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A partire dal 2002, in Veneto quasi 100 aziende hanno avuto accesso ai finanziamenti ex D.Lgs.

38/2000 per la realizzazione di Sistemi di Gestione della Sicurezza: i destinatari di questi inter-venti sono stati più di 4700 lavoratori, operanti in differenti settori produttivi (Figura 11).

Più della metà (50) delle domande finanziate ha riguardato realtà produttive della provincia di Treviso, coinvolgendo complessivamente quasi 2500 lavoratori.

Figura 11. Riepilogo dati finanziamento Inail per programmi implementazione SGSL (bandi 2002 2004)

Sedi Inail n. Aziende n. Destinatari intervento

Belluno 1 40

Padova 17 578

Rovigo 4 385

Treviso + Conegliano 50 2438

Venezia 8 320

Verona + Legnago 15 699

Vicenza + Bassano 4 255

Totale Veneto 99 4715

I principali macro-settori produttivi interessati, per numero di aziende ammesse al finanzia-mento e di lavoratori destinatari degli interventi, sono stati (Figura 12): Metallurgia e Metalmeccanica (GG 6), Cantieristica edile ed industriale (GG 3) e Servizi (GG 0).

Figura 12. Ripartizione per macro-settori produttivi delle domande di SGSL presentate in provincia di Treviso

I dati a disposizione evidenziano una crescita di interesse per l’iniziativa dell’Istituto nel corso del biennio 2002-2004 (Figura 13): fra il primo ed il secondo bando, l’incremento del numero di domande presentate alle sedi di Treviso e Conegliano è stato significativo, con-cretizzatosi in una aumento del 38% del numero di progetti finanziati e del 26% degli importi ammessi in conto interesse. Dal punto di vista prevenzionale, appare ancor più importante l’allargamento della platea dei destinatari di questi interventi, evidenziato da un incremento netto del 33%.

Figura 13. Finanziamenti erogati in provincia di Treviso per implementazione di SGSL (bandi 2002 e 2004).

Bando 2002 Bando 2004

Macro-settori

n. Aziende n. Lavoratori n. Aziende n. Lavoratori

Metallurgia-Metalmeccanica 5 525 7 361

Tutto ciò pone la realtà imprenditoriale trevigiana in una posizione di leadership all’interno del contesto regionale per la manifestata tendenza all’innovazione del proprio modello organizza-tivo, essendo riuscita a comprendere per prima il valore aggiunto e le opportunità economiche derivanti dall’implementazione di nuovi sistemi gestionali, come appunto l’SGSL.

Assume particolare rilievo l’elevata adesione all’iniziativa dell’Istituto da parte dei settori pro-duttivi caratterizzati dagli andamenti infortunistici più critici, vedasi i dati relativi al triennio 1999-2001 della provincia di Treviso, come i Gruppi 6200, 6300 e 6500 (produzioni metalmec-caniche, macchine e strumenti) ed i Gruppi 3100 e 3600 (costruzioni edili ed impianti) che rap-presentano il 40% del totale di domande ammesse al finanziamento ed il 41,1% del totale di lavoratori destinatari di questi interventi prevenzionali. Ulteriore elemento premiante per l’i-niziativa dell’Istituto è costituito dall’adozione delle Linee Guida Uni-Inail nella quasi totalità, 49 su 50, di aziende richiedenti.

Le ragioni principali della positiva risposta all’iniziativa dell’Istituto, consolidata ed anzi incre-mentata nel biennio 2002-2004, possono essere così riassunte:

• benefici economici diretti ed indiretti derivanti dall’implementazione del SGSL attraverso:

- riduzione del tasso di Tariffa ex art. 24 D. M. 12 dicembre 2000,

- riduzione dei costi di SSL per diminuzione degli infortuni sul lavoro, diminuzione delle ore di lavoro perse per infortuni e conflittualità sindacale,

- miglioramento della posizione sul mercato come conseguenza del miglioramento dell’im-magine aziendale sia interna che esterna, etc.;

• maggiore diffusione a livello nazionale ed in sede locale dell’iniziativa di finanziamento pro-mossa dall’Istituto, giunta ormai alla seconda edizione;

• maggiore conoscenza dell’oggetto del finanziamento, l’SGSL appunto, e del valore

aggiun-A

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to che esso trasmette all’azienda (riesame dell’organizzazione aziendale attraverso la logi-ca per processi; approccio gestionale alle problematiche di SSL; riduzione progressiva dei costi di SSL; migliorata capacità di recepimento delle modifiche normative; maggiore atten-zione verso le innovazioni tecnologiche; etc.);

• attività di assistenza alle aziende svolta a livello locale dall’Unione Industriali di Treviso.

