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Le modali argomentali e le modali circostanziali

Nel documento La sintassi del Convivio (pagine 182-190)

8. SUBORDINAZIONE CIRCOSTANZIALE

8.1 LA SUBORDINAZIONE NEL ‘GRUPPO CAUSALE’: FRASI CAUSALI, IPOTETICHE,

8.1.7 FRASE MODALE E FRASE COMPARATIVA

8.1.7.3 Le modali argomentali e le modali circostanziali

L’introduttore per eccellenza della comparazione di analogia, come, si è rivelato quello più ostico alle catalogazioni. Dopo aver vagliato 345 casi264 circa di ‘comparative’ con introduttore come, abbiamo deciso di distinguere meno di 10 casi in cui come introduce una relativa indipendente modale, circa 130 casi con come comparativo-modale e 205 comparativo-limitativi265.

Nei casi in cui interviene a saturare una valenza del predicato della frase matrice,

come è stato interpretato quale avverbio relativo: si tratta di un «uso relativo

indipendente parafrasabile con ‘nel modo in/con cui’» [CINQUE 1988 : 494], cioè di un relativo senza antecedente lessicale. Abbiamo notato empiricamente che questo come non è mai preceduto da (co)sì (a differenza di quanto avviene spesso tanto nel tipo limitativo-comparativo, quanto in quello modale-comparativo) e non è mai richiamato nella reggente da un correlativo (a differenza di quanto si rileva frequentemente per il tipo modale-comparativo):

Impresi dunque a lodare questa donna, e se non come si convenisse , almeno innanzi quanto io potesse. (Cv III I 12)

Nè 'l mondo mai non fu nè sarà sì perfettamente disposto come allora che a la voce d'un solo, principe del roman popolo e comandatore, fu ordinato … (Cv IV V 8)

…le potenze dell'anima stanno sopra sè come la figura de lo quadrangulo sta sopra lo triangulo, e lo pentangulo, cioè la figura che ha cinque canti, sta sopra lo quadrangolo… (Cv IV VII 14)

…e beati quelli che tale sementa coltivano come si conviene… (Cv IV XXI 12)

Ma a buono intenditore basti essere posto qui come Ovidio lo pone…(Cv IV XXVII 19)

264

Per la frasi ‘comparative’ lo spoglio è stato integrale (su tutti e quattro i trattati). Abbiamo omesso i casi di comparazione sintagmatica, giudicati meno pertinenti al nostro studio macrosintattico.

265

…'l cento sì è parte del mille, e ha ordine ad esso come parte d'una linea a tutta linea…(Cv IV XIII 3)

Puotesi considerare lo Padre secondo che ha relazione al Figlio, cioè come da lui si parte e come con lui sè unisce; e questo contemplano li Cherubini. Puotesi ancora considerare lo Padre secondo che da lui procede lo Spirito Santo, e come da lui si parte e come con lui sè unisce...(Cv II V 10)266

Gli ultimi due esempi meritano qualche commento. La struttura di Cv IV XIII 3 è stata considerata frasale e non sintagmatica come l’assenza del secondo predicato potrebbe suggerire: si tratta di una modale zeugmatica (gapping), in cui abbiamo ritenuto necessario rinvenire la traccia267 di un verbo ellittico. Il passaggio riportato da

Cv II V 10 è invece interessante per la duplice coordinazione di una relativa

indipendente limitativa (‘rel ind lim’), ad introduttore secondo che (= in base al modo in cui), con una relativa indipendente modale (in grassetto): tale coordinazione è garanzia di affinità tra i due tipi268.

Più spesso secondo che ricorre in inserzioni parentetiche269 al pari di (sì) come: questi due moduli, del tutto equivalenti, sono stati marcati ‘comp lim’ (comparative- limitative) dal momento che entrambi «hanno funzione di commento al discorso e indicano la conformità di quello che si sta dicendo a quanto è, è stato, o sarà detto, scritto, visto, creduto, voluto, saputo (e simili) da chi parla o da altri, o a quanto avviene, suole, o deve avvenire […]» [AGOSTINI 1978b : 397].

