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La città di Leicester e il Leicestershire Dati ecologici del contesto in esame:

Transition Leicester

5. Transition Leicester.

5.1 La città di Leicester e il Leicestershire Dati ecologici del contesto in esame:

Sovereign State United Kingdom

Constituent country England

Region East Midlands

Ceremonial county Leicestershire

Administration Headquarters Leicester City Centre Area

– City and Unitary Authority Area 28.3 sq mi (73.32 km2) Population (2011 est.)

– City and Unitary Authority Area 329,839132

Con i suoi circa 330,000 abitanti Leicester è la decima città del Regno Unito. Si trova sui fiumi Soar e Legro, all’interno della National Forest. Il nome Leicester deriva dal latino Ligera Ceaster che indicava il luogo in riva al fiume Legro dove gli antichi romani costruirono avamposti militari.

È seconda solo a Londra per la sua peculiarità principale: l’alto grado di multiculturalismo che è andato definendosi a partire dalla grande immigrazione verso il Regno Unito che ci fu dopo la seconda guerra mondiale.

È sede di due università: University of Leicester e De Montfort University. I cittadini di Leicester furono grandi sostenitori del parlamento durante la guerra civile inglese (1642 –1651). Nel 1790 la città fu collegata con Londra e Birmingham grazie alla costruzione del Grand Union Canal, mentre nel 1832 fu raggiunta anche dalla ferrovia. Queste due grandi opere contribuirono all’industrializzazione della città, che vide fiorire prevalentemente fabbriche tessili (Sigh, 2003).

Leicester fu riconosciuta formalmente come città nel 1919. Dopo un lungo periodo di amministrazione laburista (dal 1979), dal maggio 2003 ad oggi la direzione del City Council è stata divisa tra Liberal Democratics, Laburisti e Conservatori. Il parlamento è diviso in 3 collegi elettorali: East, South, West (Sigh, 2003).

5.1.2. La popolazione.

La città di Leicester133 ha qualcosa di diverso dalle altre città dell’Inghilterra, l’aria è più frizzante, insegne colorate, luci sfavillanti, moto perpetuo; uno sguardo attento percepisce l’alternarsi di orizzonti che si sovrappongono tra i quartieri. Safa, pagri, chador, burqa, dreadlocks, Tilaka, frange emo, abaya, kippah, thawb, jilbab, abaya, short, derby, si mescolano, convivono, si interscambiano reciprocamente senza mai rinunciare alla propria peculiarità, senza omologarsi o fondersi ad alcuna cultura dominante.

Il pluralismo culturale di Leicester si avverte al primo sguardo; attraverso i dati statistici si cercherà di tracciare una fotografia di quella che, ad oggi, risulta la città più popolosa della sua regione ma che soprattutto, secondo

133 Per lo schema d’analisi demografico si fa riferimento a: 2008, The Diversity of

alcune stime (Office of National Statistics, 2012), è destinata a diventare la più multiculturale d’Inghilterra (ad eccezione di Londra naturalmente). Si evidenzia questo dato poiché – come verrà specificato nelle pagine successive – in assoluta contrapposizione con la caratteristica predominante della città, la composizione del gruppo di Transizione di Leicester è appannaggio di soli bianchi, ben istruiti e appartenenti alla middle class inglese.

La città di Leicester è in espansione: al censimento del 2001 contava 279,921 abitanti residenti, mentre a quello del 2011 arriva a sfiorare i 330.000 (Tab. 4.1).

Tabella 4.1: Evoluzione demografica Leicester

Variabile Censimento 2001 Censimento 2011

Popolazione residente 279,921 329,839

Uomini 134,782 162,884

Donne 145,139 166,955

Densità 38.18 45.0

Fonte: dati Office of National Statistics http://www.neighbourhood.statistics.gov.uk/, elaborazione propria.

I dati contengono una pluralità di abitanti con provenienze molteplici. Per approssimare un’idea di come si mescolano i gruppi etnici può essere interessante leggere le due tabelle che seguono (tabb. 4.2 e 4.3), la prima riferita al censimento del 2001 e la seconda al censimento 2011. Ad oggi il gruppo “white people” rappresenta il 49,7% della popolazione, il 51,3 è invece composto da “other ethnicity”. Il dato più elevato è riferito alla popolazione asiatica che rappresenta il 37,1%, la maggior parte della quale indiana; il 6,3 invece è costituito dal gruppo etnico “black people” che comprende due gruppi di provenienza, uno di origine africana e l’altro caraibica.

