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RISULTATI DEL CONFRONTO TRA STRUMENTI E TECNICHE 1 Campionamento attivo

DELLA SILICE

DESCRIZIONE CICLO LAVORATIVO

L. Soliani: “Statistica applicata alla ricerca biologica e ambientale”UNI.NOVA Parma

3. RISULTATI DEL CONFRONTO TRA STRUMENTI E TECNICHE 1 Campionamento attivo

Allo scopo di standardizzare le tecniche di monitoraggio microbiologico dell’aria, affinché i dati raccolti, a parità di condizioni di campionamento, siano i più omogenei possibile, si è effettuato un confronto tra i campionatori attivi di bioaerosol in dotazione in alcune CONTARP Regionali e nella CONTARP Centrale. Tali strumenti si basano sullo stesso meccanismo di fun-zionamento e differiscono tra loro principalmente per i parametri operativi (portata d’aria aspirata e tempi di aspirazione), sia propri che impostabili dall’utilizzatore in base alla tipologia di ambiente da valutare (campionatori d’aria ad impatto ortogonale: Microflow -Aquaria; Surface Air System super 100 e Surface Air System super 180 - International PBI). Il confronto è stato effettuato per quantificare la quota di variabilità dovuta a motivi sistema-tici e quella dovuta a motivi casuali, ovvero per valutare l’entità della variabilità delle misu-re effettuate con strumenti diffemisu-renti in confronto alla variabilità tra le misumisu-re rilevate con lo stesso strumento.

Sono stati effettuati campionamenti in parallelo, nella medesima giornata, in tre siti differen-ti di uno stesso ambiente di lavoro (ufficio, Tabella 1), presupponendo in essi livelli di conta-minazione microbiologica diversi.

Per ogni strumento e per ogni condizione operativa testata si è valutata la carica batterica totale psicrofila e la carica fungina totale (UFC/m3, dopo incubazione delle piastre rispettiva-mente a 22°C per 48 h e a 25°C per 3-5 gg.).

L’estrema variabilità temporale quali-quantitativa che caratterizza il bioaerosol e la brevità della durata del campionamento attivo rendono critico il fattore “ripetibilità” del dato analiti-co. I dati raccolti durante i campionamenti effettuati hanno, infatti, evidenziato una notevole variabilità tra i valori microbiologici rilevati in uno stesso ambiente, con lo stesso strumento, in tre campionamenti successivi. Per ogni sito e per ogni combinazione di parametri sono stati, perciò, effettuati tre campionamenti (prelievi in triplo, con terreno di coltura PCA - Liofilchem, per la carica psicrofila e Sabouraud Agar+cloramfenicolo - Liofilchem, per la carica fungina), onde ottenere una stima più accurata della carica microbica.

I risultati ottenuti sono stati analizzati statisticamente. Non potendosi assumere la normalità della distribuzione dei dati, si è effettuata l’analisi della varianza mediante il test non para-metrico H di Kruskal-Wallis, adatto al confronto multiplo, contemporaneo, dei dati.

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L’analisi statistica non ha evidenziato alcuna significativa variabilità tra gli strumenti presi in esame, per nessun set di parametri utilizzato.

Da rilevare, al puro fine descrittivo, che il confronto della variabilità dei gruppi di dati raccol-ti, mediante l’utilizzo del Coefficiente di Variazione, pone in evidenza come l’utilizzo del cam-pionatore Microflow alla portata di 30 litri al minuto per un volume totale di aria campionata pari a 100 litri, presenti spesso il più elevato indice di variabilità nell’ambito dello stesso cam-pionamento ripetuto in triplo (Tabella 1).

In conclusione, l’analisi, pur confermando ai fini interpretativi la sovrapponibilità dei dati rac-colti, ha evidenziato come, al variare dei parametri di campionamento, le prevedibili fluttuazio-ni dei valori ottenuti siano più accentuate con certe condiziofluttuazio-ni operative piuttosto che con altre.

3.2 Campionamento di superfici

Il campionamento delle superfici è stato condotto contemporaneamente da due operatori, uti-lizzando piastre a contatto tenute premute sulla superficie in esame per la durata standard di 10 secondi. Uno dei due operatori ha effettuato i prelievi anche montando le piastre sull’ap-plicatore per piastre a contatto, a peso standardizzato e munito di temporizzatore, Rodac-Weight (International PBI), che esercita una pressione omogenea e costante nel tempo sull’in-tera superficie della piastra.

Per il monitoraggio microbiologico delle superfici è stata valutata la carica batterica totale psi-crofila e quella fungina (UFC/100 cm2). Il campionamento è stato effettuato in triplo sia a livello di ogni superficie esaminata che per ogni tipologia di terreno utilizzata.

L’analisi statistica dei risultati, mediante il test H di Kruskal-Wallis, non ha evidenziato alcuna differenza statisticamente significativa tra i campionamenti effettuati manualmente dai due operatori. E’ importante, invece, rilevare che i Coefficienti di Variazione dei campionamenti sono sempre molto alti per i dati relativi ai prelievi effettuati manualmente dagli operatori, mentre risultano molto più bassi per quelli effettuati tramite l’apparecchio Rodac-Weight, evi-denziando una minore variabilità dei dati nell’ambito delle tre ripetizioni (Tabella 2).

