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Investimenti specifici del settore calzaturiero

Capitolo 5: Analisi empirica – Prima Parte

5.1 Scegliere le fonti di finanziamento appropriate nel settore calzaturiero

5.1.1 Investimenti specifici del settore calzaturiero

Il settore calzaturiero è un settore in continuo mutamento e ciò determina una forte pressione al cambiamento sulle imprese del settore. Questo cambiamento rappresenta la sfida all’impresa, la quale però può imbattersi in serie difficoltà ad effettuare le dovute modifiche. Tali difficoltà possono derivare da fattori soggettivi, come la personalità dell’imprenditore, che può presentare avversità e scarsa disponibilità al rinnovare, o da fattori oggettivi, come la scarsa disponibilità di fondi per effettuare tali modifiche.

Il Politecnico calzaturiero (2005) indica che gli investimenti per operare tali cambiamenti sono principalmente di tre tipologie:

Investimenti in Ricerca e Sviluppo. Questi tendenzialmente sono considerati di lungo termine, in quanto o i primi flussi di cassa sono immediati e continui per più esercizi (ad esempio l’acquisto di nuovi macchinari), o iniziano a verificarsi in esercizi lontani nel tempo (ad esempio l’investimento nell’introduzione di nuove linee). Suddividiamo questa tipologia di investimenti in tre sottocategorie:

 Nella prima categoria rientrano gli investimenti di sviluppo, finalizzati all’applicazione di risultati di ricerche o di altre conoscenze già possedute e destinati principalmente al potenziamento della produzione. Nello specifico del settore calzaturiero, investimenti

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di sviluppo tipici sono gli impieghi di nuove tecnologie, intese non solo come sviluppo dell’impianto produttivo (ad esempio l’acquisto di nuovi macchinari produttivi) ma anche come applicazione di nuove tecnologie informatiche (come ad esempio l’utilizzo della piattaforma ICT125) e sviluppo di nuove tecniche produttive. Tendenzialmente gli investimenti di sviluppo producono successivi miglioramenti o incrementi produttivi certi, e per tale motivo sono considerati poco rischiosi.

 Nella seconda categoria rientrano gli investimenti di ricerca applicata o finalizzata ad uno specifico prodotto o linea di prodotti. Generalmente sono investimenti che riguardano la ricerca di nuovi design di prodotti o il potenziamento di linee di prodotti già preesistenti126. In questa tipologia, anche se molti autori lo considerano un investimento di tipo commerciale, rientra l’investimento attuato per l’immissione nel mercato di una nuova linea di prodotti. Normalmente questi investimenti sono considerati di medio rischio, in quanto la conoscenza e l’esperienza dell’imprenditore possono aiutare a prevedere l’andamento futuro; rimane tuttavia l’incognita della reazione che avrà il mercato.

 Nell’ultima categoria rientrano gli investimenti nella ricerca base, cioè quell’insieme di investimenti, studi e ricerche che non possiedono una finalità predefinita, ma che si considerano utili per la crescita conoscitiva del mercato e dei materiali. Le indagini di mercato, se non mirate specificamente all’introduzione di nuove linee o alla valutazione di prodotti preesistenti (investimenti di tipo commerciale o rientranti in altre categorie di investimento) vengono svolto da attività esterne. Normalmente questo tipo di investimenti non dà risultati concreti alla società che li opera; pertanto sono considerati rischiosi.

Investimenti nel marketing (o di sviluppo commerciale). Il potere di mercato e la visibilità sono fattori fondamentali nel mercato delle calzature. Lo sviluppo di una posizione forte e ben difendibile nel lungo termine permette all’impresa, oltre alla sopravvivenza, di avere un contatto diretto con il mercato e reagire così in modo tempestivo al presentarsi di nuovi mutamenti nel mercato stesso. Gli investimenti nel marketing sono generalmente considerati di breve termine.

Le imprese del settore calzaturiero sono chiamate ad analizzare e comprendere le modifiche sociali, psicologiche e comportamentali dei consumatori. L’analisi del consumatore finale diviene essenziale per comprendere le motivazioni all’acquisto e l’utilizzo della calzatura e dedurne così i modi migliori per soddisfare le sue esigenze.

