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I nemici della scienza (1) Attilio Maccar

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OSTMODERNISMO

,

SOCIOLOGIA RELATIVISTA DELLA SCIENZA

,

AMBIENTALISMO RADICALE

,

FEMMINISMO ESTREMISTA

,

ECOFEMMINISMO E

N

EW

A

GE SONO OGGI I MAGGIORI NEMICI DELLA SCIENZA

.

1. Cfr. F. Di Trocchio, Le bugie della scienza, Mondadori,

Milano, 1993; Id., Il genio incompreso, Mondadori, Milano, 1997.

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A partire dagli Anni Settanta è sorto in America ed in Europa Occidentale un nuovo movimento culturale, il po- stmodernismo, che, integrando il capi- talismo con alcune tesi sociali care alla Sinistra, negli ultimi tempi ha assunto una certa importanza nella Sinistra ca- pitalista perché mira a collegare ad essa sempre più strettamente la scienza, riducendo di conseguenza la libertà di ricerca e l’indipendenza culturale degli scienziati. Questo movimento, dagli aspetti molto vari, alcuni anche in ap- parente contraddizione con il capitali- smo, è costituito da diverse correnti cul- turali che hanno come minimo comun denominatore una sola caratteristica: la critica del potere conoscitivo della

scienza che non deve essere più vista so- lamente come strumento principale della conoscenza umana, ma collegata all'evoluzione storica di una particolare civiltà, quella bianca occidentale anglo- sassone, che inoltre, grazie proprio alla scienza, ha influito in modo non trascu- rabile sulle altre civiltà.

Il postmodernismo, che sta avendo sempre più successo nei paesi occi- dentali, specialmente nelle cultura ame- ricana, mediante una esaltazione del pensiero irrazionale e relativista, asse- risce, nella sua versione più estremista e radicale, che la scienza, essendo soltan- to uno dei tanti modi possibili di vedere il mondo, deve essere messa sullo stesso piano di altri sistemi di conoscenza

umana come l’astrologia, la parapsico- logia o la scienza degli antichi. La verità oggettiva non esiste, è solo un mito del mondo occidentale, perché qualunque teoria, sufficientemente sviluppata, è equivalente ad un’altra e funziona altret- tanto bene.

Utilizzando continuamente il concetto di tolleranza e di società multirazziale, il postmodernismo cerca di penetrare nel cuore della scienza per modificare le basi stesse della razionalità occidentale. Il significato della parola tolleranza viene utilizzato continuamente, perché diventa l’arma per aprire la strada all’ir- razionale ed al relativismo gnoseologico. Se dobbiamo essere tolleranti, allora, dobbiamo addirittura permettere che

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l’astrologia, per esempio, venga discussa e studiata nelle scuole e nelle università, quasi sullo stesso piano della scienza oc- cidentale, perché in fondo si tratta solo di modi alternativi di vedere ed inter- pretare il mondo. Allo stesso modo, poi- ché il destino della nostra società è di di- ventare una civiltà multirazziale, allora a scuola dovranno essere presentati sullo stesso piano la scienza occidentale e le credenze magiche delle antiche ci- viltà africane o degli aborigeni austra- liani, perché nessun sistema di cono- scenze può arrogarsi il diritto di essere l’unico depositario della verità. Sicura- mente è P. Feyerabend uno dei filosofi che maggiormente influenza le attuali idee sul significato della scienza che sono di gran voga in alcuni settori della cul- tura occidentale: il soggettivismo ed il relativismo sono diventati sempre più importanti in molti ambienti intellettua- li e vantano parecchi sostenitori nelle università di tutto il mondo.

In questo ambiente uno dei principali oggetti di critica del postmodernismo é il neopositivismo. Si consideri per esempio la concezione neopositivista della conferma sperimentale di una legge. Secondo i postmodernisti questa concezione deve essere riformulata per- ché non possiamo sempre individuare un insieme neutro di fatti sperimentali in base ai quali poter giudicare. I fatti sono impregnati di teoria, ciò che conta oppure no come fatto sperimen- tale è almeno in parte determinato dalle teorie che si usano. Per esempio l’attrito è fondamentale nella teoria di Aristotele, mentre diventa solo una perturbazione accidentale da trascurare nella teoria di Galilei. I dati sperimentali vengono letti in modo diverso a seconda di quale teoria abbiamo scelto in parten- za di seguire. Si tenga presente inoltre che il significato dei termini è determi- nato dalla teoria, per esempio la parola moto in Galilei e Aristotele hanno signi-

ficati completamente diversi, come massa per Newton ed Einstein. Le teorie valide non sono solo quelle scientifiche, come sosteneva il neoposi- tivismo, perché dietro ad ogni teoria esi- ste sempre una credenza metafisica di supporto. Per esempio la scienza occi- dentale si basa su parecchie assunzioni metafisiche, una è che la natura possa essere indagata dalla ragione umana, ed in particolare dalla logica matematica, un’altra è che la struttura della materia sia particellare. Questi postulati meta- fisici indicano agli scienziati la metodo- logia di ricerca che consiste nel tentare di arrivare a leggi matematiche sulle in- terazioni delle particelle fondamentali, quark o supercorde che siano. Ne consegue che anche le teorie non scientifiche, astrologia, magia, ufologia, ecc., hanno un loro diritto di cittadinan- za. Tutte le teorie, comprese quelle scientifiche, hanno un contributo non razionale, sensibile a istanze sociali, economiche e visioni del mondo parti- colari. Per questo motivo le teorie non possono essere confrontate, cioé sono incommensurabili fra di loro, ed il pro- gresso scientifico di conseguenza viene messo in discussione.

