Il territorio del comune di Mondolfo costituisce un esempio tipi-co delle trasformazioni che sono avvenute nella provincia di Pesaro Urbino: qui si ritrovano insieme l’impronta del tempo passato, il castello medioevale con le mura fortificate che cingono la collina e il carattere intenso del recente sviluppo economico contrassegnato dalla forte urbanizzazione della costa.
Il litorale di Marotta e l’intera fascia costiera, fino all’inizio del XX secolo, costituivano una realtà essenzialmente agricola, nella pia-nura si trovavano disseminati circa 60 casali rurali abitati da famiglie contadine, spesso di composizione multipla, che conferivano al ter-ritorio una popolazione di circa 400 abitanti.
In questo paesaggio germoglia la borgata di Marotta, il nucleo originario sorge nella zona di confine tra Fano e Mondolfo nei pressi del vecchio casello ferroviario ed è formato da alcune case di pesca-tori disposte a schiera sul lungomare e qualche casa colonica, da qui prenderà vita il primo abitato al quale seguirà una successiva rapida espansione in direzione della stazione ferroviaria.
Lo sviluppo urbano di Marotta ha inizio nel primo decennio del
‘900, da un mappale risalente al 1909 si può osservare che l’area circostante al borgo, ancora in stato embrionale, venne dotata di un elementare piano regolatore.
Scrive Enrico Dehò nel 1910: “Ora Mondolfo intende esten-dere la sua vita al mare: precisamente a Marotta, attraversata dalla via Flaminia, ove è un lembo di spiaggia deliziosa. L’anno scorso è stato esposto al pubblico – e ottenne il plauso unanime – il
pia-no regolatore della terra di proprietà della pia-nobile famiglia Giorgi Pierfranceschi di Mondavio. Ne fu autore l’egregio ing. Passeri di Roma, ed è opera davvero pregevole. Il piano si estende dall’attuale caserma delle guardie di finanza fino al passo della strada di Pergola e comprende, contenendo aree per oltre cinquanta villini, il bellis-simo tratto di terreno ove trovasi anche la stazione ferroviaria. Già si delineano le prime impronte di questo salutare risveglio edilizio, ed è facile pronosticare che in pochi anni l’importante disegno sarà fatto compiuto”60.
Il progetto di organizzazione urbana riguardava la fascia costiera che dal confine con Fano si estendeva per oltre un chilometro sino al molo, l’ampiezza di circa 170 mt comprendeva l’area tra la spiaggia e una linea posta 30 mt ad ovest della strada Litoranea e inglobava le arterie di comunicazione costiere: la ferrovia e la parallela strada Provinciale Flaminia61.
In quest’area dove si sviluppavano gli interessi turistici di Marotta ed emergevano gli impulsi all’edificazione delle case per i villeggian-ti, venne tracciato lo sviluppo urbano con la previsione delle piazze e della viabilità oltre che delle aree fabbricabili. Contrariamente a quanto si possa pensare, il borgo non è stato dunque il frutto di una crescita incontrollata, le spinte spontanee del suo sviluppo vennero disciplinate dal comune di Mondolfo.
Nel dicembre 1909 il comune, era retto dal Regio Commissa-rio Renato Malinverno che alla conclusione dell’incarico nell’aprile 1910 di fronte al ricostituito Consiglio Comunale tra le altre cose spiegava: “Debbo spendere alcune parole sullo sviluppo della frazio-ne e della staziofrazio-ne balfrazio-neare di Marotta; parlo del piano d’amplia-mento di questa frazione e della imposizione su quei terreni di una tassa sulle aree fabbricabili”62.
60 Enrico Dehò. Paesi Marchigiani, Senigallia 1910, pag. 500.
61 Odierna Strada Nazionale Adriatica.
62 Alessandro Berluti. La scuola a Mondolfo e Marotta, dal tramonto dell’antico regime
Mappale di Marotta del 1909, il borgo originario con il piano di ampliamento e la previsione della viabilità nel territorio di Mondolfo. Biblioteca Comunale Mondolfo.
Il 26 marzo 1911 il Consiglio Comunale, sottolineando che la borgata di Marotta va prendendo grandissimo sviluppo, e proget-tando la costruzione di quello che sarebbe divenuto viale Carducci, aveva iniziato le pratiche con i signori Giorgi di Mondavio per l’ac-quisto del terreno necessario per lo stradone di mezzo lungo circa un chilometro e largo dieci metri, e per le quattro strade trasver-sali (N.d.R. Piazza Fiume, via Parini, via Tasso, Via Ariosto-piazza Roma); si calcola che l’area da comprarsi sarà di circa dodicimila mq da destinarsi a strade e piazze. Nell’anno successivo viene avviata la realizzazione delle opere di viabilità del piano di ampliamento di Marotta condotte dall’appaltatore Nazzareno Frattini, i lavori avran-no termine nel 1914 allorché verrà pagato un acconto di Lit. 4.000
alla vigilia della grande guerra. 2013. La scuola elementare a Marotta.
ai sigg. Giorgi per l’acquisto dell’area per le strade comprese nella borgata63.
