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La contrarietà di Mondolfo

L’iniziativa parlamentare produsse la reazione della istituzione co-munale che facendo leva sulla maggiore consistenza di popolazione del capoluogo e su una struttura sociale maggiormente organizzata, difese l’esigenza dell’unità territoriale e si oppose all’iniziativa auto-nomistica. Il Sindaco di Mondolfo Bruno Cimarelli, facendosi in-terprete della volontà politica della Amministrazione Comunale, il 14 maggio 1959 inviò al Ministro dell’Interno, ai Presidenti della Camera e del Senato, ai Capigruppo parlamentari, ai parlamentari delle Marche, un lungo memoriale che viene condensato nel seguen-te seguen-testo:

Nella qualità di Sindaco ed a nome della popolazione del comune mi permetto di chiarire, attraverso questo pro-memoria, i termini della questione sorta con la campagna giornalistica orchestrata dal comitato autonomista, circa la erezione a comune della frazione di Marotta.

La borgata, sita a cinque chilometri da questo capoluogo, si stende lungo il litorale adriatico, tra il comune di Senigallia e quello di Fano.

Essa è costituita da una doppia fila di case divise dalla ferrovia: quel-la lungo il mare, è costituita nelquel-la maggior parte, da casette di pesca-tori e dispone di diversi villini, sorti nel dopo-guerra, ha due locali adibiti a pensione, attualmente in stato di ampliamento; l’altra, lun-go la statale n.16 Adriatica, è costituita dalle case di cinquant’anni fa, costruite a servizio della stazione ferroviaria e della strada per i posteggi dei cavalli, queste ultime sono state trasformate oggi in

bar o osterie, ed in capannoni per l’industria vinicola dei fratelli Polverari.

Da questa parte è sorta la Chiesa di recentissima costruzione che è in via di allestimento interno (altari, addobbi, ecc.). Il tutto per una lunghezza di circa tre chilometri.

L’Amministrazione comunale, che mi onoro di rappresentare, dal 1946 ha svolto, in questo affannoso dopo guerra, tutto un programma di continuo miglioramento della borgata, ora frazione, per farne un centro balneare: essa ha infatti asfaltato il viale principale “viale Car-ducci” con le due piazze “piazza Fiume” e “piazza Roma”, costruendo al centro di quest’ultima una fontana anche per disciplinare la cir-colazione degli autoveicoli e la sosta per il vicino passaggio a livello.

Con un mutuo di cinque milioni contratto nel 1956 è stato prov-veduto ad ampliare la rete dell’acquedotto, già esistente, acquedotto che serve anche la vicina frazione di Fano.

D’accordo con il Dipartimento Marittimo e col Pubblico Demanio è stata presa in locazione la striscia di terreno lungo tutta la spiaggia ed è stato costruito, con Cantieri di Lavoro, l’altro viale (lungomare Cristoforo Colombo), attualmente funzionante avendo il comune provveduto a delimitarlo con marciapiedi, con alberi ed aiuole e ad asfaltarlo, ciò è già avvenuto in parte, avendo stanziato in bilancio una quota annuale per completare il lavoro per tutta la lunghezza del viale stesso che è di oltre tre chilometri.

Annualmente si è provveduto a migliorare e ad ampliare la rete della pubblica illuminazione, sormontando, con tante difficoltà, le resi-stenze della locale Società Elettrica; si è provveduto inoltre ad am-pliare o a costruire ex novo le fognature, a bonificare tutti i fossi di scolo lungo la spiaggia, a costruire un tratto di molo per arginare la massa di ghiaia che scarica sul litorale il vicino fiume Cesano.

Tutto questo è stato realizzato nel tempo relativamente breve di un decennio; è necessario precisare inoltre che nella frazione esistono tutti i servizi indispensabili per un agglomerato di civile convivenza:

medico, levatrice, messo, guardia, spazzino con automezzo; ci sono inoltre le scuole elementari dislocate in un unico palazzo scolastico con tutti i servizi annessi (bidello, attrezzature, materiale didattico, ecc.).

In loco vi è la farmacia, l’ufficio postale, per il quale grava la spesa sul comune della seconda distribuzione della posta nel pomeriggio, il telefono pubblico, l’agenzia della Cassa di Risparmio di Fano con il servizio di Esattoria e Tesoreria Comunale, il Consorzio Agrario con i relativi magazzini, nonché una pescheria, data in uso alla lo-cale Cooperativa della Piccola Pesca, che paga solo il fitto simbolico di una lira all’anno, ed infine un ufficio comunale di recapito non essendo stato possibile istituire la delegazione di Stato Civile per la breve distanza, ed ancora un ufficio distaccato delle Imposte di Consumo e per completare, è proprio di questi giorni la proposta fatta all’Ufficio Provinciale del Lavoro per istituire un ufficio di col-locamento a spese di questo comune.

Anche per il cimitero questo comune iniziò vari anni or sono la pratica in accordo con i comuni limitrofi, tanto che fu perfezionata la pratica di Mutuo con la Cassa DD.PP., che si dovette stornare poiché per tre volte la Commissione Provinciale per la scelta dell’a-rea, con preventivi sondaggi e relativi sopraluoghi, non trovò nella zona di Mondolfo l’area che avesse i requisiti richiesti per la co-struzione dell’opera e quindi fu rimandata l’iniziativa al comune di Fano, affinché iniziasse la relativa pratica e questo da oltre tre anni.

