Capitolo 2. IL SISTEMA AZIENDA
2. ORGANIZZAZIONE AZIENDALE Raggruppa tre classi di funzioni che sono:
2.1.3. Struttura delle aziende
Attività di un’azienda
Un’azienda è classificabile in relazione a: ciò che produce,
alle attività svolte, ovvero alle “combinazioni economiche”.
E’ quindi possibile classificare un’azienda in relazione a cinque parametri: le “combinazioni economiche” che determinano completamente le attività di un’azienda sono:
ASSETTO ISTITUZIONALE E DI GOVERNO
ORGANISMO PERSONALE
ASSETTO COMBINAZIONI ASSETTO
ORGANIZ. ECONOMICHE TECNICO
PATRIMONIO
1. L’ASSETTO ISTITUZIONALE e di GOVERNO: descrive le finalità e le modalità di gestione relative ad un’azienda.
2. L’ORGANISMO PERSONALE: è rappresentato dai lavoratori dell’azienda. 3. L’ASSETTO ORGANIZZATIVO: è diviso in due sottoclassi:
a) STRUTTURA ORGANIZZATIVA:
PRESIDENTE
DIR. GENERALE
DIR. AREA STRATEGIA DIR. DIVISIONE IMPRESE
b) MECCANISMI OPERATIVI: in questa ulteriore sottoclasse si possono individuare 3 famiglie:
sistemi gestione personale (selezione, formazione, carriera ...); sistemi di programmazione e controllo (obiettivi);
sistemi informativi (sistemi di raccolta, circolazione ed elaborazione dei dati nell’Azienda);
4. L’ASSETTO TECNICO: descrive la configurazione fisico-tecnica dell’azienda (edifici, arredo, tecnologia impiegata).
5. IL PATRIMONIO: rappresenta l’insieme delle Attività (ELEMENTI ATTIVI DEL PATRIMONIO, ad esempio: denaro in cassa, merci in magazzino, crediti, impianti di proprietà, fabbricati di proprietà, mobili, arredi, titoli) e delle Fonti di Finanziamento dell’azienda (vengono annoverate tra le PASSIVITÀ). Per acquisire il patrimonio è necessario, nella maggioranza dei casi, ottenere FINANZIAMENTI A TITOLO DI PRESTITO (debiti verso le Banche), dilazionare i pagamenti ai fornitori (altra forma di finanziamento) ed infine il CAPITALE PROPRIO (messo a disposizione dai Soci).
Esistono poi voci che non compaiono, ma sono comunque rilevanti e precisamente: il know
how, la reputazione, la notorietà, la fiducia dei clienti: elementi invisibili ma
importantissimi e di cui è spesso impossibile fornire una stima del valore.
Occorre però precisare alcuni punti essenziali relativi a concetti e termini aziendali:
Le Aziende operano in un certo ambiente. E’ possibile distinguere l’Ambiente competitivo dall’Ambiente socio-costituzionale. Il primo è costituito da clienti,
concorrenti, fornitori etc. Il secondo è formato da azionisti, banche, sindacati, Pubblica Amministrazione, collettività.
E’ necessario che ci sia sempre un equilibrio fra le risorse (input) ricevute dall’ambiente e quelle (output) cedute allo stesso. Il valore degli output deve sempre superare il valore degli input.
Osservazioni
I RICAVI determinano il valore degli output. Ricavi maggiori dei costi in un periodo (di solito un anno) determinano un RISULTATO REDDITUALE POSITIVO, un UTILE, diversamente si ha un RISULTATO REDDITUALE NEGATIVO o una PERDITA.
Gli STAKEHOLDERS rappresentano i portatori di interesse ovvero la collettività, i clienti, le banche e tutte le persone che hanno interesse ad che l’azienda abbia andamento positivo. Gli STAKEHOLDERS CRITICI sono, invece, quei soggetti per i quali è stata costituita l’Azienda: sono menzionati nell’Assetto istituzionale e di governo dell’azienda stessa. Lo STIPENDIO è la remunerazione di chi svolge attività direttive (Dirigenti, Quadri, Impiegati), mentre il SALARIO è la retribuzione degli operai.