Gli intellettuali postmodernisti, malgra- do rifiutino il pensiero rigoroso e l’evi- denza sperimentale, hanno conquistato posizioni importanti nel nome della li- bertà accademica e occupano posizioni importanti in molte facoltà umanistiche nelle università americane.

Fra le varie dottrine irrazionali diffuse nella società contemporanea andremo a considerare quelle che sembrano le più importanti, sia per le argomentazioni svi- luppate sia per il seguito che riscuotono negli ambienti intellettuali: la sociologia della scienza, l’ambientalismo estremista, il femminismo radicale, con la sua va- riante ecologica, nota come ecofem- minismo, e il movimento della New Age. La sociologia della scienza contempo-

ranea é arrivata a mettere in dubbio il va- lore conoscitivo alla scienza, asserendo che le verità scientifiche sono soprattutto delle costruzioni sociali. Non esiste una verità assoluta che la scienza cerca di sve- lare o almeno di avvicinare.

Le cosiddette verità scientifiche sono condizionate dalle costruzioni sociali, sulle quali una certa comunità scientifica, per ragioni politiche, sociali, economi- che, si basa in modo essenziale. Per esempio che la teoria del Big Bang spie- ghi l’origine dell’Universo è solamente una convenzione sociale, alla quale se vo- glio diventare uno scienziato devo cre- dere, perché altrimenti non sarò mai pie- namente accettato nella comunità scien- tifica e di conseguenza potrò rischiare di diventare un emarginato.

L’ambientalismo radicale, partendo dalla constatazione degli innegabili danni che la tecnologia moderna, mal diretta ed impiegata, ha causato al nostro am- biente, ha finito per concludere che la colpa va ricercata nella scienza, di cui la tecnologia è figlia, ed in particolare nella scienza moderna, nata con Galilei e Cartesio. L’uomo dovrebbe quindi abbandonare totalmente la scienza e ri- tornare ad una ipotetica età dell’oro pri- mitiva, quando viveva in simbiosi con la natura, adoperando in modo intelligente e rispettoso le sue risorse.

Il femminismo radicale, basato sulle idee di alcune famose gender theorists, come per esempio Sandra Harding2,

che hanno ricosso un buon successo nei

campus americani, sostiene che la donna

possiede un modo di conoscere diverso da quello degli uomini.

Gli uomini si basano sul quantitativo, sulla ragione che divide, analizza, crea delle ipotesi e poi per verificarle crea un esperimento in modo che la natura fi- nisca per dare una risposta.

2. Cfr. S. Harding, The Science Question in Feminism, Cor-

nell University Press, Ithaca, 1986.

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La tesi finale, molto radicale, é che la scienza moderna, essendo una creazione soprattutto dell’uomo occidentale, rap- presenta un mezzo di dominio del ma- schio sulla femmina e quindi deve essere combattuta ed eliminata.

Queste idee vengono riprese dalle eco- femministe, come Gloria Steinem3, l’au-

trice del famoso libro Revolution from

Within, che sottolineano come l’op-

pressione della Madre Terra da parte del- la scienza occidentale è strettamente collegata alla violenza quotidiana degli uomini sulle donne nelle società moder- na. Distruggendo la scienza, anche la donna potrà recuperare la sua identità perduta.

Le varie componenti del postmoderni- smo che abbiamo esaminato, sociologia relativista della scienza, ambientalismo estremista, femminismo radicale ed ecofemminismo, sembrano essere molto critiche nei confronti della società ca- pitalista. Se consideriamo però che un movimento culturale va giudicato più dagli effetti pratici che produce che dai suoi proclami teorici, allora il discorso cambia completamente.

Nessuno crede seriamente che sia pos- sibile ritornare ad una società primitiva, dove gli uomini adorano la Madre Terra, simbolo della fecondità e della po- tenza femminile. Nessuno può rinun- ciare all’elettricità o ai computer, così

come nessuno, neanche le femministe, può rinunciare alla lavatrice o al forno a microonde.

Quello che rimane di tutti questi movi- menti è la critica alla scienza e al suo po- tere conoscitivo come anche alla ragione umana e di tutto quello che ha saputo costruire dagli antichi greci fino ad oggi.

A queste tesi si avvicina anche lo spirito più profondo della società capitalista avanzata: la scienza deve essere sempre più collegata alla tecnologia, assegnando un ruolo meno fondamentale al concetto di verità oggettiva. L’invenzione di un computer più veloce o di una lavatrice più sofisticata sono allora aspetti positivi della tecnologia che rientrano perfetta- mente fra le caratteristiche della moder- na ricerca scientifica nella società capi- talista, mentre al contrario ricerche più teoriche, come lo sviluppo di una teoria alternativa all’evoluzione di Darwin o la ricerca di una base genetica per le diverse funzioni sociali dell’uomo e della donna, vanno considerate come inutili se non potenzialmente pericolose per l’equilibrio di una società.

Attilio Maccari ITIS “G. Cardano” - Monterotondo (RM)

3. Cfr. G. Steinem, Revolution from Within: A Book of Self-

Esteem, Little, Brown, New York, 1992.