La calzatura, in un mondo in cui aumenta il benessere sociale e si differenziano gli stili di vita, poiché diviene un prodotto dalla valenza perlopiù immateriale, rappresenta il veicolo d’immagine del consumatore. Perciò gli aspetti più intangibili, come l’immagine, la griffe, il senso di appartenenza, contano di più rispetto a quelli materiali del prodotto. Di conseguenza la comunicazione attraverso campagne pubblicitarie e per mezzo dei canali di vendita è fondamentale per l’esistenza stessa dell’impresa.

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Con ICT (acronimo di Information Comunication Technology) si intende la convergenza di informatica e telematica per nuovi modi di trasmettere le informazioni. L’obiettivo è la creazione di una progettazione congiunta di tipo parallelo dei vari partner del calzaturificio.

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Rientrano sia modifiche qualitative, come la sostituzione con materiali più leggeri per la leggerezza della calzatura, sia modifiche estetiche, come ad esempio l’inserimento di una nuova gamma colori

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Investimenti nel capitale umano. Nell’industria calzaturiera il capitale umano è una risorsa indispensabile. Avere a disposizione personale con elevate competenze tecniche e profonde conoscenze, permette all’impresa di ottenere un vantaggio competitivo rispetto ad altre imprese dello stesso settore. L’investimento tiene in considerazione anche tutte le risorse impiegate nella formazione di nuove figure professionali. Gli investimenti nella formazione di capitale umano sono considerati investimenti incerti e di lungo termine.

Alla base di tali investimenti c’è il capitale finanziario, risorsa senza la quale i cambiamenti non sarebbero possibili. Durante la predisposizione del piano finanziario le imprese del settore calzaturiero eseguono delle stime sugli investimenti di “cambiamento” che dovranno compiere negli anni successivi, i quali consentiranno all’impresa di reagire in modo immediato al continuo mutamento del mercato. Nella decisione sulla scelta delle fonti di finanziamento più adeguate è inevitabile tenere in considerazione anche gli investimenti di “cambiamento” che si dovranno eseguire.

Applicando le teorie classiche sulla struttura finanziaria (Trade Off Theory e Pecking Order Theory) e il principio di Matching, esposti precedentemente, si possono operare osservazioni (riassunte nella figura 5.21) riguardanti le fonti di finanziamento da preferire rispetto agli investimenti di “cambiamento” (per le fonti ed ulteriori informazioni si veda la nota alla tabella):

Figura 5.1: Gli investimenti di mutamento del settore calzaturiero italiano e le rispettive fonti di finanziamento

Fonte: Elaborazione personale127

La figura 5.1 riporta quale dovrebbe essere l’ordine delle fonti di finanziamento da preferire in base alla tipologia d’investimento e la rischiosità connessa.

La colonna “Rischiosità” precisa qual è la probabilità che l’investimento non raggiunga l’obiettivo stabilito. Il livello di rischiosità è stato calcolato prendendo in considerazione un’impresa “normalizzata” del settore calzaturiero italiano. L’impresa normalizzata presenta una dimensione media, ha la sua sede di produzione in Italia, esporta parte del suo output all’estero, si posiziona in una fase di crescita/maturità del suo ciclo di vita e non è quotata.128

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La tabella è una elaborazione personale, che deriva dalla combinazione di osservazioni di carattere personale e da osservazioni di esperti del settore. Per valutare la possibile rischiosità degli investimenti con la rispettiva stima di successo del progetto, si sono eseguite delle conversazioni con degli esperti del settore. Gli esperti del settore sono: un amministratore di un calzaturificio vicentino, due consulenti finanziari che operano con delle industrie calzaturiere del distretto della Riviera del Brenta, un contabile che ha lavorato con più attività del settore (per motivi di Privacy non è possibile citare il nome degli esperti interpellati). L’obiettivo di questi incontri era prevalentemente quello di capire come dall’esterno veniva accolta la rischiosità di un determinato investimento. In seguito a tali incontri si è posizionato accanto a ciascun investimento, la rispettiva rischiosità stimata. Attraverso la combinazione di tali informazioni alle teorie presentate nei capitolo precedenti quali: “Trade Off-Theory, Pecking Order Theory e Principio di Matching” si è personalmente elaborato l’ordine di scelta delle fonti di finanziamento di ciascun investimento. Si precisa che le osservazioni effettuate non sono delle regole fisse da seguire. Inoltre, sono state escluse dall’analisi le indagini di mercato, perché per le piccole e medie imprese vengono svolte da professionisti esterni e in tale situazione, non rappresentano più un investimento, ma un compenso alla prestazione di un terzo soggetto.

