuovi disegni dei prototipi. Dalla fase di idealizzazione e ricerca si passa alla fase di prototipizzazione, processo che prevede una serie di scambi di informazione tra il calzaturificio (o stilista) e il formificio per realizzare la prima forma. Questa viene consegnata al solettificio, il quale, dopo aver deciso assieme allo stilista i materiali e i dettagli tecnici, realizza il sottopiede. A questo punto il calzaturificio monta una prima tomaia e il modello viene mandato al tacchificio per la realizzazione del tacco. Modello e tacco vengono spediti al suolificio, il quale, dopo aver deciso tipo di materiale, lavorazione e colore, realizza la suola. Alla fine del processo, i vari componenti vengono assemblati nel calzaturificio per realizzare il prototipo.

Figura 5.4: Il ciclo produttivo della calzatura e il ruolo centrale del calzaturificio

Fonte: Elaborazione personale su descrizione Politecnico Calzaturiero (2005)

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Il seguente paragrafo e le ipotesi di finanziamento presentate in esso derivano da osservazioni personali (con dialoghi avvenuti con degli esperti del settore, si veda nota 127), e dalle descrizioni o considerazioni eseguite ed esposte nelle seguenti fonti: (Assocalzaturifici, 2016), (Distretto calzaturiero veneto, 2006), (Politecnico Calzaturiero, 2005), (Carlo Milone,2015).

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99 Celotto Enrico -Raccolta degli ordini. Una volta creato il prototipo, si avvia la produzione di un numero di paia considerato come campionatura da utilizzare per presentare la collezione alle fiere, alle mostre e ai potenziali clienti. Generalmente il settore calzaturiero lavora “Make to order” (in base agli ordini ricevuti), per cui l’impresa avvia la produzione solo dopo aver raccolto tutti gli ordini. Tale comportamento riduce al minimo il ricorso allo stoccaggio del magazzino, il che da un lato riduce i costi di magazzino, dall’altro lato rende difficile all’impresa la gestione di variazioni improvvise della domanda. Di fatto, la formula “Make to order” risulta la più utilizzata; non mancano tuttavia calzaturifici che producono secondo la formula “Make to stock”, dove l’impresa avvia la produzione indipendentemente dal numero di ordini ricevuti. Questa scelta, nel caso in cui parte della produzione non fosse venduta, creerebbe dei problemi di magazzino; eppure per i calzaturifici che presentano propri punti vendita o vendono attraverso l’e-commerce questa risulta la soluzione migliore.

-L’acquisto dei materiali. Dopo la presentazione delle nuove collezioni a fiere e mostre, e dopo la raccolta degli ordini si passa alla fase d’acquisto dei materiali per la realizzazione delle calzature. Nel corso degli anni le aziende calzaturiere da vere proprie produttrici di calzature si sono trasformate sempre più in aziende di assemblaggio, mentre nei loro dintorni sono nate aziende specializzate nella produzione di componenti ed accessori per le calzature in grado di sfruttare le economie di scala. Ad oggi tale frammentazione comporta che le dimensioni dei calzaturifici siano mediamente simili alle dimensioni dei fornitori, rendendo cruciale la fase d’acquisto dei materiali e dei componenti.

Le aziende che possiedono relazioni forti e durature con i propri fornitori godono di un vantaggio competitivo in più rispetto ad altre aziende dello stesso settore. Questa relazione permette all’azienda calzaturiera di ottenere vari vantaggi, quali un prezzo inferiore, l’eliminazione del rischio di hold up132, la tempestività, la qualità e la costanza delle forniture. Tali vantaggi uniti all’eliminazione del rischio di hold up e alla costanza delle forniture, risultano elementi fondamentali per la determinazione di piani strategici - finanziari futuri. Le imprese, invece, che non mantengono rapporti forti e duraturi con i fornitori e, quindi, appesantite da maggiori incertezze riguardo alle forniture future presentano maggiori difficoltà nello sviluppo di piani strategici – finanziari, con la conseguenza di maggiori difficoltà a prevedere l’effetto di nuovi investimenti.

-Normalizzazione e produzione delle calzature. L’ultima fase del ciclo produttivo della calzatura è costituita dall’industrializzazione e dalla produzione della calzatura. La fase di industrializzazione prevede la variazione e l’effettuazione di modifiche ai materiali, ai componenti, all’aspetto tecnico del prototipo, affinché il risultato finale consenta di ottimizzare i costi e i tempi di produzione.

Completato il perfezionamento e l’industrializzazione del prototipo, si avvia la fase di produzione, la quale prevede diversi stadi:

 Il taglio: attività fondamentale per la costruzione della calzatura, rappresenta la fase inziale della produzione vera e propria della calzatura, che può essere eseguita a mano o a macchina.

