Il Consiglio Comunale di Fano prese in esame la proposta di costi-tuzione del nuovo comune di Marotta con la Deliberazione n.14 del 29 maggio, il Sindaco informò l’assemblea che presso l’Amministra-zione Provinciale prevaleva la tendenza favorevole alla costitul’Amministra-zione del nuovo comune, ma che prima di pronunciarsi occorreva acqui-sire ulteriori dati e informazioni al riguardo, il Consiglio conveniva con il Sindaco di pronunciarsi in una seduta successiva138.
Il 31 agosto 1946 trascorsi quasi tre mesi dall’assemblea, l’As-sessore avv. Enzo Capalozza139, che diverrà in seguito un politico e costituzionalista di fama nazionale, comunicava al Consiglio che la Giunta aveva esaminato attentamente la domanda dei marottesi ed era pervenuta alle seguenti conclusioni:
La Giunta riconosce giusti i segnalati inconvenienti di trovarsi la frazione di Marotta parte sul territorio del comune di Mondolfo e parte su quello di Fano, ma vi sono delle ragioni che inducono a contrario avviso sulla proposta di costituzione in comune della frazione Marotta, la mancanza degli indispensabili presupposti pre-scritti dalle vigenti disposizioni per la vita del nuovo ente, propone
138 Archivio Comunale Fano. Atti del Consiglio Comunale anno 1946.
139 Fano 21 agosto 1908 - Fano 12 febbraio 1994. Avvocato, politico e costituzionalista.
Sindaco di Fano dopo la Liberazione. Deputato dal 1948 al 1958 senatore dal 1958 al 1963. Membro autorevole di numerose Commissioni parlamentari, eletto giudice della Corte Costituzionale nel 1967. Cavaliere di gran croce della Repubblica Italia-na. Si distinse per l’impegno nella vita parlamentare, amava dire: “l’onestà non è una virtù ma un dovere morale e civile”.
perciò l’eliminazione degli inconvenienti stessi con la cessione al comune di Mondolfo della parte del territorio di Fano su cui sorge la frazione.
La sorprendente proposta produsse un dibattito acceso e alla do-manda: se la proposta cessione al comune di Mondolfo della frazio-ne di Marotta oggi appartefrazio-nente a Fano sia stata concordata con il comune di Mondolfo? il relatore rispondeva che: “nessuna intesa vi è stata cogli Amministratori di quel comune, la Giunta ritiene però indispensabile che l’abitato della frazione di Marotta costituisca uni-tà organica sotto il comune di Mondolfo e che quell’Amministra-zione comunale non possa non aderire alla proposta che consente maggiori possibilità di vita e sviluppo per la stessa frazione”.
Cerimonia di giuramento del giudice della Corte Costituzionale Enzo Capalozza di fronte al Presidente della Repubblica. Archivio.quirinale.it
Infine il Consiglio Comunale di Fano approvò la Deliberazione n.
37 che recava:
IL CONSIGLIO COMUNALE
Vista la domanda dei cittadini della frazione di Marotta tendente ad ottenere la costituzione della frazione in comune con l’attribuzione del territorio da distaccarsi nella maggior parte dal comune di Mon-dolfo, e parte da quelli di S. Costanzo e Fano, conformemente alla planimetria alla domanda allegata;
Premesso che la frazione di Marotta è costituita da fabbricati sor-ti negli ulsor-timi decenni, lungo la nazionale Adriasor-tica, in prossimità della Stazione ferroviaria di Mondolfo-Marotta, sul territorio del comune di Mondolfo (circa 600 abitanti) nonché su quello limitro-fo del comune di Fano (circa 400 abitanti), senza costituire cioè un vero e proprio agglomerato organico;
Che pertanto i 2.169 abitanti di cui si parla nell’istanza e che do-vrebbero costituire la popolazione stabile del costituendo comune sono oltre gli abitanti della frazione di Marotta (che ammontano appena ad un migliaio) e anche quelli della zona complessiva che dovrebbe essere distaccata dai tre suddetti comuni;
Che dato il considerevole numero delle ville ed abitazioni apparte-nenti a capi famiglia estranei alla frazione, che non hanno perciò firmato la domanda, non risulta comprovata l’osservanza delle es-senziali prescrizioni di legge cioè se i richiedenti costituiscano effet-tivamente la maggioranza dei contribuenti e sostengano la metà del carico dei tributi locali applicati nella frazione (art.33 testo unico legge co/le e prov.le);
Considerato che secondo il progetto allegato alla domanda il ter-ritorio dell’istituendo comune di Marotta verrebbe ad essere costi-tuito da una striscia di terreno della lunghezza di Km.7 e di una profondità media di Km.1,5 compreso l’arenile, assolutamente in-sufficiente anche per la sua conformazione alla vita ed allo sviluppo del nuovo ente, che verrebbe costretto fin dal suo sorgere ad una vita talmente grama e stentata da non consentire neppure il funziona-mento degl’indispensabili servizi pubblici, con l’aggravante che del necessario territorio verrebbero ad essere privati i limitrofi Comuni
di Mondolfo e S. Costanzo i cui rispettivi capoluoghi si adagiano sulla sovrastante collina a soli pochi chilometri dal mare;
Che oltre alla attuale limitata ampiezza del territorio del comune di Mondolfo (Kmq.22,84) dal quale dovrebbero distaccarsi la maggior parte di quello per costituire il nuovo comune di Marotta, va pure tenuto presente che assai limitata è la distanza che separa la frazione dal Capoluogo, (appena sei chilometri) al quale essa è collegata da comoda strada rotabile;
Che aspirazioni del genere vadano esaminate al di fuori ed al di sopra di interessi o entusiasmi particolari ed in clima di piena ob-biettività e convenienza anche economica della maggioranza dei cit-tadini interessati;