L’assunzione di una marca dedicata per questo sottogruppo delle comparative di analogia si è rivelata assai utile per isolare le innumerevoli formule dossografiche e le altrettanto frequenti formule coesive topodeittiche270:

266 Oltre a come, anche la locuzione congiuntiva per lo modo che è stata considerata introduttore di

relativa indipendente modale: Questa sentenza non possono non avere in uso quelli ne li quali vera nobilità è seminata per lo modo che si dirà nel quarto trattato. (Cv I IX 8); …e dico come questo soverchiare è fatto, che è fatto per lo modo che soverchia lo sole lo fragile viso… (Cv III VIII 14) e passim.

267 Per la teoria della traccia, connessa allo studio dell’inosservabile e ai sostituenti zero si v.

SIMONE 1990 : 218, ma anche GRAFFI 1994 : 110 e 135 e sgg.

268 L’affinità sintattica fra i due tipi è tale che Serianni, ad esempio, considera tanto secondo che

quanto come introduttori di frase comparativa tout court [SERIANNI 1991 : 611]. Per altre relative indipendenti limitative si v. Cv I XI 4 (due es.), II I 4, II V 16 (gli ultimi tre casi), II XIII 9. Più spesso secondo che ricorre, come si vedrà tra breve, in inserzioni parentetiche al pari di (sì) come: questi due moduli, assolutamente equivalenti, sono stati marcati ambedue ‘comp lim’.

269

«In primo luogo andrà rilevato l’uso frequentissimo […] del tipo parentetico…» [AGOSTINI 1978b : 402].

270

Sì come dice lo Filosofo nel principio della Prima Filosofia, tutti li uomini naturalmente desiderano di sapere. (Cv I I 1)

Veramente, al principale intendimento tornando, dico, come è toccato di sopra, per necessarie cagioni lo parlare di sè è conceduto. (Cv I II 12)

…e, come dice Agustino, nullo è sanza macula…(Cv I IV 9)

…se non conosce lo latino lo volgare, come provato è di sopra, impossibile è a lui conoscere… (Cv I VI 9)

…sì come dice il mio maestro Aristotile nel primo de l'Etica, «una rondine non fa primavera». (Cv I IX 9)

E con ciò sia cosa che questa [prima bontade] sia nel nostro volgare, sì come manifestato è di sopra in altro capitolo, manifesto è ched ella è de le cagioni stata de l'amore ch'io porto ad esso…(Cv I XII 13) 'Lo qual fu luce che allumina noi ne le tenebre’, sì come dice Ioanni Evangelista…(Cv II V 3)271

Secondo che di sopra, nel terzo capitolo di questo trattato, si disse…(Cv II VI 1)

Ultimamente, secondo che di sopra disse la littera di questo commento quando partio le parti principali di questa canzone, io mi rivolgo…(Cv II XI 1)

…per che Pittagora, secondo che dice Aristotile nel primo de la Fisica, poneva li principii de le cose naturali lo pari e lo dispari…(Cv II XIII 18)

…Morale Filosofia, secondo che dice Tommaso sopra lo secondo dell'Etica, ordina noi a l'altre scienze. (Cv II XIV 14)

Come è facilmente intuibile, la tecnica dossografica permette di condurre l’argomentazione sotto l’egida di un auctor e costituisce in tutto e per un tutto una fonte

di sapere [CONTINI 1970 : 39]. A ben vedere anche la deissi testuale può svolgere un analogo ruolo epidittico, dato che il «poeta medievale…è un produttore di auctoritates» [ibidem]: man mano che l’argumentatio procede, lo stesso Convivio diventa spesso un’auctoritas da citare al pari delle altre auctoritates. È quanto avviene nei su citati Cv I

271

Per le altre formule dossografiche con introduttore (sì) come si v. : I XII 10, II I 5, II I 13, II II 2, II IV 1, II V 1, II V 3, II V 14, II VII 4, II IX 7, II X 3, II XII 4, II XII 6, II XIII 10, II XIII 21, II XIII 26, II XIII 30 (due es.), II XIV 4, II XIV 15, II XIV 11, III I 7, III I 10, III II 4, III II 5, III II 7, III II 15 (due es.), III II 17, III VI 11, III VI 11, III VII 3, III VIII 11, III VIII 17, III IX 6, III IX 11, III X 2, III XI 1 (due es.), III XI 9, III XI 14, III XI 16 (due esempi), IV V 6, IV V 8, IV VI 5, IV VI 5, IV VII 11, IV VII 14, IV VIII 1, IV IX 2, IV X 8, IV XII 14, IV XV 11, IV XVI 5, IV XVII 8, IV XIX 4, IV XX 3, IV XXI 2, IV XXII 2, IV XXII 6, IV XXV 1, IV XXV 9, IV XXVI 8, IV XXVI 9 (due es.), IV XXVI 11, IV XXVI 14, IV XXVI 15, IV XXVII 2, IV XXVII 3, IV XXVII 5, IV XXVII 6, IV XXVII 8, IV XXVII 20, IV XXVIII 3, IV XXIX 4 (due es.).

