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Classificazione dei costi

Nel documento Impianti Industriali (pagine 122-125)

Capitolo 3. ELEMENTI SULLA CONTABILITA’ GENERALE E SULLA CONTABILITA’ INDUSTRIALE SULLA CONTABILITA’ INDUSTRIALE

3) La nota integrativa. Lo strumento operativo per mettere a fuoco la fotografia e far comprendere la storia

3.3. CLASSIFICAZIONE E ANDAMENTO DEI COSTI

3.3.3. Classificazione dei costi

Costi storici-correnti-futuri

I. Una prima classificazione del costo può essere fatta in funzione del “tempo”. In sede di acquisizione di una risorsa viene stabilito il prezzo che bisogna pagare per tale acquisto. Indipendentemente dal fatto che tale debito venga estinto immediatamente, ovvero dilazionato nel tempo, il prezzo in questione fornisce una misura del sacrificio economico che l’azienda deve sopportare per entrare in possesso della risorsa di cui necessita. Si ha in tal caso la definizione di “costo storico”; tuttavia basare lo sviluppo di una procedura di contabilità basata esclusivamente sui valori storici dei costi appare di utilità piuttosto limitata.

II. Si arriva quindi alla definizione del costo allo “stato attuale”. In siffatte condizioni l’informazione relativa al costo storico di una risorsa deve essere corredata con l’informazione relativa al suo “costo corrente”.

III. La gestione di un’azienda richiede però anche lo sviluppo di piani per il “futuro”. La trasposizione in termini economici di tali piani (budgeting) necessita di una previsione circa il “costo futuro” (future cost, budgeted cost) della singola risorsa chiamata in causa dal piano di attività aziendale.

la Contabilità Generale si avvale solo del primo tipo di costo, mentre la Contabilità Industriale deve tener conto di tutti e tre i tipi di costo; infatti una corretta direzione delle attività produttive dell’azienda non può essere basata sul valore storico dei dati, ma deve tener conto del loro valore attuale, nonché deve formulare una verosimile previsione del valore che ciascuna variabile economica potrà assumere nel futuro.

Costi per destinazione

Nella tab. 5 seguente è riportato uno schema esemplificativo di suddivisione dei costi in “classi fondamentali”. Al manifestarsi di un costo indipendentemente dalla sua destinazione, ovvero dalla sua origine, la procedura di Contabilità Generale provvede ad attribuirlo alla classe di competenza in base alla natura e quindi lo contabilizza.

- tab. 5 -

La suddetta procedura non tiene conto quindi di quale è la “destinazione” del costo, ossia non si tiene conto del prodotto o del processo cui il costo in questione si riferisce. Provvede in vece a ciò la procedura di Contabilità Industriale, che appunto è generalmente strutturata in maniera da tener conto non solo della “natura”, ma anche della “destinazione” del costo. Si ha così un’analisi più approfondita nel senso che si “ricerca” il prodotto o il processo produttivo che ha dato origine a quel costo.

Il prodotto o l’attività per la quale un costo è sostenuto viene definito obiettivo ovvero

destinazione del costo (Cost Objective). Si noti che qualunque elemento facente parte di

un sistema produttivo può costituire un obiettivo di costo. La ricerca stessa della destinazione di un costo è di per se un costo, pertanto essa va ricercata solo se effettivamente riveste sufficiente importanza nell’ambito della gestione aziendale; in ogni caso, il costo di tale ricerca non deve essere evidentemente superiore al beneficio che si può trarre dalla conoscenza della destinazione del costo stesso.

Costi diretti e costi indiretti

Con riferimento ad una specifica destinazione, un costo può essere definito:

 Costo diretto: quelli per i quali sussiste una correlazione univoca tra “costo” e “obiettivo di costo”. (per esempio il costo della cellulosa impiegata nella fabbricazione di un foglio di carta è sicuramente un costo diretto del prodotto fabbricato).

 Costo indiretto: quelli che non si riferiscono ad uno specifico obiettivo di costo. (ad esempio il costo inerente alla retribuzione di un caporeparto non può essere addebitato alla fabbricazione di un unico reparto).

La suddivisione dei costi indiretti tra i singoli obiettivi di costo viene operata mediante una “procedura di ripartizione” denominata Cost Allocation.

Costi controllabili e non controllabili

Nell’ambito dello sviluppo di una determinata attività, un costo viene definito

controllabile, ovvero non controllabile, a seconda che il responsabile di tale attività abbia

o meno la possibilità di intervento sul costo in questione; per capire facciamo un semplice esempio: un capotreno può avere il controllo della quantità di energia elettrica consumata nel suo reparto di sua competenza, ma non ha alcuna possibilità di modificare (controllare) il prezzo unitario dell’energia consumata.

Costi differenziali e costi affondati

Il risultato economico di un progetto rappresenta uno dei principali elementi di giudizio in sede di analisi delle decisioni. Quasi sempre la direzione aziendale è chiamata a prendere una decisione non sulla base di un unico progetto, bensì sulla base di un insieme di progetti alternativi. Anche in questo caso i costi connessi con la realizzazione del singolo progetto costituiscono uno dei fattori che maggiormente contribuiscono ad indirizzare la scelta.  Costi differenziali o incrementali: costi che hanno importanza nella scelta tra

alternative, e che quindi variano a seconda della soluzione prescelta;

 Costi affondati: quelli che rimangono inalterati al variare della scelta operata, ovvero che sono stati sostenuti precedentemente al momento della scelta tra alternative e che quindi non possono più essere modificati dalla decisione intrapresa.

Riassumendo: mentre l’impiego della Contabilità Generale prevede una classificazione dei “costi di esercizio” solo in base alla loro natura, l’impiego di una procedura di

Contabilità Analitica prevede una classificazione dei costi molto più ampia ed articolata:

 Periodo di tempo cui il costo si riferisce: costo storico, corrente, futuro

 Destinazione o obiettivo del costo: costo per prodotto, per linea, per impianto, ecc.  Incidenza sull’obiettivo di costo: costo diretto o indiretto

 Potere di controllo del responsabile: costo controllabile o non controllabile  Importanza in sede decisionale: costi differenziali e costi affondati.

Nel documento Impianti Industriali (pagine 122-125)