I primi ad insediarsi a Marotta furono alcuni abitanti di Mon-dolfo e San Costanzo, attirati dalla favorevole possibilità di avviare attività commerciali o artigianali a servizio dei turisti. Ci si accorse che Marotta offriva ai bagnanti una spiaggia ottima, incominciarono a venire i villeggianti che attratti dalla bellezza del luogo ritornarono sempre più numerosi. S’iniziò la costruzione di parecchie ville e case, il paese si sviluppò rapidamente64.
Marotta 1915 Piazza Fiume, odierna Piazza dell’Unificazione, veduta da una fine-stra della Vecchia Osteria. Archivio fotografico Claudio Paolinelli, Mondolfo.
63 Alessandro Berluti. La scuola a Mondolfo e Marotta, dal tramonto dell’antico regime alla vigilia della grande guerra. 2013. La scuola elementare a Marotta, La parola alla Giunta.
64 Adalgiso Ricci. Marotta appunti di storia e di cronaca. 1948. Cap. XII.
Pochi erano gli edifici, l’osteria, la stazione ferroviaria …, la caser-ma di Finanza, … e alcune case, tuttavia la crescita era evidente … e il 14 maggio 1911 il Consiglio Comunale di Mondolfo delibera di istituire nel primo mercoledì del mese di luglio di ogni anno una fiera di merci e bestiame nella località detta Marotta65.
La stazione ferroviaria diede un impulso fondamentale alla nascita del centro urbano di Marotta, costruita in una area allora completa-mente priva di abitazioni, intorno ad essa e nelle adiacenze della stra-da Adriatica sorgono gradualmente alcuni fabbricati complementari alla stazione: bar, ristoranti, negozi, servizi, e insieme a questi alcune abitazioni civili.
Lo sviluppo della borgata che si era materializzato attorno alla stazione ferroviaria, indusse il comune di Mondolfo a costruire una scuola rurale all’imbocco della strada Pergolese. Assunto il mutuo di Lit. 37.700 con la restituzione del prestito in 50 annualità, venne realizzato un fabbricato su due livelli, con aule, spogliatoi e bagni a piano terra e due appartamenti al piano superiore per l’abitazione dei docenti. Nell’anno scolastico 1915/1916 entrava in funzione la nuova scuola con due aule capaci ognuna di 60 alunni, una di queste venne concessa in affitto al comune di Fano per l’istruzione degli scolari del vicino territorio66.
Negli anni tra le due guerre mondiali la crescita di Marotta ri-sente dei riflessi negativi dei conflitti e terremoti che hanno condi-zionato le attività economiche e limitato le capacità di investimento sia pubbliche che private, ciononostante con la crescita delle attività industriali nasce e si diffonde in Italia il fenomeno del turismo, e il mare e la spiaggia di Marotta diventano un luogo desiderato per un periodo di vacanze.
65 Alessandro Berluti. La scuola a Mondolfo e Marotta, dal tramonto dell’antico regime alla vigilia della grande guerra. 2013. Marotta una borgata in crescita.
66 Alessandro Berluti. La scuola a Mondolfo e Marotta, 2013. Parte II Cap. X L’edificio della scuola elementare a Marotta.
Lungo il litorale di Marotta, accanto al borgo dei pescatori già esistente sorge un nuovo tessuto urbano disposto linearmente in doppia fila sul retro spiaggia e ai margini della strada Litoranea; la prima tipologia degli insediamenti è costituita da villini per l’abita-zione turistica, a questi edifici si accompagnano alcune costruzioni tipiche per l’organizzazione del turismo balneare e l’intrattenimento dei villeggianti: servizi per il bagno di mare, caffè, ristoranti, gelate-rie e locali da ballo.
Marotta assume i connotati di centro turistico collocato nel con-testo naturale della spiaggia ancora libera dal traffico, con la passeg-giata che da un lato offre il mare e le onde che s’infrangono sulla riva e dall’altro i bar, ristoranti, gelaterie e i negozi che gradualmente trovano spazio tra le abitazioni dei pescatori.