Ritenuto che la maggior parte degli inconvenienti che si lamenta-no a sosteglamenta-no della richiesta di distacco della frazione di Marotta dal Capoluogo, inconvenienti che si sono evidentemente riscontrati sotto il regime podestarile, non hanno più ragioni di essere a segui-to del ripristino dei Consigli Comunali, che dà possibilità anche ai cittadini di Marotta di mandare i propri rappresentanti in seno al Consiglio Comunale e di curare gl’interessi della stessa frazione;
Che per quanto riguarda poi gli inconvenienti conseguenti alla cir-costanza di trovarsi l’abitato della frazione di Marotta nella maggior parte sul territorio del comune di Mondolfo e una parte su quello del comune di Fano, essi possono facilmente eliminarsi d’intesa fra le amministrazioni dei comuni interessati colla cessione da parte di Fano a quello di Mondolfo della parte di territorio su cui sorge la frazione, che verrebbe così a costituire un unico aggregato in terri-torio del comune di Mondolfo;
Che pertanto senza sacrificare minimamente le possibilità di vita e di sviluppo degli attuali comuni di S. Costanzo e di Mondolfo, im-pregiudicate possono altresì rimanere le prospettive che i cittadini di Marotta legittimamente intravedono nelle favorevoli condizioni di sviluppo ed impulso della frazione e che in un tempo non lontano potranno riservare a Marotta ulteriori sviluppi e adeguati riconosci-menti ben più importanti di quell’ente che da una parte si auspica veder oggi costituito in un più ristretto ambito di territorio con
grave sacrificio dei limitrofi comuni di Mondolfo e S. Costanzo;
Visti gli articoli 33 e 35 del T.U. della legge Comunale e Provinciale;
DELIBERA
1 Esprimere parere contrario sulla domanda dei cittadini di Marotta per la costituzione della frazione in comune autonomo per mancan-za dei presupposti indispensabili alla vita del nuovo ente prescritti dalle vigenti disposizioni.
2 Dare mandato alla giunta di concretare proposte con l’Ammini-strazione Comunale di Mondolfo per la cessione al comune stesso della parte di territorio del comune di Fano indispensabile alla vita e sviluppo della frazione di Marotta.
Risultato della votazione: voti favorevoli n. 23, contrari 5, astenuti 2140.
La disponibilità espressa dal Consiglio Comunale di Fano fu esclusiva in tutta la storia per il conseguimento dell’unità territo-riale di Marotta, manifestata per il riguardo e la sensibilità che gli amministratori del dopoguerra avevano nei confronti delle istanze democratiche che provenivano direttamente dai cittadini, e forse an-che in ragione della scarsa redditività offerta a quel tempo dal tratto di territorio in gran parte ancora spoglio.
La proposta fanese non fu però accettata dalla popolazione di Marotta nella certezza che la sua giusta aspirazione di avere presto il comune, sarebbe stata soddisfatta141.
Nella circostanza la richiesta di costituzione del nuovo comune venne respinta dal Governo, poiché nella fase istruttoria risultarono evidenti la mancanza del requisito della popolazione e l’insufficienza contributiva degli abitanti. La popolazione di Marotta, era allora decisamente inferiore a quella indicata nell’istanza, anche in assenza di dati ufficiali si può affermare con buona approssimazione che il
140 Archivio Comunale Fano. Atti del Consiglio Comunale anno 1946.
141 Adalgiso Ricci. Marotta appunti di storia e di cronaca. 1948. Cap.XV. L’autonomia comunale richiesta da Marotta.
centro abitato fosse formato da 800 persone e gli abitanti dell’inte-ra pianudell’inte-ra di Marotta compresa nel territorio di Mondolfo fossero circa 1.200, tanto che il numero dichiarato di 1860 abitanti verrà esattamente raggiunto al censimento del 1961 dopo 15 anni di flo-rida crescita della frazione.
Le notevoli proporzioni “dell’errore” denotano il trasporto emo-tivo della Commissione pro-erigendo Comune di Marotta di rap-presentare una comunità potenzialmente numerosa e decisa ad otte-nere l’autonomia, sostenendo che il nuovo comune esteso sino alle Torrette raggiungeva già il limite di 3.000 abitanti richiesto per la sua istituzione.
La disponibilità del comune di Fano a cedere alla comunità di Mondolfo il territorio della propria frazione non venne colta in po-sitivo dai promotori dell’autonomia comunale forse a causa dell’ec-cessivo entusiasmo nella fede autonomistica e di conseguenza le trat-tative fra i due comuni si affievolirono rapidamente.
Meditando oggi sulla vicenda del 1946 relativa alla domanda di autonomia, sorgono spontanee alcune considerazioni: i Consigli Comunali di Fano e Mondolfo avevano entrambi riconosciuto l’esi-genza di unificare Marotta, entrambi avevano espresso la volontà di aggregare la frazione di Fano al comune di Mondolfo, però con poca lungimiranza questa soluzione non venne presa in considerazione, probabilmente perché a parere dei promotori avrebbe potuto pre-giudicare le future possibilità di autonomia comunale. Nei decenni successivi le iniziative promosse dai marottesi troveranno con moti-vazioni diverse la costante ferma opposizione del comune di Fano, e tardivamente si può sostenere: se la cessione di quell’area al comune di Mondolfo fosse avvenuta allora, si sarebbe realizzata l’unità terri-toriale di Marotta con 68 anni di anticipo rispetto all’unificazione avvenuta nel 2014.