Tabella 4.2: Gruppi etnici Leicester, censimento 2001

Fonte: dati Office of National Statistics http://www.neighbourhood.statistics.gov.uk/

Tabella 4.3: Gruppi etnici Leicester, censimento 2011

Facendo un confronto tra il censimento del 2001 e quello del 2011si nota un significativo aumento (+ 18,8%) dei residenti appartenenti a gruppi etnici minoritari; questa tendenza, come accennato, farebbe di Leicester la città con il livello più elevato di multiculturalismo in Inghilterra, fatta eccezione per Londra ovviamente. Tale fenomeno è da accreditare ad un complesso di fattori, quali per esempio i tassi di natalità più elevati tra le minoranze etniche, i ricongiungimenti familiari e l’aumento dei nuovi arrivi. 5.1.3 Profilo economico.

Per meglio comprendere l’economia locale della città di Leicester è necessario fare riferimento ai mutamenti a livello nazionale.

L’intera economia del Regno Unito ha subito due grossi scossoni sul piano internazionale: la crisi globale del credito e l’aumento dei prezzi del petrolio e degli alimenti in relazione alla grande recessione a partire dal 2007. Di fatto questo significa che le imprese hanno più difficoltà a reperire capitali per effettuare investimenti; aumentando i costi di produzione, in primis l’energia assieme alle materie prime come l’acciaio, il legno, i fertilizzanti, si comprimono i margini di profitto che determinano delle altalene dei prezzi (Joëlle Bradly, Roger Beecham, 2010).

L’impatto della crisi globale varia di territorio in territorio, l’East Midlands finora si è dimostrata relativamente resistente, probabilmente in ragione della sua economia fortemente diversificata e all’alto tasso di occupazione. Inoltre, rispetto ad altre regioni, il numero di persone che ha fatto ricorso a servizi finanziari in materia di proprietà immobiliare è molto basso. I produttori hanno registrato un aumento delle vendite e degli ordini dei beni esportati, aiutati dal calo del valore della sterlina all’indomani della crisi finanziaria del 2007 (Lea, 2010).

Ad ogni modo la crisi del mercato immobiliare unita al settore degli immobili commerciali rappresenta una forte preoccupazione per l’economia dell’East Midlands; il numero complessivo delle compravendite è significativamente diminuito, diverse imprese di costruzioni (tra cui

Allison Homes, Jelson and Persimmon) hanno annunciato una perdita di posti di lavoro. Com’è naturale in termini economici, la crisi ha avuto il suo impatto anche sui fornitori (come JCB e Caterpillar) che si sono trovati costretti a licenziare diversi lavoratori in funzione del calo della domanda per i loro prodotti, licenziamenti che aumenteranno se non si rovescia il declino del mercato immobiliare (East Midlands Development Agency, 2008, 2012).

In risposta alla crisi, la regione cerca di determinare le condizioni per un nuovo slancio dell’economia e, se in passato l’East Midlands hanno sofferto di un livello basso delle competenze al quale corrispondeva un calo della produttività e della qualità dei prodotti, da un po’ di tempo si cerca di invertirne la dinamica facendo crescere il numero di industrie in cui viene impiegato un alto livello di knowledge, ad una velocità più alta rispetto al resto del Regno Unito (Office for National Statistics, 2011). Di conseguenza, negli auspici della Agenzia per lo Sviluppo delle East Midlands, la produttività aumenterebbe assieme ai posti di lavoro qualificati nella regione creando le condizioni per un’economia più resistente capace di attivare forze diversificate e maggiormente innovative.

La contea del Leicestershire gode di un’economia che potremmo definire di successo in comparazione ai livelli nazionali. La media dei salari è abbastanza alta, i tassi di disoccupazione sono bassi, le industrie sono diversificate. Negli ultimi dieci anni, la contea ha registrato dei tassi di crescita stabili, nel marzo 2009 il 79,5% della popolazione in età da lavoro risulta occupata (la media nazionale è del 74%). Se, come accennavamo, nel 2009 l’economia britannica è stata dichiarata ufficialmente in recessione, anche nel Leicestershire sono stati registrati segnali di crisi. Ad esempio il numero di Jobseekers Allowance (sussidi di disoccupazione) è aumentato da 4.631 nel mese di aprile 2008 a 12.008 nel mese di aprile 2009.

È difficile stabilire quali settori economici siano stati maggiormente colpiti; dal 2008 sono stati istituiti dei gruppi di monitoraggio delle attività su tutta l’area sub –regionale per determinare i punti di forza e di debolezza del tessuto imprenditoriale, così da suggerire delle strategie per il miglioramento delle potenzialità134.

