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Struttura finanziaria, qualità del portafoglio e performance finanziaria delle

3.5 L’America Latina ed i Caraibi

3.5.3 Struttura finanziaria, qualità del portafoglio e performance finanziaria delle

Il settore della microfinanza in America Latina e nei Caraibi è molto redditizio, e questo fattore ha facilitato notevolmente il cambiamento della struttura giuridica della maggior parte delle istituzioni da organizzazioni non governative a intermediari finanziari non bancari o banche commerciali. Tale processo ha permesso di aumentare notevolmente l’afflusso di fondi nei vari mercati finanziari nazionali, iniziando a ricevere finanziamenti significativi da fondi di investimento e istituzioni commerciali, depositi e nuovi capitali, utili all’incremento dell’operatività delle organizzazioni di microfinanza (Peck Christen, 2012).

Figura 3.26 Le principali passività finanziarie delle istituzioni di microfinanza in America Latina e nei Caraibi (2007-2012)

Fonte: dati forniti dal database di mixmarket, elaborazione dell’autore

La maggior parte dei fondi a disposizione delle istituzioni sono depositi, provenienti 0 5.000.000.000 10.000.000.000 15.000.000.000 20.000.000.000 25.000.000.000 30.000.000.000 35.000.000.000 40.000.000.000 2007 2008 2009 2010 2011 2012 (US$)

 

la quota relativa ai depositi effettuati dalla clientela è decisamente più bassa. Nel 2012, i depositi rappresentano da soli il 60% delle passività totali, rispetto al 52% del 2007. Il patrimonio netto è costantemente aumentato negli ultimi anni, passando dai $3.000.118.446 del 2007 ai $7.105.318.261 del 2012, incrementando notevolmente la solidità finanziaria delle istituzioni. L’indebitamento rappresenta invece quasi il 20% del totale delle passività delle organizzazioni di microfinanza in America Latina e nei Caraibi, raggiugendo complessivamente un valore pari a $7.884.206.358 nel 2012, con un incremento del 61,9% rispetto al dato del 2007. Le considerazioni appena effettuate sono confermate dall’andamento dei dati evidenziato dalla figura 3.26, la quale permette di comprendere meglio la struttura finanziaria delle istituzioni di microfinanza in America Latina e nei Caraibi.

Gli effetti della crisi finanziaria e degli eventi negativi a livello nazionale emergono dall’analisi della qualità del portafoglio crediti della regione (figura 3.27).

Figura 3.27 Qualità del portafoglio crediti delle istituzioni di microfinanza in America Latina e nei Caraibi (2007-2012)

Fonte: Martinez Ramirez, Pistelli, 2010, dati forniti dal database di mixmarket 0% 1% 2% 3% 4% 5% 6% 7% 8% 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Percentuale prestiti inesigibili Portafoglio a rischio (30 giorni) Portafoglio a rischio (90 giorni)

 

Tutti gli indicatori del livello di rischio sono aumentati negli ultimi anni, evidenziando problemi nella gestione finanziaria da parte delle istituzioni. Gran parte dell’aumento dei rischi connessi all’attività di erogazione del credito è attribuibile alla rapida crescita delle organizzazioni di microfinanza nell’ultimo periodo, ed al conseguente aumento delle risorse finanziarie da gestire. L’espansione ha causato un aumento del portafoglio a rischio a 30 e a 90 giorni, i quali hanno raggiunto rispettivamente valori pari al 7,55% e al 5,51% nel 2009. Quasi tutte le istituzioni di microfinanza in America Latina e nei Caraibi hanno subito un deterioramento della qualità del proprio portafoglio crediti in questo periodo, in particolar modo quelle operanti in America centrale. Una serie di eventi locali negativi come il “No Pay Movement” in Nicaragua, l’instabilità politica in Honduras ed i fenomeni di violenza urbana in El Salvador hanno causato enormi problemi nel recupero dei crediti erogati, con il conseguente aumento del portafoglio a rischio. Nelle altre sotto regioni i risultati sono stati altalenanti, in Sud America il portafoglio a rischio è aumentato fino a raggiungere il 3,9% nel 2009 mentre la percentuale di prestiti inesigibili è rimasta al 2,1%. Parallelamente, in Messico, i valori relativi al portafoglio a rischio a 30 giorni e la percentuale di prestiti inesigibili sono rimasti attorno al 3,5% circa. Negli anni successivi al 2009 i valori del portafoglio a rischio a 30 e a 90 giorni sono leggermente diminuiti, attestandosi rispettivamente al 5,4% e al 4,3% nel 2012. Anche la percentuale dei prestiti inesigibili è leggermente diminuita, portandosi al 2,8% nel 2012 rispetto al 3,8% fatto registrare nel 2010.

