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DELLA SILICE

DESCRIZIONE CICLO LAVORATIVO

R. Calisti: Il progetto della Regione Marche sul rischio chimico negli ambienti di lavoro- Atti convegno “Prevenzione e protezione da agenti cancerogeni e mutageni”- Modena 15 ottobre

2. METODI DI CAMPIONAMENTO E ANALISI

I campionamenti sono stati effettuati nella zona di respirazione degli addetti, utilizzando pompe a batteria, regolate ad un flusso di aspirazione di 1,9 - 2,2 l/min. Come dispositivi di ingresso per le polveri respirabili sono stati utilizzati cicloni preselettori con stabilizzatore di flusso, modelli prodotti dalle ditte Casella e SKC . Per la captazione del particolato sono state impiega-te membrane filtranti in argento, con porosità di 0,8 micron e diametro di 25 mm. La deimpiega-termi- determi-nazione della concentrazione nell’aria della polvere respirabile è stata eseguita con metodo gra-vimetrico a pesata differenziale, utilizzando una microbilancia (sensibilità: milionesimo di gram-mo). Le analisi per la ricerca ed il dosaggio del quarzo sono stati eseguiti in diffrattometria RX.

I dati esaminati riguardano tre aziende: una svolge attività di escavazione di argilla e di pro-duzione di laterizi, le altre due svolgono attività di estrazione e di lavorazione di lapidei.

E’ stata effettuata un’analisi comparativa per ogni azienda, applicando il test t Student per il confronto delle medie dei dati rilevati. Il test è stato eseguito sia per le concentrazioni medie di polveri totali respirabili sia per le concentrazioni medie di silice libera cristallina respirabi-le, sul totale delle mansioni indagate nella singola azienda e per aree operative ove possibile.

Questo strumento statistico consente di valutare se le medie delle serie di dati presentano dif-ferenze significative rispetto ad un livello di confidenza che si è posto pari al 95%.

3. RISULTATI

Nelle Tabelle 1, 2, 3 sono riportati i confronti delle medie dei dati rilevati nelle tre aziende, ela-borati utilizzando il test T con i seguenti parametri (Soliani, 2005):

N numero di campioni X media aritmetica

S2 varianza S2p varianza complessiva

t variabile di Student Gdl Grado di libertà, Ntot- 2

P2 probabilità associata al test T per la distribuzione a due code

Tcr2 Valore critico della variabile di Student tabellata per la distribuzione a due code1

1 Si è scelto di effettuare il test a due code perché è più conservativo, ovvero implica una minore probabilità di evidenziare una differenza significativa rispetto al test ad una coda.

Per quanto riguarda l’azienda 1, sono stati confrontati i dati di esposizione alle polveri respi-rabili e al quarzo respirabile relativi ai prelievi eseguiti nei tre periodi: marzo - agosto 1997, dicembre 2000, aprile - luglio 2003. La prima e la terza campagna di indagini (1997 e 2003) hanno abbracciato un periodo temporale più lungo e mediamente più caldo e meno umido, mentre la seconda (2000) è stata concentrata in un periodo di breve durata caratterizzato da basse temperature e alta umidità atmosferica.

I dati relativi all’azienda 2 si riferiscono ai prelievi effettuati nei mesi di ottobre e luglio, in cui le condizioni di umidità e temperatura atmosferica sono state marcatamente differenti.

L’elaborazione ha riguardato il totale delle medie delle concentrazioni di quarzo respirabile e di polveri respirabili.

Per quanto riguarda l’azienda 3, le indagini strumentali sono state svolte in condizioni analo-ghe alle precedenti, ma l’analisi è stata effettuata sia per le concentrazioni totali sia per le concentrazioni rilevate nelle due aree operative della sede lavori.

Dal raffronto operato per ogni azienda, sono evidenziati in corsivo (dati di probabilità inferiori al 5%) i casi in cui la differenza tra le medie risulta significativa in base al livello di confidenza assunto, vale a dire quando la variabile t calcolata è risultata maggiore di quella tabellata.

Nelle Figure 1, 2, 3 è rappresentata l’ esposizione a silice libera cristallina per le singole man-sioni nelle tre aziende. Il TLV - TWA raccomandato dall’ACGIH (2000) per la silice libera cristal-lina respirabile, è pari a 0,050 mg/m3.

