5. Gli obblighi delle società transnazionali
1.1 Il diritto alla salute come diritto umano fondamentale …
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Capitolo III
Diritto alla salute, sicurezza e business
1 La tutela della salute nel diritto internazionale; 2. Salute e sicurezza umana; 3. Le Imprese transnazionali e diritto alla salute; 4. Le Imprese farmaceutiche e diritto alla salute; 5 Le imprese transnazionali del tabacco e l’epidemia del tabagismo; 6 L’industria del cibo e l’impatto sulla salute pubblica
Il terzo capitolo è dedicato ad un approfondimento riguardante la promozione e salvaguardia del diritto alla salute e dei rischi sanitari derivanti dalle attività di imprese. L’intento è quello di completare la ricerca mediante l’esame del diritto alla salute, così come positivizzato nelle Convenzioni internazionali nella sua natura di diritto umano universalmente riconosciuto al centro delle più attuali minacce alla sicurezza umana, comprese quelle ambientali e climatiche. Tale scelta metodologica risulta giustificata dal ruolo indiscusso che i soggetti economici imprenditoriali rivestono all’interno della governance della salute globale, favorita da una crescente attenzione a loro rivolta da parte degli Stati, anche per mezzo delle public private partnerships.
Questa parte della trattazione affronta dapprima un’analisi della nozione di diritto alla salute, alla luce delle formulazioni elaborate nei principali documenti internazionali e nella rispettiva giurisprudenza. Al fine di comprenderne l’evoluzione e la rilevanza assunta dalla tematica, particolarmente importante risulta l’analisi concernente il legame tra diritto alla salute e sicurezza umana. Infine, la seconda parte del capitolo è dedicato ad un approfondimento della tematica in contesti di rischio determinati dall’esercizio di attività specifiche di impresa, quali la produzione di farmaci, la fabbricazione di prodotti derivanti dal tabacco e il junk food. L’obiettivo di tale approfondimento risponde all’esigenza di evidenziarne i potenziali rischi di violazione, facendo risaltare le conflittualità rispetto agli obblighi relativi al riconoscimento di un diritto umano alla salute e le criticità un sistema di implementazione e di accertamento della responsabilità piuttosto frammentato.
1.LA TUTELA DELLA SALUTE NEL DIRITTO INTERNAZIONALE
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società delle Nazioni485; la loro funzione principale consisteva nello sviluppare in parallelo con il crescere degli scambi commerciali, una protezione sanitaria contro le malattie sconosciute nel continente europeo e progressivamente riconoscere la salute quale fattore determinante per gli equilibri statali486.
Nel 1946, è stata istituita l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) con il mandato di favorire e promuovere per tutte le popolazioni il conseguimento del più alto livello possibile di salute487. Nel preambolo della Costituzione dell’organizzazione è formulata per la prima volta una definizione ampia e universalmente condivisa di salute, intesa quale «stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non meramente assenza di malattie o infermità».
Nel dicembre del 1948 con l’adozione della Dichiarazione universale, il diritto alla salute è introdotto nel catalogo dei diritti fondamentali, all’articolo 25. Sebbene non ancora elaborata in forma autonoma, l’enunciazione é integrata alla formulazione del diritto ad un tenore di vita sufficiente ad assicurare salute e benessere, specificando che :«Everyone has the right to a standard of living adequate for the health and well-being of him self and of his family, including food, clothing, housing and medical care and necessary social services (...)»488.
Successivamente, con l’adozione del Patto internazionale sui diritti economici sociali e culturali (PIDESC), il diritto al più alto standard di salute è stato positivizzato in forma autonoma all’art.12, nella formulazione di « 1. The States Parties to the present Covenant recognize the right of every one to the enjoyment of the highest attainable standard of physical and mental health.
2. The steps to be taken by the States Parties to the present Covenant to achieve the full realization of this right shall include those necessary for:
(a) The provision for the reduction of the still birth-rate and of infant mortality and for the healthy development of the child;
(b) The improvement of all aspects of environmental and industrial hygiene;
convenzioni sanitarie in vigore. Per un’analisi più dettagliata su tali forme di cooperazione precedenti all’istituzione dell’OMS si rinvia a Acconci P., Tutela della salute e diritto internazionale, CEDAM, Padova, 2011, pp.55-63.
485 L’Organizzazione di Igiene della Società delle Nazioni (OHSN) è stata fondata dopo la Prima Guerra Mondiale in seno alla giovane Società delle Nazioni. Tale organizzazione presentava una tendenza, se non ancora all’universalità, almeno a coinvolgere un maggior numero di Paesi non europei. Inoltre, si richiamava all’art.3 del Patto, secondo il quale “i Membri della Società procureranno di prendere provvedimenti di carattere internazionale per la prevenzione e la repressione delle malattie”. Acconci, Tutela della salute e diritto internazionale, cit., p.62.
