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Riepilogo e osservazioni

Capitolo 5: Analisi empirica – Prima Parte

5.2 Le fonti di finanziamento maggiormente impiegate dalle industrie calzaturiere

5.2.7 Riepilogo e osservazioni

Gli strumenti finanziari prevalentemente impiegati nel settore calzaturiero italiano sono:

 L’autofinanziamento

 L’apporto di mezzi propri (apporto di capitale più finanziamento soci)  Il debito bancario

 Il leasing

 L’Investimento di fondi finanziari  I finanziamenti extra-bancari  I prestiti obbligazionari

Altri strumenti finanziari, quali le obbligazioni convertibili, risultano completamente assenti tra le fonti di finanziamento delle industrie calzaturiere italiane.

Riassumendo i rapporti che le imprese calzaturiere italiane intrattengono in generale con le fonti di finanziamento, si possono delineare tre frazioni comportamentali, che di conseguenza determinano tre diverse strutture finanziarie (come conferma l’analisi dei questionari riportati nello ShoeReport 2016 e nello ShoeReport 2012 di Assocalzaturifici):

 Imprese che non intrattengono rapporti con terzi finanziatori. In questa frazione generalmente rientrano le aziende di medio-grande dimensione con un’operatività del mercato superiore ai vent’anni (imprese mature con capacità di autofinanziamento elevate). Vi rientrano anche le piccole e medie imprese ad elevata artigianalità165 che spesso lavorano per grandi marchi riconosciuti a livello internazionale. Essendo di piccole e medie dimensioni, le risorse interne prodotte non sono elevate, perciò può capitare che nei brevi periodi si finanzino attraverso il debito bancario a breve termine.

 Imprese che intrattengono rapporti con i terzi ma mantengono una posizione tradizionale. In questa frazione rientrano prevalentemente le aziende di dimensioni piccole-medie e micro, quelle che non esportano e le imprese giovanissime. Sono le imprese più restie al

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Queste imprese erano di medio-grandi dimensioni. 165

Sono imprese con elevate conoscenze tecniche, know how specifici e spesso con processi produttivi della calzatura che prevedono esclusivamente il lavoro esperto di addetti altamente specializzati.

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cambiamento e troppo legate alle loro usuali operazioni. Questa frazione tenderà ad utilizzare risorse di finanziamento tradizionali, quali il debito bancario sia a breve che a lungo termine e l’apporto di mezzi propri quando la struttura finanziaria è troppo sbilanciata dalla parte dei debiti finanziari.

 Imprese che intrattengono rapporti con i terzi e presentano una mentalità aperta. Generalmente rientrano in questa frazione le aziende di medio-grandi dimensioni, quelle fortemente esportatrici, le imprese che lavorano per grandi marchi a livello internazionale e quelle (anche di piccole-medie dimensioni) che hanno spirito innovativo e apertura mentale. A differenza della frazione precedente, questa frazione impiegherà anche fonti di finanziamento extra-bancario, cercando il più possibile di mixare le risorse finanziarie disponibili in base ai differenti fabbisogni finanziari.

Analizzando le varie tipologie di finanziamento si è potuto constatare come le industrie calzaturiere italiane nel complesso siano abbastanza ben patrimonializzate, ma mostrino una forte dipendenza dal sistema creditizio bancario. Infatti i debiti bancari rappresentano la parte prevalente (se non l’unica) del totale del debito finanziario dell’impresa calzaturiera.

La validità di tale affermazione deve essere verificata tenendo anche in considerazione la situazione delle imprese italiane in generale, per capire se tale comportamento è peculiare del settore calzaturiero o sia frutto di una mentalità radicata nell’imprenditore italiano.

I dati dell’anno 2013 riportati da Bankitalia, indicano che il 65% dei debiti finanziari di un’impresa italiana sono costituiti da debito bancario; in altri paesi invece l’incidenza del debito bancario sul debito finanziario totale di un’impresa è del 50,9% (Germania), 46,2% Spagna, 38.3% (Francia) e 29.1 % (USA). Questo dato conferma che non solo il settore calzaturiero italiano, ma l’impresa italiana in generale è troppo dipendente dal sistema bancario, mentre altre risorse di finanziamento giocano solo un ruolo secondario, essendo minimamente presenti se non totalmente assenti.

A sostegno della dipendenza del settore calzaturiero dal sistema creditizio bancario, si riporta la figura 5.17, che mostra i totali di tutte le fonti di finanziamento delle industrie calzaturiere del campione estratto.

Figura 5.17: Le fonti di finanziamento in valore assoluto del campione estratto

Fonte: Elaborazione personale su estrazione dati aida bvd. 166

166

La figura riporta i valori totali delle fonti di finanziamento utilizzate espressi in migliaia di euro. Per maggiori informazioni sul campione si rinvia al capitolo 4.

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Si può notare che la prima fonte di finanziamento è il patrimonio netto. Mentre il patrimonio netto ha continuato a crescere, il debito bancario totale invece è rimasto abbastanza stabile, risultando la seconda fonte finanziaria predominante; altre fonti di finanziamento, quali debiti verso altri finanziatori, obbligazioni, finanziamento soci, risultano minime se non totalmente assenti.