Tabella 1: Confronto tra medie dei dati di concentrazione rilevati nell’azienda 12

Quarzo respirabile N X S2 S2p Gdl t P2 Tcr2

1997 18 0,062 0,0012 0,0007 50 3,197 0,002 2,009

2000 34 0,037 0,0004

1997 18 0,062 0,0012 0,0012 37 0,488 0,628 2,026

2003 21 0,056 0,0012

2000 34 0,037 0,0004 0,0007 53 2,574 0,013 2,006

2003 21 0,056 0,0012

Polveri respirabili N X S2 S2p Gdl t P2 Tcr2

1997 18 0,568 0,0796 0,0344 50 5,696 0,000 2,009

2000 34 0,260 0,0111

1997 18 0,568 0,0796 0,0778 37 1,253 0,218 2,026

2003 21 0,456 0,0762

2000 34 0,260 0,0111 0,0356 53 3,732 0,000 2,006

2003 21 0,456 0,0762

2 I campionamenti del 2000 sono stati effettuati dai tecnici della CONTARP Centrale.

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Tabella 2: Confronto tra medie dei dati rilevati nell’azienda 2

Polveri respirabili N X S2 S2p Gdl t P2 Tcr2

Ottobre 3 0,654 0,0050 0,476 5 2,640 0,0460 2,571

Luglio 4 2,044 0,7892

Quarzo respirabile N X S2 S2p Gdl t P2 Tcr2

Ottobre 3 0,014 0,0000

Luglio 4 0,049 0,0001 0,0000 5 5,253 0,0033 2,571

Figura 1: Esposizione a silice libera cristallina per mansioni nell’azienda 1

Figura 2: Esposizione a quarzo respirabile per mansione nell’azienda 2

Tabella 3: Confronto tra medie dei dati rilevati nell’azienda 3

Polveri respirabili N X S2 S2p Gdl t P2 Tcr2

Totali

Agosto 8 2,530 4,040 2,411 12 2,241 0,0447 2,178

Settembre 6 0,651 0,131

Laboratorio

Agosto 5 1,226 0,465 0,322 6 0,645 0,543 2,447

Settembre 3 0,959 0,037

Cava

Agosto 3 4,703 1,879 0,943 4 5,500 0,0053 2,776

Settembre 3 0,342 0,007

Quarzo respirabile N X S2 S2p Gdl t P2 Tcr2

Totali

Agosto 8 0,426 0,0776 0,0457 12 3,288 0,0065 2,179

Settembre 6 0,0463 0,0008

Laboratorio

Agosto 5 0,272 0,0308 0,0209 6 1,975 0,0957 2,447

Settembre 3 0,063 0,0009

Cava

Agosto 3 0,682 0,0292 0,0262 4 4,946 0,0078 2,776

Settembre 3 0,0519 0,0004

Figura 3: Esposizione a quarzo respirabile per mansione nell’azienda 3

4. DISCUSSIONE E CONCLUSIONI

I confronti hanno evidenziato, per l’azienda 1, scarti significativi tra i risultati dei prelievi effettuati nel 2000, concentrati in un breve periodo caratterizzato da basse temperature e alta umidità atmosferica, e quelli dei prelievi eseguiti nel 1997 e nel 2003, che hanno interessato un periodo di tempo più lungo e mediamente più caldo e meno umido. Diversamente, il raf-fronto tra la serie di dati del 1997 e quella del 2003 non ha prodotto differenze significative.

Differenze marcate, rispetto ai due periodi di campionamento, sono emerse anche tra i risulta-ti dei prelievi eseguirisulta-ti nelle aziende 2 e 3, eccezion fatta per i prelievi effettuarisulta-ti nell’area “labo-ratorio” dell’azienda 3.

L’ipotesi verosimile che le condizioni ambientali meteo-climatiche influenzino l’entità dell’e-sposizione a polveri e a silice libera cristallina, soprattutto nei lavori svolti all’aperto o in capannoni dotati di sola copertura, viene quindi supportata da dati sperimentali che eviden-ziano marcate fluttuazioni, in media dell’ordine del 50 - 80 %.

Nella valutazione relativa all’applicazione del premio supplementare silicosi, non riteniamo possibile applicare il criterio della “media” per dette lavorazioni in quanto si potrebbe giunge-re a conclusioni di notevole sottostima del rischio. D’altro canto risulta molto difficoltoso defi-nire gli effettivi tempi di esposizione a rischio rispetto a quelli in cui gli operatori sono sog-getti a bassi tenori di inquinamento, anche perché le lavorazioni non vengono sospese in casi di avversità meteoriche. Per queste tipologie di lavori una soluzione più tutelante ai fini assi-curativi potrebbe essere quella di considerare l’intero periodo annuale di attività privilegiando per le indagini strumentali i periodi più “secchi” dell’anno.

BIBLIOGRAFIA

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