ame-deo savoia.
Giulio Mozzi:
Prima di tutto, Stefania: prova a confrontare la tua “istantanea” con quella di Ilaria (qui).
Alcune delle osservazioni del prof. Amedeo Savoia possono essere utili, mi pare, anche per il tuo testo.
Faccio qui un po’ di osservazioni sparse.
Scrivi:
…circa sulla quarantina…
Ma «sulla quarantina» è già, di per sé, un’indicazione all’incirca…
Poi: il soggetto di tutte le frasi (tranne l’ultima) è l’uomo in giacca blu. Quindi, una volta che lo hai detto nella prima frase, non serve più ripeterlo. Tutti quegli «egli», «l’uomo», eccetera, puoi toglierli.
All’inizio scrivi che l’uomo
si trova in piedi proprio vicino alla fontana di Piazza Duomo ma poi scrivi che
continua ad andare avanti e indietro
Se «continua», vuol dire che lo faceva già anche prima. E io allora non capisco come devo immaginarlo, quest’uomo: fermo dritto vicino alla fontana? Che cammina avanti e indietro? Che gira attorno alla fontana?
Amedeo Savoia:
Fantastico. L’esperimento di classe ha funzionato nel senso che tu, Ilaria e Michele avete colto la stessa scena da tre punti di vista diversi. C’è qualche incongruenza, ma tutto sommato avete intercettato due persone che dialogano al telefono e possiamo ricostruire le battute di entrambi. Meglio dell’fbi.
Leggi anche i commenti dei compagni.
Ci sono diverse cose da mettere a posto in aggiunta a quelle già evidenziate da Giulio Mozzi.
Cominciamo da questa frase.
porta una lunga sciarpa rossa al collo e in testa un cappello di quelli da cowboy color grigio
Secondo te, è necessario dire che la sciarpa è al collo e il cappello è in testa? Non ti pare che togliendo queste precisazioni la frase sarebbe comunque chiara? Piuttosto descrivi meglio come porta la sciarpa: i lembi cadono lungo il petto o la schiena? Oppure è tutta arrotolata intorno al collo? Oppure è legata per così dire a cappio come si usa fare da qualche tempo?
E sei sicura di quel cappello di quelli da cowboy?
Il cappello da cowboy è più o meno così: Non era per caso un borsalino?
È meglio: «L’uomo in mano tiene» o «l’uomo tiene in mano»?
Il verbo «appoggiare» significa mettere su un piano. È preferibile dire che la sacca «pen-de» dalla spalla.
Ancora per migliorare la precisione. L’uomo dalla tasca ha tolto una sigaretta o, più verosimilmente, un pacchetto di sigarette? Definisci meglio la sequenza delle azioni:
toglie dalla tasca il pacchetto, prende una sigaretta, la accende e fuma nervosamente.
Staccherei con un punto e nella frase successiva direi sempre al presente che controlla spesso l’orologio.
Problema di coerenza temporale. Se l’osservazione è durata dieci minuti, come fai a dire che va avanti e indietro da quindici?
come se stesse aspettando qualcuno
è una tua ipotesi interpretativa che qui devi evitare. In questo passaggio colleghi i fatti secondo un rapporto di causa/effetto e non devi farlo.
Vediamo adesso questa frase che non funziona:
compone un numero mettendosi così il telefono all’orecchia destra.
Esagero forse un po’, ma vedo uno che compone il numero con l’orecchio (meglio al ma-schile). Se usi il gerundio presente le azioni sono contemporanee e così si crea questo simpatico cortocircuito. Basta togliere il gerundio e anche il “così” che qui non capisco che cosa esprima.
Se riproduci una telefonata devi inserire i silenzi di quando l’interlocutore sta parlando dall’altra parte. Ho spiegato qui [link] a Ilaria come si fa.
Attenta al paio di minuti dopo. È tanto tempo e ho l’impressione che l’uomo abbia atte-so meno dopo la telefonata. Forse basta un «poco dopo». Come fai a dire che è «un suo amico»? Lo deduci dalla scena. Ma il reporter descrive e non interpreta. Piuttosto soffermati sulla descrizione dell’uomo che arriva da via Verdi.
Ultima osservazione sulla frase finale:
se ne vanno proseguendo per la piazza
Da che parte vanno? È importante dirlo. Se noi riprendessimo con una macchina da presa la scena non sapremmo da che parte puntare l’obiettivo.
Prova a riscrivere il testo.
Stefania:
Un uomo sulla quarantina continua ad andare avanti e indietro proprio vicino alla fontana di Piazza Duomo, indossa una giacca blu, un paio di pantaloni neri, porta una lunga sciarpa rossa arrotolata tutta intorno al collo e un cappello “borsalino” color grigio.
Tiene in mano una borsa color verde chiaro, mentre una sacca nera gli pende dalla spalla sinistra.
Poco dopo estrae dalla tasca dei pantaloni un pacchetto di sigarette, ne prende una, la accende, ed inizia a fumare nervosamente. Nello stesso momento in cui fuma, controlla sempre più frequentemente l’orologio da polso.
Dopo una decina di minuti prende il telefono dalla tasca della giacca, compone un nu-mero e si mette il telefono all’orecchia destra.
«Pronto?» dice l’uomo.
«…».
«Dove sei?».
«…».
«Ah..ok, avevo capito che ci dovessimo trovare al centro di Piazza Duomo, ti raggiungo io allora o vieni qua tu?».
«…».
«Ok perfetto, ti aspetto qui» conclude l’uomo.
«…».
Così poco dopo arriva finalmente l’uomo, con giacca e pantaloni neri, proveniente da via Verdi e i due se ne vanno proseguendo per via Belenzani.
Amedeo Savoia:
Bene, Stefania. Il testo sta migliorando. Restano alcuni passaggi da rivedere. Te ne in-dico alcuni.
Prendiamo il primo paragrafo. Lo farei così:
Un quarantenne – borsalino grigio, sciarpa rossa, giacca blu, pantaloni neri – va avanti e indietro ripetutamente vicino alla fontana.
Ricorda la regola della descrizione: dall’alto in basso, da fuori a dentro.
Ultima frase:
Poco dopo da via Verdi arriva un uomo con giacca e pantaloni neri. I due se ne vanno lungo via Belenzani.
Che ne dici?