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Struttura finanziaria, costi e profilo di rischio delle istituzioni di microfinanza in

3.4 Il continente asiatico e la zona del Pacifico

3.4.3 Struttura finanziaria, costi e profilo di rischio delle istituzioni di microfinanza in

I conti di deposito aperti dalla clientela hanno per le istituzioni di microfinanza una duplice funzione; da una parte costituiscono un servizio finanziario offerto alle persone povere in grado di facilitare la raccolta del risparmio mentre dall’altra rappresentano una fonte di finanziamento per le organizzazioni che li gestiscono. Le istituzioni di microfinanza dispongono generalmente di tre principali fonti di finanziamento: i depositi della clientela, i finanziamenti ottenuti da fonti esterne ed il proprio patrimonio netto. I depositi crescono grazie all’ampliamento del bacino di utenza di ogni singola organizzazione coinvolgendo il maggior numero di clienti possibile disposti a depositare i propri risparmi. I finanziamenti, ovvero l’indebitamento delle istituzioni, possono

 

aumentare attraverso la ricerca di nuovi investitori, sia locali che internazionali, disposti a scommettere sulla validità dei progetti avviati mentre il patrimonio netto può essere incrementato grazie all’apporto di nuovi capitali oppure trattenendo gli utili generati dall’attività (Gaul, 2010).

Negli ultimi anni (figura 3.19), la crescita del capitale proprio delle istituzioni di microfinanza in Asia e nel Pacifico è stata ampiamente superata da quella dei depositi che, dal 2007 al 2012, sono aumentati esponenzialmente raggiungendo i $50.144.836.980.

Figura 3.19 Composizione del passivo delle istituzioni di microfinanza in Asia e Pacifico (2007-2012)

Fonte: dati forniti dal database di mixmarket, elaborazione dell’autore

Nel 2007 il capitale proprio rappresentava il 15% del totale delle fonti a disposizione delle istituzioni di microfinanza, valore che negli anni è progressivamente diminuito attestandosi al 10% nel 2012. Attualmente, i depositi rappresentano la voce più importante per quanto riguarda la composizione del passivo delle organizzazioni in Asia e nel Pacifico, rappresentando l’81% del totale nel 2012, con i finanziamenti ed il capitale proprio che si spartiscono equamente il restante 20%. L’esiguità degli investimenti in capitale fisso presenti nella regione è la diretta conseguenza dell’aumento esponenziale

0 10.000.000.000 20.000.000.000 30.000.000.000 40.000.000.000 50.000.000.000 60.000.000.000 2007 2008 2009 2010 2011 2012 (US$)

 

dei depositi, i quali hanno causato anche la diminuzione dell’indebitamento nell’ultimo biennio considerato. La recente crisi finanziaria ha aumentato l’attenzione posta dalle istituzioni di microfinanza nella composizione delle fonti di finanziamento tramite debito poiché un’attenta analisi di tutte le tipologie e delle alternative esistenti permette di valutare al meglio i futuri rischi che il settore dovrà fronteggiare in futuro.

La crisi finanziaria ha inoltre aumentato il livello di attenzione riposto dalle istituzioni nella gestione del rischio di credito. Il portafoglio a rischio (PAR) è il migliore indicatore del futuro rischio di credito che un’istituzione dovrà sopportare; alti livelli di questo indice comportano la presenza di un grande numero di prestiti in sofferenza o che comunque evidenziano dei ritardi nei pagamenti. I risultati relativi al periodo che va dal 2007 al 2012 (figura 3.20) mostrano un andamento completamente diverso per le due sotto regioni considerate (Gaul, 2010).

Figura 3.20 Portafoglio a rischio (a 30 e a 90 giorni) delle istituzioni di microfinanza in Asia e Pacifico (2007-2012) 

Fonte: dati forniti dal database di mixmarket, elaborazione dell’autore 0,00% 0,05% 0,10% 0,15% 0,20% 0,25% 0,30% 0,35% 0,40% 0,45% 0,50% 2007 2008 2009 2010 2011 2012

Asia orientale e Pacifico

Portafoglio a rischio (30 giorni) Portafoglio a rischio (90 giorni) 0% 2% 4% 6% 8% 10% 12% 14% 16% 2007 2008 2009 2010 2011 2012

Asia meridionale

Portafoglio a rischio (30 giorni) Portafoglio a rischio (90 giorni)

 

Il portafoglio a rischio a 30 e a 90 giorni in Asia orientale e Pacifico presenta dei valori molto bassi, rispettivamente pari a 0,006% e 0,004% nel 2012, con una diminuzione dell’84% per entrambi gli indicatori rispetto ai dati relativi al 2007. In Asia meridionale, invece, la situazione è completamente diversa ed evidenzia dati allarmanti per i due indici, che sfiorano il 10% nel 2012 dopo aver toccato punte vicine al 14% nel biennio 2010- 2011. L’aumento è stato provocato principalmente dalla crisi del settore della microfinanza scoppiata in India (nella regione dell’Andhra Pradesh) nel 2010, propagatasi poi di riflesso anche nei Paesi limitrofi. Il portafoglio a rischio a 30 giorni in India era pari al 24% nel 2010 e nel 2011 per poi diminuire al 15% nel 2012.