L’ARTICOLAZIONE di un’azienda rappresenta tutte le OPERAZIONI elementari da essa svolte, aggregate in PROCESSI o insiemi di operazioni di stessa specie di uno stesso oggetto. I processi vengono aggregati in due modi:
1. FUNZIONI, insiemi di processi di una stessa specie;
2. COMBINAZIONI PARZIALI, insieme di classi di processi di uno stesso oggetto. Si possono individuare più combinazioni parziali affinché siano gestite con modalità diverse.
Anche le “combinazioni Parziali” possono essere considerate a diversi livelli (ad es. BENETTON produce maglieria in lana, maglieria in cotone e capispalla, per ciascuno dei quali viene definita una combinazione parziale. Viene allora considerata la macro-combinazione parziale Abbigliamento). La Combinazione Parziale individua sia costi che ricavi e quindi un Risultato Reddituale, per questo è importante considerare le diverse combinazioni parziali di un’azienda perché è così possibile arrivare a determinare le CAUSE di un determinato Risultato Aziendale.
Le ultime esperienze manageriali modificano il concetto di “Processo” così come è stato precedentemente descritto: modernamente per PROCESSO si intende una sequenza di attività di stessa specie o di specie diversa che portano ad un preciso risultato fisico e/o reddituale. Questo diverso modo di intendere il Processo sta acquistando sempre maggiore importanza, poiché elimina la suddivisione in Funzioni: all’azienda interessa vendere un servizio/prodotto, con un determinato Processo, ad un certo cliente, in un preciso momento (la Consegna è, ad esempio, un Processo inteso in questo senso; anche la definizione di Strategia, la determinazione dell’offerta merceologica, la quantificazione e formazione degli
assortimenti, l’Alimentazione del punto di Vendita, la Cattura e la gestione del cliente sono esempi di Processi, intesi in senso moderno e tagliano trasversalmente le diversi Funzioni di un’azienda).
Caratteri distintivi di un’azienda
Vediamo i caratteri distintivi, in base ai quali individuiamo più classi d’azienda e determiniamone i problemi comuni. I caratteri distintivi delle combinazioni economiche sono tre: unitarietà/estensione/dinamicità.
Nell’ UNITARIETÀ è definita l’interdipendenza che permette di individuare aziende che lavorano “su commessa” o “su programma”. Nel primo caso si lavora in base a “previsioni”: esiste quindi “complementarietà” delle condizioni di Produzione e si hanno “Combinazioni Economiche”:
ad alta intensità di lavoro
sono complementari ad alta intensità di capitali
ad alta meccanizzazione/automazione (basso livello di intervento dell’uomo; ciò rende, però, la Produzione particolarmente rigida).
Esiste poi il fenomeno della CONGIUNZIONE cioè: Produzioni Congiunte; un esempio tipico è quello della raffinazione del petrolio, da cui si ottengono prodotti che è comunque necessario piazzare. Gli scarti di lavorazione sono un esempio di Congiunzione. Al contrario possono verificarsi anche fenomeni di DISGIUNZIONE.
Nell’ESTENSIONE vengono rilevati:
DIMENSIONE: aziende relativamente piccole e/o aziende relativamente grandi. La distinzione si fa in termini relativi o assoluti: è possibile riferirsi al numero di dipendenti, al fatturato o ai volumi di merce. Il valore aggiunto, ovvero la differenza fra “fatturato” e “valore delle merci e dei servizi acquistati all’esterno”, è un ulteriore parametro utile al fine di considerare la dimensione di un’azienda; così anche il capitale investito può essere un parametro di riferimento.