Dal 2002 l’Unione Industriali di Treviso, di seguito indicata come Unindustria, ha avviato un programma di assistenza e consulenza alle aziende del territorio, per la progettazione e l’im-plementazione di SGSL, coinvolgendo finora 38 aziende, di cui il 70% ha potuto fruire dei finanziamenti ex D.Lgs. 38/2000. Questo campione di aziende è eterogeneo per dimensioni aziendali e settori produttivi interessati, anche se prevalentemente costituito da realtà pro-duttive con caratteristiche di P.M.I. (aziende con meno di 250 dipendenti), di cui quasi la metà con meno di 50 dipendenti (Figura 14).

La distribuzione per macro-settori produttivi, pur essendo analoga a quella dell’intero campio-ne che ha avuto accesso ai finanziamenti in provincia per gli SGSL, mostra una presenza nume-rica ancor più rilevante di realtà del comparto metalmeccanico (17 aziende metalmeccaniche sul totale di 38 seguite da Unindustria).

L’esame dei dati forniti da Unindustria consente di ricavare preziose indicazioni sui tempi necessari per realizzare un SGSL in una P.M.I.. Mediamente per progettare ed avviare il Sistema occorrono circa 15 mesi a cui se ne aggiungono altri 12 per completarne l’integrazione nei cicli aziendali, ovvero:

- 3 mesi per l’esame preliminare della realtà aziendale e l’eventuale adeguamento alla nor-mativa cogente;

- 12 per la revisione dell’organizzazione aziendale e la stesura della documentazione di sup-porto al Sistema;

- 12 per l’implementazione del Sistema e la sua integrazione nella gestione complessiva del-l’azienda.

Questi tempi sono giustificati dalla necessità di riesaminare ed adeguare l’organizzazione aziendale al nuovo modello gestionale: ciò può richiedere la rivisitazione dei processi

funzio-Figura 14. Ripartizione per numero dipendenti e settore produttivo del campione di imprese assistite da Unindustria Treviso dal 2002 ad oggi.

A

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nali dell’impresa, la ridefinizione di ruoli e responsabilità in materia di SSL, la rilevazione delle esigenze formative risultanti dal critico riesame dell’intera struttura aziendale. A tutto ciò segue l’elaborazione e la stesura della documentazione necessaria per il funzionamento del Sistema, ovvero Manuale, Procedure gestionali e tecniche, Istruzioni operative, nonchè tutta la modulistica standardizzata per le registrazioni (verbali, moduli, schede, etc.) richieste dal Sistema.

Questa tempistica è fedelmente fotografata dai dati relativi al numero di SGSL avviati annual-mente da Unindustria fra il 2002 ed il 2005 (per quest’ultimo anno il dato è previsionale), che seguono una cadenza biennale con punte massime registrate a distanza di un anno dalla data di pubblicazione dei bandi Inail (Figura 15). Attualmente circa il 30% di queste imprese ha completato l’implementazione del Sistema.

In collaborazione con Unindustria è stato avviato un progetto di studio dei casi aziendali più rappresentativi per valutare le prestazioni di SGSL funzionanti “a regime”. Ovvero, senza sosti-tuirsi nè sovrapporsi al monitoraggio previsto dal Sistema, la ricerca ha per obiettivo l’indivi-duazione e la misurazione degli indicatori prevenzionali più significativi per quantificare, in modo oggettivo e riproducibile, le prestazioni di SGSL ormai completamente integrati nel ciclo di vita aziendale. La ricerca prevede principalmente l’acquisizione di dati relativi a:

- analisi, valutazione e controllo dei rischi;

- non conformità, incidenti, infortuni e malattie professionali (frequenze e tipologie) regi-strati in sede di monitoraggio di 1° e 2° livello;

- indici infortunistici aziendali di frequenza e gravità e loro comparazione con i dati medi di comparto;

- attività formative ed informative realizzate (frequenze e tipologie);

- attività finalizzate al coinvolgimento e sensibilizzazione del personale aziendale (frequenze e tipologie di incontri aventi per oggetto tematiche di SSL);

- misure correttive e migliorative realizzate;

- attuazione e diffusione di Procedure ed Istruzioni operative previste dal Sistema (moduli-stica prevista, esiti di audit comportamentali);

- analisi dei rapporti sulle emergenze reali o simulate.