Per le altre formule topodeittiche con introduttore (sì) come si v. : I I 17, I IV 13, I VII 3, I VII 5, I IX 7, I XI 16, I XII 6, I XII 10, I XII 13 (due es.), II I 2, II II 9, II VI 1, II VI 5, II VII 7, II VIII 16, II IX 8, II XIII 2, II XIII 7, II XIV 1, II XV 1, II XV 3, III I 1, III II 2, III III 12, III V 18, III V 20, III VI 13, III VII 12, III VII 13, III VIII 11, III VIII 20, III XII 4, III XII 14, III XIIII 2, III XIV 1, III XIV 11, III XIV 14, IV II 5, IV II 11, IV II 18, IV III 9, IV IV 6, IV V 4, IV V 10 , IV VIII 9, IV VIII 15, IV X 1, IV X 2, IV X 5 (due es.), IV XII 1, IV XIII 1, IV XIII 7, IV XIII 16, IV XVI 10, IV XVII 9, IV XVIII 6, IV XX 4, IV XX 5, IV XX 9, IV XXI 7, IV XXII 4, IV XXII 5, IV XXII 10, IV XXII 16, IV XXIII 6, IV XXIII 15, IV XXIV 1, IV XXIV 7 (due es.), IV XXIV 1, IV XXV 2, IV XXV 3, IV XXV 11, IV XXV 13, IV XXVI 4, IV XXVIII 16, IV XXX 1, IV XXX 5.

VI 9 e Cv I XII 13. Molto più spesso, invece, le comparative topodeittiche hanno il compito di orientare il lettore (ma anche l’autore) nello svolgimento testuale: rivestono cioè una funzione fatica, di controllo del canale della comunicazione (Cv II XI 1).

Con Francesco Agostini, abbiamo considerato a pieno titolo entro le comparative-limitative anche tutti quei moduli parentetici indicanti generica conformità, in dipendenza dei verbi sapere, apparire, vedere, volere, credere:

…con ciò sia cosa che lo latino molte cose manifesta concepute nella mente che lo volgare far non può, sì come sanno quelli che hanno l'uno e l'altro sermone, più è la vertù sua che quella del volgare… (Cv I V 12)

Per che, se l'amistà s'accresce per la consuetudine, sì come sensibilmente appare, manifesto è che essa in me massimamente è cresciuta…(Cv I XIII 9)

…lo quale [equatore] igualmente in ciascuna parte della sua revoluzione è rimoto da l'uno polo e da l'altro, come può sensibilmente vedere chi volge un pomo, o altra cosa ritonda. (Cv II III 13)

Sì come l'ordine vuole ancora dal principio ritornando, dico che questa donna è quella donna de lo 'ntelletto che Filosofia si chiama. (Cv III XI 1)

La forza dunque non fu cagione movente, sì come credeva chi gavillava, ma fu cagione in strumentale… (Cv IV IV 12)

Mentre il tipo sintattico or ora analizzato è frequentissimo tanto nella prosa della

Vita Nuova272 quanto in quella del Convivio [AGOSTINI 1978b : 397], caratteristica esclusiva della prosa del Cv è la complementazione comparativo-modale (‘comp mod’): s’inaugura un nuovo modulo sintattico, nonché un nuovo stilema retorico e poetico di ascendenza biblico-classica273, preludio dell’uso massiccio e sapiente che la lingua della

Commedia saprà fare di esso274. Rientrano, infatti, in questa tipologia frastica le similitudini:

Questa è tanto amabile, che, sì come dice lo Filosofo nel quinto de l'Etica, li suoi nimici l'amano, sì come sono ladroni e rubatori; e però vedemo che 'l suo contrario, cioè la ingiustizia, massimamente è odiata, sì come è tradimento, ingratitudine, falsitade, furto, rapina, inganno e loro simili. (Cv I XII 10)

272

Si cfr. Vn VII 2, VIII 3, XII 11-12, XIII 4, XX 3 2, XXII 1, 2 e 12, XXVI 9, XXXIII 2, XXXVII 6 4, e passim.