Gli economisti per determinare lo stato di salute di un sistema produttivo guardano prima di tutto ad un importante indicatore che nel Regno Unito chiamano the Gross Value Added (GVA) – Prodotto interno lordo (–) tasse sui prodotti (+) sussidi ai prodotti – che permette di analizzare i redditi complessivi generati dal processo di produzione. Nel 2007 il GVA di Leicester e del Leicestershire è pari a 18.5 miliardi, quasi un quarto del totale dell’intera regione. Poiché di consueto le attività economiche si concentrano nelle aree urbane, ci si aspetta che il GVA pro capite sia più elevato nelle città. Ed è così per Nottingham e Derby rispetto al Nottinghamshire e il Derbyshire, mentre invece la concentrazione di GVA pro capite non è ugualmente marcata per la città di Leicester rispetto all’area dell’intero Leicestershire. Questo dato suggerisce che la contea genera reddito attraverso attività urbane e rurali.

Nel 2006 il Country Council ha prodotto il Leicestershire Rural Economy Baseline Study, che individua i cinque settori in cui si concentrano le attività dell’economia rurale della contea: manifatturiero, trasporti e magazzini, turismo, cibo e imprese agricole.

Gli ultimi studi del Leicestershire Statistics and Research Online (LSRO) 135 hanno dimostrato come l’economia del Leicestershine, nonostante abbia provato ad effettuare dei cambiamenti strutturali per ri –orientare le

134 Il Leicester City Council assieme alla contea del Leicestershire hanno istituito un

accordo per designare una commissione di valutazione economica multi area – Multi area Agreement-. Il lavoro di monitoraggio ha messo in evidenza i cambiamenti in atto all’interno dell’economia sub-regionale, per un quadro dettagliato si rimanda ai singoli documenti Economic Assessment (Leicester and Leicestershire, 2009).

135 In riferimento a “The Leicester and Leicestershire Economic Assessment”

attività sui servizi, i settori manifatturiero, dei trasporti e delle comunicazioni continuano ad essere predominanti. Si consideri che, per stessa ammissione del LSRO, spesso i dati relativi all’economia di una area sono influenzati dai tassi di crescita e di cambiamento a livello nazionale. I risultati delle analisi degli studiosi del Leicestershire Statistics and Research consentono comunque di fare alcune osservazioni: sembrerebbe che il settore manifatturiero prevalga sugli altri con il 15% degli occupati (si tenga conto che la media nazionale è del 10%); nonostante la crescita del settore sia in declino. È importante però considerare come tra il 2003 e il 2008 la produzione nel Leicestershire non è scesa quanto quella nazionale per cui, fatta eccezione per l’agricoltura, in questi anni l’occupazione è in aumento, soprattutto nel campo delle costruzioni e negli impieghi bancari.

Le analisi dei dati locali della città di Leicester e del Leicestershire indicano, rispetto agli standard nazionali, un basso livello di knowledge – intensive business136 (ABI, 2008). Infatti, se nel 2008 si è registrato un aumento nel settore manifatturiero ad “alta tecnologia” (2,3% di tutti i posti di lavoro, contro il 2,0% del livello nazionale) al contrario l’occupazione nei servizi basati sul Knowledge è inferiore alla media nazionale calcolata al 16% contro il 19% in UK (ABI, 2008).

Il Leicestershire risulta comunque possedere un tessuto economico ancora abbastanza solido da poter soddisfare le opportunità necessarie per nuovi settori di nicchia di lavoro. Un buon numero di aziende possiede le proprie sedi centrali nella città di Leicester: Next, Jessops, Shoe Zone & Goldsmiths. British Gas, Caterpillar, Wal –Mart, Topps Tiles and DHL. La città è disseminata di un vasto numero di negozi, nel 2008 la città si è posizionata al tredicesimo posto in Inghilterra per quanto riguarda lo shopping al dettaglio. In pieno centro ci sono due centri commerciali

136 Non esiste una vera e propria definizione di knowledge-intensive business, l’Office for

National Statistics (ONS) ha creato una metodologia per classificare il livello di knowledge che si basa sui servizi ai consumtaori, sul livello delle tecnologie impiegate e i servizi all’impresa, restituendo una fotografia di tutte le contee in UK.

molto grandi, l’Haymarket Shopping Centre e Highcross Leicester, frequentati ogni giorni da migliaia di consumatori.