Figura 15. Numero di SGSL avviati per ogni singolo anno da Unindustria Treviso.

Ulteriore obiettivo della ricerca è la valutazione dei risultati non esclusivamente prevenzio-nali conseguiti attraverso l’implementazione del Sistema, come la variazione delle perfor-mance produttive, la propensione all’innovazione tecnologica, la variazione della posizione sul mercato.

CONCLUSIONI

L’esame degli andamenti infortunistici registrati nel mondo produttivo trevigiano segnala le criticità di alcuni settori rispetto al quadro regionale o nazionale, come le produzioni metal-meccaniche, di macchine, strumenti ed apparecchi, nonchè le costruzioni edili ed impiantisti-che. Questi settori, che occupano ruoli di assoluto rilievo nel contesto economico locale, sono stati scelti come base di partenza per il monitoraggio sull’implementazione dei SGSL e più in generale sull’applicazione della normativa sulla SSL, secondo criteri di priorità e di rilevanza per una politica di prevenzione dell’Istituto sul territorio.

I dati mostrati nel presente lavoro evidenziano l’importanza di iniziative istituzionali volte a promuovere l’innovazione delle P.M.I. tramite l’adozione di nuovi modelli gestionali, che altri-menti potrebbero risultare di scarso appeal per realtà imprenditoriali non sempre propense a ridiscutere criticamente le loro modalità organizzative.

Se opportunamente incentivato, il mondo imprenditoriale ha dimostrato di saper rispondere positivamente alle proposte di innovazione giunte dalle istituzioni. In tal modo è possibile rag-giungere il duplice obiettivo di riuscire ad integrare la gestione della SSL nella gestione genera-le dell’azienda, facendo acquisire algenera-le probgenera-lematiche prevenzionali pari dignità delgenera-le altre “nor-mali” problematiche aziendali, e di fornire all’impresa la flessibilità e duttilità organizzativa necessaria per poter affrontare efficacemente le nuove sfide della competizione internazionale.

Quando all’iniziativa delle istituzioni pubbliche si aggiunge in ambito locale, come avvenuto in provincia di Treviso, l’attività sinergica delle associazioni di categoria in grado di sensibilizza-re e di supportasensibilizza-re tecnicamente le P.M.I., i risultati conseguibili possono diventasensibilizza-re di assoluto rilievo.

RINGRAZIAMENTI

Un ringraziamento per la collaborazione fornita dall’Unindustria Treviso, in particolare dalla Dott. Laura Manfrin, e dall’Ing. Carmine Salvati dell’INAIL-DCSIT.

BIBLIOGRAFIA

Linee guida per un Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro.

LAVORO SICURO - Guida operativa per un Sistema di Gestione della Sicurezza e Salute sul Lavoro.

INAIL: Rapporto Annuale Regionale 2003 - Veneto.

C.C.I.A.A. di Treviso: Rapporto Annuale Regionale sull’Economia Trevigiana 2003.

http://bancadati.inail.it/prevenzionale/

L. Mercadante*

* INAIL - Direzione Generale - Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione c/o D.C. Prevenzione

RIASSUNTO

La responsabilità sociale di impresa o corporate social responsibility (CSR) nasce come modali-tà organizzativa volontaria, ed individua nei principi del benessere, della qualimodali-tà, della soste-nibilità i criteri su cui ogni organizzazione che intenda perseguire una politica di responsabili-tà sociale deve basare il proprio sistema di gestione aziendale.

Ciò sottintende una politica di gestione da pensare sul lungo termine, con obiettivi strategici ed operativi funzionali ad un management aziendale organizzato, strutturato, progettato.

