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Istantanee di leonardo

Nel documento Il reportage fotografico a parole (pagine 130-134)

alcune indicazioni fornite in calce a una prima istantanea – e rimaste lettera mor-ta – producono invece effetti in un’ismor-tanmor-tanea successiva: in calce alla quale si svolge una sorta di pedinamento tra insegnante e studente.

Trento, via Giusti, 29 gennaio 2012, ore 11.20

Alla fermata degli autobus numero 1, 4, 12, 13 di Via Giusti, denominata «Giusti Pascoli», avvengono dei sorpassi interessanti. Una vecchietta cammina sul marciapiede in dire-zione nord. Porta un cappotto rosso con un enorme colletto di pelliccia, un berretto di lana bianco, un paio di occhiali da sole, dei jeans blu classici e delle scarpe marroni sul modello dei mocassini. Cammina con le mani in tasca e fare deciso, e porta con leggera ostentazione un giornale sotto braccio.

Contemporaneamente un signore, anche lui sull’ottantina, cammina più velocememente della signora e la supera. Il signore indossa un cappotto verde militare e pantaloni “car-go” dello stesso colore, in testa ha un cappellino da baseball blu-grigio e occhiali tondi con montatura di metallo alla “Lennon”. Sotto il cappotto si intravede un maglione di lana di color rosso acceso e il colletto bianco di una camicia. La faccia è incorniciata da una grande barba bianca. Ha le mani affondate in tasca con piglio deciso e fuma un lungo sigaro puzzolentissimo.

Dopo aver guadagnato un vantaggio di pochi metri sulla signora, l’uomo si ferma, estrae dalla tasca sinistra del cappotto un fazzoletto di carta usato numerose volte, si toglie il sigaro dalla bocca con la mano destra, e con la sinistra porta il fazzoletto al naso, si soffia il naso, si rimette il sigaro in bocca e aspira una boccata di fumo con aria soddisfatta. A questo punto ricomincia a camminare ma non ha alcuna possibilità di raggiungere nuo-vamente la signora che ormai è quasi all’incrocio di Via Taramelli.

Leonardo, Liceo «Da Vinci» di Trento DIscussIone

Giulio Mozzi:

Leonardo: ti invito a rileggere le «Regole di composizione»2: perché il tuo testo le segue in parte, e in parte no.

Espressioni come:

…avvengono dei sorpassi interessanti…

…non ha alcuna possibilità di raggiungere nuovamente la signora…

2 Vedi, in questo volume, p. 12.

non hanno le caratteristiche di oggettività che devono avere le nostre “istantanee”: espri-mono infatti opinioni e valutazioni personali dell’autore.

Poi ti faccio notare una cosa curiosa. Annunci, e vabbè, che ci saranno dei «sorpassi interessanti». Tuttavia nel testo che pubblichi solo 138 parole su 254, appena un po’ più della metà, sono dedicate ai sorpassi: il resto è dedicato a una minuziosa elencazione degli abiti portati dai due personaggi (manca solo il colore delle mutande…).

Ma: sei davvero sicuro che per raccontare bene una storia di sorpassi sia conveniente fare così? Non sarebbe meglio concentrarsi sull’azione, e rendere visibili i personaggi solo con uno o due dettagli più rilevanti?

Che ne dici?

Leonardo:

a…okay

* * * Cadine, Fermata Autobus numero 6, 6/2/12 17:15

Di fronte alla fermata ci sono delle macchine parcheggiate in fila. Arriva una punto bian-ca e si ferma in prossimità di uno spazio libero nella fila di macchine, ingrana la retro-marcia e parcheggia.

Si apre la portiera e ne esce un ragazzo molto giovane con un dilatatore per lobo, il pier-cing al naso, i capelli biondi corti e la barba lunga. Si volta osservando la posizione della sua macchina che si trova a pochi centimetri da quella davanti. Allora il ragazzo rientra, accende la macchina, ingrana la retro e si sposta più indietro lasciando circa mezzo metro di spazio in più.

Dopodiché esce nuovamente, osserva il risultato della sua manovra e si accorge che stavolta ha parcheggiato a pochi centimetri dalla macchina dietro. Rientra, riaccende il motore, e sposta il veicolo lasciando una giusta distanza sia dalla macchina dietro che da quella davanti. Spegne il motore, esce, guarda il risultato, ed attraversa la strada.

