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IS>3 - rischio ELEVATO, interventi immediati di prevenzione

LE PATOLOGIE DA SOVRACCARICO DEL RACHIDE LOMBARE COME MALATTIE PROFESSIONALI: EPICRISI DI ESPERIENZE

4) IS>3 - rischio ELEVATO, interventi immediati di prevenzione

Una volta stabilito come poter valutare l’esposizione a rischio di sovraccarico biomeccanico del rachide lombare, efficiente per produrre alterazioni del rachide lombare “work-related”, si possono definire le patologie riconducibili a possibili MP.

Caratterizzazione delle patologie riconducibili a sovraccarico lavorativo

Accertato il rischio, è indispensabile identificare la corretta patologia lombare da ricondurre al sovraccarico biomeccanico professionale.

Non è possibile riconoscere come MP la artrosi aspecifica, anche in presenza di rischio lavorativo congruo; si considerano come possibili tecnopatie essenzialmente le patologie discali, da accertare con esami radiografici specifici (TAC e/o RMN) e non con le semplici RX.

Le patologie riconducibili a sovraccarico professionale del rachide lombare possono essere così definite:

1) Protrusione dell’anello fibroso (rigonfiamento del disco periferico più evidente sotto carico, con lacerazione dell’anello fibroso);

2) Ernia del nucleo polposo (migrazione di materiale nucleare attraverso fissurazione dell’anello fibroso fino al leg. Posteriore);

3) Discopatia regressiva (riduzione spazio discale, sclerosi piatti cartilaginei, riduzione e/o sclerosi rime articolari) in soggetto<30anni;

4) Discopatie regressive multiple in soggetto <40anni;

5) Osteofitosi a ponte in soggetti <35anni;

6) Riduzione del canale midollare da cause degenerative (osteofitosi a ponte, discopatia con istabilità vertebrale) in soggetti <35anni.

7) Aggravamento spondilolistesi con RX prima e dopo.

8) Accentuazione gradi di cifosi del m. Scheuermann con RX prima e dopo.

Casistica sperimentale INAIL – sede Milano Predabissi

Negli anni 1999/2000 ho visitato 13 casi di sospetta tecnopatia da sovraccarico del rachide lombare in dipendenti dell’azienda aeroportuale milanese SEA; la maggior parte dei tecnopatici aveva lavorato o lavorava come STIVATORE, con indice di sollevamento stimato dal documento della valutazione dei rischi superiore a 3 (>3);

alcuni di loro lavoravano con la qualifica di operatore unico, principalmente addetti allo scarico merci o pulizie di bordo, con indice di sollevamento tra 1 e 3 (>1<3); tutti di sesso maschile, senza precedenti degni di nota per l’attuale presentazione.

Tutti erano forniti di TAC che evidenziava una patologia discale, correlabile con la precedente tabella di possibili patologie da ricondurre a tecnopatie.

La maggior parte dei casi è stata respinta con parere della Sovrintendenza Medica Regionale della Lombardia per “insufficiente esposizione a rischio” con la motivazione che la pura attività di movimentazione carichi era stata valutata pari a circa 2 delle 8 ore lavorative, quindi non prevalente; è da evidenziare come la frequenza dei sollevamenti venga ampiamente valutata nell’ambito del IS, di fatto superando la necessità che la esposizione a rischio sia prevalente o non prevalente durante l’attività lavorativa.

Di seguito ecco le schede dei 13 casi valutati:

1) BG, nato nel 1961, lavora c/o SEA dal 1982 a tutt’oggi, anni a rischio lavorativo 16 di cui 4 a IS>3, 8 >1, 4 <1; diagnosi: ED operata con protrusione discale lombare;

anno di diagnosi 1991 (dopo 9 anni di lavoro) con TAC e intervento chirurgico, visita INAIL si, CN D.REG.

2) BA, nato nel 1948, lavora c/o SEA dal 1978 a tutt’oggi, anni a rischio lavorativo 21 di cui 17 a IS>3, 4 >1; diagnosi: protrusioni lombari e discopatia L5, anno diagnosi 1998 (dopo 20 anni di lavoro) con Rx e TAC, visita INAIL si, CN D. REG.

3) CP, nato nel 1948, lavora c/o SEA dal 1976 a tutt’oggi, anni a rischio lavorativo 22 di cui 6 a IS>3, 16 >1; diagnosi: ernia discale lombare L5, anno diagnosi 1987 (dopo 11 anni di lavoro) con Rx e TAC, visita INAIL si, CN D. REG.

4) GS, nato nel 1959, lavora c/o SEA dal 1982 a tutt’oggi, anni a rischio lavorativo 17 di cui 3 a IS>3, 14 >1; diagnosi: protrusioni lombari, anno diagnosi 1996 (dopo 14 anni di lavoro) con Rx e TAC, visita INAIL si, CN D. REG.

5) GT, nato nel 1952, lavora c/o SEA dal 1983 a tutt’oggi, anni a rischio lavorativo 16 di cui 2 a IS>3, 1 >1, 13<1; diagnosi: ED L4-L5 con spondiloartrosi, anno diagnosi 1997 (dopo 14 anni di lavoro) con Rx e TAC, visita INAIL si, CN Dir. 2° livello (NO parere DR).

