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2.3 Le metodologie del prestito di gruppo

2.3.3 Le Saving and Loan Associations

Le Saving and Loan Associations sono molto simili ai Community-Managed Loan Funds descritti in precedenza. La sostanziale differenza tra queste due tipologie è rappresentata dal fatto che le Saving and Loan Associations sono finanziariamente indipendenti a partire dalla loro costituzione, potendo contare solamente sui fondi raccolti attraverso il risparmio e gli apporti di capitale da parte dei loro membri.

Il ricorso alla raccolta del risparmio è un aspetto fondamentale di questa metodologia poiché le istituzioni che accompagnano la creazione di questi progetti ritengono sia fondamentale per i clienti fare affidamento sui propri fondi per finanziare le loro attività economiche (Waterfield, Duval, 1996).

Lo scopo del programma è quello di favorire la formazione di gruppi composti da 30-100 elementi, a cui vengono poi fornite le conoscenze e gli strumenti necessari alla gestione finanziaria della propria comunità. I concetti di base sottostanti le Saving and Loan Associations derivano direttamente dalle metodologie operative applicate dalle ROSCAs, con l’intento di migliorare queste ultime sotto due aspetti: rendere il programma più flessibile per quanto riguarda la raccolta del risparmio e l’erogazione del credito e garantire una maggiore sostenibilità finanziaria al gruppo. L’intervento di un’istituzione di supporto accompagna le neonate Saving and Loan Associations durante le loro prime fasi, favorendo la creazione dei gruppi e impostando una serie iniziale di incontri settimanali, durante i primi mesi, utili ad avviare le procedure interne. L’erogazione del credito inizia generalmente dopo il quarto incontro; se le richieste di prestito effettuate dai membri eccedono l’importo dei fondi depositati è il gruppo a decidere chi ottiene il finanziamento, attraverso una serie di criteri elencati durante la fase di costituzione. I tassi di interesse applicati sui prestiti derivano anch’essi da decisioni interne al gruppo e oscillano in un intervallo compreso tra il 5% ed il 20% mensile, tuttavia la flessibilità dei piani di rimborso e l’elevato tasso di inflazione presente in questi contesti fa in modo che l’impatto reale dei tassi sia notevolmente inferiore (Ksoll, Lilleør, Lønborg, Rasmussen, 2013).

I prestiti possono essere utilizzati per scopi sia produttivi che di consumo ed i termini di rimborso variano a seconda delle diverse tipologie a cui appartengono, passando dai crediti al consumo di breve termine ai prestiti per lo sviluppo agricolo di medio-lungo termine. Le Saving and Loan Associations possono utilizzare i depositi a risparmio dei soci per garantire i prestiti o, in alternativa, richiedere piccoli beni mobili. Tuttavia, i membri si basano principalmente sulla loro conoscenza dei singoli individui e del contesto operativo locale per prendere decisioni in merito all’approvazione dei finanziamenti. L’analisi delle richieste di prestito è interamente svolta dai componenti del gruppo e i fondi stanziati per avviare le operazioni di finanziamento individuali provengono esclusivamente dai versamenti effettuati dai soci; di conseguenza, gli agenti

di credito non possono in alcun modo influenzare tali decisioni. Il personale del programma è chiamato solamente a fornire l’assistenza tecnica necessaria all’avvio ed alla gestione ordinaria della Saving and Loan Association attraverso la partecipazione alle riunioni di gruppo, garantendo l’apprendimento delle principali tecniche di amministrazione e di gestione della contabilità. Lo staff del programma partecipa alla maggior parte degli incontri di gruppo iniziali, in modo da verificare l’effettivo apprendimento delle metodologie impartite (Waterfield, Duval, 1996).

Tabella 2.5 Principi generali delle Saving and Loan Associations

Principi Saving and Loan Association

Clienti Gruppi solidali

Relazione agente di credito-

cliente Lontana

Valutazione del prestito Prestiti individuali analizzati e gestiti direttamente dal gruppo

Caratteristiche del prestito Importi di prestito flessibili a disposizione dei membri

Garanzie A discrezione del gruppo per i prestiti individuali

Risparmi Obbligatori, principio fondamentale della metodologia

Caratteristiche del gruppo Indipendente, autonomo e finanziariamente autosufficiente

Fonte: Waterfield, Duval, 1996

Quando all’interno di una ristretta area geografica si sono sviluppate un numero sufficiente di singole Saving and Loan Associations, esse sono incentivate a portare avanti

la creazione di federazioni a livello regionale, che vanno a sostituire le figure istituzionali presenti nelle fasi di avvio. La federazione ha il compito di coordinare e gestire le singole associazioni, svolgendo funzioni di intermediazione finanziaria che i singoli programmi non possono eseguire e sviluppando relazioni con diverse istituzioni formali per ottimizzare la gestione della liquidità e dei risparmi. La crescita e l’espansione delle singole federazioni regionali può dar luogo infine alla costituzione di una ulteriore federazione nazionale, come sovente accade nei Paesi in cui sono presenti questi tipi di organizzazioni (Waterfield, Duval, 1996).