ESTENSIONE ORIZZONTALE: le aziende tendono a diversificarsi, ad esempio, per ridurre i rischi, per catturare i clienti con una gamma completa di prodotti o per sfruttare un marchio con diversi prodotti. Determina uno standard di elevata qualità del prodotto.
ESTENSIONE VERTICALE: le aziende sono integrate verticalmente quando controllano il processo dalle materie prime alla vendita in negozi propri. Anche in questo caso si rileva un’elevata qualità del prodotto.
ESTENSIONE SPAZIALE: aziende divise e/o non divise. Nel primo caso possono nascere problemi di Comunicazione. Determina un ampliamento della quantità di beni prodotti.
ESTENSIONE INTERAZIENDALE: connesse in gruppo e/o autonome; la tendenza moderna è la prima. Si ha altresì un ampliamento delle quantità dei beni prodotti.
Determinare il valore di un’azienda è estremamente difficile. Grandi dimensioni comportano alcuni vantaggi (Economia di Scala), come ad esempio il Potere Contrattuale: è possibile acquistare a prezzi più bassi ed è anche possibile automatizzare e quindi ridurre il costo unitario. Il discorso della Economia di scala è complesso: si tenga comunque presente che grandi dimensioni risultano favorevoli nel caso di forti produzioni, dal momento che in questo caso è anche possibile automatizzare il processo e ridurre i costi. La DINAMICITÀ è il parametro che determina relazioni, tempi, e ritmi relativi alle Combinazioni Economiche. Quest’ultime possono essere così raggruppate:
Produzioni cicliche o uniformi nel tempo. Esistono aziende cicliche per la natura del prodotto o della domanda; in tal caso si può produrre con continuità e creare scorte, oppure produrre al momento della domanda. (produzioni agricole in genere ed il turismo sono classici esempi di attività cicliche).
Produzioni per unità o per processo continuo. Due classici esempi sono rappresentati dalle aziende che operano nell’ambito delle costruzioni navali o della raffinazione petrolifera. Un sistema intermedio tra i due è quello della produzione
per lotti. Diviene importante la scelta della dimensione del lotto: più è grande e più
aumenta il rischio di accumulare scorte poi non vendute, più è piccolo e più aumentano i costi necessari per attrezzare il processo. Molte aziende manifatturiere ricorrono alla produzione per lotti. Dalla produzione per lotti si passa alla produzione in serie (ad es. industria automobilistica).
Produzioni per cicli brevi o per cicli lunghi
Combinazioni economiche rigide o flessibili. Una forte automatizzazione del processo determina una maggiore rigidità del sistema. Tale rigidità determina seri problemi nel momento in cui si renda necessario effettuare una qualsiasi variazione
relativa al processo produttivo. Nell’ambito dei processi produttivi fortemente automatizzati si tende, comunque, a scegliere macchine estremamente flessibili, capaci di lavorare diversi prodotti.
Nell’ambito di un processo produttivo si fa una distinzione tra:
COSTI VARIABILI, relativi ad uno specifico ciclo produttivo;
COSTI FISSI, comunque presenti indipendentemente dalla quantità di beni prodotti. In linea generale, a costi fissi elevati corrisponde una forte rigidità del sistema produttivo.
Ufficio del personale
Si occupa della gestione del personale e delle risorse umane. In ambito aziendale l’investimento, perché di questo si tratta, in ambito di risorse umane, ha acquisito, in particolare negli ultimi anni, un’importanza sempre crescente. Per ogni tipo di azienda, grande o piccola, è di vitale importanza effettuare una giusta scelta tra coloro che manifestano la loro disponibilità ad essere assunti. Al candidato viene normalmente richiesto non solo di avere le capacità di ricoprire il ruolo per il quale viene assunto ma, ad esempio, anche quella di farlo nel minor tempo possibile, di essere flessibile, e, inoltre, di avere l’attitudine a lavorare in gruppo. Una scelta sbagliata ha costi estremamente elevati, per questo oltre al curriculum viene esaminata la personalità, il carattere, di ogni candidato. Per farlo si ricorre a personale specializzato in grado di valutare accuratamente le capacità di ciascun candidato.