6) LG, nato nel 1956, lavora c/o SEA dal 1987 a tutt’oggi, anni a rischio lavorativo 11 di cui 9 a IS>3, 2 >1; diagnosi: protrusioni lombari multiple, anno diagnosi 1995 (dopo 8 anni di lavoro) con Rx e TAC, visita INAIL si, CN D. REG.

7) MS, nato nel 1947, lavora c/o SEA dal 1972 a tutt’oggi, anni a rischio lavorativo 25 di cui 3 a IS>3, 22>1; diagnosi: discopatia L4-L5 e L5-S1, anno diagnosi 1996 (dopo 14 anni di lavoro) con Rx e TAC, visita INAIL si, CN D. REG.

8) MG, nato nel 1958, lavora c/o SEA dal 1988 a tutt’oggi, anni a rischio lavorativo 12 di cui 11 a IS>3, 1 >1; diagnosi: ED L5-S1 e protrusioni lombari, anno diagnosi 1998 (dopo 10 anni di lavoro) con Rx e TAC, visita INAIL si, CN D. REG. e Dir 2°

livello.

9) MR, nato nel 1956, lavora c/o SEA dal 1988 a tutt’oggi, anni a rischio lavorativo 12 di cui 9 a IS>3, 2 <1; diagnosi: protrusioni lombari L4-L5 e L5-S1, anno diagnosi 1995 (dopo 7 anni di lavoro) con Rx e TAC, visita INAIL si, CN D. REG.

10) PG, nato nel 1940, lavora c/o SEA dal 1974 a tutt’oggi, anni a rischio lavorativo 25 di cui 18 a IS>3, 7 >1; diagnosi: ED L4-L5 con spondiloartrosi, anno diagnosi 1988 (dopo 14 anni di lavoro) con Rx e TAC, visita INAIL si, CN D. REG. e Dir 2° livello.

11) RV, nato nel 1964, lavora c/o SEA dal 1989 a tutt’oggi, anni a rischio lavorativo 10 di cui 7 a IS>3, 3 <1; diagnosi: protrusioni lombari L4-L5 e spondiloartrosi, anno diagnosi 1997 (dopo 8 anni di lavoro) con Rx e TAC, visita INAIL si, CN mia (NO parere DR).

12) SG, nato nel 1938, lavora c/o SEA dal 1973 a tutt’oggi, anni a rischio lavorativo 27 di cui 22 a IS>1, 5 <1; diagnosi: ED L4-L5, anno diagnosi 1998 (dopo 25 anni di lavoro) con Rx e TAC, visita INAIL si, C.N. D. REG.

13) VL, nato nel 1959, lavora c/o SEA dal 1989 a tutt’oggi, anni a rischio lavorativo 10 di cui 10 a IS>3; diagnosi: ED L5-S1, anno diagnosi 1997 (dopo 8 anni di lavoro) con Rx e TAC, visita INAIL si, in attesa parere Sovrintendenza Medica Generale.

Proposta per il riconoscimento di MP da sovraccarico lombare

La nostra proposta per unificare le valutazioni in ambito INAIL delle sospette tecnopatie da sovraccarico biomeccanico del rachide lombare è la seguente:

1) valutazione della esposizione del rischio lavorativo secondo le linee guida NIOSH’93;

2) considerare il rischio idoneo per il riconoscimento di MP se il lavoratore è stato esposto a:

IS>6 per almeno 5anni;

IS>3 per almeno 10 anni.

3) considerare possibili tecnopatie solo le patologie inserite nella tabella delle patologie riconducibili ad MP.

Con la nostra proposta, almeno 4 casi tra quelli analizzati (n°2, n°8, n°10, n°13), potevano essere accolti con eventuale indennizzo (il caso n°6 borderline per l’esposizione a rischio).

Conclusioni

Dal nostro lavoro emerge una proposta per iniziare ad unificare le valutazioni in ambito INAIL delle sospette tecnopatie da sovraccarico biomeccanico del rachide lombare:

considerare come valido indice di rischio lavorativo l’indice di sollevamento NIOSH’93 ci permette di acquisirlo direttamente dal documento di valutazione dei rischi delle aziende ma, in carenza, potrebbe anche essere calcolato dal medico di ruolo INAIL su base anamnestica (da confermare presso la ditta).

I parametri proposti di sicura esposizione a rischio (IS>6 per 5aa, IS>3 per 10aa) sono ampiamente protettivi per l’Istituto e potrebbero essere rivisti e corretti con le future esperienze ed acquisizioni scientifiche.

Il quadro proposto di patologie riconducibili ad MP, sicuramente non esaustivo, riconosce essenzialmente la patologia discale, da accertarsi solo con TAC o RMN e non con le semplici Rx, come possibile tecnopatia; rimane comunque indispensabile il parere sanitario del medico INAIL che valuterà ogni caso singolarmente con eventuali pareri specialistici a supporto delle decisioni finali.

Mi auguro che questa presentazione possa dare spunto ad un dibattito costruttivo per giungere ad un iter univoco di trattazione in ambito INAIL delle MP da sovraccarico biomeccanico lombare.

CONTRIBUTO ALL'ANALISI DELLA RESPONSABILITA'

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