Capitolo 6: Analisi empirica – Seconda parte (Analisi storica)
6.10 Rapporto tra la struttura finanziaria e le industrie calzaturiere italiane fallite
La probabilità di fallimento203 rappresenta la possibilità che i flussi generati dall’azienda non siano sufficienti a coprire gli obblighi derivanti dal debito. Le principali variabili della probabilità di fallimento di un’impresa sono l’entità dei flussi, la variabilità di questi flussi e l’ammontare del debito che l’impresa sta sostenendo. Nel caso di un’impresa che genera un flusso di elevata entità ed è perlopiù stabile nel tempo, la consistenza del debito rappresenta una variabile solo marginale. Tutt’altro discorso vale per aziende che operano in un mercato variabile e con flussi di cassa non sempre elevati. E’ il caso delle industrie calzaturiere italiane, un settore dipendente da tendenze, mode e capacità economiche dei consumatori, tutti valori con un elevato grado di aleatorietà e di variabilità.
Nel presente paragrafo si vuole analizzare l’eventuale relazione esistente tra indice di indebitamento finanziario e fallimento o cessazione dell’impresa.
Per questa analisi si è eseguita una estrazione di un campione dalla banca dati Aida Bvd secondo i seguenti criteri di ricerca:
Sono state incluse le società che presentavano come stato giuridico: Fallita, Cessata, Cessata (Chiusura per fallimento), Cessata (In liquidazione), In liquidazione.
In seguito, sono state escluse tutte quelle aziende che non presentavano un codice ATECO: 15201, cioè che non svolgevano l’attività di fabbricazione di calzature.
Sono stati estratti i dati per il periodo compreso tra il 2015 e il 2006.
Figura 6.29: L’estrazione delle aziende fallite del settore calzaturiero italiano
Fonte: Elaborazione personale su estrazione dati Aida Bvd.
Per analizzare l’eventuale relazione tra fallimento delle aziende del settore calzaturiero italiano e struttura finanziaria, si è optato per l’elaborazione di una tabella che riassuma la distribuzione delle aziende fallite in base all’indice di indebitamento finanziario e di confrontarla con la distribuzione delle aziende attive (Figura 6.30)
La tabella è stata costruita tenendo in considerazione le seguenti implicazioni:
L’esercizio 2015 non è stato preso in considerazione. Non è stato possibile determinare per quest’esercizio se l’impresa svolgesse ancora l’attività in modo ordinario o fosse già in liquidazione.
Sono state escluse dallo studio le imprese che presentavano valori negativi del patrimonio netto, perché possedevano un indice di indebitamento inferiore a 0 o superiore a 1, valori non confrontabili con il resto del campione, con la possibile conseguenza di alterare i risultati.
203 Vedi capitolo 1 e 2 Risultato della ricerca Risultato della ricerca 1. 260.608 260.608 2. 2.432 697 Totale 697 Condizioni di ricerca:
Stato giuridico: Fallita, Cessata, Cessata (Chiusura per fallimento), Cessata (In liquidazione), In liquidazione
ATECO: 15201 - Fabbricazione di calzature Aggiornamento dei dati 24/03/2017 (n° 24210)
Export date 05/04/2017
Product name Aida
Aggiornamento 242
179 Celotto Enrico
Per ogni impresa, lungo il periodo di analisi, è stato preso in considerazione unicamente l’ultimo dato disponibile dell’indice di indebitamento finanziario, e cioè il valore dell’ultimo esercizio disponibile. Gli anni antecedenti all’anno di fallimento o di cessata attività sono stati esclusi dal calcolo, in quanto determinano ancora una situazione di attività, mentre l’obiettivo di questa analisi è quello di determinare che struttura finanziaria possedeva l’azienda poco prima che essa fosse dichiarata fallita o cessata. Perciò la tabella presenta per ogni esercizio solamente gli indici di indebitamento finanziario dell’ultimo esercizio disponibile delle società fallite o cessate.
Per le società in liquidazione non è stato preso l’ultimo dato disponibile, ma l’ultimo valore di quando l’attività era attiva. Per ottenere questo risultato, le aziende sono state osservate rispetto al valore dei ricavi, al valore di indebitamento e dell’attivo. Se un’impresa in liquidazione presentava ricavi pari a 0, un indebitamento pari a 0 e un totale attivo decisamente ridotto rispetto agli anni precedenti, si presume che sia entrata nella fase di liquidazione, per cui questo valore è stato scartato mentre è stato inserito l’indice dell’anno precedente, ovviamente, nella colonna riguardante l’anno precedente.