Assetto istituzionale e di governo delle imprese
È un tema molto dibattuto, su cui si discute molto, talvolta in modo contrastante. I problemi di fondo sono:
1. perchè esiste l’impresa? 2. per chi esiste?
3. Quali sono i suoi fini?
L’impresa esiste per rispondere a dei bisogni. Il fine è di produrre beni e servizi, consentendo la realizzazione dei protagonisti dell’impresa.
Un’ azienda deve: durare nel tempo;
svilupparsi;
produrre remunerazione per i soggetti critici, per i quali l’impresa è realizzata (Stakeholders critici), ovvero: dividendi, salari e stipendi, pagamenti ai fornitori e alle Banche;
soddisfare i bisogni dei clienti meglio della concorrenza; rispettare la legge (più che una finalità è un comportamento); Emergono 3 finalità principali:
OBIETTIVI REDDITUALI: rappresentano il fine unico di esistenza di ogni azienda; va anche detto che gli obiettivi reddituali non si raggiungono se non vengono raggiunti gli obiettivi competitivi.
OBIETTIVI COMPETITIVI: ovvero soddisfare le esigenze dei clienti. Questi obiettivi non sono reddituali.
OBIETTIVI SOCIO-ISTITUZIONALI: obiettivi che si sono aggiunti a partire degli anni ’70 alle due classiche categorie appena citate.
L’impresa si sviluppa secondo le direttive di chi la GOVERNA (GOVERNARE compiere le scelte di fondo), in funzione della collettività, ma soprattutto degli INVESTITORI; tramite le AZIONI si partecipa al rischio: il CAPITALE DI RISCHIO, infatti, è quello corrispondente alle azioni; se l’azienda va bene, agli azionisti viene pagato il dividendo. All’azionista appartiene anche il CAPITAL GAIN o PLUS-VALENZA, ulteriore introito dell’azienda dovuto, ad esempio, alla compravendita di azioni in borsa. L’UTILE, ovvero il “Risultato Reddituale Positivo” (differenza fra RICAVI e COSTI), se c’è, viene spartito fra gli azionisti tramite il DIVIDENDO, che quindi risulta essere variabile. Si noti che il “Consiglio d’Amministrazione” può decidere di non pagare i dividendi al fine di re-investirli. Le OBBLIGAZIONI sono invece debiti contratti a vario termine restituiti con cedole semestrali, con tasso fisso o variabile.
Dunque l’Azienda esiste, fondamentalmente, per chi partecipa al rischio in misura maggiore ovvero: AZIONISTI e LAVORATORI (bisogna distinguere fra AZIONISTI DI MAGGIORANZA, che investono gran parte dei loro soldi nell’80% dell’azienda, e PICCOLI AZIONISTI, che investono pochi soldi in una piccola percentuale di azienda). Quando un’impresa va in FALLIMENTO, se ne LIQUIDA il PATRIMONIO e si pagano i CREDITORI con una certa priorità: in tal caso gli Azionisti perdono tutto.
L’IMPRENDITORE è colui che inventa l’attività economica; in generale, è ben altra cosa rispetto a chi governa ed amministra l’azienda. In molti casi, poi, l’imprenditore è anche
AZIONISTA, DIRETTORE GENERALE, e, soprattutto nell’ambito di una piccola azienda, può ricoprire più ruoli.
Ci sono poi aziende che non hanno un unico imprenditore, ma tanti azionisti (ad es. IBM). All’interno di tali aziende si possono poi avere realtà imprenditoriali interne, originatesi in varie parti dell’azienda.