 

Capitolo 3. Il microcredito nei Paesi in via di sviluppo

La microfinanza è stata a lungo considerata un potente strumento per lo sviluppo sostenibile. L’idea di concedere prestiti a condizioni eque per alleviare i vincoli finanziari delle persone povere ha guadagnato, con il passare del tempo, l’accettazione diffusa e incondizionata tra gli accademici, gli investitori e gli attori del settore pubblico. Il mercato del microcredito si è ampliato notevolmente nel corso degli anni; alla fine dell’anno 2011 le istituzioni di microfinanza (MFIs) hanno erogato finanziamenti a circa 200 milioni di persone in tutto il mondo, con una crescita costante del portafoglio crediti lordo, ad eccezione dell’anno 2012, dove è stata registrata una leggera flessione (tabella 3.1). Considerando i vari legami economici instaurati dai debitori e dalle loro famiglie, la microfinanza ha avuto un impatto sulle vite di circa 1 miliardo di persone nei mercati emergenti e nei Paesi in via di sviluppo (Lützenkirchen, Weistroffer, 2012).

Tabella 3.1 Portafoglio crediti lordo delle MFI nel periodo 2002-2012

Anno MFI considerate Portafoglio crediti lordo (US$)

2002 562 4.951.129.631 2003 843 8.467.069.964 2004 1.031 12.243.042.235 2005 1.246 18.166.706.774 2006 1.335 25.544.202.188 2007 1.478 38.081.105.885 2008 1.522 44.503.573.299 2009 1.586 75.464.250.333 2010 1.616 91.393.390.055 2011 1.606 87.562.866.679 2012 1.255 54.845.307.231

 

Negli ultimi dieci anni, la politica di sviluppo si è concentrata principalmente sull’incremento dell’inclusione finanziaria, in modo da garantire l’accesso ai servizi finanziari al maggior numero possibile di persone. Inizialmente, sembrava che gli obiettivi di sviluppo e di redditività commerciale potessero realizzarsi contemporaneamente e senza la creazione di attriti; il settore della microfinanza è divenuto sempre più economicamente efficiente e la sostenibilità della crescita del mercato raramente è stata messa in discussione. Il comparto ha registrato tassi di crescita notevoli sia per quanto riguarda il volume degli attivi, offrendo un rendimento stabile sulle attività del 2-3%, che per il numero di mutuatari coinvolti. Molti istituti sono stati in grado di raggiungere tassi di incremento elevati, mantenendo stabili i profitti e, contemporaneamente, attirando a sé fondi supplementari provenienti da fonti commerciali; nel corso del tempo, una quota crescente di istituzioni iniziò a non avvalersi più di donazioni per espandere le proprie attività, sebbene una parte consistente di esse continui a beneficiarne ancora oggi. In seguito alla crisi internazionale iniziata nel 2007, la crescita del mercato e le performance delle istituzioni di microfinanza hanno iniziato a deteriorarsi sensibilmente ed il settore ha vissuto la sua prima battuta d’arresto grave a livello globale (Lützenkirchen, Weistroffer, 2012).

Figura 3.1 Portafoglio a rischio (30 giorni) delle istituzioni di microfinanza

Fonte: dati forniti dal database di mixmarket, elaborazione dell’autore

2,93% 3,59% 4,79% 4,17% 3,95% 3,84% 0% 1% 2% 3% 4% 5% 6% 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Portafoglio a rischio (30 giorni)

 

Il portafoglio a rischio a 30 giorni (PAR 30), vale a dire la quota del portafoglio crediti per la quale i pagamenti sono in ritardo da più di 30 giorni, è salito da una percentuale leggermente inferiore al 3% nel 2007 fino a sfiorare il 5% nel 2009, attestandosi infine attorno al 4% nel 2012 (figura 3.1). L’aumento delle insolvenze è corrisposto ad una diminuzione dei profitti ottenuti dalle istituzioni di microfinanza e ad un forte calo del tasso di crescita delle attività. Inizialmente, i principali problemi che il settore aveva incontrato erano attribuiti allo scoppio della crisi finanziaria globale e alla successiva recessione. Tuttavia, attualmente, è presente un crescente consenso verso le tesi che avvalorano la presenza di incongruenze radicate all’interno del comparto stesso. Sebbene la commercializzazione dei diversi prodotti sia riuscita nell’intento di fornire l’accesso ai servizi finanziari al maggior numero di persone possibile, l’aspetto sociale relativo al microcredito è stato molto spesso trascurato (Lützenkirchen, Weistroffer, 2012).

Nei successivi paragrafi verranno analizzate in maniera specifica le caratteristiche e gli aspetti riguardanti le istituzioni di microfinanza nei Paesi in via di sviluppo, focalizzando l’attenzione sulle peculiarità dei diversi mercati regionali, sulle performance finanziarie delle istituzioni ed infine sulle scelte relative alle strutture di finanziamento.

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