273

Si v. BALDELLI 1978 : 147-9.

274Per la frase comparativo-modale nella Commedia si v. AGOSTINI 1978b : 396-7; oppure si digiti

su internet, presso il sito delle opere lemmatizzate di Dante precedentemente citato, la stringa comp ug (codifica di Sara Gigli).

Questi due casi, il primo in particolare, sono stati variamente commentati. Mario Medici analizza così l’esempio: «Nel Convivio sono svariati i casi di impiego [di come] per introdurre un’esemplificazione o fare un riferimento indicativo-esemplificativo- illustrativo o documentativo o specificativo: con il valore di “quale per esempio” e simili…» [MEDICI 1978c : 76]. Francesco Agostini lo inserisce in una tipologia un po’ a sé stante: «Un tipo che ha in comune col precedente [quello limitativo] un atteggiamento parentetico (vale a dire una notevole indipendenza rispetto al resto del periodo) ma che, a differenza di quello, si presenta quasi sempre in forma nominale, è quello usato da D. per semplificare, chiarire, specificare un determinato concetto…sì come sono ladroni e

rubatori (questo è uno dei rari esempi con predicato espresso)» [AGOSTINI 1978b : 402]. A nostro avviso, le cose si possono dire diversamente: ci troviamo ancora di fronte all’unico tipo di similitudine raccomandato dalle poetiche medievali, ossia di fronte a una similitudo per brevitatem275, per natura e per definizione di tipo nominale, ma qui caratterizzata dall’artificio dell’hypozeusis276.

I casi su menzionati sono, infatti, alquanto diversi da quelli a seguire: E sì come colui che è cieco delli occhi sensibili va sempre secondo che li altri [………così colui che è cieco dell’occhio della discrezione va sempre secondo che li altri] giudicando lo male e lo bene; [e così come quelli che è cieco del lume sensibile………], così colui che è cieco del lume della discrezione sempre va nel suo

giudicio secondo il grido, o diritto o falso… (Cv I XI 4)277

…così come sarebbe biasimevole operazione fare una zappa d'una bella spada o fare un bel nappo d'una bella chitarra, così è biasimevole

275 La contrapposizione fra similitudo per brevitatem e similitudo per collationem risale a Cornifico

(Rethorica ad Herennium IV 45-48): «La similitude per brevitatem consiste dans un raccorci où l’idée à la quelle on emprunte la comparaison se mêle, dans un même construction grammaticale, à l’idée qu’on éclaircit par cette comparaison: “Non…res ab re separata est, sed utraque res conjuncte et confuse comparata.” La similitude per collationem, au contraire, établit un parallèle en règle, où le deux termes, l’idée qu’on compare et l’idée à laquelle on compare, constituent des membres de phrase distincts, qui se font pendant et qui sont reliés entre eux au moyen des expressions grammaticales qui en sont l’instrument consacré.» [FARAL 1958 : 68-9].

È, senza dubbio, più evidente la natura di paragoni per brevitatem in: «…e coloro che non hanno vita ragionevole alcuna sono quasi come pietre.» (Cv II I 3) e in «…dirizzai la voce mia in quella parte onde procedeva la vittoria del nuovo pensiero, ch'era virtuosissimo sì come vertù celestiale.» (Cv II II 5); «come lo sole sanza luce e lo foco sanza caldo» (Cv IV XXIX 1).

276

«Jungit hypozeusis clausis sua singola verba» Évrard l’Allemand, Laborintus v 287, in FARAL 1958 : 347. «Dicitur autem ypozeusis quasi scema zeumati contrarium quia, sicut in zeumatico principio plures clausulae uno verbo includuntur…hic e contrario unicuique clausulae sigillatim suum verbum attribuitur.» Matthieu de Vendôme, Ars versificatoria, I 14, in idem : 113.