Appare evidente che i primi passi che ogni organizzazione deve muovere siano in termini di dif-fusione di una cultura di CSR, attraverso un percorso che porti alla valorizzazione del capitale umano ed ambientale.

In questa ottica l’INAIL potrebbe erogare servizi nell’ambito di percorsi a sostegno della diffu-sione di una cultura di CSR, identificando un primo momento nella assistenza e consulenza alle aziende che intendano implementare un SGSL, consapevoli che un modello di gestione che risponda a criteri di responsabilità sociale debba necessariamente comprendere un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro.

Peraltro l’esistenza di un progetto elaborato dal Ministero del Lavoro, che già prevede fra gli aspetti connessi alla categorie delle risorse umane lo sviluppo e la valutazione della tematica della salute e sicurezza sul lavoro, potrebbe costituire il riferimento cui accostarsi per elabora-re dei modelli adattati e modulati alle singole elabora-realtà aziendali.

Obiettivo finale del lavoro è la predisposizione di un canovaccio operativo fortemente centra-to sugli aspetti connessi alla tutela della salute e sicurezza sul lavoro, che possa trovare appli-cabilità in un processo di gestione integrata, secondo un modello di gestione etica che neces-sariamente ingloberà gli aspetti dei sistemi di gestione esistenti, siano essi relativi alla gestio-ne della salute e sicurezza che congestio-nessi all’ambiente ed alla qualità.

SUMMARY

The corporate social responsibility is a new voluntary management approach, where welfare, quality and sustainability are criteria of a socially responsible management system. That means a long term approach, with strategic and functional objectives well done to a integrated and structured perspective.

It is clear the fist step is a new culture and the diffusion of this culture, with the aim to deve-lop an adding value on the basis of human and environmental aspects.

In this perspective, INAIL could represent a means by which of support the diffusion of CSR cul-ture, starting to give assistance and consulence to the organizations in the field of SGSL, con-scious that a socially responsible management system is based also on a SGSL system.

The Italian Minister of Labour presented a work project where the human aspect and the health and safety at work are considered; this document could be the reference as the starting point for developing a new flexible model properly for each organization.

Aim of the work is develop a functional framework, based on safety and health at work, feasi-ble and correlated to an integrated management system, according to an ethic model, whereby quality, environmental and safety management systems are parts of a global process, called socially responsible management system.

1. PREMESSA

Il tema della responsabilità sociale, oggetto di costanti dibattiti e di estrema attualità, nasce in risposta all’esigenza, colta già da tempo in ambito europeo ed internazionale, di regolare un mercato ed un sistema produttivo che, nel vivere in modo invasivo un processo di globalizza-zione, rischia di essere dallo stesso travolto, se non debitamente regolato, a causa di mecca-nismi indirizzati ad una iper-produttività, non sempre debitamente controllata.

Già nel 1999 le Nazioni Unite avevano lanciato una iniziativa per la promozione della CSR nel mondo, secondo i nove principi del Global Compact relativi alla tutela dei diritti umani, del lavoro e dell’ambiente; con le stesse aspirazioni ha avuto luogo il Vertice di Lisbona nel marzo del 2000 ed è stato emanato il Libro Verde (COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE, 2001), affinché i Governi dei Paesi Membri definissero ed attuassero azioni e strategie per promuove-re e diffondepromuove-re pratiche di CSR.

Peraltro in parecchi passi del Libro Verde si sollecitano le imprese ad allontanarsi da modelli di gestione aziendale superati, improntati al mero rispetto della legislazione vigente e cogente, per accostarsi ad una politica di impresa che associ il perseguimento dell’interesse e la crea-zione di valore alla sostenibilità.

La sostenibilità dunque come leva, come obiettivo, come capacità dell’impresa di continuare le proprie attività indefinitamente, avendo tenuto nella dovuta considerazione l’impatto con il capitale ambientale, sociale, umano.

E proprio in tale ottica standard quali SA8000 o AA1000 manifestano il senso e la volontà di indirizzare il mercato globale, proponendo dei modelli di gestione e di rendicontazione che ribadiscono gli obblighi di natura etica, oltre che legali, che l’impresa deve rispettare.