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Convivio II VIII 11

Nel documento La sintassi del Convivio (pagine 48-51)

2. IL PERIODO DEL CONVIVIO

2.1 U N INQUADRAMENTO FORMALE : L ’ ARMONICA DISPOSIZIONE DELLE FRASI SEMPLICI ENTRO LA FRASE

2.1.3 Convivio II VIII 11

Come prototipo dell’ampiezza di respiro della sintassi elaborata e pretenziosa che ci apprestiamo a studiare, e a mo’ di saggio della solidità d’impianto e dell’andamento fittamente subordinante54 del sottile periodare dantesco, proponiamo il seguente esempio da Cv II VIII 11:

Onde, con ciò sia cosa che molti [animali] che vivono, interamente siano mortali, sì come animali bruti, e siano sanza questa speranza tutti mentre che vivono, cioè d'altra vita; se la nostra speranza fosse vana, maggiore sarebbe lo nostro difetto che di nullo altro animale, con ciò sia cosa che molti già sono stati che hanno data questa vita per quella: e così seguiterebbe che lo perfettissimo animale, cioè l'uomo, fosse imperfettissimo – che è impossibile -, e che quella parte, cioè la ragione, che è sua perfezione maggiore, fosse a lui cagione di maggiore difetto: che del tutto diverso pare a dire.

È un perfetto esempio di periodo etimologicamente inteso come periodus,

ambitus, circuitus ovvero come « “costruzione ciclica (circolare) di frasi” (oratio vincta atque contexta, connexa series…) [che] consiste nell’unione di vari pensieri (res) in una

frase, in modo che a un elemento (protasis) che crei tensione (pendens oratio) segue un altro (apodosis) che mitighi e risolva la tensione medesima (sententiae clausula)»

[LAUSBERG 1969: 247].

Nel nostro caso la protasi è rappresentata dall’accumulazione di subordinate anticipate κατα πρόληψιν, il cui effetto di tensione dimostrativa, di sospensione e di

retardatio (di un’argumentatio aristotelicamente condotta mediante la reductio ad

53 Altrove la ripetizione, come segnala opportunamente Baldelli, è uno stilema biblico, un rinvio alla latinità scritturale. A questo proposito ci sembra opportuno citare un brano di schietto sapore evangelico che menzioneremo nel capitolo dedicato alle frasi principali (4.4): Questo sarà quello pane orzato del quale si satolleranno migliaia, e a me ne soverchieranno le sporte piene. Questo sarà luce nuova, sole nuovo, lo quale surgerà là dove l'usato tramonterà, e darà lume a coloro che sono in tenebre ed in oscuritade, per lo usato sole che a loro non luce. Cv I XIII 12

54 Ci sembra opportuno ricordare come un ricorso così massiccio e, al contempo, così ponderato all’ipotassi rappresenti una conquista tutta dantesca: D. raccorda e armonizza catene subordinanti, «evitando di solito le giustapposizioni, consuete, ad esempio, nella prosa di Brunetto» [BALDELLI 1978 : 143].

impossibile) è destinato a sciogliersi nella principale condizionale. Si realizza

perfettamente quello che Segre ha definito periodo a festone, ossia quel «festone di cause e di effetti, che è la riproduzione nella sintassi del procedimento dimostrativo del sillogismo … alludo all’uso di iniziare un periodo con una congiunzione [nel nostro caso

onde], che viene distaccata dalla principale di cui fa parte da una secondaria prolettica,

per lo più causale [nel nostro caso con ciò sia cosa che55]» [SEGRE 1952 : 181 ].

Con consapevole ricerca della rhytmische Wortstellung, le incidentali e le parentetiche appaiono ritmicamente disposte: cioè d'altra vita … cioè l’uomo … cioè la

ragione; che è impossibile … che del tutto diverso pare a dire. L’effetto è di una

melodia autonomamente sovrapposta all’oratio soluta, di «un ritmo, robusto e ricco, sgorgante dall’animo commosso del poeta, ritmo che irresistibilmente la materia della parole avviva e trasforma in vibrazione armoniosa ed è in realtà espressivo.»

[SCHIAFFINI 1943 : 118]. Tali inserzioni sintattiche, oltre a scaturire da una finalità

estetica, rientrano nello stile espositivo-narrativo e in quello dimostrativo [VALLONE

1967 : 28], della prosa dottrinaria, che tende a inserire «tutte le precisazioni necessarie a render assolutamente chiara un’affermazione … nel corpo dell’affermazione stessa.»

[SEGRE 1952 : 173].

Tale periodo è esemplificativo, altresì, dell’uso dantesco di coniugare costruzioni ascendenti e discendenti in armonica compensazione, in un effetto di straordinario equilibrio architettonico. Come risultato di questa sapienza costruttiva, la principale (maggiore sarebbe lo nostro difetto che di nullo altro animale), incastonata al centro, stringe in forte unità le dipendenti disposte in Ringkomposition: la gradatio innescata dalla causale prolettica (con ciò sia cosa che molti [animali] che vivono, interamente siano mortali) rifluisce man mano trovando un primo forte contrappeso in una causale posposta

(con ciò sia cosa che molti già sono stati che hanno data questa vita per quella56). Ma questa

causale compensativa, benché a sua volta frase matrice di una relativa restrittiva, non sarebbe stata sufficiente a realizzare l’ideale di proporzione sintattica e di perfezione simmetrica dei cola del periodo: «per ovviare alla tensione che ne deriva, si aggiungono sovente all’ultima parte del periodo proposizioni, per lo più esplicative…» [SEGRE :

55 Il modulo Onde con ciò sia cosa che è forse il più frequente stilema epidittico della prosa del Convivio.

56 A nostro avviso, la presenza di un indicativo, abbastanza raro in dipendenza della locuzione congiuntiva con ciò sia cosa che, è attribuibile alla natura rematica della causale (si v. 8.1.1).

181], come la congiuntiva consecutiva dichiarativa e così seguiterebbe che lo perfettissimo animale… che inverte completamente il procedimento sintattico precedente innescando una nuova catena frasale in direzione discendente.

A «un ascendere del ritmo graduato» ha fatto simmetricamente seguito «una costante discesa conclusiva» [TERRACINI 1957 : 22].

È chiaro che da un punto di vista non retorico, ma pragmatico e sintattico- testuale (che è quello che adotteremo principalmente nella trattazione dei singoli tipi frastici), le costruzioni ascendenti e discendenti rispettano la prospettiva funzionale della frase, il cosiddetto PFS «secondo il quale il tema è l’elemento con grado minimo di dinamismo comunicativo, il rema l’elemento che maggiormente sospinge la progressione testuale» [BERTUCCELLI 1993 : 147]. È un modo di procedere che «rappresenta un dinamismo comunicativo (communicative dinamism = CD), che va dal punto di partenza fino al grado più alto di novità, il nucleo del rema.» [DRESSLER 1995 : 415].

La conclusione di questo tipo di approccio è la negazione della libertà dell’italiano quanto all’ordine delle parole [idem : 424].

***

Solo dopo aver fornito una descrizione globale del tipo di sintassi da investigare, possiamo procedere analiticamente alla descrizione, e possibilmente all’esplicazione, dei singoli tipi di frase. Cominceremo a trattare la frase semplice e la frase complessa (cap. III), le frasi principali (cap. IV), le strutture coordinate (cap. V), le strutture co- subordinate (cap. VI), le subordinate argomentali (cap. VII), le circostanziali (cap. VIII) e, infine, le parentetiche (cap. IX).

3. FRASE SEMPLICE E FRASE COMPLESSA.

Nel documento La sintassi del Convivio (pagine 48-51)