277 Il passo è irriversibilemente corrotto da una alcuna d’archetipo, ma la struttura comparativa per collationem è ampiamente visibile. Si v. DVE I I 1 «…volentes discretionem aliqualiter lucidare illorum qui tanquam ceci ambulant per plateas, plerunque anteriora posteriora putantes…»

muover la cosa d'un luogo dove sia utile e portarla in parte dove sia meno utile. (Cv I VIII 9)

…così come la bellezza del corpo resulta dalle membra in quanto sono debitamente ordinate, così la bellezza de la sapienza, che è corpo di Filosofia come detto è, resulta da l'ordine de le virtudi morali, che

fanno quella piacere sensibilmente. (Cv III XV 11 )278

Sono tutte similitudines per collationem, cioè ampie similitudini parallelistiche molto lontane dal gusto delle poetiche medievali, che raccomandavano di non indulgere a questa forma di amplificatio279. E, invece, D., nel recuperare dalla classicità e dalle

Scritture uno stilema ampiamente caduto in disuso e raramente sfruttato nella sua stessa

produzione lirica280, se ne serve per forgiare uno strumento sintattico-retorico nuovo, il più idoneo ad accogliere l’ispirazione dimostrativa ed evangelica della sua prosa dottrinaria. Tutti e tre i casi citati, propongono un exemplum realistico, e in quanto tale universalmente intelligibile, a suffragio di un concetto più astratto: l’attivazione del

locus a simili281 è il frutto di una volontà antiaristocratica di partecipare ed estendere il più possibile la sapienza, attraverso un sinergico connubio programmaticamente humilis di lingua e stile. Tale ispirazione è facilmente riconducibile alla struttura anaforico- prolettica (sì come…sì)282 di questo costrutto: la comparativa rappresenta il dato condiviso da emittente e destinatario, il grado zero del dinamismo comunicativo, il punto di partenza nel processo di movimentazione delle informazioni, da cui Dante muove per accrescere le conoscenze di chi legge. Quella che qui proponiamo è, dunque, una

278

Questo esempio è commentato da Ignazio Balzelli per la sua funzionalità al contesto, caratteristica di sapore biblico che darà i suoi risultati migliori nella Commedia: «…il paragone bellezza del corpo- bellezza della sapienza nasce e s’inserisce in due tempi fondamentali di tanta parte del Cv, il tema appunto della bellezza della donna, nei suoi vari significati, dal letterale all’allegorico, e il tema della realtà parallela del corpo e dello spirito.» [BALDELLI 1978 : 147]

279 «Amplius, materia de qua aliquis agere proponet aut erit illibata, aut ab aliquo poeta primitus

exsecuta. Si exsecuta fuerit, juxta tenorem poeticae narrationis erit procedendum, tali quidam consideratione, ut quaedam collateralia quae non sunt de principali proposito, scilicet comparationes et poeticae abusiones et figurativae constructiones, modus temporum et syllabaruym, non inducantur» Matthieu de Vendôme, Ars versificatoria, IV 3 in FARAL 1958 : 180-1. «Solemnis fuerat quondam collatio multis;/sed nunc, quando venit, rara, modesta venit…» Évrard l’Allemand, Laborintus vv. 313-4, in idem : 347. «Geoffroi [di Vinsauf], moins sévère, admet à la riguer la comparaison; mais reprenent la distinction de Cornificius entre la similitudo ‘per collationem’ et la similitudo ‘per brevitatem’, c’est a cette dèrniere que vont ses préférences … les deus termes de la comparaison doivent être fondus ensemble, sans qu’il y ait d’articulation grammaticale.» [idem : 69].

280 Circa la trasformazione del gusto bassomedievale in relazione alle strutture comparative, Edmond

Faral adduce probanti esempi [1958 : 70]. Per l’evoluzione del gusto dantesco, si confrontino le ricerche computazionali condotte da P. Boyde (Dante’s style in his lyric Poetry, Cambridge 1971, cit. in BALDELLI 1978 : 147).

281

Per l’attivazione dei già citati loci memoriae v. LAUSBERG 1967 : 30.

282

Tale struttura, poco frequente nei primi due trattati ove prevale nettamente la struttura in posposizione, è destinata ad infittirsi nel III e nel IV. Nella Commedia rappresenta il tipo più diffuso.

spiegazione pragmatica della dispositio, concorrente (o, se si vuole, complementare) a quella generalmente addotta di stampo retorico: «…dal punto di vista della tecnica dimostrativa, l’anteposizione della comparativa ha un valore retorico particolare che va posto a confronto con quello dell’anteposizione delle proposizioni causali esprimenti

causa cognita o ragione … : l’exemplum viene anticipato come punto di partenza nella

dimostrazione e non come aggiunta di verifica o di appoggio. Gli esempi sono relativamente numerosi […] I VIII 9 […] I IX 4 [sono esattamente due dei nostri esempi]» [AGOSTINI 1978b : 402].