Altri Paesi che negli ultimi anni hanno evidenziato dei valori anomali sono il Bangladesh e lo Sri Lanka, nonostante i dati relativi al portafoglio a rischio siano ben al di sotto di quelli fatti registrare in India, la quale ha contribuito pesantemente all’innalzamento del portafoglio a rischio.

Il settore della microfinanza in Asia e Pacifico mostra una redditività del portafoglio crediti in linea con la media degli altri mercati mondiali, nonostante presenti spese di gestione leggermente più alte, in particolare per quanto riguarda il livello dei costi del personale e del reperimento delle risorse finanziarie. Relativamente alla zona dell’Asia orientale ed il Pacifico (figura 3.21) è evidente come le istituzioni di microfinanza, specialmente negli ultimi anni, abbiano puntato ad un miglioramento dell’efficienza gestionale, diminuendo sensibilmente l’impatto dei costi operativi sul totale degli attivi, passando dal 15,8% del 2007 al 5,6% del 2012. Dalla figura 3.21 emerge come gli sforzi maggiori si siano concentrati sulla diminuzione delle spese amministrative e del personale, che nel 2012 hanno fatto registrare una percentuale sul totale degli attivi inferiore all’1%. In controtendenza invece il dato riguardante le spese finanziarie, quasi triplicate nel 2012 rispetto al 2010.

L’abbassamento dei costi di esercizio è coinciso con la diminuzione del rendimento sul portafoglio crediti, dimostrando che la diminuzione delle spese operative influisce sensibilmente sul livello raggiunto da quest’ultimo. Il grafico evidenzia quindi un sostanziale abbassamento del rendimento percentuale nel 2010, anno in cui ha fatto registrare il valore più basso dell’ultimo quinquennio considerato (2,48%), risalendo poi fino al 10,1% nel 2012 (Gaul, 2010).

 

Figura 3.21 Livello dei costi e rendimento del portafoglio crediti delle istituzioni di microfinanza in Asia orientale e Pacifico (2007-2012)

Fonte: dati forniti dal database di mixmarket, elaborazione dell’autore

Figura 3.22 Livello dei costi e rendimento del portafoglio crediti delle istituzioni di microfinanza in Asia meridionale (2007-2012)

Fonte: dati forniti dal database di mixmarket, elaborazione dell’autore 0% 5% 10% 15% 20% 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Spese amministrative/Attivo Spese personale/Attivo Spese finanziarie/Attivo Fondo svalutazione crediti/Attivo Rendimento nominale del portafoglio crediti 0% 5% 10% 15% 20% 25% 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Spese amministrative/Attivo Spese personale/Attivo Spese finanziarie/Attivo Fondo svalutazione crediti/Attivo Rendimento nominale del portafoglio crediti

 

In Asia meridionale la situazione relativa ai costi operativi e al rendimento del portafoglio crediti (figura 3.22) è completamente differente rispetto alla sotto regione dell’Asia orientale e del Pacifico. La percentuale di spese operative sul totale degli attivi è leggermente cresciuta dal 2007 al 2012 principalmente a causa dell’aumento del fondo svalutazione crediti, passato dall’1,5% al 6,7%.

I costi amministrativi e del personale sono invece progressivamente diminuiti, partendo da un valore complessivo pari al 9,5% nel 2007 ed arrivando al 7,1% nel 2012.

La stabilità del dato relativo alla percentuale di spese operative sul totale degli attivi può essere sintomo della presenza di mercati della microfinanza poco efficienti come nel caso dell’India, dove sono aumentate le spese per il personale e i costi relativi alle fonti di finanziamento. Questi ultimi, a livello regionale, sono rimasti pressoché stabili, evidenziando una leggera contrazione solamente nel 2012, dove hanno raggiunto un livello pari al 6,8%. Anche il rendimento del portafoglio crediti ha avuto un andamento costante nel quinquennio considerato, attestandosi su valori compresi tra il 20% ed il 25%, escludendo il 2012 dove ha registrato una leggera flessione (17,6%). Se confrontato con i dati relativi all’Asia orientale ed il Pacifico, il rendimento in Asia meridionale è nettamente maggiore, esso riflette indirettamente l’andamento della gestione operativa e le scelte relative al livello dei tassi di interesse da applicare sui prestiti delle istituzioni di microfinanza (Gaul, 2010).

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