Tabella 1: Coefficienti di Variazione per set di parametri utilizzato (Ambiente A: stanza con persone;

Ambiente B: stanza in assenza di persone)

SAS SAS Microfloz

super 100 super 180 Microflow

Litri al minuto 100 100 180 30 100 120

Volume campionato 100 180 100 100 120

Terreno PCA

Ambiente A 22.92 25 52.13 104.65 24.11 17.72

Ambiente B 33.49 20.75 10.95 45.06 9.09 19.64

Esterno 61.57 26.18 73.65 n.d.* 10 77.98

Terreno SAB-cloramfenicolo

Ambiente A 13.31 32.6 29.63 120.16 0 32

Ambiente B 35.26 30 27.86 0 78.05 67.85

Esterno 16.66 37.65 9.19 18.09 22.22 50

* Dato non disponibile a causa della non numerabilità delle colonie su due delle tre ripetizioni

Tabella 2: Coefficienti di Variazione per sito e modalità di campionamento - (Ambiente A: stanza con perso-ne; Ambiente B: stanza in assenza di persone)

Rodac -Weight Operatore 1 Operatore 2

Superficie campionata

cm2 24 24 24

Terreno PCA

Ambiente A* 0 69.26 43.33

Ambiente B 100 173.68 141.5

Terreno SAB

Ambiente A 100 142.81 173.56

Ambiente B 19.04 70.88 92.77

* Test H di Kruskal-Wallis p=0.046

3.3 Campionamento passivo

Nel campionamento passivo si espongono nell’ambiente in esame, per determinati intervalli di tempo, piastre aperte (90 mm d.i.) contenenti idoneo terreno di coltura: in esse si raccolgono, per sedimentazione, i microrganismi veicolati da particelle solide o liquide sospese nell’aria.

Dopo opportuna incubazione delle piastre, si procede alla conta del numero di colonie cresciu-te (UFC/piastra).

Sono stati confrontati tra loro i risultati ottenuti campionando, in triplo, nei medesimi siti in cui è stato effettuato il campionamento attivo, lasciando esposte due serie di piastre per un periodo di tempo rispettivamente pari a 15 e a 60 minuti.

L’analisi statistica dei dati, mediante il test H di Kruskal-Wallis, ha dimostrato che il nume-ro di colonie rilevate in ogni ambiente dopo 15 minuti di esposizione delle piastre è, come peraltro prevedibile, significativamente più basso di quello rilevato dopo 60 minuti (p <

0.05). Da sottolineare che, almeno per la tipologia di ambiente indoor considerata, il dato ricavato dopo 15 minuti di esposizione delle piastre, moltiplicato per 4, è risultato sovrap-ponibile con quello ottenuto dopo 60 minuti. Se, inoltre, ai valori di carica microbica riscontrati si applica il metodo di valutazione IMA (Indice Microbico Aria, Pitzurra et al.

1997, Tabella 3) - che esprime il grado di inquinamento microbiologico dell’aria come numero di unità formanti colonia che si contano in una piastra Petri di 9 cm di diametro, lasciata aperta nell’ambiente per un ora, ad un metro da terra e ad un metro da ogni osta-colo fisico rilevante - i campionamenti effettuati per 15 e per 60 minuti, almeno per que-sta evidenza sperimentale, non variano soque-stanzialmente la classe di contaminazione microbica di appartenenza, considerando i siti di campionamento (uffici) come ambienti a

“basso rischio”.

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4. CONCLUSIONI

Le attività progettuali svolte hanno portato alla definizione di criteri, tecniche e procedure uni-voche da adottare, in ambito CONTARP, per il monitoraggio microbiologico negli ambienti di lavoro. Per quanto concerne il campionamento attivo del bioaerosol, il confronto tra le presta-zioni offerte, a parità di condipresta-zioni di impiego, dai tre modelli di strumentazione acquisiti dalla Consulenze partecipanti al Progetto ha dimostrato la sostanziale assenza di variabilità statisti-camente significativa. Per quanto attiene, invece, alle tecniche di monitoraggio delle superfi-ci, i risultati delle indagini sperimentali condotte hanno dimostrato che è consigliabile avva-lersi di apparecchi che assicurino omogeneità nella pressione esercitata, durante il campiona-mento, sulle piastre a contatto.

L’adozione di un protocollo uniforme, da parte dei professionisti della CONTARP, favorirà la creazione di banche-dati INAIL omogenee per l’approfondimento della relazione che lega la contaminazione microbiologica alla tipologia di ambiente di lavoro esaminata e al par-ticolare ciclo produttivo in esso svolto e l’individuazione dei possibili interventi, in essi attuabili, per la prevenzione o il contenimento dell’esposizione agli agenti biologici di rischio.

Tipologia di ambiente Ambienti ad altissimo rischio

Ultra clean room, isolamento protettivo, sale opera-torie per protesi auricolari, alcune lavorazioni del-l’industria elettronica e farmaceutica

Ambienti ad alto rischio

Clean room sale operatorie per chirurgia generale, rianimazione, dialisi, alcune lavorazioni dell’indu-stria elettronica e farmaceutica, laboratori di micro-biologia

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