Figura 6.30: Confronto distribuzione imprese attive e imprese fallite del settore calzaturiero Italiano (distribuzione annuale)
Fonte: Elaborazione personale su estrazione dati Aida Bvd204
Lo studio condotto riprende lo schema di analisi utilizzato da Altman (2008), non associando l’impresa al rating obbligazionario bensì all’indice di indebitamento finanziario. La figura 6.30 è composta da due tabelle: la tabella in alto riporta la distribuzione delle società fallite, cessate e in liquidazione per ogni classe di indebitamento, quella in basso la distribuzione del campione delle società attive. Nell’ultima colonna di ogni tabella è riportata la media del periodo per ogni classe di indebitamento.
204La distribuzione delle aziende attive esclude dal conteggio le imprese che presentano un fatturato uguale a 0 o non definito, in quanto non presume una situazione attiva dell’impresa. Sono state escluse dal conteggio anche le imprese con valore patrimonio netto negativo, in quanto valutate come società anomale.
Indice indebitamneto 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 MEDIA 0-10 23,08% 20,29% 8,33% 9,09% 12,20% 17,24% 10,00% 19,15% 7,69% 14,1% 10-20 7,69% 7,25% 5,00% 9,09% 2,44% 1,72% 4,00% 0,00% 0,00% 4,1% 20-30 7,69% 4,35% 8,33% 1,82% 9,76% 1,72% 4,00% 0,00% 0,00% 4,2% 30-40 7,69% 4,35% 8,33% 5,45% 0,00% 6,90% 2,00% 4,26% 0,00% 4,3% 40-50 2,56% 5,80% 10,00% 5,45% 2,44% 5,17% 6,00% 2,13% 11,54% 5,7% 50-60 5,13% 4,35% 5,00% 10,91% 2,44% 8,62% 6,00% 2,13% 3,85% 5,4% 60-70 2,56% 11,59% 5,00% 10,91% 12,20% 10,34% 8,00% 6,38% 0,00% 7,4% 70-80 23,08% 10,14% 13,33% 12,73% 29,27% 13,79% 12,00% 23,40% 19,23% 17,4% 80-90 12,82% 18,84% 25,00% 14,55% 17,07% 15,52% 24,00% 21,28% 23,08% 19,1% 55% 90-100 7,69% 13,04% 11,67% 20,00% 12,20% 18,97% 24,00% 21,28% 34,62% 18,2% Indice indebitamneto 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 MEDIA 0-10 42,50% 42,23% 41,55% 41,05% 37,66% 38,13% 34,00% 32,03% 29,32% 37,6% 10-20 6,57% 6,06% 6,48% 7,34% 6,69% 6,52% 7,29% 7,71% 6,52% 6,8% 20-30 5,43% 5,98% 5,72% 4,63% 6,07% 5,96% 5,76% 5,81% 7,79% 5,9% 30-40 5,92% 6,37% 5,47% 5,68% 6,49% 6,07% 7,65% 6,29% 6,80% 6,3% 40-50 6,49% 6,14% 6,14% 5,50% 6,90% 6,86% 8,35% 8,42% 6,23% 6,8% 50-60 6,24% 7,33% 6,98% 6,81% 6,69% 6,75% 6,71% 6,17% 6,94% 6,7% 60-70 7,22% 7,41% 8,41% 6,72% 8,58% 7,99% 7,06% 9,02% 10,48% 8,1% 70-80 7,70% 6,85% 6,98% 9,00% 7,53% 6,86% 8,71% 8,66% 7,93% 7,8% 80-90 7,38% 6,69% 7,74% 8,38% 8,26% 8,66% 8,59% 7,59% 10,91% 8,2% 22% 90-100 4,54% 4,94% 4,54% 4,89% 5,13% 6,19% 5,88% 8,30% 7,08% 5,7%
Distribuzione Imprese fallite, Cessate, Cessate (in liquidazaione), Cessate (Fallite), in liquidazione
180 Celotto Enrico
Si può notare come le ripartizioni medie delle due tabelle siano nettamente differenti. Mentre nelle società attive quasi il 40% delle aziende presenta un indice inferiore al 10%, tra le aziende fallite, cessate o in liquidazione solo il 15% circa presenta un indice inferiore al 10%.
