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LA FRASE INTERROGATIVA INDIRETTA

Nel documento La sintassi del Convivio (pagine 142-146)

6. TRA COORDINAZIONE E SUBORDINAZIONE

6.2 LA FRASE RELATIVA

7.1.5 LA FRASE INTERROGATIVA INDIRETTA

«Una frase interrogativa indiretta è una frase completiva dipendente da un verbo

dicendi o sentiendi che è riconducibile ad una frase interrogativa diretta»

[WANDRUSZKA 1988 : 467].

7.1.5.1 Interrogative di tipo x

…dirò come a lei fui fatto amico, e poi come l'amistà è confermata. (Cv I XII 2)

…dirò, a confusione di coloro che acusano la italica loquela, perchè a ciò fare si muovono. (Cv I X 14)

Ora ch'è mostrato come e perchè nasce amore, e la diversitade che mi combattea…(Cv II VIII 1)

…non saprei bene giudicare qual di costoro fosse da schernire [di] più. (Cv I XII 1)

A più latinamente vedere la sentenza litterale, alla quale ora s'intende, della prima parte sopra divisa, è da sapere chi e quanti sono costoro che sono chiamati all'audienza mia, e quale è questo terzo cielo lo quale dico loro muovere…(Cv II III 1)

Come, perché, qual(e), chi, quant(i), ecc. sono i medesimi introduttori198 delle frasi interrogative dirette di tipo x (‘int x’): l’unica differenza è la collocazione in sovraordine o in subordine dell’interrogazione.

La frequenza di sintagmi interrogativi (siano essi nominali, preposizionali o aggettivali) nella prosa del Convivio è riconducibile in molti casi all’attivazione dei loci della memoria: nelle poetiche medievali, infatti, «la inventio non viene rappresentata come un processo creativo, ma come un ritrovamento per mezzo della memoria (analogamente alla concezione platonica del sapere): le idee adatte al discorso esistono già come copia rerum nell’inconscio o nel subconscio … e devono solo essere richiamate alla memoria da un’abile tecnica e possibilmente da un continuo esercizio. La

198«…gli elementi interrogativi appartengono a diverse categorie sintattiche: SN (chi, che cosa, che, quale, quanto) dei SP (SN preceduti da preposizioni per esempio) e degli SAvv (come, dove, quando, perché, che esprimono rispettivamente complementi di modo, luogo, tempo, causa); aggettivi distinti tra quelli di calcolo (quanti) e quelli di identificazione (quale, che) …» [FAVA 1988a : 695]

memoria viene rappresentata come una totalità di spazio, nelle cui singole parti («luoghi», topoi, loci) sono distribuite le singole idee. Per mezzo di domande adatte (analogamente al metodo della maieutica socratica) vengono richiamati alla memoria i pensieri nascosti nei loci.» [LAUSBERG 1967 : 30-1].

Nello specifico, in Cv I XII 2 D. starebbe attivando il locus a modo, in Cv I X 14 il locus a causa, in Cv II VIII 1 i loci ab instrumento e a causa, in Cv II III 1 il locus a

persona e quello a re199.

Dagli esempi citati sono emerse altre caratteristiche di questa tipologia frastica che è bene esplicitare:

- in quanto completiva, la frase interrogativa indiretta in dipendenza di un predicato verbale può svolgere la funzione di soggetto (Ora ch'è mostrato come e perchè nasce amore, e la diversitade che mi combattea: il ruolo di soggetto è evidenziato dalla coordinazione dell’interrogativa con il soggetto la

diversitade) o di oggetto (non saprei bene giudicare qual di costoro fosse da schernire di più) di questo predicato200.