Decisioni di governo
INVESTIMENTI PRINCIPALI DESTINAZIONE UTILI
DECISIONI STRATEGICHE ovvero: tipo di prodotti/nuovi prodotti, tipo di struttura, tecnologie, struttura organizzativa, quale mercato/nuovi mercati, quali accordi/alleanze.
FORMA GIURIDICA, ovvero ristrutturazione. Ogni azienda ha un proprio Statuto, nel quale una delle prime informazioni è proprio la Forma Giuridica.
RELAZIONI SOCIO-POLITICHE
DECISIONI SUI VALORI: si determina il tipo di impresa.
NOMINE: gli Amministratori Delegati nominano il Direttore Generale, il quale sceglie i Top managers.
DIMENSIONE CAPITALE PROPRIO DI DEBITO
AUMENTO o RIDUZIONE CAPITALE e APERTURA DEL CAPITALE ALL’ESTERNO
COSTITUZIONE DI AGGREGATI AZIENDALI (GRUPPI, FUSIONI, ACQUISTI, CESSIONI)
APPROVAZIONE DEL BILANCIO è un obbligo di legge annuale e consta di diversi elementi: stato patrimoniale, conto economico, relazione degli
amministratori (agli azionisti), relazione dei sindaci.
VERIFICA DEI TOP MANAGERS: il Direttore Generale risponde all’Amministratore Delegato o a un Consiglio di Amministrazione sull’operato del management dell’azienda.
CERTIFICAZIONE DEL BILANCIO: si decide se ricorrere ad una Società di
Revisione, la cui attività è regolamentata per legge. Questa verifica materialmente i
BILANCI; se ci sono scorrettezze (ad esempio FALSI IN BILANCIO) non certifica l’azienda in questione. Un Bilancio certificato, composto da un maggior
numero di prospetti rispetto a quelli richiesti per legge, è un contributo all’immagine dell’azienda.
Le Strutture che effettuano AZIONI DI GOVERNO sono:
1. CONSIGLIO D’AMMINISTRAZIONE, il cui operato è fissato per legge. Esso formula decisioni di governo, approva le decisioni di altri organi, verifica gli adempimenti di legge.
2. ASSEMBLEA degli AZIONISTI: è l’organo preposto a sovrintendere il C.d.A., il cui operato è disciplinato per legge. Esso approva il Bilancio, le eventuali Fusioni e, in assemblee straordinarie, prende decisioni di particolare importanza; verifica inoltre gli adempimenti di legge ed effettua le nomine.
3. COLLEGIO SINDACALE o DEI SINDACI. I Sindaci verificano che gli Amministratori rispettino le disposizioni legislative. Nel Bilancio redige la “Relazione dei Sindaci”.
4. AMMINISTRATORE DELEGATO. Viene nominato dal Consiglio di Amministrazione, e costituisce il vertice dell’azienda. Non deve essere sempre presente in azienda, ma deve presenziare i Consigli di Amministrazione. Può nominare un DIRETTORE GENERALE, il quale deve essere sempre presente in Azienda.
Management
Il numero di Consigli di Amministrazione annuali fissati per legge (uno o due), rappresenta una pura formalità. Il PRESIDENTE (Organo di Governo) sovrintende il Consiglio di Amministrazione. A volte le figure coincidono (Presidente/Amministratore Delegato/Direttore Generale). All’interno del Consiglio di Amministrazione possono essere presenti dei COMITATI di AMMINISTRAZIONE. Il PRESIDENTE viene nominato dal Consiglio di Amministrazione ed ha numerosi compiti, decisi anche con deleghe; accade abbastanza spesso che la carica di PRESIDENTE sia esclusivamente onorifica.
I Consiglieri di un C.d.A. di una azienda possono essere:
Consiglieri esterni: azionisti non dipendenti o non azionisti con note capacità. Consiglieri interni: dipendenti, in quanto ricoprono altre cariche all’interno
2.1.4. Imprese (di tipo produttivo) ed Enti