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Il patrimonio edilizio

L’estesa urbanizzazione del centro di Marotta ha determinato una considerevole disponibilità edilizia, la quale ha fatto da acceleratore allo sviluppo della cittadina, ponendo però l’esigenza di massicci inve-stimenti comunali per migliorare le condizioni socio-ambientali per i cittadini, attraverso la realizzazione della rete fognante, dei raccordi di viabilità urbana, di aree di verde pubblico, asilo nido, biblioteca, parchi per bambini, alberatura delle strade e di attrezzature sportive.

L’opera di maggior pregio tra queste è il Palazzetto dello Sport di viale Europa. L’impianto inaugurato nel 1985 dal Sindaco marottese Giancarlo Loccarini, è una struttura polivalente dotata di spogliatoi, docce, illuminazione e di gradinate che possono accogliere centinaia di spettatori; ha una superficie di gioco in parquet, idonea all’esercizio delle attività di pallacanestro, pallavolo ed alle varie specialità di gin-nastica, e viene utilizzato ogni giorno dalle associazioni sportive che svolgono le attività di formazione ed educazione per ragazzi e avviano i giovani alla pratica agonistica. Per queste qualità la struttura viene oc-casionalmente impiegata anche per confronti sportivi di livello profes-sionistico e per manifestazioni di natura musicale, canora e religiosa.

A valorizzare maggiormente la stazione balneare contribu-isce notevolmente negli anni ’90 la realizzazione in via Val-cesano del casello di accesso alla Autostrada A14, frutto del-la determinata azione politica del sindaco marottese Italia Carnaroli; la stazione autostradale ha messo in comunicazione di-retta la località di Marotta con la più grande arteria della viabilità italiana, colmando la fisiologica riduzione del trasporto passegge-ri ferroviapassegge-rio in conseguenza del diffuso impiego dell’automobile.

L’entrata in funzione del casello autostradale di Marotta-Mon-dolfo si è riflessa positivamente sull’economia e la viabilità di tutta la valle del Cesano, la stazione è divenuta il valore aggiunto di Marotta poiché ne ha accresciuto la risonanza, ha prodotto la rivalutazione del patrimonio edilizio ed innescato i primi interventi di riqualifica-zione urbana.

Un quadro d’insieme dell’agglomerato urbano si può osservare dalle immagini satellitari del territorio, offerte dai siti web con ec-cellenti gradi di dettaglio, ma per conoscere le dimensioni numeri-che della realtà è necessario fare riferimento ai dati della rilevazione effettuata con il censimento del 21 ottobre 2001, in quel periodo il patrimonio edilizio del comune di Mondolfo destinato alla civile abitazione, era formato da 2419 edifici (Fabbricati) dei quali 2187 ad uso abitativo, complessivamente le singole unità immobiliari abi-tative ammontavano a 5761, considerando sia quelle a carattere resi-denziale che quelle ad uso turistico241.

Marotta veduta del complesso de “Le Vele”. Archivio Mario Ercolani Marotta.

241 ISTAT Rilevazione degli edifici del comune di Mondolfo del 21.10.2001.

Escludendo il centro storico di Mondolfo dove troviamo edi-fici risalenti ad epoche antiche, i fabbricati del comune sono stati edificati in buona parte negli ultimi sessant’anni e quelli risalenti ad epoche precedenti, sono stati ristrutturati e risanati soprattutto nell’ultimo ventennio, anche per effetto degli incentivi economici offerti dalle leggi di settore242.

Abitazioni per epoca di costruzione nel Censimento 2001

Epoca Prima 1919 1946 1962 1972 1982 Dopo Totale 1919 1945 1961 1971 1981 1991 1991 n.ro 318 205 257 537 562 149 159 5.761

La qualità edilizia dei fabbricati risente della rapidità dello svi-luppo, soprattutto lungo la via Litoranea, dove si trovano alcune palazzine con appartamenti di modesta qualità, sia per le caratteri-stiche edilizie che per il contesto urbano privo di verde, penalizzato dal rumore del transito ferroviario e dall’inquinamento dell’intenso traffico stradale. Le abitazioni di maggior pregio si annoverano nelle zone periferiche di Marotta e Mondolfo e nelle zone rurali, dove le vecchie case coloniche sono state ristrutturate e in molti casi trasfor-mate in confortevoli villette.

Nel 2001 la maggior parte delle unità immobiliari, precisamente 3757, erano situate nel centro urbano di Marotta esteso longitu-dinalmente su gran parte della fascia costiera, le restanti abitazioni erano distribuite tra il centro di Mondolfo costituito da 1230 unità abitative, il centro di Ponte Rio con 167, i nuclei abitati con 149, e le case sparse nella campagna che ammontavano a 458. Con l’aprirsi del nuovo millennio le famiglie residenti nel territorio occupavano stabilmente 4008 abitazioni, delle quali l’86,10% a titolo di proprie-tà mentre il 13,90% in affitto; un numero cospicuo d’uniproprie-tà

abita-242 ISTAT Rilevazione degli edifici del comune di Mondolfo del 21.10.2001.

tive, esattamente 1696, in larga parte situate nel centro balneare di Marotta, costituivano un patrimonio edilizio disponibile destinato all’attività turistica o ad abitazione accessoria243.

Marotta viale Carducci.

Lo sviluppo edilizio successivo, la lunga stasi del mercato im-mobiliare, e l’ampliamento territoriale conseguente alla incorpora-zione della fraincorpora-zione fanese di Marotta, hanno accresciuto conside-revolmente la disponibilità immobiliare nel comune, nel 2018 le unità abitative non occupate sono pressoché raddoppiate salendo a 3340244.

243 ISTAT Rilevazione degli edifici del comune di Mondolfo del 21.10.2001.

244 Fonte: Ufficio tributi del comune di Mondolfo.

Nell’immaginaria ipotesi che le abitazioni disponibili venissero improvvisamente occupate da nuovi abitanti, il centro costiero as-sumerebbe una popolazione complessiva di circa 18.000 persone, divenendo l’aggregato urbano a più alta densità di popolazione di tutta la provincia di Pesaro Urbino.

Nelle attuali condizioni, questo patrimonio di consistenti pro-porzioni, rappresenta anche un fattore di sofferenza per i problemi connessi alla intensità del traffico, all’inquinamento dell’aria ed ai riflessi sulla qualità della vita degli abitanti, aspetti questi che in pro-iezione futura richiedono urgenti interventi di riequilibrio urbano come l’estensione del verde e la realizzazione di viabilità alternative per diluire le concentrazioni del traffico.