Riportiamo, di seguito, altri due esempi di costrutto comparativo, che si distinguono dai precedenti per una netta prevalenza della componente estetico-stilistica su quella dimostrativa283:

…come lo buono marinaio, come esso appropinqua al porto, cala le sue vele, e soavemente, con debile conducimento, entra in quello; così noi dovemo calare le vele de le nostre mondane operazioni e tornare a Dio con tutto nostro intendimento e cuore, sì che a quello porto si vegna con tutta soavitade e con tutta pace. (Cv XXVIII 3) …sì come uno pomo maturo leggiermente e sanza violenza si dispicca dal suo ramo, così la nostra anima sanza doglia si parte dal corpo ov'ella è stata. (Cv IV XXVIII 4)

Anche in questi casi la comparativa, per la componente topico-realistica su cui poggia, coincide con il common ground che l’emittente evoca per procedere successivamente all’esposizione del nuovo.

Nei casi, anch’essi molto frequenti, in cui la comparativa è, viceversa, posposta alla frase matrice, siamo propensi a ritenere che non si tratti di dispositio rematica, ma di degradazione a dato della precedente conoscenza nuova, secondo il cosiddetto ciclo

ricorsivo di accrescimento delle conoscenze [SIMONE 1990 : 396]:

Ché per questo comento la gran bontade del volgare di sì [si vedrà]; però che si vedrà la sua vertù, sì com'è per esso altissimi e novissimi concetti convenevolmente, sufficientemente e acconciamente, quasi come per esso latino, manifestare; [la quale non si potea bene manifestare] nelle cose rimate, per le accidentali adornezze che quivi sono connesse, cioè la rima e lo tempo e lo numero regolato: sì come

283

«L’uso dei costrutti comparativi è abbondantissimo nella prosa del Convivio…Com’è logico aspettarsi dalle due funzioni retoriche fondamentali del paragone, quella dimostrativa e quella di ornatus […] la prima è nel Convivio di gran lunga prevalente» [AGOSTINI 1978b : 400].

«Les rhéteurs anciens […] traitent de la comparaison non seulement parmi les arguments oratoires, mais aussi parmi les ornaments de style» [FARAL 1958 : 69].

È in questo genere di paragoni, quelli di ornatus (in cui il contatto fra protasi e apodosi è più retorico e meno cogente), che si può riconoscere maggiore pertinenza alle parole di Goffredo di Vinsauf «…Saepius ex re/dissimili similem traho» [Poetria nova, vv. 1255-6, in FARAL 1958 : 236].

non si può bene manifestare la bellezza d'una donna, quando li adornamenti de l'azzimare e de le vestimenta la fanno più ammirare che essa medesima. (Cv I X 12)

Molti sono che amano più d'essere tenuti maestri che d'essere, e per fuggir lo contrario, cioè di non esser tenuti, sempre danno colpa a la materia de l'arte apparecchiata, o vero a lo strumento; sì come lo mal fabbro biasima lo ferro appresentato a lui, e lo malo citarista biasima la cetera, credendo dare la colpa del mal coltello e del mal sonare al ferro e alla cetera, e levarla a sè. Così sono alquanti, e non

pochi, che vogliono che l'uomo li tegna dicitori… (Cv I XI 11-12)284

Il ricorso a un’idea infinita (cioè a un luogo comune) ad esemplificazione di una

quaestio finita285 (l’oggetto vero e proprio del discorso), in quanto appello dell’emittente a una realtà condivisa, ha la funzione di garantire che la comunicazione sia andata a buon fine e cioè che l’informazione nuova sia stata effettivamente recepita e, regredita a dato, sia capace di riavviare il ciclo comunicativo. Tale struttura ricorsiva è particolarmente evidente nel secondo esempio, in cui il periodo successivo alla comparazione muove esplicitamente da questa: sì come lo mal fabbro…Così sono

alquanti…

La forza [con cui i Romani fecero le loro conquiste] dunque non fu

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