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La professoressa Daniela Mannarini, insegnante presso il Liceo «Maffei» di Riva del Garda, colse l’occasione di un piccolo fatto un po’ curioso avvenuto in classe il 3

Nel documento Il reportage fotografico a parole (pagine 67-70)

febbraio 2010 per proporre agli studenti di farne l’oggetto di una pagina di diario;

proponendo il minimalismo di Mozzi come esplicito esempio. alcuni accettarono la proposta; scrissero; e misero a disposizione. ecco i testi, tali e quali (abbiamo solo uniformato l’uso delle virgolette per i dialoghi):

SulluSciodellaclaSSe, di Domenico Scuola: siamo qui seduti e toc-toc.

«Avanti» diciamo noi e la prof.

«Buongiorno, sono quella dell’alcool e fumo» dice una signora bionda sull’entrata della classe, poi continua: «Abbiamo l’incontro oggi». La prof un po’ sorpresa dice «Guardi che c’è un errore perché io l’ho segnato per giovedì prossimo»; la signora alcool e fumo va a cercare la prof di religione.

Nel frattempo la prof che ci fa lezione manda Leonardo a prendere un foglio in stampa che certifica l’errore della signora alcool e fumo. Leonardo butta il foglio dalla stampante al bidone perché la bionda sull’uscio della classe ammette l’errore in aula fotocopie.

Intanto penso: «Non è un bel modo di presentarsi dire sono quella dell’alcool e fumo perché dà l’idea di una persona che fuma come un camino e beve come un camionista all’Oktoberfest».

ProgettoScolaStico, di Clara

Sono a scuola. È appena suonata la campanella della seconda ora. Mi sistemo e prendo il materiale di italiano dallo zaino. Sento bussare alla porta.

«Sí?» dice la prof.

«Mi scusi, sono qui per il progetto scolastico alcol e fumo. È in questa aula, giusto?» dice una signora munita di varie borse, riccia.

«Non è la prossima settimana?» dice la prof.

«Credo proprio di no» dice la signora.

«Ma avevano spostato le ore di oggi a mercoledí 10 febbraio» dice la prof.

«No no. È proprio oggi.» dice.

«Senta, sono piuttosto sicura di aver letto una comunicazione nella quale si diceva espli-citamente che il progetto è stato spostato» dice la prof.

«Ma è quello alcol e fumo. Ed è qui.»

«Sí, ma non oggi» dice la prof.

«Vuole dirmi che non fa il progetto alcol e fumo?» dice la signora.

«No, ma che c’è la prossima settimana» dice la prof.

«Il progetto alcol e fumo è qui» dice la signora.

«Sí, ma mercoledí prossimo. Il progetto alcol e fumo è stato spostato alla prossima set-timana» dice la prof.

«Vado a controllare, chiedo alla professoressa Dalvit, mi scusi.»

(Senzatitolo), di Matteo

10:35; è appena iniziata la terza ora quando si sente bussare. La classe si zittisce im-mediatamente, avvenimento rarissimo. In questa maniera tutti riescono ad udire distin-tamente il personaggio incognito che fa capolino dalla porta. Una donna abbastanza giovane entra con metà corpo, quasi orizzontalmente e dice: «Sono qui per l’alcool e fumo» al che la prof. replica stupita: «Non mi pareva che fosse oggi, mi sembrava l’aves-sero spostato; adesso controllo.» «Ah, vado a chiedere alla Dalvit.», dice la psicologa, e si fionda fuori chiudendosi la porta dietro le spalle. Nessuno l’ha più vista. La prof., invece, ha controllato sul sito della scuola chi aveva ragione ed ha stampato una copia del programma del progetto in questione. Questa avrebbe dovuto essere consegnata alla strana donna. «Sì, sì, ho sbagliato classe.», ha detto la signora in tono di scuse al nostro compagno che è andato a cercarla. Questo non ha più saputo come replicare a una simile liquidazione. «Che tipa strana!» ha poi commentato la classe all’unisono, rivolta all’insolita strizzacervelli-lampo.

equivoci, di Mattia

Oggi in classe stavamo facendo latino e sento bussare alla porta: -Avanti- diciamo in coro.

«Scusi, ma ora dovrei esserci io» dice una donna sui trenta. «No, guardi che l’appunta-mento è stato spostato» dice la professoressa. «Sì, ma comunque dovrei esserci io, sono quella dell’alcool e fumo, ricorda?!» esclama la signorina. «Aspetti, a me risulta che l’ap-puntamento sia stato spostato, lei dovrebbe essere qui al 10, non oggi». Si alza un brusio dalla classe. «Ho capito, ma io dovrei parlare ai ragazzi questa e la prossima ora». Allora la prof. scocciata: «Guardi, faccia una cosa per favore, chieda alla professoressa Dal Vit». La donna esce... Non l’ho più vista...

(Senzatitolo), di Noemi Caro Diario,

Oggi a scuola, suonata la campanella di inizio 3° ora, è entrata nella nostra aula una signora giovane, sui trent’anni. Subito ha detto: «Non è oggi l’incontro alcool e fumo?»

Noi tutti siamo rimasti fermi e zitti, e a rompere quel silenzio ci ha pensato la nostra prof:

«Guardi, mi sembra che l’appuntamento sia stato spostato a mercoledì 10, della pros-sima settimana». Così la rappresentante del progetto alcool e fumo ha subito detto che andava a risolvere il problema con la Dalvit, la prof di religione.

Nel frattempo la Mannarini, prof di Italiano, ha iniziato a navigare nel registro elettronico per trovare l’avviso che affermava lo spostamento dell’appuntamento.

Dopodiché, riferendosi a Leonardo, ha detto di andare ad avvisarla.

(Senzatitolo), di Veronica Caro Diario,

ieri in classe ci è arrivata una e-mail contenente l’avviso che l’incontro previsto con la psi-cologa per oggi, sarebbe stato rinviato a mercoledì prossimo. E invece pochi minuti fa...

«Toc-Toc» qualcuno ha bussato alla porta; senza aspettare alcuna risposta la porta si apre: «Sono la psicologa, sono qui per il progetto alcol e fumo»

«Come?» diciamo noi «Non è stato spostato a mercoledì prossimo?»

«No» dice la ragazza «In segreteria c’è scritto che in queste due ore devo essere da voi!»

«Ma è proprio sicura?» le chiede la professoressa

«Si, sicurissima comunque per convincere anche voi vado a chiedere conferma in se-greteria»

5 minuti dopo...

«Toc-Toc» bussano nuovamente alla porta. È ancora lei, la psicologa: «Scusatemi, ho sbagliato a leggere sul calendario, sono in 1^C, ci vediamo la prossima settimana».

E così abbiamo perso un quarto d’ora di lezione...

Ciao, Veronica

In accordo con la professoressa Mannarini, Mozzi produsse una breve narrazione

Nel documento Il reportage fotografico a parole (pagine 67-70)