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CAPITOLO V: L’oggetto delle coperture assicurative e il rischio pirateria

5.2 La copertura P&I e i P&I clubs.

Nel mercato assicurativo marittimo un ruolo di primaria importanza è svolto dall’assicurazione cd. Protection Indemnity (P&I). Essa è stata elaborata dalla prassi assicurativa per meglio rispondere alle nuove esigenze e problematiche, venutesi a creare a seguito dell’evoluzione del mercato assicurativo, rispetto alle quali il codice della navigazione non riesce a garantire un’adeguata protezione141.

In particolare, questa copertura è proposta dai P&I Clubs, i quali sono associazioni di armatori, in forma mutualistica, e ha lo scopo di coprire con il ramo protection le responsabilità afferenti all’esercizio della nave e con il ramo indemnity quelle afferenti all’impiego commerciale della stessa142.

Tale copertura presenta delle peculiarità e delle differenze con le polizze descritte nel paragrafo precedente: essa, in primis, copre i maggiori rischi non coperti dalle ordinarie coperture assicurative; altro aspetto peculiare è che il P&I, almeno presso i maggiori Clubs, non fissa un valore di assicurazione e non pone un massimale alla copertura assicurativa, venendo così considerata un’assicurazione di responsabilità illimitata, a differenza di quanto avviene nelle coperture H&M143; Infine, vi è una caratteristica spiccatamente internazionale,

rappresentata dal fatto che la legge vigente in questa copertura non è quella della bandiera, bensì vige la legge dell’ordinamento in cui è stabilito il Club presso il quale è iscritta la nave. Per l’iscrizione il proprietario-armatore direttamente, o tramite un broker, presenta la domanda all’underwriting departement del Club, ed essa consiste nella compilazione di un formulario contenente le varie condizioni e modalità di iscrizione, le quali sono liberamente stabilite da ogni associazione.

A seguito dell’inoltro della domanda di iscrizione le prime operazioni condotte dai Clubs si esplicano nell’accertamento di una precedente sottoscrizione di una ordinaria

141 Per approfondimenti S.M. CARBONE, P. CELLE, M. L. DE GONZALO, Il diritto marittimo. Attraverso i casi e le clausole contrattuali, cit.

142 Cfr. A. LEFEBVRE D'OVIDIO, G. PESCATORE, L. TULLIO, Manuale di diritto della navigazione,

Milano, cit. dove si. sottolinea come questa distinzione, non rigorosa, oggi non è più seguita, rientrando nel ramo protection i danni e le spese dipendenti da morte, infortuni, malattie dei passeggeri e dei membri dell’equipaggio, nonché i danni da urto non coperti dalla polizza corpi, le spese di recupero e demolizione dei relitti in caso di recupero obbligatorio e le spese di quarantena; mentre nel ramo indemnity rientrano la responsabilità vettoriale per perdite o avarie alle cose trasportate, i crediti per contribuzione ad avarie comuni non recuperabili, le multe subite dall’assicurato nell’impiego commerciale della nave e le spese di difesa per alcuni procedimenti amministrativi e giudiziari.

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polizza corpi da parte di colui che richiede l’iscrizione, contemporaneamente a un’attività ispettiva atta a verificare lo stato di navigabilità effettivo della nave e le sue condizioni strutturali in previsione della sua utilizzazione. Se da entrambe le operazioni vi sarà una risposta positiva, la domanda d’iscrizione verrà accolta e seguirà il rilascio, da parte dei Clubs, di un Certificate of Entry, il quale ha l’esatto valore di una polizza e da questo momento il proprietario-armatore dovrà osservare tutte le norme redatte dall’associazione per la gestione e l’utilizzazione della nave, ma dovrà inoltre, adeguarsi agli standard previsti circa la sicurezza e la manutenzione144.

Chi beneficia di una copertura P&I è allo stesso tempo un socio (Member) del Club e come tale dovrà rispettare tutte le disposizioni presenti nell’atto costitutivo, nello Statuto e nelle Rules del Club145. In primo luogo ciascun membro del Club deve versare un contributo iniziale nella misura stabilita dal Consiglio di Amministrazione146, il quale rappresenta il requisito minimo per poter ottenere la copertura assicurativa P&I, e dunque aver diritto a un indennizzo in caso di sinistro, ovvero al recupero dei contributi versati in eccedenza, e, infine, usufruire di tutti i servizi del Club riservati ai Members. Si può notare quindi, che le entrare, costituite dal contributo iniziale, vanno a ripianare le uscite costituite dagli indennizzi dovuti ai Members.

In merito alla copertura assicurativa P&I, le disposizioni generali sono contenute nelle Rules147, e, poiché i Clubs coprono solo le responsabilità e le perdite individuate all’interno di esse, si evince chiaramente come questa assicurazione sia del tipo named perils.

Affinché sorga il diritto al risarcimento del danno è necessario, in questa copertura, un legame causale tra le sole operazioni della nave iscritta e l’incidente da cui derivano responsabilità, perdite, costi, spese, non potendo derivare dunque da nessun’altra causa.