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L’impresa “normalizzata” rappresenta l’impresa tipo del settore. Se un’impresa differisce eccessivamente dal target stabilito nell’impresa “normalizzata”, è molto probabile che queste osservazioni non siano adeguate per tale realtà.

Tipologia di investimento Rischiosità

Prima scelta Seconda scelta Terza scelta Quarta scelta

Investimenti in ricerca e sviluppo

-nuove tecnologie informatiche bassa Autofinanziamento Finanziamento agevolato Debito a lungo termine Equity -nuove tecnche produttive bassa Autofinanziamento Finanziamento agevolato Debito a lungo termine Equity -nuove linee medio/alta Autofinanziamento Equity Finanziamento agevolato Debito a lungo termine -nuovo design prodotto preesistente media Autofinanziamento

-nuovi materiali medio/alta Autofinanziamento Equity Finanziamento agevolato Debito a lungo termine Investimenti nel marketing

-marketing nel mercato interno media Autofinanziamento

-marketing nel mercato estero medio/alta Autofinanziamento Equity Debito a breve termine (valuta estera) Investimenti nel capitale umano

-formazione nuove figure professionali alta Autofinanziamento Equity Finanziamento agevolato Fonti di finanziamento da preferire

Equity - Debito a breve termine

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Attraverso degli incontri avvenuti con degli esperti (si veda nota 127) si sono delineati tre differenti livelli di rischiosità basati sulle stime della probabilità di ottenere il risultato prefissato:

 Bassa: l’investimento possiede ottime probabilità di ottenere i risultati prefissati, superiori all’ 80%.

 Media: l’investimento possiede buone probabilità di ottenere i risultati prefissati. La stima della probabilità si aggira tra il 60 e l’80%.

 Alta: il risultato dell’investimento è incerto. La probabilità stimata è inferiore al 60%. Il livello di rischiosità è stato definito sulla base dei seguenti fattori:

 Livello di informazioni sull’investimento possedute dal management  Certezza del risultato

 Scadenza dei primi flussi di ritorno  Volume dei flussi di ritorno

Figura 5.2: Stima della rischiosità degli investimenti di mutamento

Fonte: Elaborazione personale (si veda nota 127)

La colonna “Fonti di finanziamento da preferire” della figura 5.1 è suddivisa in quattro sotto-colonne e riporta da sinistra a destra le varie tipologie di finanziamento da preferire in base alla tipologia d’investimento.

Le fonti di finanziamento riportate nella tabella sono:

 L’autofinanziamento, che considera le risorse interne disponibili.

 L’equity, che riflette l’apporto di capitale sia da parte dei vecchi azionisti sia di nuovi azionisti (i nuovi azionisti possono essere sia persone fisiche che fondi specializzati di private equity).  Il debito, ulteriormente suddiviso in: 1- Finanziamento agevolato (fondi a titolo perduto per la

ricerca e lo sviluppo); 2- Debito a breve termine; 3- Debito a breve termine in valuta estera; 4- Debito a lungo termine.

L’ordine di preferenza è stato stabilito combinando la Trade Off Theory, la Pecking Order Theory e il Principio di Matching (cfr. capitoli 1 e 2) in base alla rischiosità stimata dell’investimento.

Secondo la Pecking Order Theory la prima fonte di finanziamento da utilizzare è il finanziamento interno; si dovrebbe ricorrere ai finanziamenti esterni quali emissione di nuovi titoli di debito o di titoli azionari, solo nel caso in cui le risorse finanziarie interne risultassero insufficienti.

