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2.3 Le metodologie del prestito di gruppo

2.3.2 I Community-Managed Loan Funds

All’interno delle remote comunità rurali tipiche dei Paesi in via di sviluppo, che non sono raggiunte dalle istituzioni di microfinanza o dal settore bancario formale, il modello dei Community-Managed Loan Funds è molto spesso l’unico in grado di ampliare l’intermediazione finanziaria di base. I CMLFs vengono gestiti direttamente dagli stessi membri che li compongono, non contemplano dunque la presenza di figure professionali all’interno dei processi gestionali. In base alle loro caratteristiche essi si possono dividere in due principali categorie, i cosiddetti Revolving Loan Funds (fondi rotativi) e le Village Banks (banche di villaggio autogestite) (Murray, Rosenberg, 2006).

Quella del Village Banking è probabilmente la più utilizzata tra le metodologie di Community-Managed Loan Funds esistenti. Una Village Bank è costituita generalmente da un numero di membri variabile, compreso tra le 20 e le 50 unità, con una percentuale femminile sensibilmente maggiore rispetto a quella maschile.

La banca di villaggio nasce attraverso la raccolta di fondi interni tra i soci nonché grazie all’apporto di finanziamenti esterni provenienti da istituzioni finanziarie di diversa natura. Nel corso del tempo, la parte di capitale proveniente dall’interno dell’organizzazione, composto dai risparmi dei soci e dagli interessi accumulati sui prestiti effettuati, raggiunge un livello tale da essere in grado di rimborsare completamente i fondi provenienti dall’esterno, raggiungendo quindi una completa autosufficienza finanziaria (Waterfield, Duval, 1996).

Tabella 2.4 Principi generali dei Community-Managed Loan Funds

Principi Village Bank Revolving Loan Fund

Clienti Gruppi solidali Gruppi solidali

Relazione agente

di credito-cliente Lontana Lontana

Valutazione del prestito

Prestiti di gruppo analizzati dall’agente di credito.

Prestiti individuali gestiti dal gruppo

Prestiti di gruppo analizzati dall’agente di credito. I prestiti individuali sono gestiti dal gruppo

Caratteristiche del prestito

Il prestito al gruppo è basato sulle somma delle richieste individuali

Il prestito al gruppo è proporzionale al capitale iniziale apportato

Garanzie Pressioni reciproche tra i membri

Pressioni reciproche tra i membri

Risparmi Obbligatori Spesso richiesti

Caratteristiche del

gruppo Indipendente ed autonomo Indipendente ed autonomo

Fonte: Waterfield, Duval, 1996

La presenza dell’istituzione finanziaria nella fase iniziale è fondamentale, sia per quanto riguarda l’apporto di capitale sia per il sostegno organizzativo fornito ai membri stessi. Il gruppo, composto da un insieme variabile di individui, ha come primo obiettivo l’elezione di un presidente, di un tesoriere e di altri ufficiali, in modo da garantire l’autosufficienza operativa nei confronti dell’organizzazione. Il passo successivo è rappresentato dall’adozione di un regolamento interno e dalla formazione delle figure professionali da parte dell’istituzione. Analogamente al modello dei Solidarity Groups,

anche questa metodologia prevede la responsabilità congiunta di tutti i membri per quanto riguarda il rimborso dei prestiti; la mancata restituzione dei finanziamenti concessi sancisce nella maggior parte dei casi il fallimento ed il conseguente abbandono del progetto da parte dell’istituzione operante. Pertanto, i membri della Village Bank sono incentivati a selezionare esclusivamente gli individui che abbiano la possibilità concreta di rimborsare i loro prestiti in tempo, evitando la concessione di credito che i clienti non siano in grado di ripagare (Westley, 2004).

I finanziamenti provenienti dall’istituzione tengono conto della domanda aggregata di tutti i membri del gruppo ed i tassi di interesse applicati, nella maggior parte dei casi, sono simili a quelli utilizzati dalle banche commerciali. Tuttavia, l’applicazione di un tasso di interesse leggermente più alto, consente alla banca di villaggio di raccogliere più rapidamente il capitale necessario al raggiungimento dell’indipendenza finanziaria. I prestiti erogati dall’istituzione sono generalmente forniti previa predisposizione di una serie di scadenze prefissate di durata media pari a 10-12 mesi ed il loro ammontare dipende in maniera diretta dalla capacità di risparmio mostrata dai membri del gruppo. I fondi interni gestiti direttamente dalla banca di villaggio, invece, costituiti prevalentemente dai risparmi dei membri e dai guadagni sui tassi di interesse, vengono anch’essi utilizzati per concedere crediti ma le condizioni sono sensibilmente diverse, sia per quanto riguarda le durate sia per il livello dei tassi di interesse.

Poiché lo scopo principale di questa metodologia è la promozione dell’indipendenza e dell’autonomia finanziaria, i membri che compongono la banca di villaggio sono tenuti a contribuire al mantenimento del fondo interno attraverso il risparmio. Nella maggior parte dei casi, se un componente della banca decide di terminare il rapporto con essa, ha il diritto di ritirare i risparmi precedentemente depositati. Uno degli obiettivi della banca di villaggio è quello di ottimizzare l’utilizzo delle risorse provenienti dal fondo interno. Nel corso del tempo, la crescita di queste disponibilità interne modifica le necessità da parte della banca di prendere a prestito fondi dall’istituzione che ha avviato il programma. Quest’ultimo punto, tuttavia, è fortemente dibattuto, dal momento che la domanda di credito normalmente tende a superare la capacità delle banche di villaggio di mobilitare i risparmi (Waterfield, Duval, 1996).