Comunque il nostro cimitero dista da Marotta soltanto quattro chi-lometri, ed è assurdo affermare che questa distanza sia disagevole e poco comoda per i frazionisti.

Tutte queste opere e tutti gli sforzi compiuti e che compie questa civica amministrazione, non sono stati seguiti di pari passo dall’i-niziativa privata, che avrebbe dovuto creare tutte le comodità ricet-tive per il periodo balneare: far sorgere cioè nella zona, sia pure in piccolo, diverse strutture alberghiere che sono la base, non solo del richiamo, ma che rappresentano anche il presupposto per l’affluenza dei bagnanti nel periodo estivo.

Questa dolorosa constatazione è avvalorata dall’incasso del proven-to di spettanza comunale nel 1958 per Tassa di Soggiorno, che è di appena 228.000 lire, di cui la metà è stata erogata, d’accordo con l’Ente Provinciale del Turismo di Pesaro, alla Pro-Loco di Marotta perché se ne servisse per la propaganda e per il richiamo dei turisti e

l’altra metà è stata impiegata per abbellimenti turistici della frazione stessa.

Oggi lo stesso gruppo, componente la Pro-Loco, si è tramutato in Comitato agitatore, per la costituzione del comune autonomo, sen-za tener conto che per l’erezione del comune a Marotta mancano i presupposti fondamentali di carattere economico e demografico.

La falsa notizia che gli organi competenti avrebbero in poche set-timane autorizzato la costituzione del comune di Marotta ha mag-giormente creato malcontento e dissenso nella maggioranza dei cit-tadini, sia del Capoluogo che della frazione, i quali si sono allarmati perché tale fatto verrebbe a danneggiarli, come è ovvio, finanziaria-mente, mancando come si è detto, i presupposti basilari e i fondi necessari per amministrare i due comuni autonomi.

Le cifre esposte in calce al presente pro-memoria danno la prova lampante che questa inquietudine è giustificata; il Comune di Mon-dolfo ha infatti una superficie di soli 22 Kmq., gli autonomisti vor-rebbero sottrargli dieci Kmq., la più ferace; se ciò avvenisse sarebbe la fine di Mondolfo e la morte futura per la stessa Marotta. Gli stessi contribuenti vedrebbero infatti decuplicare le loro imposte, senza che tale sacrificio potesse dar vita né a Mondolfo, né a Marotta.

È opportuno che io ricordi che le famiglie della frazione sono in tut-to 307; mentre le famiglie contributive sono n.135, le quali, avendo redditi irrisori pagano attualmente al Comune per imposta di fami-glia la somma modestissima di Lire 799.757.

Questa Civica Amministrazione ripone quindi la sua incondiziona-ta fiducia nelle Autorità costituite, essendo sicura che nessuno vorrà avallare i desiderata di questi ambiziosi poiché, nella realtà odierna, se è facile tracciare ipotetici confini sulla carta, è molto difficile am-ministrare nell’ordine e nella libertà alla luce della rinata democrazia e nel pieno rispetto ed osservanza dei diritti e dei doveri sanciti dalla Costituzione della nostra Repubblica.

IL SINDACO

Bruno Cimarelli

Quadro sintetico della situazione demografica e contributiva della frazione di Marotta di Mondolfo con le relative spese sostenute per il funzionamento di tutti i servizi nell’anno 1958.184

SITUAZIONE DEMOGRAFICA

1) Famiglie ... n. 307 2) Abitanti ... n. 1.133 3) Famiglie contribuenti ... n. 135 ENTRATE

1) Imposte e tasse ruoli comunali anno 1959 ...Lit. 1.421.527 2) Tassa di soggiorno riscossa nel 1958 ...Lit. 228.973 3) Altre entrate a carattere aleatorio: II.CC ...Lit. 2.800.000 4) Proventi IGE e spettacoli ...Lit. 1.200.000 5) Proventi acquedotto ...Lit. 1.726.000 6) Proventi vari ...Lit. 408.000 TOTALE ...Lit. 7.784.500 USCITE

1) Spese di personale in servizio attuale nella frazione Lit. 4.321.715 2) Spese manutenzione ordinaria e straordinaria, viali,

strade, asfaltature, passaggio pedonale stazione FF.SS.

e sistemazione spiaggia ...Lit. 2.854.492 3) Spese per la pubblica istruzione ...Lit. 600.000 4) Spese servizio acquedotto e luce pubblica ...Lit. 704.295 5) Spese assistenza pubblica (Spedalità e medicinali) Lit. 2.090.900 6) Contributo alla pro-loco (tassa di soggiorno 1958) Lit. 111.425 7) Spese generali obbligatorie e quota personale amm. £ 3.500.000 TOTALE ...Lit. 14.182.827 Sentendosi minacciata dall’azione degli autonomisti la popolazio-ne del capoluogo di Mondolfo si era allarmata, venpopolazio-ne costituito il Comitato cittadino per la difesa e la sopravvivenza del Comune che chiamò tutti gli abitanti a partecipare ad un’assemblea pubblica. I cittadini di Mondolfo manifestarono la loro contrarietà alla propo-sta di Legge per la costituzione del comune di Marotta e il Comitato

184 Archivio comunale Mondolfo.

si appellò al Parlamento, inviando un documento con le controde-duzioni alla proposta di legge:185

185 Archivio comunale Mondolfo.

Volantino diffuso dal Comitato Cittadino di Mondolfo nel giugno 1959.186 186 Archivio comunale Mondolfo.