- la frase interrogativa può essere modalizzata tanto all’indicativo (più spesso), quanto al congiuntivo. «Nelle proposizioni interrogative indirette introdotte da pronome o avverbio interrogativo il toscano antico ammetteva così il congiuntivo, con cui si continuava il modulo del latino classico, come l’indicativo, comparso nel latino tardo. D. approfitta di entrambe le possibilità [….] La scelta in realtà non è del tutto indifferente: ci sono forti preferenze per l’uno o per l’altro modo in determinati contesti, e si può aggiungere che il tono delle interrogative indirette al congiuntivo è più sostenuto e letterario.» [AGENO 1978d : 251-2]. In non saprei bene giudicare qual di costoro fosse da schernire di più il congiuntivo è probabilmente da ricondurre alla negazione non congiunta alla modalità condizionale di saprei e dunque a un evidente allontanamento dal piano della realtà verso quello di una verità ancora ignota [ibidem]. In ogni caso, «L’unico fatto che sembri esercitare una forte influenza

199 Le domande sui pensieri nascoste nei loci vengono riassunte dal XII secolo nell’esametro: quis, quid, ubi, quibus auxiliis, cur, quomodo, quando? Matthieu de Vendôme, Ars Versificatoria, I § 116 in FARAL 1958 : 150.

200 «Il carattere argomentale della frase subordinata di tipo interrogativo è particolarmente evidente nei casi in cui quest’ultima sia retta da un verbo: in questo caso può svolgere la funzione di oggetto […] o di soggetto se il verbo ha costruzione passiva» [FAVA 1988a : 698].

sull’uso del congiuntivo è la prolessi» [idem : 253], ovvero la tematizzazione della interrogativa. Il che significa interpretare il congiuntivo come marca di subordinazione attivata dalla dispositio piuttosto che come espressione di un atteggiamento epistemico del parlante. L’effetto della modalizzazione è di saldatura in forte unità della subordinata tematizzata alla frase principale:

E perché questo nascondimento fosse trovato per li savi, nel penultimo trattato si mosterrà (Cv II I 5)

Come li altri cieli e l'altre stelle siano, non è al presente da trattare… (Cv II III 18)

Ora perchè 'terzo' cielo si dica è da vedere. (Cv II XIII 7)

Tuttavia:

Perchè sì caro costa quello che si priega, non intendo qui ragionare, perchè sufficientemente si ragionerà nell'ultimo trattato di questo libro. (Cv I VIII 18)

7.1.5.2 Interrogative alternative

Finora ci siamo limitati a esaminare esempi di subordinate interrogative di tipo x. Nettamente minoritarie le interrogative alternative (‘int altern’) il cui introduttore è se.

Esempio di interrogativa incidente in dipendenza di predicato epistemico indicante conoscenza già acquisita:

…lo qual movimento, se esso è da intelletto alcuno, o se esso è dalla rapina del Primo Mobile, Dio lo sa…(Cv II V 18)201

Quelli che conosce alcuna cosa in genere, non conosce quella perfettamente: sì come, se conosce da lungi uno animale, non conosce quello perfettamente, perchè non sa se s'è cane o lupo o becco. (Cv I VI 6)

Esempi in dipendenza di predicato esprimente atteggiamento proposizionale di tipo inquisitivo:

Se manifestamente per le finestre d'una casa uscisse fiamma di fuoco, e alcuno dimandasse se là dentro fosse il fuoco, e un altro rispondesse a lui di sì, non saprei bene giudicare qual di costoro fosse da schernire [di] più. (Cv I XII 1)

E non altrimenti sarebbe fatta la dimanda e la risposta di colui e di me, chi mi domandasse se amore a la mia loquela propria [sia] in me e io li rispondesse di sì, apresso le sù proposte ragioni…(idem)

Non abbiamo accluso al tipo frastico interrogativa indiretta due casi rilevati dalla Ageno:

…[la] ragione per che ciò sia, brievemente è da vedere (Cv II XIII 8) Quello che Aristotile si dicesse, non si può bene sapere, di ciò (Cv II XIV 7)

Abbiamo ritenuto, infatti, che questi esempi fossero sintatticamente interpretabili come relative tout court.

Nel documento La sintassi del Convivio (pagine 142-146)