Acquisiti i parere dei comuni interessati la Commissione Consigliare della Regione “Affari Istituzionali” espose le proprie conclusioni in sede referente, pronunciandosi:
favorevole all’indizione del Referendum per legittimità istituzionale e per ragioni di merito, evidenzia la mancanza di una normativa regionale per stabilire chi doveva essere chiamato a votare, e su que-sto anche l’assenza di un pronunciamento dei consigli comunali di Fano, Mondolfo e del Consiglio Provinciale. I tempi istituzionali sono definiti, la legge fissa l’indizione del Referendum entro feb-braio, e l’individuazione dei soggetti interessati al Referendum è un aspetto molto discusso, la Costituzione non dà indicazioni precise e studiosi di fama come Sandulli252 e Paladin253 ritengono che siano da sentire le popolazioni di tutti i comuni soggetti alle variazioni territoriali. La scelta aggregativa proposta da Marotta tocca sia Fano che Mondolfo, con la differenza che l’interesse di Mondolfo è preva-lente e che il ruolo di Fano possa limitarsi ad un atto del Consiglio Comunale.
252 Aldo Mazzini Sandulli, Napoli 22 novembre 1915 – Torgiano 11 febbraio 1984.
Giurista, professore di diritto amministrativo all’Università di Urbino (1939-1942) e Trieste (1942-1949). Medaglia d’argento al valor militare. Giudice (1954) e Presi-dente (1968) della Corte Costituzionale. Professore di Diritto Costituzionale all’Uni-versità La Sapienza di Roma (1969-1983). Senatore della Repubblica (1983).
253 Livio Paladin, Trieste 30 novembre 1933 – Padova 2 aprile 2000. Giurista, professore di diritto costituzionale all’Università di Trieste e Padova. Giudice (1977) e Presiden-te (1985) della CorPresiden-te Costituzionale. Ministro per la P.A. e Affari Regionali (1987).
Ministro per le Politiche Comunitarie e Affari Regionali (1993).
Il 26 febbraio 1981 la Regione Marche con decreto n.867 indice il previsto Referendum consultivo, accogliendo il principio che le popolazioni interessate al quesito referendario fossero le intere po-polazioni dei comuni di Fano e di Mondolfo soggette all’eventuale modificazione territoriale. La decisione produsse una forte delusione tra i promotori del referendum, consapevoli che l’elettorato della città di Fano e quello del centro di Mondolfo, complessivamente di gran lunga più numeroso di quello di Marotta, si sarebbe espresso contro l’aggregazione territoriale.
L’indizione del Referendum diede comunque una forte ampli-ficazione alla proposta di legge popolare, con l’approssimarsi della data della consultazione i partiti politici, i comitati cittadini, le as-sociazioni e gruppi di cittadini, esternarono pubblicamente la loro posizione. La risonanza prodotta dall’eco del Referendum venne raccolta anche dai giornali che riportarono ampliamente la notizia dell’evento.
A Mondolfo le posizioni dei partiti, già espresse nel Consiglio Comunale, risultavano diversificate all’interno della DC e del PSI sulla base dell’appartenenza territoriale, a Marotta infatti la popo-lazione era totalmente favorevole all’unificazione, mentre i cittadini del capoluogo erano contrari all’aggregazione poiché temevano la dipendenza dalla frazione che sarebbe divenuta molto più popolosa e decisiva negli equilibri territoriali.
La contrarietà paesana venne manifestata dal Comitato Cittadino di Mondolfo che diffuse un volantino titolato “NO a questa propo-sta” accompagnato da una rappresentazione grafica che indicava il nuovo confine tra Fano e Mondolfo previsto dalla proposta di legge popolare; a questo seguirono altri ciclostilati254 anche in risposta alle precisazioni nel frattempo diffuse dall’Amministrazione Comunale.
In prossimità della votazione la posizione del Comitato venne
riba-254 Stampato ottenuto con un sistema manuale, molto utilizzato nel secolo scorso per produrre stampe di bassa qualità e tiratura limitata a costi molto contenuti.
dita dal giornalino informativo “Incontro” stampato nella parroc-chia di Mondolfo, che inviò una edizione a tutte le famiglie recante in primo piano l’articolo di Roberto Bernacchia: “28 giugno appun-ti per un voto”, con l’analisi delle moappun-tivazioni per le quali gli elettori dovevano respingere la proposta di unificazione di Marotta255.