Altro risultato importante, come segnato a lato della figura, riguarda le classi con un elevato livello di indebitamento, e cioè superiore al 70%. Con i due valori riportati a lato si vuole evidenziare la forte differenza tra le società attive e le società fallite, cessate o in liquidazione. Tra le società attive, le imprese che presentano un indice di indebitamento superiore al 70% sono circa il 22%, mentre tra le aziende fallite, cessate o in liquidazione, questo numero sale fino al 55%, con un aumento del 250% delle presenze. Questi risultati fanno ipotizzare che ci sia una relazione fra livello di indebitamento finanziario e probabilità di insolvenza e che, con l’aumentare del primo parametro, aumenti anche il secondo.
Per convalidare quest’ultima osservazione si riporta la figura 6.31 e si esegue il calcolo della correlazione fra le due variabili in questione.
La figura 6.31 riporta cinque colonne e mostra per ogni classe di indebitamento qual è la ripartizione delle aziende attive, delle aziende fallite, cessate o in liquidazione, e del totale considerato. L’ultima colonna invece calcola qual è il rapporto tra le aziende fallite, cessate o in liquidazione, e la rispettiva classe di indebitamento.
Figura 6.31: la ripartizione delle aziende fallite e attive in base all’indice di indebitamento finanziario
Fonte: Elaborazione personale su estrazione dati Aida Bvd 205
Come riportato nell’ultima colonna e a conferma di quanto affermato precedentemente, la percentuale delle aziende fallite rispetto al totale della rispettiva classe di riferimento aumenta con l’aumentare dell’indice di indebitamento finanziario.
Per dimostrare definitivamente la relazione fra probabilità d’insolvenza e il livello di indebitamento delle industrie calzaturiere italiane si calcola la correlazione fra queste due variabili. Si ottiene un risultato pari a 0,9164206, oltre a rappresentare un valore di correlazione molto forte, conferma definitivamente l’esistenza di una correlazione positiva fra l’indice di indebitamento finanziario e la probabilità di insolvenza.
Lo studio della relazione fra indice di indebitamento finanziario e probabilità di fallimento ha dimostrato non solo l’esistenza di una relazione positiva fra queste due variabili ma ha fatto emergere una realtà che dovrebbe far riflettere il manager di un’industria calzaturiera italiana prima di decidere
205
La distribuzione delle aziende attive esclude dal conteggio le imprese che presentano un fatturato uguale a 0 o non definito, in quanto non presume una situazione attiva dell’impresa. Sono state escluse dal conteggio anche le imprese con valore patrimonio netto negativo, in quanto valutate come società anomale e con valori che potevano inquinare i risultati.
206
La verifica dell’ipotesi di causalità ha escluso la possibilità che tale risultato derivi da un effetto casuale. Il valore della probabilità adottato per rifiutare l'ipotesi nulla è stato di < 0,05
Indice indebitamneto finanziario Ripartizione aziende attive** Ripartizione aziende fallite, cessate, in liquidazione*
Ripartizione totale % fallite della rispettiva classe di indebitamento 0-10 472 63 535 11,75% 10-20 85 18 104 17,73% 20-30 74 19 93 20,08% 30-40 79 19 98 19,59% 40-50 85 25 110 22,89% 50-60 85 24 108 22,07% 60-70 102 33 135 24,58% 70-80 98 78 176 44,22% 80-90 103 85 189 45,13% 90-100 72 81 153 52,95% TOTALE 1255 445 1700 26,18%
*aziende fallite, cessate ed in liquidazione dell'intero periodo considerato **valori mediani annuali dell'intero periodo considerato
181 Celotto Enrico
quale struttura finanziaria attuare. Sono molte le variabili che incidono sulla scelta della struttura finanziaria del manager di un’impresa; di alcune si conosce l’esistenza, ma non sono studiabili207; altre variabili sono studiabili e in certe situazioni sono anche prevedibili208, tuttavia sono fortemente influenzate da ulteriori fattori esterni all’impresa e da essa non controllabili. Il risultato relativo alla correlazione fra indice di indebitamento finanziario e probabilità d’insolvenza invece può essere considerato veritiero per ogni tipologia d’azienda, cosicché l’amministratore, quando aumenta l’indebitamento finanziario, è certo che la probabilità d’insolvenza andrà inevitabilmente ad aumentare. Per scongiurare tale aumento l’azienda dovrebbe aumentare i flussi di cassa generati e il controllo esercitato su di essi.