 La giunzione delle tomaie: attività che prevede la lavorazione della fodera e della tomaia e, in seguito, l’assemblaggio per mezzo di cuciture133.

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Il rischio di hold up si verifica quando una delle due parti rischia di perdere l’investimento in quella specifica transazione, a causa dei comportamenti opportunistici dell’altra parte.

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 Il montaggio e finissaggio di tutti i componenti: attività finale del ciclo produttivo della calzatura in cui vengono assemblati tutti i componenti della calzatura134.

Il ciclo produttivo tradizionale della calzatura può presentare delle varianti in grado di influenzare la decisione della struttura finanziaria della impresa produttrice. Le due fasi che possono spingere a decisioni di struttura finanziaria diverse sono la fase di prototipizzazione e la fase finale di produzione.

Nel caso l’impresa produca calzature per conto terzi, è probabile che all’interno del suo ciclo produttivo della calzatura non sia prevista la fase di prototipizzazione, in quanto quest’ultima verrebbe svolta dall’impresa mandante. La non esecuzione della fase di prototipizzazione comporta per l’impresa mandataria un rischio minore e, quindi, l’opportunità di sfruttare una leva finanziaria maggiore. La fase di progettazione della calzatura risulta una fase ad alto contenuto d’incertezza, perché è costituita da varie attività, i cui strumenti principali sono l’intuizione e la creatività del capitale umano, valori fondati sulla esperienza personale e sulla conoscenza del prodotto. La mancanza di tale conoscenze rende l’operazione di progettazione complicata e lunga.

Il ricorso all’utilizzo di mezzi propri o di mezzi terzi può essere influenzato dalle tecniche produttive impiegate nella fase di produzione. Difatti un maggiore utilizzo di macchinari ed attrezzature non è comparabile con il lavoro artigianale di figure professionali. In quest’ultimo caso l’azienda dovrebbe preferire una struttura finanziaria costituita prevalentemente, se non totalmente, da mezzi propri, dato che il risultato è conseguito grazie al know how e all’esperienza tecnica delle figure professionali, attributi intangibili e di difficile misurazione. Figura 5.5: combinazione segmentazione qualità – prezzo

e utilizzo di una maggiore figure professionali più qualificate

Fonte: Elaborazione personale

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Sotto l’aspetto tecnico, la fase di montaggio si suddivide in quattro parti: la sagomatura della tomaia col puntale e con il contrafforte; l’unione con il sottopiede; l’assemblaggio della suola e l’assemblaggio del tacco. La fase di montaggio può avvenire manualmente o con l’utilizzo di appositi macchinari. La fase di finissaggio, un’operazione che avviene esclusivamente manualmente, prevede: la correzione dei difetti, la spazzolatura, la lucidatura e l’aggiunta di eventuali accessori.

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Considerando la piramide della segmentazione del mercato delle calzature per qualità e prezzo, è possibile indicare con una freccia (come riporta la figura 5.5) i segmenti che da un elevato e prevalente utilizzo di macchinari ed attrezzature nella fase produttiva transitano ad un maggiore utilizzo dell’esperienza tecnica artigianale e al know how di figure professionali altamente qualificate135. Da ciò si intuisce che le società posizionate nei segmenti più elevati, dovrebbero essere anche quelle più patrimonializzate. Ovviamente tale affermazione non può essere considerata estensibile a tutte le realtà aziendali, in quanto numerosi altri fattori influiscono sulle decisioni della struttura finanziaria, quali ad esempio dimensione e immagine dell’impresa.

Di seguito si riportano due tabelle, in cui sono evidenziati i valori dell’indice di indebitamento finanziario per gli anni 2015-2014-2013, e la rispettiva media, di quattro imprese di dimensioni ed età simili. Le imprese sono state suddivise in prima battuta, in base alla funzione prevalente della calzatura (Le industrie Louis Vuitton e Geox rappresentano il segmento formale, mentre le industrie S.c.a.r.p.a. e Grisport il segmento outdoor). Poi le imprese sono state ulteriormente divise in base alla qualità e al prezzo della calzatura (Luis Vuitton e S.c.a.r.p.a. rappresentano il segmento fine, mentre Geox e Grisport rappresentano il segmento medio). La tabella mostra come le società posizionate nel segmento fine risultino meno indebitate rispetto alle imprese che si collocano nel segmento medio. Questo dato non può attestare l’ipotesi di una precisa relazione fra qualità-prezzo e struttura finanziaria, però dimostra come sia possibile prenderla in considerazione nel momento delle decisioni riguardanti la struttura finanziaria.

Figura 5.6: Confronto struttura finanziaria di 4 imprese di dimensioni simili ma appartenenti a segmenti differenti.

Fonte: Elaborazione personale su estrazione dati Aida Bvd.136