La terza fonte finanziaria, come mostra il grafico, è il potenziale autofinanziamento, calcolato come somma tra Utile netto e totale ammortamenti, a dimostrazione che le industrie calzaturiere dispongono di elevate risorse interne.

La voce “totale apporto mezzi propri” (come riportato nella descrizione della figura successiva) raffigura il quantitativo apportato dai vecchi o nuovi azionisti delle società.

La figura 5.18 considera il numero delle imprese del campione estratto appartenenti al settore calzaturiero italiano, che hanno utilizzato determinate fonti di finanziamento. La figura si divide in due parti:

1. Il grafico a barre mostra il numero di imprese che utilizzano le varie categorie delle fonti di finanziamento, nei vari esercizi analizzati.

2. La tabella indica il rapporto tra il numero di imprese che utilizza la categoria di fonte finanziaria di analisi e il numero totale del cluster; mentre il grafico successivo presenta il trend per ogni categoria ed è ricavato dal rapporto calcolato nella tabella.

Si precisa che:

 Il totale del cluster non considera le imprese che presentavano un volume d’affari pari a 0, in quanto identificata come non operative.

 Data la struttura del bilancio CEE, non è stato possibile calcolare né il numero delle imprese che presentano finanziamenti tramite leasing, né il numero delle imprese che presentano investimenti di fondi finanziari da terzi.

 Le imprese che presentano un “potenziale autofinanziamento” sono le imprese che presentano degli utili (sommati al valore degli ammortamenti), i quali, a discrezione dei soci, potrebbero essere utilizzati come fonte di autofinanziamento

 Per “imprese che non presentano rapporti con i terzi” si intendono le imprese con un debito finanziario nullo.

 Il numero delle imprese che hanno apportato mezzi propri è stato ottenuto conteggiando le imprese che presentavano un valore positivo nella seguente equazione: 167

(Patrimonio netto anno X – Utile netto anno X) – Patrimonio netto anno X-1 Analizzando la figura si possono ricavare le seguenti osservazioni:

 La differenza tra il numero d’imprese che hanno rapporti con le banche e quelle che invece hanno con le stesse rapporti a breve termine, rappresenta il numero delle imprese calzaturiere che hanno con le banche unicamente rapporti a lungo termine.

 Il numero delle imprese che presentano rapporti a breve termine con le banche è di gran lunga superiore al numero di quelle che impiegano debito bancario a lungo termine. Ciò conferma che le aziende calzaturiere tendono a mantenere una struttura finanziaria flessibile e preferiscono indebitarsi a breve termine.

 Il debito a breve termine verso le banche rappresenta in assoluto la fonte di finanziamento prevalente.

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L’anno 2006 non presenta il dato perché si necessitava del Patrimonio Netto dell’anno 2005, informazione non disponibile nella banca dati Aida bvd.

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 Il rapporto tra il numero delle imprese che presentano un debito bancario e il numero totale del cluster è notevolmente calato negli ultimi anni; tale risultato consente di ipotizzare un minore utilizzo del sistema bancario come fonte finanziaria. Ciò può dipendere da una migliore gestione interna delle risorse disponibili o l’utilizzo di altre fonti di finanziamento.

 Il numero delle imprese che presentano rapporti con altri finanziatori si è mantenuto stabile per l’intero periodo. Tale esito dimostra che le risorse finanziarie extra-bancarie non sono considerate dalle imprese calzaturiere come reali strumenti alternativi al debito bancario.  Il prestito obbligazionario risulta uno strumento totalmente assente tra le fonti di

finanziamento delle industrie calzaturiere, probabilmente perché tale strumento non è adeguato ad un settore rapidamente mutevole come quello calzaturiero.

 In rapporto al numero del cluster, le imprese che non presentano alcun tipo di debito finanziario sono nettamente aumentate negli ultimi anni. Questo dato può derivare sia da un graduale minore utilizzo delle fonti finanziare esterne, che da un aumento delle fonti finanziarie interne.

 Il rapporto delle imprese (mediamente 1 su 10) che fruiscono di finanziamenti dai soci sul totale del campione, è rimasto stabile per l’intero periodo analizzato.

 Le imprese che hanno apportato mezzi propri sono decisamente calate negli ultimi anni, passando da un 30% circa a un 15%. Tale risultato può derivare dall’utilizzo di altre fonti di finanziamento o da una migliore gestione delle risorse interne disponibili.

 Il punto di minimo del potenziale autofinanziamento è stato raggiunto nel 2009 (l’anno di crisi considerato più duro per il settore calzaturiero italiano). Nel 2010 si registra il picco del finanziamento soci. Molte imprese che hanno ottenuto un risultato negativo nel 2009, in mancanza di un potenziale autofinanziamento, l’anno seguente si sono finanziate tramite il finanziamento soci.

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Fonte: Elaborazione personale su estrazione dati Aida Bvd. 168

5.3 Costruzione dell’impresa tipo e ricerca della struttura finanziaria