Tipologia di investimento Informazioni

sull'investimento Certezza risultato Scadenza primi flussi di ritorno Volume flusso di ritorno Stima Rischiosità Investimenti in ricerca e sviluppo

-nuove tecnologie informatiche Utilizzo di informazioni e specifiche

tecniche Si A breve termine Stimabile bassa

-nuove tecnche produttive Utilizzo di informazioni e specifiche

tecniche Si A breve termine Stimabile bassa

-nuove linee Utilizzo informazioni linee preesistente No A medi/o/lungo termine Non stimabile medio/alta

-nuovo design prodotto preesistente Utilizzo Informazioni prodotto preesistente No A breve/medio termine Stimabile media

-nuovi materiali Nessuna informazione No A medi/o/lungo termine Non stimabile medio/alta

Investimenti nel marketing

-marketing nel mercato interno Ricerche e studi sul mercato No A breve/medio termine Non stimabile media

-marketing nel mercato estero

Ricerche e studi sul mercato (maggiori difficoltà a reperire informazioni rispetto il

mercato interno)

No A breve/medio termine Non stimabile medio/alta

Investimenti nel capitale umano

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Qualora le risorse interne non dovessero essere sufficienti, solo allora, secondo la Trade Off Theory, sarebbe preferibile ricorrere al debito (nel caso in cui il progetto sia poco rischioso) o all’emissione di nuovo equity (nel caso in cui il progetto sia molto rischioso). Se il rischio dell’investimento è considerato medio, cioè al di sotto della soglia considerata rischiosa, la scelta può ricadere sia sul debito che sull’equity.

La Trade Off Theory si fonda sull’individuazione della struttura finanziaria che massimizzi il valore dell’impresa in base al trade off tra benefici e costi del debito. In questo caso, poiché non è possibile determinare analiticamente il valore dei benefici fiscali e dei costi del debito, si è deciso di mantenere un valore di benefici fiscali fisso per ciascun investimento e di considerare un valore dei costi del dissesto finanziario in aumento al crescere della rischiosità dell’investimento specifico.

Figura 5.3: Rappresentazione grafica del valore dei benefici fiscali e dei costi del dissesto in base alla rischiosità del progetto

Fonte: Elaborazione personale

Per la determinazione della tipologia di debito a cui ricorrere si sono seguite le linee guida presentate dal Principio di Matching. L’impresa dovrà finanziare investimenti che generano flussi di cassa nel breve termine utilizzando debito a breve termine; invece ricorrerà al debito a lungo termine o a finanziamenti agevolati, qualora l’investimento generi flussi di cassa nel lungo termine. Se, invece, l’impresa effettua investimenti in valuta estera, per diminuire l’ulteriore rischio di cambio valuta, essa dovrebbe preferire un finanziamento con la medesima valuta estera.

I fattori che potrebbero influenzare la scelta della risorsa finanziaria più adeguata per l’investimento da effettuarsi sono:

 Il rapporto di indebitamento preesistente. Nel caso in cui il livello di indebitamento fosse già considerato elevato, la scelta dovrebbe ricadere sull’apporto di mezzi propri.

 Il livello di reddittività dell’impresa. Una migliore redditività dell’impresa calzaturiera può permetterle un livello di indebitamento maggiore rispetto a competitors diretti, ma con una redditività inferiore.

 Le informazioni in possesso al management. “Avere buone informazioni è importante nel processo decisionale, non solo per i rospi, ma anche per consumatori e imprese” (Roberto Fini, 2015)129. Le informazioni sull’andamento del mercato e sul possibile risultato dell’investimento

129 L’autore per spiegare l’importanza delle informazioni, propone l’esempio di uno stagno di notte, in cui due rospi sono in competizione e le scelte disponibili che hanno sono: la ritirata o affrontare l’avversario. Il rospo non può vedere l’avversario, però attraverso il suo gracidio (l’informazione) può interpretare la grandezza dell’avversario e così decidere se provare ad affrontarlo o battere in ritirata.

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sono fondamentali anche per un’adeguata decisione della risorsa finanziaria a cui ricorrere. Possedere buone informazioni sull’andamento finale permette di valutare adeguatamente il rischio e di scegliere la risorsa finanziaria più adeguata; al contrario, non possedere informazioni sul risultato finale aumenterà il rischio connesso all’operazione e ciò renderà il ricorso al debito più oneroso rispetto alla circostanza precedente. Perciò nel caso in cui non si possegga informazioni adeguate sulla prosecuzione dell’investimento, è da preferire l’utilizzo di mezzi propri.

• Il livello dei tassi d’interesse.

• Fattori macro-economici

Gli investimenti di “cambiamento” rappresentano solo una parte degli aspetti che l’imprenditore deve tenere in considerazione nelle decisioni di struttura finanziaria.