486 Toebes B., The Right to Health in International Law, Hart Intersentia, Antwerp/Oxford, 2000, p.12.
487 WHO, Constitution of the World Health Organization, adottata dalla Conferenza internazionale della sanità, New York, 22 luglio1946, entrata in vigore il 7 aprile 1948, art.1.
488 Universal Declaration of Human Rights, UNGA Res 217A(III), UN Doc A/810(10 December 1948);
V. Toebs, op.cit., pp. 36-40.
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(c) The prevention, treatment and control of epidemic, endemic, occupational and other diseases;
(d) The creation of conditions which would assure to all medical service and medical attention in the event of sickness»489.
La nozione sancita nel PIDESC richiama in parte quella originale adottata dall’OMS e la medesima portata normativa del diritto umano alla salute è stata ribadita in numerosi altri testi internazionali quali: la Convenzione internazionale sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale490, la Convenzionesull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne 491, la Convenzione internazionale sui diritti del fanciullo492, la Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti dei lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie493 e la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità494.
Il riconoscimento del diritto alla salute, essenziale ed inalienabile, risulta sancito in molteplici altri testi regionali quali la Carta Sociale Europea (art.11 e art.13) e la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea (art.35), la Carta africana dei diritti umani e delle popolazioni (art.16) e il relativo protocollo sui diritti delle donne (art.14), la Carta africana dei diritti e del benessere del fanciullo (art.14), il Protocollo addizionale alla Convenzione inter-americana (art.10), il Protocollo di San Salvador), la Convenzione interamericana sui diritti delle persone anziane (art.19) e la Carta araba dei diritti dell’uomo (art.39).
A tali fonti si aggiungono le Costituzioni nazionali, ad oggi all’incirca settanta, che statuiscono un diritto fondamentale alla salute o almeno contengono previsioni di protezioni sanitarie per la popolazione nazionale495.
La codificazione nazionale di natura costituzionale implica che gli Stati riconoscono generalmente la propria responsabilità riguardo il diritto alla salute dei propri cittadini. Inoltre,
489 International Covenant on Economic, Social and Cultural Rights (ICESCR), adopted 16 December 1966, entered into force 3 January 1976, art.12.
490 UN International Convention on the Elimination of All Forms of Racial Discrimination (CERD), 21 December 1995, entered into force 4 January 1969, New York. V. Declaration on the Rights of Indigenous Peoples, GARes61/295, UN Doc A/RES/61/295, 13 September 2007, art.17(2), 21, 23, 24, 29.
491 Convention on the Elimination of All Forms of Discrimination against Women (CEDAW), 18 December 1979, entered into force 3 September 1981, New York, art.12.
492 Convention on the Rights of the Child (CRC), 20 November 1989, entered into force 2 September 1990, New York, art24. V. Anche Declaration of the Rights of the Child, UNGA Res 1386 (XIV), UN Doc A/4354, 20 November 1959, principles 2, 4, 5, 9.
493 International Convention on the Protection of the Rights of All Migrant Workers and Members of their Families (CRMWF), 18 December 1990, entered into force 1 July 2003, New York, art. 25, 28, 43(1)(e), 45(1)(c).
494 Convention on the Rights of Persons with Disabilities (CRPD),13 December 2006, entered into force 3 May 2008, UN Doc. A/61/611), New York, art.25.
495 Yamin A.E., The right to health under international law and its relevance to the United States, American Journal of Public Health, 95/7, 2005, p. 1157.
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ciò favorisce la propensione dello Stato ad aderire alla formulazione di un diritto umano alla salute di livello internazionale496.
Inoltre, a tali considerazioni è necessario includere l’apporto alla materia prodotto dalla relazione diretta tra il diritto alla salute quale diritto fondamentale individuale e il diritto sanitario internazionale. L’internazionalizzazione del diritto sanitario su scala globale insieme al rilevante impatto dei movimenti delle organizzazioni non governative per un diritto globale della salute prendono in considerazione la generalizzazione di molteplici patologie, non più o non solo controllabili all’interno dei confini nazionali497. Tale approccio favorisce l’innalzamento delle soglie di tutela per una regolamentazione comune tra gli ordinamenti, necessariamente implicanti un’espansione degli obblighi statali e non statali in materia di diritto alla salute.
Sulla base di quanto presentato, è possibile dedurre che il diritto alla salute beneficia di un forte riconoscimento internazionale ed è considerato un diritto universale ai sensi del diritto internazionale generale498. Tuttavia, a discapito della propria efficacia normativa, le molteplici fonti applicabili delineano un quadro giuridico complesso e frammentato tale da indurre una cd.
tutela del diritto alla salute “a geometria variabile”499.