Come risultato dell’aumento del portafoglio a rischio, le istituzioni di microfinanza hanno subito una progressiva riduzione del livello di redditività (figura 3.28).

L’indice di redditività dell’attivo è sceso all’1,75% nel 2009 mentre l’indice di redditività del patrimonio netto è diminuito, raggiungendo un valore pari al 10,5% nello stesso anno. Nel corso degli anni precedenti la crisi, il calo dei rendimenti del mercato è stato attribuito alla presenza di un maggior numero di concorrenti, i quali hanno progressivamente ridotto i margini di profitto. Tuttavia, dal 2007 al 2009, il rallentamento economico provocato dal crollo dei mercati finanziari ha contribuito al peggioramento delle performance. Il Sud America è stata la sotto regione che ha subito i decrementi minori, poiché il suo livello di redditività era già in linea con i nuovi valori. In Messico, le istituzioni di microfinanza hanno registrato una costante diminuzione della redditività degli attivi dal 2007 al 2009, mantenendo comunque dei valori positivi. Le organizzazioni operanti in

 

America centrale hanno subito un marcato decremento, passando dai valori positivi pre- crisi al -1% del 2009. La maggiore stabilità dell’indice di redditività degli attivi in Sud America conferma la presenza di un mercato più maturo e sviluppato rispetto a quello messicano, dove il Return On Asset (ROA) ha subito una diminuzione superiore alla media regionale. I dati relativi all’America centrale confermano, invece, l’impatto degli eventi negativi evidenziati in precendenza, portando i rendimenti verso valori negativi. L’aumento della percentuale di crediti inesigibili ha influenzato negativamente la redditività delle istituzioni di microfinanza, aggravata inoltre dai maggiori costi operativi sostenuti a causa dell’incremento del fondo svalutazione crediti. In Sud America, i livelli di redditività e di costo più bassi rispetto alle altre sotto regioni, sono rimasti stabili durante gli anni relativi allo scoppio della crisi finanziaria, anche grazie alla presenza di un elevato grado di copertura dai rischi.

In Messico ed in America centrale invece, nonostante la politica di diminuzione dei costi operativi e finanziari avviata dalle isitituzioni di microfinanza ed a causa dell’aumento esponenziale dei prestiti inesigibili, la diminuzione della redditività delle attività è stata maggiore (Martinez Ramirez, Pistelli, 2010).

Figura 3.28 Indici di redditività delle istituzioni di microfinanza in America Latina e nei Caraibi (2007-2012)

Fonte: Martinez Ramirez, Pistelli, 2010, dati forniti dal database di mixmarket 0% 1% 1% 2% 2% 3% 3% 4% 2007 2008 2009 2010 2011 2012

ROA

ROA 0% 5% 10% 15% 20% 25% 2007 2008 2009 2010 2011 2012

ROE

ROE

 

Nel biennio successivo al 2009, gli indici di redditività relativi all’America Latina ed ai Caraibi, hanno mostrato un leggero segnale di ripresa, salvo poi subire un’ulteriore diminuzione nel 2012. Il Return On Asset è salito fino al 2,8% nel 2011 per poi scendere fino al 2,2% durante l’anno successivo. Analoga considerazione per il Return On Equity che, arrivato al 16% nel 2011 ha subito un successivo decremento pari al 3% nel 2012. Il settore della microfinanza in America Latina ha saputo evolversi nel tempo, creando strumenti e prodotti innovativi utili allo sviluppo del mercato globale. E’ possibile sostenere che il credito moderno rivolto alle microimprese sia nato proprio in questa regione all’inizio degli anni ’80, in concomitanza con la nascita ed il successivo sviluppo della Grameen Bank in Bangladesh. Le istituzioni di microfinanza in America Latina hanno contribuito al perfezionamento dei modelli di finanziamento, gettando le basi per la creazione di organizzazioni in grado di ricevere fondi da enti internazionali, intermediari finanziari commerciali e società di investimento in modo da far crescere il proprio portafoglio crediti e perfezionando infine le impostazioni normative relative alla trasparenza del mercato (Peck Christen, 2012).

3.6 La microfinanza nei Paesi in via di sviluppo: un’analisi delle principali

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