DIscussIone Leonardo:

spero che vada meglio Amedeo Savoia:

Sì, Leonardo, il testo è migliore del precedente perché hai eliminato interpretazioni e ipo-tesi. La scena poi è comica e vale la pena di farla funzionare. Vediamo come si può fare.

Nel primo capoverso inserisci la descrizione dello sfondo (la fila di macchine parcheg-giate) nell’azione (arriva una Punto – meglio la maiuscola). Di fatto l’informazione della prima frase va spostata nella seconda eliminando ciò che non serve.

Scrivi, inoltre, che la Punto «arriva» e «si ferma». Secondo te non è sufficiente dire che si ferma? Prova a riscrivere questo capoverso con queste indicazioni e poi passiamo agli altri.

Leonardo:

dove lo carico il capoverso corretto?

Amedeo Savoia:

In un commento come quello che hai appena fatto.

Leonardo:

Una Punto bianca si ferma in prossimità di uno spazio vuoto nella fila di macchine par-cheggiate di fronte alla fermata. ingrana la retro e parcheggia.

Amedeo Savoia:

Bene proseguiamo.

Leggi con molta attenzione questa frase:

Si apre la portiera e ne esce un ragazzo

Rispondi ora a questa domanda: da dove esce il ragazzo?

Toglierei gli articoli determinativi dagli elementi di descrizione del ragazzo.

Come dice Giulio Mozzi, il gerundio è il modo per esprimere una azione secondaria:

“osservando” mi sembra una azione primaria. Come potresti fare?

Nella terza frase del secondo paragrafo «il ragazzo» non è necessario perché è lo stesso soggetto delle frasi precedenti.

«Si accorge che» mi sembra una interpretazione. Basta dire che il ragazzo si avvicina al retro della macchina che è a pochi centimetri da quella vicina. Trova tu le parole più efficaci.

Nella parte finale ripeti due volte un errore di punteggiatura. Per rimediare ti ricordo che l’ultimo elemento di un elenco si aggiunge con una «e», come hai fatto, ma senza la virgola, che tu hai messo.

Correggi questi elementi e la tua simpatica gag migliorerà sensibilmente.

Leonardo:

Una Punto bianca si ferma in prossimità di uno spazio vuoto nella fila di macchine par-cheggiate di fronte alla fermata. ingrana la retro e parcheggia.

Si apre la portiera della macchina e ne esce un ragazzo molto giovane con un dilatatore per lobo, piercing al naso, capelli biondi corti e barba lunga. Si volta e osserva la posi-zione della sua macchina che si trova a pochi centimetri da quella davanti. Allora rientra, accende la macchina, ingrana la retro e si sposta più indietro lasciando circa mezzo metro di spazio in più.

Dopodiché esce nuovamente ed osserva i pochi centimetri di distanza che questa volta ha lasciato dalla macchina dietro. Rientra, riaccende il motore, e sposta il veicolo la-sciando una giusta distanza sia dalla macchina dietro che da quella davanti. Spegne il motore, esce, guarda il risultato, ed attraversa la strada.

Amedeo Savoia:

Bene, ma non hai corretto la punteggiatura nelle due ultime frasi.

Leonardo:

così?

Dopodiché esce nuovamente ed osserva i pochi centimetri di distanza che questa volta ha lasciato dalla macchina dietro. Rientra, riaccende il motore, e sposta il veicolo la-sciando una giusta distanza sia dalla macchina dietro che da quella davanti. Spegne il motore, esce, guarda il risultato ed attraversa la strada.

Amedeo Savoia:

Ce n’è ancora una sbagliata  Leonardo:

Una Punto bianca si ferma in prossimità di uno spazio vuoto nella fila di macchine par-cheggiate di fronte alla fermata. ingrana la retro e parcheggia.

Si apre la portiera della macchina e ne esce un ragazzo molto giovane con un dilatatore per lobo, piercing al naso, capelli biondi corti e barba lunga. Si volta e osserva la posi-zione della sua macchina che si trova a pochi centimetri da quella davanti. Allora rientra, accende la macchina, ingrana la retro e si sposta più indietro lasciando circa mezzo metro di spazio in più.

Dopodiché esce nuovamente e osserva i pochi centimetri di distanza che questa volta ha lasciato dalla macchina dietro. Rientra, riaccende il motore e sposta il veicolo la-sciando una giusta distanza sia dalla macchina dietro che da quella davanti. Spegne il motore, esce, guarda il risultato ed attraversa la strada.

Nel documento Il reportage fotografico a parole (pagine 130-134)