Una metodologia molto simile a quella delle Village Banks è rappresentata dai Revolving Loan Funds, i quali raccolgono risorse, sia internamente che esternamente, per distribuirle

poi sotto forma di prestiti a sostegno di piccole imprese o di progetti di sviluppo, sfruttando un meccanismo di rotazione durante il rimborso dei prestiti.

L’utilizzo di questo sistema permette ai Revolving Loan Funds di fungere da fonte di capitale di debito continua per una determinata comunità. Il fondo riceve le risorse finanziarie utili al suo sostentamento in parte da contributi provenienti da diverse associazioni ed in parte da debiti contratti con istituzioni formali ed informali. I capitali raccolti vengono dunque distribuiti ai componenti del gruppo sotto forma di prestiti che, una volta ripagati, saranno messi a disposizione di nuovi richiedenti. I profitti generati dai rimborsi degli interessi sui finanziamenti effettuati vengono utilizzati prevalentemente per ripagare i debiti contratti con le varie istituzioni durante le fasi iniziali di avvio del progetto. La considerazione appena effettuata permette di comprendere l’importanza della percentuale di contributi e di donazioni presenti all’interno del capitale iniziale a disposizione del programma; essi consentono una maggiore flessibilità nella definizione delle condizioni di prestito e nella durata dei finanziamenti. La mancanza di una scadenza certa per la restituzione di tali somme pone il Revolving Loan Fund nella condizione di impostare una politica di erogazione del credito che si avvicini maggiormente alle esigenze dei soggetti finanziati, non essendo influenzati dalle rigide condizioni imposte dai finanziamenti sotto forma di debito. L’impatto di questi ultimi sul progetto avviato dipende innanzitutto dal programma di rimborso impostato e definito con l’istituzione mutuante. I finanziamenti a lungo termine di cui beneficiano le istituzioni di microfinanza, grazie alla loro durata, permettono alle organizzazioni di effettuare una sensibile rotazione dei prestiti erogati alla clientela durante l’arco temporale che precede la restituzione del debito contratto, a differenza di quelli a breve o medio termine. Inoltre, i finanziamenti ottenuti da fonti formali o informali vincolano le politiche di erogazione del credito stabilite dai Revolving Loan Funds in quanto, i tassi di interesse e le quote di ammortamento del capitale applicate sui prestiti, devono essere impostate in modo da garantire il puntuale rimborso dei finanziamenti ottenuti (Seidman, 2005).

I prestiti effettuati sono indirizzati al gruppo (dai 30 ai 100 membri), non ai singoli componenti, mentre i contatti tra la clientela e gli agenti di credito avvengono durante gli incontri programmati. Il gruppo analizza ed in seguito approva le richieste di prestito provenienti dai singoli componenti, la responsabilità sulle decisioni prese è a carico di un

comitato di gestione eletto dai membri stessi. La linea di credito messa a disposizione di ogni singolo gruppo rappresenta un multiplo del contributo iniziale fornito (generalmente il rapporto oscilla tra 1:2 e 1:3) ed il periodo di rimborso è solitamente abbastanza lungo (mediamente 2 anni). Dopo aver ottenuto i contributi esterni, il gruppo fissa i termini e le condizioni da applicare ai singoli prestiti, che possono variare notevolmente rispetto a quelli previsti dal programma. I tassi di interesse applicati ai finanziamenti individuali sono sensibilmente superiori a quelli del prestito concesso dal programma al gruppo, in modo da accumulare velocemente ulteriori fondi da investire nella crescita del progetto. I Revolving Loan Funds non richiedono garanzie a presidio dei prestiti ottenuti, i membri del gruppo sono solidalmente responsabili per il rimborso delle somme ricevute. Nonostante la richiesta di depositi a risparmio iniziali o di contributi alla costituzione del capitale questa metodologia non prevede l’accantonamento regolare di somme di denaro, e l’incremento dei fondi a disposizione avviene prevalentemente attraverso i ricavi da interessi. Uno degli obiettivi primari dei RLFs è il raggiungimento dell’autonomia operativa e finanziaria del gruppo entro un determinato periodo di tempo, solitamente non superiore ai tre anni.

I rapporti tra il personale del programma ed il gruppo sono piuttosto intensi durante la fase iniziale, nella quale i membri acquisiscono le conoscenze necessarie a gestire in maniera ottimale le diverse fasi del processo, partecipando alla compilazione del regolamento interno e garantendo un adeguato sistema di contabilità interna. In seguito, i contatti con i responsabili dell’istituzione si riducono ad un regolare programma di visite concordate nelle quali viene prevalentemente fornita assistenza tecnica, fino a quando il gruppo non acquisisce le competenze necessarie alla gestione indipendente dei fondi a disposizione (Waterfield, Duval, 1996).

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