Un gruppo di cittadini di Ponte Sasso territorialmente soggetti all’eventuale trasferimento amministrativo, prese posizione con la diffusione di un manifestino titolato “Da Fano a Mondolfo? NO”, nel quale venivano esposti gli svantaggi dell’aggregazione, ricordan-do che il loro centro di gravità era il comune di Fano con tutti i suoi servizi importanti, e che se una parte della frazione veniva staccata la parte restante avrebbe perso la sua importanza, la sua forza, la sua capacità di farsi ascoltare256.
Una inconsueta aggregazione il quesito referendario l’aveva in ogni caso prodotta, tutti i partiti della città di Fano DC-PCI-PDUP-PSDI-PSI si incontrarono e con un ciclostilato diffuso il 22 giugno invitarono unitariamente i cittadini a votare “NO” al referendum del 28/29 giugno, manifestando il loro impegno a coinvolgere tutti gli enti locali interessati affinché i disagi che i cittadini di Marotta lamentavano trovassero idonea soluzione nel più breve tempo pos-sibile257.
Interpellato dalla stampa il sindaco di Fano Franco Trappoli am-moniva: “Cedere quattro Km di spiaggia? Si sappia che Ponte Sas-so non lo lasceremo mai!” Il sindaco di Mondolfo Pierino Ciriachi esprimeva il suo punto di vista: “È un referendum troppo affrettato, non meditato abbastanza. Mettersi a combattere fra comuni non è ragionevole alle soglie del duemila”258.
255 Archivio Comunale Mondolfo.
256 Archivio Comunale Mondolfo.
257 Archivio Comunale Mondolfo.
258 Giancarlo Liuti dal giornale Resto del Carlino del 28 giugno 1981.
Dal giornale Il Resto del Carlino, prima pagina del 28 giugno 1981. Archivio Comu-nale Mondolfo.
Dal giornale Corriere Adriatico, prima pagina del 28 giugno 1981. Archivio Comu-nale Mondolfo.
In un clima di ardori paesani contrapposti, il 28 giugno 1981 nei comuni di Fano e Mondolfo si tenne la consultazione che chiamava gli elettori ad esprimersi sul quesito: “Vuoi l’aggregazione al comu-ne di Mondolfo della fraziocomu-ne di Marotta attualmente facente parte del comune di Fano?” L’esito fu quasi scontato, gli elettori del più popoloso comune di Fano votarono NO in grande maggioranza, mentre gli elettori del comune di Mondolfo si divisero, affermativo fu il voto degli elettori di Marotta: Voti SI: 53,12%, negativo il voto degli elettori di Mondolfo: Voti NO: 46,88%.
Dal giornale Corriere della Sera del 28 giugno 1981. Archivio Comunale Mondolfo.
La proclamazione ufficiale della consultazione referendaria, alla qua-le parteciparono la maggioranza degli aventi diritto, venne pubbli-cato sul Bollettino ufficiale della Regione Marche il 4 luglio 1981:
l’esito risultava negativo poiché il 77,84 % degli elettori aveva rispo-sto NO. Il risultato indusse la Regione Marche a soprassedere alla richiesta degli abitanti di Marotta.
Dal giornale L’Unità del 11 giugno 1981. Archivio Comunale Mondolfo.
Le vicende relative alla proposta di legge del 1980 fanno emergere delle evidenti considerazioni: il fallimento dell’iniziativa popolare si deve in primo luogo all’estensione eccessiva del territorio da
aggre-gare a Mondolfo che andava decisamente oltre l’obiettivo dichiarato di unire il centro abitato di Marotta; in secondo luogo l’ammissione al Referendum di una platea di elettori molto estesa non ha permes-so l’affermazione dei sentimenti marottesi. Focalizzando l’attenzione sul risultato del voto del centro abitato di Marotta, questo risultò decisamente favorevole sia da parte dei cittadini della frazione di Mondolfo sia dei residenti nella frazione di Fano che insieme mani-festarono un concorde desiderio di unità.
Dal giornale Il Tempo del 27 giugno 1981. Archivio Comunale Mondolfo.