Negli ultimi anni i P&I Clubs sono riusciti in larga parte a raggiungere il loro scopo primario, ossia supportare l’armatore e pagare i risarcimenti connessi alle sue responsabilità. Questo è reso possibile anche grazie alla natura mutuale dell'assicurazione P&I, la quale

144 Cfr. A. BOGLIONE, L’assicurazione della “Costa Concordia” e la protezione P&I, in Riv. dir. nav., 2014 145 S. VERNIZZI, Le assicurazioni P&I, Trattato breve di diritto marittimo, a cura di A. Antonini, III, Milano,

2010.

146 Gli organi dell’associazione sono: l’assemblea generale, il consiglio di amministrazione, i Managers. Per

un approfondimento puntuale Cfr. D. CASCIANO, L’assicurazione P&I, Milano, 2013.

147 Esse costituiscono una sorta di statuto del Club, in quanto vi sono anche disposizioni relative all’attività

dello stesso, oltre alle previsioni sulla disciplina dei rischi. Nel mercato assicurativo sono state equiparate a condizioni generali del contratto di assicurazione tra socio e associazione. Per le considerazioni della giurisprudenza italiana in merito alla peculiare disciplina del rapporto assicurativo, come strettamente correlato al rapporto associativo, V. Trib. Genova 12-04-1979, in Dir. mar,., 1979.

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consente ai Clubs di essere più flessibili dei tipici assicuratori circa modo in cui possono fornire copertura. Ne è un esempio importante è la cd. regola omnibus, la quale offre al Club di coprire dei rischi che non rientrano espressamente nella copertura dettagliata che, però, secondo l'opinione del Club, sono connessi all’esercizio di una nave assicurata e che cadono ampiamente nell'ambito della copertura del Club. Questa possibilità viene esercitata discrezionalmente dal consiglio di amministrazione, i quali componenti hanno le conoscenze e l'esperienza per valutare e decidere, a nome dei loro colleghi, se la copertura debba essere offerta in circostanze particolari148.

I P&I Clubs più importanti sono tredici e fanno parte dell’Interntional Group of P&I Clubs, strutturato come un Club molto più grande, caratterizzato dalla ripartizione su base mutualistica dei rischi tra i membri e senza scopo di lucro149. All’interno di questi è iscritto circa il novanta per cento del tonnellaggio mondiale poiché gli armatori guardano con favore all’ampia categoria di rischi coperti da queste assicurazioni, i quali consentono alle compagnie di navigazione di viaggiare in sicurezza, con riferimento non solo alla nave o alle merci, bensì anche agli equipaggi. Ad esempio, nell’ipotesi di pirateria, accanto alla copertura assicurativa offrono assistenza legale e servizi di prima risposta in caso di sinistro, nonostante, si è visto, la pirateria sia compresa tra i rischi ordinari nelle ordinarie polizze corpi e merci.

In proposito al rischio pirateria si devono fare, a conclusione del paragrafo, delle osservazioni in merito alla sua copertura nelle polizze P&I, ipotizzando tre situazioni diverse per le quali nelle assicurazioni P&I è presente una copertura per il rischio pirateria.

La prima si sviluppa partendo dal presupposto che le coperture offerte dai P&I Clubs non si limitano ai due rami originari protection e indemnity, bensì vi sono anche ulteriori rischi coperti, tra i quali vi sono i War risks, il che permette di ricondurvi la responsabilità, le perdite, i costi e le spese riconducibili ad attacchi dei pirati150

La seconda ipotesi si sviluppa prendendo in considerazione un’applicazione della omnibus rule, per la copertura del rischio pirateria. Infatti gli atti di pirateria che producono

148 Cfr. D. CASCIANO., L’assicurazione P&I, cit.. Dove l’A. sottolinea come questa regola abbia trovato nel

tempo una limitata applicazione, tuttavia, nonostante ciò, è una caratteristica peculiare della copertura P&I, “che incentiva l’iscrizione delle navi ai P&I Clubs”.

149 S. VERNIZZI, Le assicurazioni P&I, cit.

150 V il GARD, membro del IGP&I, http://www.gard.no/web/updates/content/52041/piracy-and-insurance, ove

si specifica che “liabilities, losses, costs or expenses arising from a true “piracy” attack/hijack are not excluded from P&I cover under Gard’s Rule 58 (War Risk)”;v. anche Standard Club, membro del IGp&I, http://www.standard-club.com/media/1675877/maritime-security-piracy.pdf, ove si precisa che “where a war risks policy includes piracy as a specific named peril, there may be overlap between P&I liabilities covered by the war risk P&I underwriters and those covered by the club”.

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danni all’assicurato, pur non essendo compresi negli eventi espressamente indicati nelle Rules, possono essere ad essi assimilati in forza dell’applicazione della suddetta clausola e ritenuti così meritevoli di tutela151.

Riguardo l’ultima ipotesi si parte dalla considerazione che il rischio pirateria può non essere citato nelle polizze P&I, né come named peril, né come exception. Ciononostante, se gli atti di pirateria determinano un pregiudizio all’equipaggio o ai passeggeri riconducibile al ramo protection, o determinano danni alla nave o al carico riconducibile al danno indemnity, il rischio pirateria potrebbe trovare in siffatte polizze una copertura.